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Articoli filtrati per data: Martedì, 05 Aprile 2016

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Visita guidata alla riscoperta del Parco delle Madonie, dove arroccati sorgono borghi che raccontano storie di vecchie mura e castelli medioevali, e visitandoli ci si ritrova catapultati in una nuova dimensione, poiche’ hanno conservato intatte le loro radici storiche sia nello stile urbanistico che nelle identita’ locali.

                       

Senso dell’Itinerario/ Come disse Goethe qui vi è l’essenza di tutto..Un tour che ci mostra le mille sfaccettature della nostra Isola, tra mari e monti… piccoli borghi che fanno da cornice a scenari diversi..

Percorrere la costa Tirrenica fino al confine tra le due Citta’ di Messina e Palermo delimitato dal paese di Tusa e immergersi nello scenario cristallino di Finale di Pollina, e proseguire per San Mauro di Castelverde, borgo a piu’ di 1000 mt sul livello del mare da cui si possono ammirare in lontananza le Isole Eolie, per poi scendere giu’ verso il cuore della Sicilia ed arrivare al Parco delle Madonie, cambiare paesaggio e venire catapultati in una nuova atmosfera e altri stili di vita..questa è la Sicilia, uno scenario che muta in pochi km,e dalla costa ci porta a scoprire realta’ montane e borghi medioevali dell’entroterra siculo.

                                    

Finale Di Pollina, è il primo centro abitato della provincia di Palermo che delimita il confine tra i due capoluoghi.Offre un mare pulito perché lontano dai centri abitati, con spiagge bianchissime e acque cristalline.

Prima di raggiungere Finale di Pollina, sulla Strada statale 113 Settentrionale Sicula, una ripida stradina conduce ad una splendida spiaggia. Superando l'abitato, alla foce del fiume Pollina, si trova la spiaggia di ciottoli Costa Turchina.

Oggi Finale di Pollina conta poco più di duemila abitanti; questo numero aumenta considerevolmente durante la stagione estiva: molti villeggianti infatti, vi si stabiliscono per via della singolare posizione geografica che consente di fruire contemporaneamente del mare e della montagna.

Degni di interesse sono: "La Torre del Marchese" è il monumento che caratterizza Finale e Il Cortile della "Villa" dei Ventimiglia, in prossimità del Lungomare Marco.

San Mauro Castelverde sorge in un'area litorale montana, a 1.050 metri sopra il livello del mare, caratteristica che rende San Mauro Castelverde l'unico comune italiano con sede comunale posta ad oltre 1000 metri s.l.m. ad avere sbocco al mare. Il comune, da cui sono visibili le isole Eolie e tutta la catena montuosa delle Madonie, fa parte del Parco delle Madonie, il suo territorio che abbraccia tre province, Palermo, Enna e Messina, degrada tra boschi, uliveti e vigne verso il mare. Il nome San Mauro origina, secondo la tradizione, dal dono di una reliquia del santo fatta agli abitanti da parte di alcuni monaci benedettini, il nome Castelverde fu aggiunto solo nel 1863 e deriva dal nome di un castello situato nelle vicinanze. Numerose le Chiese e i Monumenti sparsi tra le c ampagne, come la Chiesa di Porto Salvo e la misteriosaTomba dû capumastru.

Tra le chiese,da visitare durante il Tour, sparse per tutto il territorio, si hanno quella del collegio di Maria, SanGiacomo, l'ex Chiesa del Santissimo Salvatore, Santa Sofia, Porto Salvo, San Pietro, l'ex Convento deiCappuccini, San Giuseppe, Annunziata (o Santa Maria dei Tracchi), San Nicolò e molte altre ancora, oltre ai moltissimi vicoli e stradine di interesse storico e paesaggistico.. Tra le campagne di San Mauro di Castelverde, nella rocca di San Gregorio, vi è anche una grata piccola edicolare con una impronta di genuflessione su pietra lasciata, secondo la tradizione, da San Gregorio Magno in preghiera.

Escursioni naturalistiche da visitare (Prossimamente)

Al confine del territorio, proseguendo dal bivio di Borrello verso Gangi, si possono visitare le Gole del Fiume Pollina , le cosiddette “Gole di Tiberio”. Risalenti al periodo del Triassico superiore, per le sue valenze geologiche sono state riconosciute dall'UNESCO come uno dei siti Geoparks Network.

Esse si trovano lungo il predetto fiume a 80 m s.l.m. (e a circa 10 km di distanza dal Mar Tirreno) tra i comuni di San Mauro Castelverde, Pollina e Castelbuono, nel Parco delle Madonie. Pur senza riferimenti storici correlati, nella cultura popolare locale si tramanda che il luogo in cui sono poste ( ex feudo della casata dei Ventimiglia, Conti di Geraci Siculo) abbia preso la denominazione di "contrada Tiberio" per il fatto che lì vi fosse una villa d'età romano-imperiale intitolata proprio all'omonimo imperatore, già amante dei luoghi d'acqua.

Per via del continuo flusso d'acqua del fiume, si è leggendariamente creduto che esso fosse legato al mare per via subacquea lungo la zona del "mirìcu" (antico lemma locale stante a significare "ombelico"). In riferimento sempre alla tradizione orale, si narra della presenza di un particolare anfratto, posto all'interno delle insenature rocciose, in cui sarebbe stato conservato un tesoro sottoposto all'incantesimo della "truatùra" un tesoro da anni nascosto appartenuto ai briganti maurini del XIX secolo: pare che essi, infatti, fossero soliti utilizzare le grotte come nascondiglio per mettere al sicuro i frutti delle loro refurtive.

Un enorme masso incastonato tra due pareti del fiume, visibile anche oggi durante una traversata, ne avrebbe poi consentito loro il passaggio su di esso in quanto via di fuga. La caverna, distribuita su tre piani, era probabilmente conosciuta dai locali ma nessuno, per timore dei malviventi, ebbe mai il coraggio di avvicinarvisi..                                        

                                                         Ingresso delle gole di Tiberio

.                  Gangi è uno dei borghi più apprezzati d’Italia: fa parte dei Comuni Gioiello d’Italia,

dei Borghi più belli d’Italia ed è stato premiato come Borgo dei borghi 2014.

Gangi è un antico borgo siciliano in provincia di Palermoai piedi dell’Etna. Il suo panorama è mozzafiato. Arroccato sul Monte Barone, circondato da verdi colline, sorge sulle rovine di un insediamento ellenico. Imboccando una piccola strada ci si ritrova in un autentico borgo medievale, circondato dalle mura. Il centro storico è stato completamente ricostruito nel 1300 a seguito della distruzione avvenuta nel 1299 durante la guerra del Vespro.

Stradine che si inerpicano come gomitoli portano da un cortile all’altro delle case addossate e compatte tra loro a formare un unico abitato fatto di antiche chiese con gli alti campanili, come la Chiesa Madre e di bei palazzi signorili: Palazzo Sgadari, che ospita il Museo Civico, Palazzo Bongiorno che è la sede del Consiglio Comunale. Dallo spettacolare belvedere della piazza del Popolo è possibile ammirare la vallata sottostante e il mantello di tetti, mentre da piazza San Paolo è possibile cogliere il maestoso cono dell’Etna.

Gangi è dominato dal castello che si trova su un picco a più di mille metri di altezza e oggi è di proprietà privata.

L’atmosfera suggestiva del centro storico è lo scenario naturale delle feste tradizionali e degli eventi turistico-culturali, che offrono ai visitatori un’ampia possibilità di godere appieno il buon vivere gangitano.

Il Comune di recente ha lanciato una sfida per riqualificare il borgo. Ha deciso di svendere le case a 1 euro, ma impone, a chi le compra, di restaurarle. L’iniziativa ha già attirato l’interesse non solo degli acquirenti italiani, ma anche degli stranieri.

Le principali chiese sono la Chiesa madre intitolata a San Nicola di Bari, che sorge nella piazza del paese ed è collegata con l'imponente torre detta dei Ventimiglia che, con le sue arcate, fa da vestibolo all'ingresso principale dell'edificio; un tempo però le due strutture erano separate e l'antica torre, oggi campanile della chiesa, svolgeva la funzione di torre civica.

La chiesa Madre sorse nel XIV secolo con lo stesso titolo di S. Nicolò. All'interno della chiesa è possibile ammirare il Giudizio Universale, capolavoro di Giuseppe Salerno (detto lo Zoppo di Gangi) .

Di particolare rilievo è l'Oratorio del SS. Sacramento, affrescato nel Settecento, e la cripta contenente le mummie di alcuni sacerdoti comunemente detta "a fossa di parrini".

Possiamo ammirare ancora il Santuario dello Spirito Santo, l’Abbazia di Gangi Vecchio, la Chiesa di San Giuseppe dei ricchi o di San Paolo, la Chiesa del SS. Salvatore, la Chiesa di San Pietro e della Badia, la Chiesa di S. Maria della catena, e la Chiesa di San Cataldo..e il Convento dei Cappuccini..

            Tour Domenica 10 Aprile 2016…Partenza ore 7,45 circa e ritorno ore 20,30 circa

Partenza Messina Boccetta presso chiesa di san Francesco ( Immacolata)

Ore 9,30 circa Uscita svincolo Tusa (Me) e fermata a Finale di Pollina.. visita alla Torre Marchese e Lungomare, e colazione offerta dall’organizzazione con prodotti tipici locali messinesi..

Ore 10, 15 circa Partenza per San Mauro di Castelverde ed arrivo al Borgo alle 11, 00 circa..

Tour del paese panoramicissimo con visita dei luoghi simboli piu’ importanti..fino alle 12, 45 circa..

Ore 13 circa partenza per trattoria tipica di San Mauro…a base di prodotti tipici..preparati casarecci e prodotti accuratamente locali e freschi..

Ore 15 partenza per Gangi… e visita di una fattoria Zootecnica Agroverde che produce cibo biologico..e alleva suino nero delleMadonie..

Ore 16 circa visita del famoso borgo piu’ Bello d’Italia di Gangi..e tour tra le stradine , i vicoli e le chiese di questo antico Borgo medioevale.. Al termine partenza per Messina e rientro in citta’..

Il Tour di Euro 43,00 comprende

  • Noleggio Pulmann A/R..
  • Colazione con prodotti tipici messinesi offerti a Finale di Pollina
  • Pranzo in Trattoria tipica a San Mauro Castelverde
  • Visita Guidata presso Azienda Biologica Agroverde
  • Polizza Assicurativa a rischio infortuni
  • Guida per escursioni in tutti e tre i percorsi

Non comprende quanto non contemplato nella precedente lista.

Cell. 389/9121152 Presidente Tel. 090/9433748 sede Associazione

Pubblicato in Comunicati stampa

 

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- di Giovanni ALVARO -

Abbiamo sempre diffidato di quanti ostentano ‘orrore e disgusto’ per l’evasione fiscale o per le ruberie ad uso arricchimento personale, ma anche di quanti sparano ad alzo zero verso i politici colpevoli di percepire uno stipendio considerato ‘elevato’. Ci sono sempre apparsi o come invidiosi o come gente che, con quell’atteggiamento di ripulsa, tenta di nascondere, anche a se stesso, la propria indole, e quando gli si offre l’occasione evade come fanno gli insegnanti che arrotondano il proprio reddito con lezioni di doposcuola esentasse, i medici specialistici, gli artigiani e i commercianti che non hanno trattenute alla fonte.

Non c’è dubbio che si è spinti all’evasione anche dalla forte pressione fiscale, ma sparare sugli altri, autogiustificandosi per la propria evasione, non assolve dal reato che si sta commettendo perché comunque anche quell’evasione significa sottrarre qualcosa alla collettività. Sparare, infine, sulla casta dei politici dà l’impressione che si voglia spostare l’attenzione solo su di essa che viene percepita dall’opinione pubblica, per l’emergere delle cosiddette mele marce (che fan sembrare che tutti siano uguali) e per il continuo martellamento mediatico, soprattutto televisivo, come elemento che ha tutte le responsabilità dei guai del nostro paese.

Il signor Gianluca Gemelli (Carneade! chi è costui?) ‘fidanzato’ della dimissionata ex-Ministra per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi, è un ‘fustigatore’ della casta usando i social network per dar sfogo alle sue parole in libertà. Ecco alcune perle delle sue scudisciate: “E’ avvilente constatare che non abbiamo offerta politica credibile…” e poi, rivolgendosi direttamente ai politici: “… se non adeguate i vostri stipendi a quelli europei non potete permettervi di chiedere sacrifici. La gente è stanca di voi” e successivamente “A tutti i politici… il governo ha carta bianca per tartassare ma non può abbassare gli stipendi dei parlamentari… BUFFONI” convinto, il nostro Carneade, che quell’emendamento ‘strategico’, inserito nottetempo nella legge di Stabilità, che gli avrebbe consentito di far guadagnare alle proprie aziende sub appalti per due milioni e mezzo (così come scrivono i media), sarebbe passato inosservato.

Non son passati inosservati né le sue rampogne su twitter né il suo ‘uso’ del governo, tramite la sua compagna. Con quel che sta emergendo, e quanto si profila all’orizzonte, la vicenda delle fustigazioni del ‘fidanzato’ alla casta politica sembrano minuzie, e tali sono. Ma metterle in luce, è sempre utile perché sparare sulla Croce Rossa, come oggi son diventati i politici, non è corretto in particolare se si utilizzano le proprie rampogne come pressione per ottenere quel che non si era riusciti ad ottenere prima quando lo stesso emendamento era stato presentato nel suo ‘habitat’ naturale qual’era lo ‘Sblocca Italia’ perché venne cassato, alla Camera, anche per l’opposizione del Presidente della Commissione, Ermete Realacci.

Nella vicenda (ma questo meriterebbe un approfondimento separato) ci sono le ‘esternazioni continue e contraddittorie’ del parolaio fiorentino che prima pensa di chiudere la partita Guidi con “Italia cambiata. Chi sbaglia si dimette” e cita la Cancellieri, successivamente visto il pericolo che può correre la Boschi e lo stesso governo, fa lo spavaldo: “Sono coinvolto. Quell’emendamento è roba mia, ho scelto io di farlo, io l’ho voluto, io l’ho scritto…”. Ma ciò assolve la Guidi che invece è stata salutata allegramente dal proprio premier. Averla scaricata, per dirla alla Giacalone, “non è stato un modo per evitare guai, ma per cercarseli. Se ne sono accorti tardi”.

                                                                                 

Pubblicato in Comunicati stampa
Martedì, 05 Aprile 2016 11:07

Invito alla partecipazione

LocandinaRidotta maraini

Pubblicato in Comunicati stampa

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