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Articoli filtrati per data: Mercoledì, 01 Maggio 2013

- di Alessandro  Fumia -

La memoria clamorosa, sulla identificazione di un evento storico in rapporto al gioco del calcio, e il relativo campo di calcio che nelle misure, ricalca in modo impressionante i campi regolamentari anche moderni, propone una tradizione difficile da individuare. Il primo autore che ci ha trasmesso le coordinate all’evento, è stato, Marcello Espro; il quale dopo due lunghi anni, studiando il manoscritto di Giuseppe Cuneo, ha ridonato la forza antica in esso conservata.

In seguito, ho condotto delle ricerche legate alle coordinate proposte dalla cronaca: sia di tipo storico, sia di tipo topografico mentre, le sorprese non accennavano a diminuire.

Infatti, seguendo le vicende dello slargo che fu teatro di quella partita di calcio, sono venuto a conoscenza che agli inizi del XX secolo (1901) la squadra del Messina, usava la medesima struttura, per inscenarvi, le prime epiche battaglie sportive durante la prima  coppa di Sicilia.

- di Alessandro Fumia -

 Una tradizione sportiva, ha preso come buona l’idea che i precursori dell’invenzione del gioco del calcio stiano a Firenze. Dato per scontato che in quella realtà fin dal cinquecento si realizzava una festa,  la quale, ritenere quelle vicende, il risultato di manifestazioni    calcistiche c’è ne corre, questo è assolutamente  assodato: ivi, non si sa bene se da quelle botte ne venga una realizzazione sportiva confluibile nel ragby o nel football australiano.

Ma, sicuramente a Messina, agli inizi del ‘700, si realizzò una partita fra opposte tifoserie in un campo rettangolare, abbracciato da una gran folla, dove si notavano  due squadre, giocare nel gioco della palla a terra.

Quella partita sembra fosse una consuetudine a Messina, e non si sa bene con certezza come si sia potuta verificare, la condizione che vedeva due gruppi di atleti gareggiare in quel modo per contendersi la palla. Ma, la cronaca che celebrava l’evento, rimane sulla posizione di ricordare  il popolo di Messina accorso presso il largo di Don Blasco, alla visione  della memorabile  partita.

 - di Alessandro  Fumia -

Il 29 agosto 1702 a Messina, presso lo slargo che comprendeva le fortificazioni del castello di Don Blasco, verso la penisoletta di san Raineri, i messinesi furono fatti partecipi di uno strano avvenimento.

Dopo il perdono della corona di Spagna alla città di Messina per i famosi moti, durante i giorni dell’elezione del re Filippo V, si ritrovarono presso quel  luogo, alcuni nobili siciliani: degli esuli che erano rientrati in patria al seguito del conte di Tolosa. Durante il primo pomeriggio di quella afosa giornata, i francesi e altri messinesi, si dedicarono al gioco del calcio presso quella spianata.

La cronaca fece un appunto non tanto verso il risultato in corso, ma verso un maldestro tentativo di furto, vittima designata fu il conte di Tolosa. La foga con la quale si animava la partita, fece soprassedere il nobile a punire il maldestro attentatore. Malgrado lo sgradevole accadimento, la partita continuava fra i contendenti con bei passaggi e palleggi davanti a un pubblico competente.

 

Mercoledì, 01 Maggio 2013 14:13

La Vara di Messina

- di Giovanni Cammareri -

LA Messina, la festa dell'Assunta e della sua Vara c' è.

Mercoledì, 01 Maggio 2013 14:11

San Sebastiano “il venerabile”

 

  

- di Giuseppe Cavarra -

 

Un martire assurto a simbolo dell’umanità sofferente
San Sebastiano “il venerabile”

- di Stefania Melina -

 

In occasione del quattordicesimo anniversario della morte della Beata Madre Teresa Di Calcutta,

- di Antonio Dell'Aversana -

  

Nel cuore della verde e serafica Umbria, a Collevalenza, si eleva al cielo, bello ed unico nel suo genere strutturale, il Santuario dell’Amore Misericordioso.

- di Antonio Dell'Aversana -

Il miracolo della Vita. E’ quanto avviene quotidianamente, nel Vico Tre Re a Toledo, una delle numerose venuzze stradali che irrorano i Quartieri Spagnoli, a Napoli.

Mercoledì, 01 Maggio 2013 14:03

Don Gaetano MAURO -Il “Don Bosco del Sud”

- di Antonio Dell'Aversana -

 

Potrebbe salire presto agli onori degli Altari il “Servo di Dio” Don Gaetano MAURO,

- di Antonio Dell'Aversana -

 

In un mondo che va a rotoli e su cui i “potenti” si arrogano il diritto di dominare in lungo e largo a proprio piacimento,

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