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Articoli filtrati per data: Sabato, 08 Agosto 2015

 

 

01 Monte di pietà a Messina

Messina - Si è svolgerà domani, venerdì 7 agosto  alle ore 18.30, presso il "Monte di Pietà"  il convegno interreligioso "Fra Oriente e Occidente". Il convegno è stato inserito negli eventi culturali, che dal 3 agosto si stanno sviluppando attorno all’organizzazione del Corteo storico Terrestre - Navale e del Palio d’Agosto e sarà l'ultimo appuntamento che precederà il Corteo Storico ed il Palio.

Al convegno parteciperanno: Arch. Orazio Micali, Soprintendenza ai BB CC AA di Messina, "La Sicilia: un’Isola tra Oriente e Occidente”. Dott.ssa Romina Gobbo, giornalista di Famiglia Cristiana "Venezia il Mediterraneo e l'Oriente: radici comuni per un futuro di pace". Prof. Dario Tomasello, Portavoce del Centro Islamico di Messina "L’Islam, come luogo di Pace e di Incontro". Mons. Lucio Sembrano, Officiale del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso "Le religioni oggi: una minaccia di guerra o un'opportunità di pace? A 50 anni dal Concilio Vaticano II".

La serata sarà allietata dagli intermezzi di Margherita Smedile, Clara Santamaria, Mauro Failla e Gabriele Furnari Falanga,  tratti da “Miguel Cervantes, il Poeta di Lepanto” di Enzo Caruso e Matteo Brancato, l'evento sarà condotto dalla giornalista Letizia Lucca.

La manifestazione dell'Agosto Messinese si concluderà con il Palio e lo Sbarco di Don Giovanni d'Austria, che si svolgeranno nel pomeriggio di domenica 9 agosto 2015, con partenza dalla Riviera Nord area Grotte e arrivo nel porto turistico "Marina del Nettuno". Il Corteo Storico partirà sempre domenica pomeriggio dalla Dogana, per incontrarsi lungo la passeggiata a mare con Don Giovanni d'Austria e proseguire poi per l'Arena in Fiera dove si svolgerà lo spettacolo serale.  Per ulteriori informazioni relative alle attività culturali svolte in questi anni  dall’Associazione Aurora  “Messina in Festa sul Mare - Don Giovanni d’Austria a Messina”, consultare il sito  www.sullerottedilepanto.it.

Pubblicato in Comunicati stampa
Sabato, 08 Agosto 2015 16:20

CONCERTO DI PEPPINO DI CAPRI A PORTOROSA

 

peppino-di-capri

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Portorosa. Esclusivo evento musicale all’Arena “Vittorio Emanuele” di Portorosa (Furnari). Sabato 8 agosto 2015, alle ore 21,30, è in programma il concerto di Peppino di Capri, un pezzo di storia della musica italiana. Uno straordinario artista capace di conciliare con grande effetto la tradizione napoletana con le novità del rock’n’roll e del twist.

L’artista ripercorrerà i cinquant’anni della sua carriera attraverso i successi che lo hanno reso portavoce eccellente della musicalità napoletana ed italiana.

Giuseppe Faiella, in arte Peppino di Capri, nasce il 27 luglio 1939 nell’isola di Capri e grazie anche alla sua straordinaria capacità di interpretare i classici della musica napoletana in chiave moderna, diviene popolare. Già dagli anni ’60 si fa apprezzare per il suo modo di interpretare le canzoni che abbracciano un repertorio vario che va da brani tradizionali a inediti.

Un evento imperdibile con una voce che ha cantato e interpretato la storia della musica italiana, da vivere intensamente nello splendido scenario dell’Arena di Portorosa. Durante la serata Peppino di Capri regalerà al proprio pubblico l’opportunità di ascoltare i suoi più bei successi attraversando mezzo secolo di storia e passione. “Champagne”, “Roberta”, “Un grande amore e niente più”, Voce ‘e notte”, Let’s twist again”, “St.Tropez twist”, “Luna caprese”, “Il sognatore” “e mo’ e mo’”, sono brani che hanno accompagnato momenti di vita di tutti gli italiani e che potranno essere ascoltati eccezionalmente dal vivo.

Pubblicato in Comunicati stampa
Sabato, 08 Agosto 2015 16:19

Intervista a Irene Molinari

 

 - di Maria Teresa Prestigiacomo -


Il regista e scenografo firma il nuovo allestimento dell'opera di Rossini. 

Il debutto l'8 agosto, repliche l'11 e il 14

 

TAORMINA - Da Carmen al Barbiere di Siviglia. L'estate del mezzosoprano Irene Molinari procede senza sosta all'insegna della stagione lirica allestita al Teatro Antico di Taormina dal regista e scenografo Enrico Castiglione. Un cartellone ricco di appuntamenti quello proposto dal Festival Euro Mediterraneo, in collaborazione con la sezione Musica&Danza di Taormina Arte di cui lo stesso Castiglione è direttore artistico, e che sta facendo registrare un grandioso successo di pubblico e critica. La "Trilogia di Siviglia", infatti, arricchirà le serate taorminesi fino al 14 agosto non solo con Il Barbiere di Siviglia (8, 11,14) e Carmen (7, 10, 13), ma anche con Don Giovanni (9-12). Tutte le recite avranno inizio alle ore 21.30.

Il cast artistico del Barbiere firmato dall'inesauribile estro creativo del maestro Castiglione, si avvale di nomi di primo piano nel panorama nazionale ed internazionale: nel ruolo del titolo il baritono tedesco Daniel Ochoa, mentre il tenore Filippo Pina Castiglione sarà il Conte Almaviva. I bassi Marcello Lippi e Giovanni Di Mare saranno rispettivamente Don Bartolo e Don Basilio, Berta e Fiorello saranno interpretati da Emanuela Grassi e Daniele Bartolini. Nei panni della bella Rosina vedremo appunto il mezzosoprano Irene Molinari. A realizzare gli abiti di scena èla raffinata costumista Sonia Cammarata, nota per il suo gusto elegante e ricercato. Il maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli dirigerà l'orchestra del Festival Euro Mediterraneo, il Coro Lirico Siciliano sarà guidato da Francesco Costa.

Irene Molinari si è diplomata e laureata con lode presso il Conservatorio di S. Cecilia di Roma e attualmente si sta perfezionando sotto la guida del famoso mezzosoprano Bruna Baglioni. Ha interpretato, tra gli altri, i ruoli di Fenena (Nabucco, Verdi), Dorabella (Cosìfan tutte, Mozart), Lola (Cavalleria rusticana, Mascagni).

 

Rosina rappresenta la classica ragazza vissuta in una gabbia di cristallo. Lei che idea si èfatta di questa pupilla tenuta sotto scacco dal suo tutore?

 

«È una giovane dal carattere ben delineato e complesso. Sia dolce che forte, èdeterminata a lottare, utilizzando tutte le armi femminili a sua disposizione, contro Don Bartolo per poter prendere in mano la sua vita. A prima vista è timida e riservata, ma in realtàsa essere anche seducente e poi ha una nobiltà d'animo davvero invidiabile, ma soprattutto ciò che più mi piace di lei è la sua lealtà: quando il Conte Almaviva la chiede in sposa promettendole ogni sorta di fortuna, Rosina rifiuta poiché si è già promessa a Lindoro, un ragazzo umile e senza ricchezze, il quale in realtà è lo stesso Conte sotto mentite spoglie, ma lei non ne è al corrente e gli rimane comunque fedele».

 

Musicalmente parlando, quali sono le difficoltàe i pregi di questo ruolo?

 

«Le agilità rappresentano l'ostacolo più arduo, come è tipico del linguaggio rossiniano. Da parte mia sto cercando di fare in modo che la mia voce si pieghi alle innumerevoli sfaccettature di questo ruolo composto da Rossini, ma anche a quelle collegate all'interpretazione. Sin dal suo ingresso in scena, Rosina è una donna giovane ma non totalmente inesperta, sia umanamente che vocalmente, con l'andare avanti dell'opera non fa altro che variare continuamente il suo stato passando dall'essere vezzosa a seducente. Proprio per questo, Rosina è un personaggio davvero interessante da interpretare».

 

In che modo questa intraprendente fanciulla si relaziona con gli uomini che la circondano?

 

«Lei e Figaro sono molto complici ed è grazie a lui che riesce ad arrivare alla sua unione con il Conte e ad ottenere, finalmente, la tanto agognata libertà di cui non ha mai goduto. Il suo rapporto con il Conte Almaviva/Lindoro, invece, è un po' più particolare, soprattutto dal punto di vista musicale. Rossini, infatti, ha tessuto questa trama senza mai dare loro un momento di privacy, non sono mai soli sul palcoscenico, sono sempre disturbati da qualcuno, ma le note che li accompagnano sono assolutamente rivelatrici. A delineare quest'unione è la partitura e non l'azione drammatica».

 

Cosa puòsvelarci, nell’imminenza del debutto, di questo nuovo allestimento?

 

«Sarà una messa in scena assolutamente innovativa, ma come sempre accade con Enrico Castiglione, anche molto rispettosa della tradizione: il pubblico si troverà davanti ad una galleria d'arte del tutto originale. Certamente non mi sarei aspettata niente di meno da parte del maestro Castiglione, un'artista che ormai conosco bene e al quale mi lega un rapporto di stima reciproca consolidato nel tempo. È un regista che riesce sempre ad imprimere la sua visione personale dell'opera senza però mai tradire il volere del compositore. A tutto ciò, si sposa perfettamente il genio creativo di Sonia Cammarata, che per questo Barbiere ha realizzato dei costumi davvero straordinari: io mi sono già innamorata dei miei abiti, tutti costruiti su un gioco di fiori e colori sui toni del rosa, giallo e celeste, una serie di sfumature che richiamano la delicata femminilità di Rosina».  


Irene Molinari

 

 - di Maria Teresa Prestigiacomo -


 

Il regista e scenografo firma il nuovo allestimento dell'opera di Rossini. 

Il debutto l'8 agosto, repliche l'11 e il 14

 

TAORMINA - Da Carmen al Barbiere di Siviglia. L'estate del mezzosoprano Irene Molinari procede senza sosta all'insegna della stagione lirica allestita al Teatro Antico di Taormina dal regista e scenografo Enrico Castiglione. Un cartellone ricco di appuntamenti quello proposto dal Festival Euro Mediterraneo, in collaborazione con la sezione Musica&Danza di Taormina Arte di cui lo stesso Castiglione è direttore artistico, e che sta facendo registrare un grandioso successo di pubblico e critica. La "Trilogia di Siviglia", infatti, arricchirà le serate taorminesi fino al 14 agosto non solo con Il Barbiere di Siviglia (8, 11,14) e Carmen (7, 10, 13), ma anche con Don Giovanni (9-12). Tutte le recite avranno inizio alle ore 21.30.

Il cast artistico del Barbiere firmato dall'inesauribile estro creativo del maestro Castiglione, si avvale di nomi di primo piano nel panorama nazionale ed internazionale: nel ruolo del titolo il baritono tedesco Daniel Ochoa, mentre il tenore Filippo Pina Castiglione sarà il Conte Almaviva. I bassi Marcello Lippi e Giovanni Di Mare saranno rispettivamente Don Bartolo e Don Basilio, Berta e Fiorello saranno interpretati da Emanuela Grassi e Daniele Bartolini. Nei panni della bella Rosina vedremo appunto il mezzosoprano Irene Molinari. A realizzare gli abiti di scena èla raffinata costumista Sonia Cammarata, nota per il suo gusto elegante e ricercato. Il maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli dirigerà l'orchestra del Festival Euro Mediterraneo, il Coro Lirico Siciliano sarà guidato da Francesco Costa.

Irene Molinari si è diplomata e laureata con lode presso il Conservatorio di S. Cecilia di Roma e attualmente si sta perfezionando sotto la guida del famoso mezzosoprano Bruna Baglioni. Ha interpretato, tra gli altri, i ruoli di Fenena (Nabucco, Verdi), Dorabella (Cosìfan tutte, Mozart), Lola (Cavalleria rusticana, Mascagni).

 

Rosina rappresenta la classica ragazza vissuta in una gabbia di cristallo. Lei che idea si èfatta di questa pupilla tenuta sotto scacco dal suo tutore?

 

«È una giovane dal carattere ben delineato e complesso. Sia dolce che forte, èdeterminata a lottare, utilizzando tutte le armi femminili a sua disposizione, contro Don Bartolo per poter prendere in mano la sua vita. A prima vista è timida e riservata, ma in realtàsa essere anche seducente e poi ha una nobiltà d'animo davvero invidiabile, ma soprattutto ciò che più mi piace di lei è la sua lealtà: quando il Conte Almaviva la chiede in sposa promettendole ogni sorta di fortuna, Rosina rifiuta poiché si è già promessa a Lindoro, un ragazzo umile e senza ricchezze, il quale in realtà è lo stesso Conte sotto mentite spoglie, ma lei non ne è al corrente e gli rimane comunque fedele».

 

Musicalmente parlando, quali sono le difficoltàe i pregi di questo ruolo?

 

«Le agilità rappresentano l'ostacolo più arduo, come è tipico del linguaggio rossiniano. Da parte mia sto cercando di fare in modo che la mia voce si pieghi alle innumerevoli sfaccettature di questo ruolo composto da Rossini, ma anche a quelle collegate all'interpretazione. Sin dal suo ingresso in scena, Rosina è una donna giovane ma non totalmente inesperta, sia umanamente che vocalmente, con l'andare avanti dell'opera non fa altro che variare continuamente il suo stato passando dall'essere vezzosa a seducente. Proprio per questo, Rosina è un personaggio davvero interessante da interpretare».

 

In che modo questa intraprendente fanciulla si relaziona con gli uomini che la circondano?

 

«Lei e Figaro sono molto complici ed è grazie a lui che riesce ad arrivare alla sua unione con il Conte e ad ottenere, finalmente, la tanto agognata libertà di cui non ha mai goduto. Il suo rapporto con il Conte Almaviva/Lindoro, invece, è un po' più particolare, soprattutto dal punto di vista musicale. Rossini, infatti, ha tessuto questa trama senza mai dare loro un momento di privacy, non sono mai soli sul palcoscenico, sono sempre disturbati da qualcuno, ma le note che li accompagnano sono assolutamente rivelatrici. A delineare quest'unione è la partitura e non l'azione drammatica».

 

Cosa puòsvelarci, nell’imminenza del debutto, di questo nuovo allestimento?

 

«Sarà una messa in scena assolutamente innovativa, ma come sempre accade con Enrico Castiglione, anche molto rispettosa della tradizione: il pubblico si troverà davanti ad una galleria d'arte del tutto originale. Certamente non mi sarei aspettata niente di meno da parte del maestro Castiglione, un'artista che ormai conosco bene e al quale mi lega un rapporto di stima reciproca consolidato nel tempo. È un regista che riesce sempre ad imprimere la sua visione personale dell'opera senza però mai tradire il volere del compositore. A tutto ciò, si sposa perfettamente il genio creativo di Sonia Cammarata, che per questo Barbiere ha realizzato dei costumi davvero straordinari: io mi sono già innamorata dei miei abiti, tutti costruiti su un gioco di fiori e colori sui toni del rosa, giallo e celeste, una serie di sfumature che richiamano la delicata femminilità di Rosina».  


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Monte 2015 demo

-  di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Nuovo appuntamento domenica 9 agosto, alle ore 21.30, al Monte di Pietà, con i “Concerti della Domenica”. La stagione estiva del Teatro Vittorio Emanuele, “Monte 2015”, per la sezione musicale diretta dal direttore artistico Giovanni Renzo, propone, nella suggestiva cornice del Monte di Pietà, il raffinato Concerto per Arpa e Violino del duo Faucitano - Cernuto. Il primo violino dell’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele, Pasquale Faucitano e l’arpista Antonella Cernuto incroceranno sonorità e melodie e proporranno un raffinato repertorio di brani, con musiche di Johann Pachelbel, Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Luigi Maurizio Tedeschi, Jules Massenet, Astor Piazzolla. Un viaggio lungo secoli di musica con esecuzioni appassionate. «I “Concerti della Domenica” vogliono essere un’occasione per mostrare alla città il talento e le molteplici peculiarità dei musicisti della nostra Orchestra – ha voluto sottolineato il direttore artistico della musica Giovanni Renzo – che diventano protagonisti con formazioni inusuali e un repertorio ricercato e di qualità». I “Concerti della domenica” proseguiranno il 16 agosto con “Schubert: Ottetto in Fa magg. D 803”, con i solisti del Teatro Vittorio Emanuele, il 23 Agosto “Mozart: Quintetto in mib. magg. K 452 Poulenc”, con il Sestetto I solisti del Teatro Vittorio Emanuele, il primo settembre arriva il cantautore Tony Canto  insieme al quartetto d'archi del Teatro Vittorio Emanuele e il 6 settembre a chiudere il programma de ”I Concertiduo faucitano-cernuto della domenica” sarà il “Cettina Donato Trio” con "Third". Ma il Monte di Pietà ospiterà anche tre appuntamenti con la prosa, l’11 Agosto  la compagnia dell’Arpa di Enna proporrà lo spettacolo "Freda Random", di Elisa Di Dio e Filippa Ilardo, con Elisa Di Dio, Nadia Trovato, Sergio Beercock con musiche eseguite dal vivo da Gaetano Fontanazza, regia di Filippa Ilardo e Angelo Di Dio. Il 18 Agosto in scena “Mari”, di Tino Caspanello, in scena con Cinzia Muscolino, per il Teatro Pubblico Incanto, mentre il 12 settembre Luca Mazzone del Teatro Libero di Palermo proporrà lo spettacolo "Il Visconte dimezzato". Prosegue inoltre “Il Cinema è servito”, rassegna di cinema ed enogastronomia, per legare cinema e cibo, entrambe forme d’arte, fonti di talento, genio e tradizione. In occasione di Expo Milano 2015, che ha per tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” previsto un percorso con proiezioni e degustazioni, prossimo appuntamento il 13 agosto con "Sideways - In viaggio con Jack", il 20 "Un'ottima annata" e il 27 agosto "Ratatouille".  

I biglietti sono in vendita al botteghino del teatro Vittorio Emanuele, nella sede della Sud Dimensione Servizi, online su Ticket One, oppure acquistabili direttamente al Monte di Pietà i giorni di spettacolo, a partire dalle 20.

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stefano-bollani

- di MARIA TERESA PRESTIGIACOMO -

Un altro prestigioso appuntamento con la musica all’Arena Vittorio Emanuele di Portorosa (Furnari). Martedì 11 agosto, alle 21,30, andrà in scena “Piano solo”, lo spettacolo del grande pianista jazz Stefano Bollani.

“Piano solo” è un titolo riduttivo per un recital dal piglio enciclopedico che percorre la storia del jazz e va molto oltre, rivelando una personalità unica. Il pubblico, come sempre avviene nel corso dei concerti di Bollani, diventa protagonista di un viaggio imprevedibile, in cui il compositore sembra prendere per mano ogni spettatore per accompagnarlo nel suo universo musicale, traboccante di sentimento e di divertimento, creato destrutturando e ricostruendo, in modo sempre diverso, brani già noti. “Piano solo” si presenta dunque come un viaggio nella “musica interiore” dell’eclettico compositore, nelle sue emozioni, passando dal Brasile alla canzone degli anni ’40, fino ad arrivare al bis a richiesta in cui mescola dieci brani come se fosse un dj.

Di Bollani sappiamo che con la musica si diverte. Lo vediamo ridere di gusto mentre accarezza i tasti del pianoforte, lo percepiamo come un artista che allegramente coniuga genio e sregolatezza. E’ un intrattenitore e gioca col pubblico come gioca con le sue note.

Stefano Bollani è uno straordinario talento, dotato di una tecnica prodigiosa, come dimostra il suo contributo alle produzioni ECM di Enrico Rava “Easy Living” e “Tati”, un puzzle di musica e estemporaneità che si fondono in continuazione per plasmare i suoni in un instancabile dialogo fra improvvisazione e canzone, pubblico e pianista. La sua poliedrica sensibilità gli permette di suonare con la stessa passione un rag, un tango e gli standard più o meno conosciuti, spingendosi verso la più ardita improvvisazione, in un turbinoso viaggio tra i generi che assecondano una personale logica e necessità espressiva. Manfred Eicher, produttore discografico e fondatore di ECM, ha detto di lui: «Raramente ho incontrato un musicista, un improvvisatore, che avesse un così sviluppato senso della struttura e della forma».

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Sabato, 08 Agosto 2015 16:02

Daniel Ochoa intervistato a Taormina


- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Il capolavoro di Gioachino Rossini sarà in scena l'8, l'11 e il 14 agosto 

Il nuovo allestimento è firmato dal regista e scenografo Enrico Castiglione

TAORMINA - Intervistare Daniel Ochoa, personaggio straordinario, è uno scoop incredibile:

 «Figaro è un personaggio che interpreto con passione da oltre dieci anni. Sono davvero felice di cantare questo ruolo al mio debutto in Italia, e di farlo a Taormina in una cavea classica dove la vera storia dell'arte e della cultura occidentale hanno avuto inizio». Così Daniel Ochoa, atteso protagonista al Teatro Antico nel Barbiere di Siviglia, descrive la sua prima esperienza artistica nel Bel Paese e nella soleggiata Trinacria. 

In scena l'8, 11 e 14 agosto, il nuovo allestimento del gioiello composto da Gioachino Rossini è firmato da Enrico Castiglione, celebre regista e scenografo, che al pubblico cosmopolita della Perla dello Jonio propone quest’estate una sfavillante "Trilogia di Siviglia": il cartellone - presentato dal Festival Euro Mediterraneo in collaborazione con la sezione Musica&Danza di Taormina Arte di cui Castiglione è direttore artistico - propone infatti tre opere universalmente amate e ambientate nella città andalusa: Carmen, Don Giovanni e appunto Il barbiere rossiniano. 

Ad indossare i coloratissimi costumi, appositamente ideati da Sonia Cammarata, un cast di primissimo livello: il tenore Filippo Pina Castiglione sarà il Conte Almaviva, mentre il mezzosoprano Irene Molinari presterà la sua voce alla bella Rosina. I bassi Marcello Lippi e Giovanni Di Mare saranno rispettivamente Don Bartolo e Don Basilio, mentre Berta e Fiorello saranno interpretati da Emanuela Grassi e Daniele Bartolini. Jacopo Sipari da Pescasseroli dirigerà l'orchestra del Festival Euro Mediterraneo, il Coro Lirico Siciliano sarà guidato da Francesco Costa.

Soffermiamoci sul Figaro del baritono tedesco Daniel Ochoa, che vanta altri cavalli di battaglia come il Conte nelle Nozze di Figaro o Marcello in Bohème, solo per citarne alcuni. Ochoa ha poi un particolare feeling con la musica sacra di Bach.

Lei è artista  della  Wiener Volksoper. Come vive questa prima esperienza italiana?

«Sono molto contento che Enrico Castiglione mi abbia invitato a debuttare ufficialmente in Italia, e per di più in un teatro “pazzesco” come quello di Taormina. Per me è un onore collaborare con il maestro Castiglione. Possiede un'immaginazione davvero fuori dal comune: per il suo nuovo allestimento del Barbiere ha immaginato una scenografia sorprendente, costruita su un impianto incentrato su una serie di cornici da cui i personaggi emergono di volta in volta. Inoltre è un ottimo leader, riesce a tenere tutti uniti e in armonia. La maggior parte dei miei impegni lavorativi si svolgono in Austria, e lì c’è tutto un altro modo di gestire le cose. Tutto è disciplinato, si avverte una costante tensione. Invece qui a Taormina si lavora in un clima più disteso che, sia chiaro, non esclude l’impegno, anzi … E il risultato è senza dubbio migliore, perché c'è più gioia nell'aria e minor timore di andare fuori dai rigidi binari prestabiliti».

Figaro è  una delle figure più conosciute . Secondo lei chi è Figaro?

«È una persona estremamente flessibile, si adatta facilmente a qualsiasi situazione e sa sempre come parlare a chi ha davanti per ottenere ciò che vuole. Da un lato è un uomo realmente semplice e umile, ma anche molto furbo, intelligente. Nella sua mente non ci sono certo pensieri filosofici o dagli alti standard morali, in realtà è assolutamente pragmatico, ciò che cerca sono soldi, ottimo cibo e buona compagnia. Quello stesso pragmatismo che consentirà l’ascesa della borghesia».

Dal punto di vista musicale, quali sono le caratteristiche principali del ruolo?

«Così come il suo carattere, anche la sua voce è duttile. Sono richieste sia frequenti colorature che note alte e tenute, tutto cambia nell'arco di un battito di ciglia e ciò è difficile da ottenere, ma quando si riesce a mantenere la voce così elastica, non può che essere un bene per un cantante. Ho iniziato ad interpretare questo ruolo quando ero ancora studente, ma adesso per la prima volta lo eseguirò in lingua originale e proprio nel Paese dove quest'opera stupenda è stata composta. Quindi se posso dire da un pezzo di “essere” Figaro quando salgo sul palcoscenico, d'altra parte tutto ciò è per me una novità. E ogni giorno scopro nuove cose anche sulla resa vocale, perché ovviamente le differenze tra il suono della lingua tedesca e di quella italiana sono molte». 

Quali crede siano le vere forze in campo e di conseguenza le relazioni tra i vari personaggi?

«Il Barbiere di Siviglia è un pezzo relativamente moderno di Commedia dell'Arte. I caratteri sono un po' stereotipati così come lo erano nel 1500: abbiamo il servo, il dottore, l'amante, la pupilla e il suo tutore. Ed è molto interessante riuscire a comprendere fino in fondo questi caratteri e poi ritrovarsi sul palcoscenico, perché ognuno di loro si muove all'interno di uno schema molto rigido. Prendiamo Figaro, ad esempio: non può essere considerato un vero amico del Conte Almaviva, perché il primo è un popolano mentre l'altro è un nobile, ma per il “barbiere” è davvero un ottimo cliente e quindi è felice di aiutarlo. Anche la giovane Rosina è una sua cliente, e anche lei appartiene alla nobiltà, ma è una ragazza che gli piace servire, si trova bene in sua compagnia. Lo stesso vale per lei, visto che gli confida i suoi problemi e le sue speranze. E come solitamente accade nella Commedia dell'Arte, è proprio il servitore a tessere le fila della trama, poiché ha un rapporto privilegiato con tutte le parti in causa».


Daniel Ochoa

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

 

 

 

Il capolavoro di Gioachino Rossini sarà in scena l'8, l'11 e il 14 agosto 

Il nuovo allestimento è firmato dal regista e scenografo Enrico Castiglione

 

 

TAORMINA - Intervistare Daniel Ochoa, personaggio straordinario, è uno scoop incredibile:

 «Figaro è un personaggio che interpreto con passione da oltre dieci anni. Sono davvero felice di cantare questo ruolo al mio debutto in Italia, e di farlo a Taormina in una cavea classica dove la vera storia dell'arte e della cultura occidentale hanno avuto inizio». Così Daniel Ochoa, atteso protagonista al Teatro Antico nel Barbiere di Siviglia, descrive la sua prima esperienza artistica nel Bel Paese e nella soleggiata Trinacria. 

In scena l'8, 11 e 14 agosto, il nuovo allestimento del gioiello composto da Gioachino Rossini è firmato da Enrico Castiglione, celebre regista e scenografo, che al pubblico cosmopolita della Perla dello Jonio propone quest’estate una sfavillante "Trilogia di Siviglia": il cartellone - presentato dal Festival Euro Mediterraneo in collaborazione con la sezione Musica&Danza di Taormina Arte di cui Castiglione è direttore artistico - propone infatti tre opere universalmente amate e ambientate nella città andalusa: Carmen, Don Giovanni e appunto Il barbiere rossiniano. 

Ad indossare i coloratissimi costumi, appositamente ideati da Sonia Cammarata, un cast di primissimo livello: il tenore Filippo Pina Castiglione sarà il Conte Almaviva, mentre il mezzosoprano Irene Molinari presterà la sua voce alla bella Rosina. I bassi Marcello Lippi e Giovanni Di Mare saranno rispettivamente Don Bartolo e Don Basilio, mentre Berta e Fiorello saranno interpretati da Emanuela Grassi e Daniele Bartolini. Jacopo Sipari da Pescasseroli dirigerà l'orchestra del Festival Euro Mediterraneo, il Coro Lirico Siciliano sarà guidato da Francesco Costa.

Soffermiamoci sul Figaro del baritono tedesco Daniel Ochoa, che vanta altri cavalli di battaglia come il Conte nelle Nozze di Figaro o Marcello in Bohème, solo per citarne alcuni. Ochoa ha poi un particolare feeling con la musica sacra di Bach.

 

Lei è artista  della  Wiener Volksoper. Come vive questa prima esperienza italiana?

«Sono molto contento che Enrico Castiglione mi abbia invitato a debuttare ufficialmente in Italia, e per di più in un teatro “pazzesco” come quello di Taormina. Per me è un onore collaborare con il maestro Castiglione. Possiede un'immaginazione davvero fuori dal comune: per il suo nuovo allestimento del Barbiere ha immaginato una scenografia sorprendente, costruita su un impianto incentrato su una serie di cornici da cui i personaggi emergono di volta in volta. Inoltre è un ottimo leader, riesce a tenere tutti uniti e in armonia. La maggior parte dei miei impegni lavorativi si svolgono in Austria, e lì c’è tutto un altro modo di gestire le cose. Tutto è disciplinato, si avverte una costante tensione. Invece qui a Taormina si lavora in un clima più disteso che, sia chiaro, non esclude l’impegno, anzi … E il risultato è senza dubbio migliore, perché c'è più gioia nell'aria e minor timore di andare fuori dai rigidi binari prestabiliti».

 

Figaro è  una delle figure più conosciute . Secondo lei chi è Figaro?

«È una persona estremamente flessibile, si adatta facilmente a qualsiasi situazione e sa sempre come parlare a chi ha davanti per ottenere ciò che vuole. Da un lato è un uomo realmente semplice e umile, ma anche molto furbo, intelligente. Nella sua mente non ci sono certo pensieri filosofici o dagli alti standard morali, in realtà è assolutamente pragmatico, ciò che cerca sono soldi, ottimo cibo e buona compagnia. Quello stesso pragmatismo che consentirà l’ascesa della borghesia».

 

Dal punto di vista musicale, quali sono le caratteristiche principali del ruolo?

«Così come il suo carattere, anche la sua voce è duttile. Sono richieste sia frequenti colorature che note alte e tenute, tutto cambia nell'arco di un battito di ciglia e ciò è difficile da ottenere, ma quando si riesce a mantenere la voce così elastica, non può che essere un bene per un cantante. Ho iniziato ad interpretare questo ruolo quando ero ancora studente, ma adesso per la prima volta lo eseguirò in lingua originale e proprio nel Paese dove quest'opera stupenda è stata composta. Quindi se posso dire da un pezzo di “essere” Figaro quando salgo sul palcoscenico, d'altra parte tutto ciò è per me una novità. E ogni giorno scopro nuove cose anche sulla resa vocale, perché ovviamente le differenze tra il suono della lingua tedesca e di quella italiana sono molte». 

 

Quali crede siano le vere forze in campo e di conseguenza le relazioni tra i vari personaggi?

«Il Barbiere di Siviglia è un pezzo relativamente moderno di Commedia dell'Arte. I caratteri sono un po' stereotipati così come lo erano nel 1500: abbiamo il servo, il dottore, l'amante, la pupilla e il suo tutore. Ed è molto interessante riuscire a comprendere fino in fondo questi caratteri e poi ritrovarsi sul palcoscenico, perché ognuno di loro si muove all'interno di uno schema molto rigido. Prendiamo Figaro, ad esempio: non può essere considerato un vero amico del Conte Almaviva, perché il primo è un popolano mentre l'altro è un nobile, ma per il “barbiere” è davvero un ottimo cliente e quindi è felice di aiutarlo. Anche la giovane Rosina è una sua cliente, e anche lei appartiene alla nobiltà, ma è una ragazza che gli piace servire, si trova bene in sua compagnia. Lo stesso vale per lei, visto che gli confida i suoi problemi e le sue speranze. E come solitamente accade nella Commedia dell'Arte, è proprio il servitore a tessere le fila della trama, poiché ha un rapporto privilegiato con tutte le parti in causa».

 

 

 

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