Login to your account

Username *
Password *
Remember Me
Articoli filtrati per data: Venerdì, 24 Gennaio 2020

 

L'incontro sarà dedicato a " LO STRETTO DI MESSINA ".

Relazioneranno :

La Prof.ssa Elena Santagati - " Il Mito e la Storia ".

Il Prof. Mauro Cavallaro - " Il Fenomeno Stretto ".

Proseguendo il nostro viaggio nel passato, andiamo scoprendo altri luoghi-simbolo di Messina che ci aiutano a comprendere lo spessore della storia che ci resta alle spalle, dando così un senso al nostro presente. Lo Stretto di Messina, che poeti del calibro di Edoardo Giacomo Boner e Salvatore Quasimodo ribattezzarono “Bosforo d’Italia” per la sua sorprendente analogia con il braccio di mare che bagna Istanbul (la bellezza, d’altronde, si nutre di somiglianze) è da tempo immemorabile simbolo della città. Origine e contenitore di miti immortali (Scilla e Cariddi, Colapesce, Fatamorgana) e teso tra due sponde che da millenni si affrontano in fascinosa sfida, lo Stretto è altresì un autentico fenomeno naturalistico la cui evoluzione talasso-orografica merita particolare attenzione.

Valicati i suoi confini, approdiamo quindi nel cuore della città nuova e precisamente in quella Piazza Cairoli che ha costituito, nel post-terremoto, un saldo punto di riferimento ricreativo e culturale ospitando tra l’altro la Libreria Ospe (ove convenivano gli intellettuali della “Scocca”) e il Ritrovo Irrera, sede d’incontro della migliore gioventù e della mondana borghesia messinese degli anni Cinquanta-Sessanta.

Ma c’è anche una città segreta che distende le sue propaggini nel sottosuolo del perimetro urbano, una città composta di multiple stratificazioni, a segnare il passaggio di una serie imponente di civiltà racchiuse oggi in un grumo che chiede, a ogni costo, di venire alla luce. La città sepolta è un grido del passato che a tratti  fa riemergere  dal profondo la nostra identità collettiva. Un’identità di transiti continui, favoriti dalla vocazione marinara di un porto baricentrico nel Mediterraneo, che disegnano la complessiva immagine di una Messina aperta, ariosa, accogliente.       

Nell’attesa di incontrarci un

Cordiale saluto

La direzione

Museo del Novecento 

Messina 24 gennaio 2020  

Allegati:

1.  Programma 1° trimestre 2020

  

                                                                MUSEO DEL NOVECENTO

ORARIO VISITE 

DA  OTTOBRE   FEBBRAIO

daMARTEDÌaVENERDÌ

Mattina  ore 10:00 – 13:00

Pomeriggio ore 16:00 -  19:00

SABATO  e DOMENICA ore 10:00 – 13:00

Chiuso: Lunedì

È possibile prenotare telefonicamente visite per gruppi di minimo 10 adulti (senza nessun costo aggiuntivo), ad orari e/o giorni diversi da quelli di apertura indicati

Viale Boccetta alto  –  Messina

( seguire segnaletica dal Liceo Archimede

Inversione ad  “u”   al 1° semaforo per chi arriva dall’ autostrada

info: 3897623501  email:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.museomessinanel900.it

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina.Medicina spirituale Psicologia biblica discernimento spirituale e Preghiera del cuore per San Valentino con interessanti e brillanti relatori  del calibro di Monsignor Di Pietro(vedasi locandina)

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Maria Teresa Prestigiaccomo e Francesca Rossetti  -       

Roma.Definito da Christian Dior “il miglior creatore della moda italiana”, Roberto Capucci non è solo un’icona dell’alta moda, ma siede di diritto nel Parnaso dei grandi artisti. Ospitate nei musei di tutto il mondo, le sue creazioni sono sculture plastiche; ma sono anche dei tourbillon di plissé, giochi di movimento usciti da fontane sgorganti non acque, bensì preziosissime taffetà e sete in sfumature che persino l’arcobaleno stesso faticherebbe ad annoverare.

“Se consideriamo che, nella sua più alta accezione, il balletto è un insieme armonioso di pose plastiche e di kinesi, le creazioni di Capucci sono dei veri e propri balletti”, dice Daniele Cipriani, aggiungendo che “è proprio questa loro peculiarità che mi ha spinto a chiedere al Maestro di creare alcuni costumi per Les Étoiles, il gala internazionale di danza. E lui ha accettato! È la prima volta che Roberto Capucci crea per la danza, ed è un immenso onore poter presentare al mondo le sue creazioni durante le tre serate di Les Étoilesall’Auditorium Parco della Musica - Roma, il 24, 25 e 26 gennaio 2020.

 

Due i costumi firmati da Capucci per Les Étoiles. Il primo verrà indossato per un rovente Zapateado dallo spagnolo Sergio Bernal, il bailador carismatico del Balletto Nazionale Spagnolo, capace di incendiare di fuoco andaluso gli animi degli spettatori fin dall’istante in cui irrompe in scena. Il secondo sarà – è il caso di dirlo – un costume degno di una divinità visto che viene indossato dal coreano Young Gyu Choi del Balletto Nazionale Olandese nel ruolo dell’Idolo d’Oro, uno squisito cammeo di gusto esotico e di gran virtuosismo.

 

È un connubio fecondo, quello fra danza e moda, nato nei primi del Novecento grazie alla geniale intuizione dell’impresario dei Ballets Russes, Serghei Diaghilev, che usava commissionare costumi da couturier di grido come Paul Poiret, Mariano Fortuny e Coco Chanel. Da allora, sono numerosi gli stilisti che hanno disegnato per l’arte della danza, numerose le tendenze lanciate proprio dai palcoscenici di Tersicore. A loro si unisce ora Roberto Capucci.

 

Racconta Capucci stesso: “Qualche anno fa, mentre rimettevo in ordine il mio archivio di disegni per la Fondazione, mi imbattei in una vecchia bustona ingiallita , il contenuto della quale mi fece fare un salto indietro nel tempo: correva l’anno 1948 e avevo 18 anni, ero un giovane studente dell’Accademia delle Belle Arti. La busta conteneva bozzetti di costumi per una rivista musicale che doveva tenersi a Buenos Aires. Mi ricordo con quale passione e quante attese mi ero messo a creare quei costumi. Ma, come spesso accade, il progetto non andò in porto.

Gli eventi della mia vita professionale presero la piega che tutti conosciamo ma se le cose fossero andate in altro modo oggi forse non sarei un creatore di moda ma vivrei in Argentina. A parte l'esperienza con il Teatro di San Carlo di Napoli con Capriccio di Richard Strauss (2002) e le molte collaborazioni con la mia cara amica, il soprano Raina Kabaivanska, non ho mai creato per la scena. Ma il costume teatrale è sempre rimasto nel mio cuore e da qualche anno ho cominciato, nel mio tempo libero, a creare in questa direzione. Ho cominciato a esporre disegni di questo progetto a qualche mostra: in occasione della "Sovrana Eleganza" al Castello della Principessa Odescalchi fino alle ultime due mostre, "Capucci Dionisiaco. Disegni per il teatro" (Firenze, Palazzo Pitti) e "Spettacolo onirico. Disegni per il teatro” (Napoli, Palazzo Scarpetta). Il successo di critica e pubblico mi ha spinto a continuare su questa strada. È quindi con forte emozione ed energia che mi sono immerso in questo progetto. Un incontro meraviglioso, simpatico e di amicizia con Daniele Cipriani, direttore artistico di Les Étoiles, mi ha incoraggiato a vestire due danzatori del gala. Il tempo non è passato e ci sono altri progetti in vista ...”

 

Daniele Cipriani Entertainment è  riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali come organismo di produzione per la danza

Pubblicato in Comunicati stampa

Calendario

« Gennaio 2020 »
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31