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Articoli filtrati per data: Domenica, 13 Ottobre 2019

Per Arb. Da non perdere.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Aprire il sipario al Teatro Savio per la programmazione 2019-2020 con Massimo Luca, famosissimo arrangiatore per quattro anni delle canzoni di Lucio Battisti, è  un colpo grosso che con la tenacia che contraddistingue ARB Teatro si è  concesso Davide Liotta, direttore artistico di ARB una nuova realtà  messinese che si è  subito imposta nel panorama cittadino, per qualità  ed eccellenza nella musica, nel jazz, nel teatro.

Oggi,si replica ore 18.30, dopo il successo straordinario di Massimo Luca  che ieri mirabilmente, al top delle Sue performances e coinvolgendo il pubblico, si è  reso interprete (massimo interprete)dei nostri  sentimenti universali, trasferiti dai profondi testi  di Mogol e di quella che oggi è  una splendida icona della musica: Lucio Battisti. Emozioni rivisitate in noi, classe anni sessanta, con profonda commozione, ripercorrendo le nostre storie personali, la nostra prima giovinezza, i nostri flirts, che sono stati di certo accompagnati,  volenti o nolenti, nei caffe', nei locali notturni, o in automobile, dalle splendide note di Battisti, innovativa la sua musica e innovativi i testi(dell' infallibile inossidabile Mogol)per i mitici anni Settanta. 

Pubblicato in Comunicati stampa

 - di Marcello Crinò -

Questo il cartellone ufficiale degli spettacoli 2019-2020 del Teatro Mandanici: “Tale e Quale Showman” con Manlio Dovì (26 ottobre 2019, ore 21); “La tempesta” di Shakespeare (30 novembre 2019, ore 21) per la regia di Roberto Andò con Renato Carpentieri e con Giulia Andò, Filippo Luna, Vincenzo Pirrotta, Paolo Briguglia, Fabrizio Falco, Paride Benassai Gaetano Bruno; “Love letters” (21 dicembre 2019, ore 21) per la regia di Veruska Rossi con Raul Bova e Rocio Munoz Morales; Gran Concerto di Fine Anno (26 dicembre 2019, ore 18,30) della Banda musicale Placido Mandanici diretta dal maestro Bartolo Stimolo; “Il Lago dei Cigni” del Balletto di San Pietroburgo (19 gennaio 2020, ore 21); Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show (13 febbraio 2020, ore 21); “A che servono gli uomini” (12 marzo 2020, ore 21); la commedia di Iaia Fiastri con Nancy Brilli, con musiche di Giorgio Gaber e regia di Lina Wertmüller.

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Per il ciclo “Teatro in famiglia” andranno in scena il mimo e illusionista Oscar Brizzi con “Il Mago diOz nel Paese delle Meraviglie” (10 novembre 2019, ore 18); “Giufà, un viaggio per conoscere, per capire, per crescere” (26 gennaio 2020, ore 18) del Centro Studi Artistici, per la regia di Carmelo R. Cannavò; “La gazza ladra”(22 marzo 2020, ore 18), spettacolo con la regia di Emanuele Gamba, ispirato all’opera di Luzzati e alle musiche di Rossini.

Da aggiungere il concerto di Fiorella Mannoia il 7 dicembre 2019 (ore 21) non organizzato direttamente dal Mandanici ma patrocinato dal Comune di Barcellona.

Con l’occasione della nuova stagione di spettacoli, ripercorriamo la storia del nuovo Teatro Mandanici, intitolato al musicista barcellonese Placido Mandanici, nato nel 1799 e morto a Genova nel 1852.

La costruzione del nuovo teatro, su progetto dell’architetto catanese Giovanni Leone, fu iniziata nel 1980, dopo la demolizione del vecchio teatro, colpito parzialmente da un incendio la sera del 31 maggio 1967. Una costruzione-ricostruzione lunga e complessa, con periodi di fermo dei lavori e danneggiamenti da parte di vandali di opere già realizzate. Il primo problema fu causato dalla natura del terreno, rivelatosi argilloso, tale da rendere necessario l’uso di pali di fondazione, che comportarono un forte aumento dei costi preventivati. In seguito, col passare degli anni, l’ulteriore lievitazione dei costi e mancanza di nuovi finanziamenti ne rallentarono i lavori.

Il 6 agosto 1986 la struttura incompleta del teatro, al rustico, fu inaugurata, a cantiere aperto, con uno spettacolo ideato da Emilio Isgrò, trasmesso in diretta televisiva su Raitre. Isgrò scrisse il testo di Didone Adonais Domine, affidandone la regia a Memè Perlini, con attrice protagonista Francesca Benedetti, mentre della bellissima scenografia si occupò Antonello Aglioti. Scenografo e regista utilizzarono al meglio le strutture non complete del teatro e la scena centrale. Dove il progettista aveva previsto un vuoto cilindrico per collocare i meccanismi scenici del palcoscenico, gli artefici dello spettacolo lo riempirono d’acqua, conferendogli un’altra funzione, quella del pozzo (di Gotho) della storia cittadina, e coprendolo in parte con un tavolato con funzione di palcoscenico vero e proprio.

La svolta avvenne nel 2010, con il progetto di completamento che rimodulò l’assetto progettuale iniziale che prevedeva un teatro di concezione moderna, a scena centrale. L’assetto definitivo vede ora sostanzialmente un teatro “all’italiana”, con galleria, platea, fossa orchestrale e palcoscenico, con retropalco fornito di botole per le necessità sceniche. Il nuovo teatro conta quasi mille posti, con la platea collocata in metà dell’area inizialmente prevista per la scena centrale.

L’inaugurazione è avvenuta il 31 marzo 2012, ma solo all’esterno, in quanto, a seguito dell’esposto di un cittadino secondo il quale il teatro non era ancora in piena regola con le norme di sicurezza e agibilità, lo spettacolo musicale si è svolto all’aperto, nel giardino del teatro, mentre sono state compiute visite guidate all’interno per gruppi di cento persone per volta, proseguite il giorno dopo. Il nuovo teatro è stato aperto al pubblico, con la prima stagione teatrale e musicale, il 6 dicembre 2014.

13 ottobre 2019

- di Gennaro Galdi -

Bruxelles. Valeria Sgroi con le sue opere approda a Bruxelles dal giorno 8 dicembre al giorno 8 gennaio, con le sue straordinarie opere astratte che parlano al cuore,  ai sentimenti  di quei siciliani in particolare che vedono nella pittura della artista catanese emergente, i colori della loro Terra del loro mare di Sicilia, delle campagne  dorate di sole e inebrianti di fragranze di zagare, colori caldi o freddi ma sempre brillanti e "appassionanti"intriganti...alla ricerca di quella  identità mai tradita.

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Valeria Sgroi ,  presentata dal noto critico internazionale prof Maria Teresa Prestigiacomo  giornalista  direttrice rivista internazionale,di recente  ha esposto al Castello di Aci castello in una collettiva di prestigio  ma adesso,  a Bruxelles e' il momento di consacrarsi pittrice internazionale  con una mostra d' arte a due passi dalle griffes internazionali,  dal Tribunale e dal noto mercato chic degli aantiquari.

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Pubblicato in Comunicati stampa

- di Marcello Crinò -

Sabato 12 ottobre 2019 si è rinnovata in tutta Italia la “Giornata del contemporaneo” organizzata dall’AMACI, Associazione dei musei d’arte contemporanea italiana, giunta ormai alla quindicesima edizione. A Barcellona Pozzo di Gotto hanno aderito all’iniziativa il Museo Epicentro di Gala fondato e diretto da Nino Abbate, il Museo Didattico della grafica Foscolo curato da Enzo Napoli, nato all’interno dell’Istituto Comprensivo Foscolo diretto da Felicia Maria Oliveri e la Galleria Progetto Città diretta da Rosario Andrea Cristelli.

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Abbiamo seguito l’inaugurazione della mostra allestita proprio in questo museo, dal titolo “Diversità è identità”, con la partecipazione di Antonello Alagna, Fabrizio Ciappina, Gabriella Donato, Patrizia Donato, Matteo Dragà, Giovanni Gargano, Daniela Genovese, Viviana Genovese, Tina Maio, Paola Pensabene, Silvia Ripoll, Marco Rizzo, e opere solo in mostra di Luigi Ghersi, Giuseppe Santacroce e Ines Suigo.

La mostra si è avvalsa del patrocinio culturale dell’Assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), dell’Università della Terza Età della Città di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), dell’Ordine degli architetti della provincia di Messina e della Fondazione Architetti del Mediterraneo di Messina. All’inaugurazione sono intervenuti Rosario Andrea Cristelli, l’assessore comunale alla cultura Angelita Pina e il rettore dell’Università della Terza Età Tanina Caliri.

“La mostra – afferma il curatore Cristelli – vuole indagare il tema della diversità come valore aggiunto, manifestazione di una identità personale ben riconoscibile. Dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’installazione, alla performance. L’espressività contemporanea si manifesta come frutto di ricerca personale, di esperienza e quindi di rappresentazione di se stessi, con la necessità di lasciare un messaggio al visitatore, piuttosto che un interrogativo se non una affermazione. Una nuova verità artistica manifestata attraverso il proprio linguaggio espressivo.”

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Si è trattato di una mostra dove alcuni degli artisti partecipanti, come Matteo Dragà e Gabriella Donato, hanno invitato il pubblico a lasciare dei segni e delle scritte su appositi supporti. Il pubblico ha partecipato ben volentieri alle sollecitazioni degli artisti.

Fa riflettere la circostanza che vede la pressoché totale assenza da questi eventi artistici strettamente legati ai linguaggi contemporanei dei “pittori” che popolano la città, quelli, tanto per intenderci, che dipingono paesaggi e ritratti “leziosi”, mostrando anche in questo modo la loro lontananza dai nuovi modi di fare arte.

12 ottobre 2019

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