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Articoli filtrati per data: Lunedì, 08 Gennaio 2018

Riceviamo e pubblichiamo

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha ricevuto oggi pomeriggio a Palazzo d'Orleans i rettori delle quattro università siciliane. All'incontro erano presenti Fabio Mazzola, prorettore vicario di Palermo, Francesco Basile di Catania, Pietro Navarra di Messina (insieme al prorettore Emanuele Scribano) e Giovanni Puglisi della ‘Kore’ di Enna. Alla riunione hanno partecipato anche gli assessori alle Finanze, Gaetano Armao, all’Istruzione e Formazione professionale, Roberto Lagalla e alla Salute, Ruggero Razza, oltre al segretario generale della Presidenza della Regione, Maria Mattarella.

“Quello di oggi - afferma il presidente Musumeci - è l’inizio di un percorso, nuovo, per avviare una reciproca collaborazione tra la Regione e il sistema accademico siciliano. Siamo convinti che le università debbano essere un riferimento costante per le istituzioni chiamate a governare e di contro che la Regione non debba essere vista solo come una semplice erogatrice di risorse”. 

Nel corso dell’incontro è stato evidenziato come i temi dell'istruzione e della ricerca universitaria siano considerati prioritari per la formazione e l'occupazione dei giovani, per arginare la 'fuga dei cervelli' e favorire l'accesso al mondo del lavoro. E’ emerso che un terzo degli studenti siciliani (51.560) che si iscrivono al primo anno universitario scelgano un ateneo al di fuori dell’Isola: nell’ordine Lazio, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna e Piemonte.

“Dobbiamo invertire questo trend - è stato sottolineato da tutti - puntando sull’attrattività delle università, ecco perché questa interlocuzione vogliamo sia costante, con un confronto, se necessario, anche critico. Vogliamo contribuire a rendere i nostri atenei maggiormente apprezzabili per evitare ‘una mobilità passiva’, con perdita di capitale umano”.

I temi che i rettori hanno evidenziato riguardano principalmente l’edilizia residenziale per gli studenti fuori sede, le borse di studio, il miglioramento dei servizi, la ricerca e il rafforzamento dei rapporti con il mondo del lavoro per gli sbocchi post laurea. Già nei prossimi giorni verranno istituti e convocati diversi tavoli tematici che vedranno coinvolti anche altri rami dell’amministrazione regionale. Un nuovo incontro con i quattro rettori si terrà invece dopo l’approvazione del Bilancio e della legge di stabilità del 2018.

“Le università siciliane - ha concluso Musumeci - possono diventare polo di attrazione per gli studenti stranieri provenienti anche da Paesi lontani come la Cina. Dobbiamo cogliere l’opportunità della centralità dell’Isola nel bacino euroafroasiatico per ricavarne una ricaduta in termini economici di crescita del territorio”.

Pubblicato in Comunicati stampa

- Di Giuseppe Messina -

   Con la direzione impeccabile del M° Carmine Daniele Lisanti ha avuto luogo nella bella cornice della chiesa barocca sconsacrata “S. Vito” di Barcellona Pozzo di gotto, adibita ad auditorium, il “Concerto per l’Epifania”, organizzato dall’Accademia Musicale di Messina con opere di Domenico Zipoli.

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   Protagonista è stata la bella musica barocca eseguita dal coro “Luca Marenzio” e dal coro di voci bianche e giovanili “Note Colorate” che, accompagnati dall’Ensemble di strumenti antichi “Orpheus”, hanno avuto il potere di attrarre tantissimi spettatori che non si sono risparmiati nell’applaudire. Possiamo dire che non potevano concludersi in maniera migliore le festività di fine ed inizio anno per la soddisfazione degli organizzatori e in particolare della musicologa Annamaria Puliafito che ha fatto da coordinatrice artistica, oltre che degli amanti della buona musica.

   La magnifica manifestazione altamente culturale è stata patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Barcellona Pozzo di Gotto che ha concesso l’Auditorium dove si cono visti alla ribalta, con il M° Carmine Daniele Lisanti, (attualmente docente di contrabbasso presso il Conservatorio Musicale di Reggio Calabria), le voci soliste Alessandra Foti, Stefania De Luca e Angelo Quartarone accompagnati dai due violinisti Giuseppe Fabio Lisanti e Gianfranco Lisanti (che hanno suonato gli strumenti barocchi concessi per l’occasione dal M° liutaio Ignazio D’Anna), da Nereo Luigi Dani alla viola da gamba, da Rosario Riso al contrabbasso, da Gabriele Di Pietra che ha suonato la Tiorba e la Chitarra barocca e da Giannalisa Arena al Cembalo.

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   Dell’Ensemble di strumenti antichi “Orpheus” possiamo dire che si ratta di un gruppo di giovani musicisti messinesi provenienti dalle file del Conservatorio musicale “Arcangelo Corelli” di Messina e da alcuni strumentisti, docenti e allievi, che provengono dalla sezione di musica antica dei Conservatori di Musica di Palermo e Trapani. Gli strumentisti vengono da diverse esperienze ed hanno dato vita a questa formazione spinti dal desiderio e dalla continua ricerca stilistica e dallo studio della prassi esecutiva antica.

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   Vale la pena soffermarsi un attimo sull’autore delle musiche, il gesuita missionario Domenico Zipoli, nato a Prato nel 1688 e trasferitosi nel 1717 in Argentina, prima a Buenos Aires, poi a Rio del la Plata e nel 1718 a Cordoba dove morì il 2 di gennaio del 1726 a soli 37 anni. Questo prelato, che ha prodotto un’enorme quantità di musica, rimasto per molto tempo sconosciuto in Italia, fu un eccellente compositore, maestro di coro e di organo nella chiesa dei gesuiti. Ben presto le sue opere divennero famose in Paraguay ed in Perù le cui composizioni interessarono il viceré che ne fece richiesta. La fama di Domenico Zipoli si divulgò in tutte le terre sotto l’egida dei gesuiti persino a centinaia di chilometri dove il musicista non arrivò mai tant’è che ricercatori ed esploratori giunti dall’Italia, dalla Francia e dalla Germania, attestarono di aver sentito “Musiche indicibili di rara bellezza, nello stile italiano ed esecutori straordinari che mai ci si sarebbe attesi di trovare”. Ecco, questa musica di rara bellezza abbiamo potuto ascoltare con immenso piacere la sera del 7 gennaio 2018, a Barcellona Pozzo di Gotto, grazie a straordinari esecutori che, in finale, hanno concesso il bis facendo onore alla grande musica ed al compositore Domenico Zipoli in particolare. 

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Iniziativa Carrefour Sicilia per “addolcire” la polemica di questi giorni:
ogni tre sacchetti ultraleggeri un’arancia che profuma di Etna

PALERMO - In Sicilia la polemica sulle bio-shopper a pagamentoche in questi giorni sta rimbalzando sui media - si trasforma in promozione per l’ambiente e la salute. Un’operazione legata alla valorizzazione del territorio e del comparto agricolo, che mira a costruire fiducia nei consumatori, oggi trascinati dalla rivolta digitale (e non solo) contro la legge 123/2017 entrata in vigore l’1 gennaio.

Acquistando tre prodotti al banco dell’ortofrutta (e quindi tre sacchetti ultraleggeri), Carrefour Sicilia regala un’arancia: simbolo di un mondo – quello agrumicolo - che rappresenta l’Isola con la sua Natura ma anche con le criticità che spesso non consentono di potenziarla; emblema di una filiera che oggi più che mai richiede dignità a gran voce, partendo proprio dalle campagne, dai coltivatori, dal valore di un prodotto che rappresenta un pezzo (importante) di economia.

Così il sapore amaro dei 2 centesimi alla cassa per l’acquisto obbligatorio delle buste biodegradabili e compostabili per i prodotti da banco, verrà addolcito dal succo di una Sicilia operosa e ingegnosa: «Per questa operazione, che vuole essere un’iniezione di fiducia per i consumatori della grande distribuzione – spiega Angelo Agliata, direttore generale Gruppo Cds (Centro distribuzione supermercati) - abbiamo scelto come partner “Rosaria”, azienda che produce nella Piana di Catania: una zona collocata tra i 200 e i 300 metri di altitudine, densa di storia e tradizione e con una grande vocazione per la coltura delle Arance rosse. Un marchio che punta prima di tutto alla qualità e alla promozione del brand Sicilia, in Italia e all’estero». Perché grazie alla forte escursione termica tra giorno e notte, causata dall’Etna, il frutto acquista quel particolare processo di pigmentazione che ne esalta sì il sapore, ma che richiede soprattutto attenzione, difesa e grande dedizione.

Così chi andrà a fare la spesa, durante il pit stop tra frutta, verdura e prodotti freschi, avrà due buoni motivi per spingere il carrello oltre la polemica: da un lato, infatti, il consumatore siciliano con i 2 cent in aggiunta allo scontrino, sosterrà l’economia circolare, strizzando l’occhio all’ambiente; dall’altro, proverà il sapore di raccogliere un frutto che parla la sua lingua e racconta la sua terra.

«Il nostro Gruppo – continua Agliata – investe da sempre sul territorio a sostegno dell’economia locale: vogliamo dimostrare ai consumatori, nell’ottica di un rapporto di collaborazione tra impresa e comunità, che le sfide si affrontano insieme e che il valore dei sacchetti bio viene riscattato da un gesto che esalta i nostri sapori, i nostri profumi e la nostra passione. Il meglio che la Sicilia produce e offre».

Foto in allegato: il direttore del PdV di via Pietro Leone (Caltanissetta) Giuseppe Martorana, e un consumatore (Fabio Gangi)

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Il fotografo palermitano Antonio Calabrese organizza una mostra fotografica ispirata alla storia realmente accaduta nella Palermo di fine Settecento.

E' la vicenda di Giovanna Bonanno, conosciuta dal popolo palermitano come "la Vecchia dell’Aceto", chiamata così grazie al suo “arcano liquore aceto”, in realtà veleno, che cambiò la sua misera esistenza e quella di alcuni uomini e di molte donne infelicemente sposati a cui venne propinato.

Scoperte le trame nascoste venne condannata alla forca non per maleficio ma per veneficio dal nascente tribunale "illuminato".

L'idea di questo racconto prende forma negli inchiostri preparatori di Silvia D'Anca, che sono stati  d'ispirazione alla realizzazione dei "quadri" fotografici di Antonio Calabrese.

Gli scatti interpretano in chiave contemporanea alcuni episodi salienti di questa storia, senza la pretesa di una fedele ricostruzione storica seppur ripercorrendo alcuni luoghi reali degli accadimenti.

L’esposizione si terrà dal 13 al 21 Gennaio 2018 presso l’Atrio Monumentale di Palazzo delle Aquile, Piazza Pretoria, 1 - Palermo.

L’inaugurazione avrà luogo il 13 Gennaio alle ore 17,00 presso l’Aula Rostagno all’interno di Palazzo delle Aquile e si aprirà con i saluti istituzionali del Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e del Presidente del Consiglio Comunale, Salvatore Orlando.

Seguiranno gli interventi di Lino Zinna, Consulente del Sindaco nel settore Cultura e Spettacolo, Girolamo Cusimano, Presidente della Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale - Università degli Studi di Palermo, Giovanni Bonanno, Critico d’Arte, Rosario Perricone, Direttore del Museo Internazionale delle Marionette “Antonio Pasqualino”, Santa Franco, Scrittrice.

Si chiuderà con un momento musicale con Emanuela Davì, voce e Davide Davì, contrabbasso.

La mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 19:30 e la domenica dalle 9:00 alle 13:00.

Per informazioni e comunicazioni:

tel. 328 6280259

email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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"L’8 gennaio di 25 anni fa la mafia uccideva il giornalista Beppe Alfano, al quale mi legava una sincera amicizia e una comune militanza politica. Egli fa parte di quella schiera, purtroppo lunga, di giornalisti siciliani uccisi solo perché facevano il loro lavoro: informare senza veli e senza piegarsi a pressioni e condizionamenti".

Lo afferma, in una nota, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

"Nelle sue cronache sulle tv locali e sul quotidiano del quale era corrispondente, Alfano - continua -  era una ‘penna scomoda’ e nell’ultimo periodo si era occupato della latitanza, nell’hinterland barcellonese, del boss Nitto Santapaola e di traffici di armi e droga. La giornata di oggi è importante per sensibilizzare l’opinione pubblica ed evitare che Beppe sia considerato un morto di serie B, ucciso dal piombo e seppellito dalla memoria. La libertà di stampa - conclude - va difesa, ogni giorno, da tutti i cittadini che hanno il diritto di avere un'informazione libera e democratica".

Fabio De Pasquale

Regione Siciliana

Portavoce del presidente

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- di  Marcello Crinò -

L’Accademia Filarmonica di Messina, che non ha bisogno di presentazioni per la lunga ed intensa attività che svolge da decenni, il 7 gennaio ha proposto, con il patrocinio del Comune di Barcellona, il “Concerto per l’Epifania” nell’Auditorium San Vito. Tre formazioni musicali: il Coro Polifonico Luca Marenzio, il Coro di voci bianche e giovanili Note Colorate e l’Ensemble di strumenti antichi Orpheus, diretti da Carmine Daniele Lisanti, hanno eseguito musiche di Domenico Zipoli. Un compositore nato a Prato nel 1688 e morto a Cordoba (Argentina) nel 1726, stroncato dalla tubercolosi. Il musicista, gesuita e missionario, si offrì volontario per lavorare nelle “Riduzioni” gesuite del Paraguay dove la sua conoscenza musicale aiutò molto le popolazioni locali a sviluppare il loro talento naturale.

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La sua fama  si allargò a macchia d’olio dal Paraguay al Perù, ma i suoi manoscritti sono stati ritrovati in tempi recenti e la sua vasta opera è in fase di riscoperta. Le tre formazioni musicali, introdotte dalla musicologa Annamaria Puliafito, hanno eseguito cinque composizioni di Zipoli di ispirazione sacra, musiche e canti di grande bellezza e di grande fascino, non ancora “contaminate” dal belcanto virtuosistico, con l’utilizzo di strumenti d’epoca. Per cominciare “Domine ad adjuvandum” per coro, due violini e basso continuo. A seguire “Beatus vir”, per solo, coro, due violini e basso continuo, solista Alessandra Foti “cantus”. Il terzo brano “O gloriosa virginum”, per soli, coro, due violini e basso continuo, solisti Stefania De Luca “altus” e Angelo Quartarone “tenor/controtenor”. Il quarto brano “Fidelis servus”, per solo, violino e basso continuo, solista Angelo Quartarone. Per concludere la “Missa S. Ignacio”, dedicata a S. Ignazio di Loyla, fondatore dei Gesuiti, per soli, coro, due violini e basso continuo, con i solisti Alessandra Foti, Stefania De Luca e Angelo Quartarone.

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L’Ensemble Orpheus è composto da Giuseppe Fabio Lisanti e Gianfranco Lisanti, che suonano due violini barocchi costruiti dal liutaio messinese Ignazio D’Anna; Nereo Luigi Dani, viola da gamba; Rosario Riso, contrabbasso; Gabriele Di Pietra, tiorba e chitarra barocca; Piero Cartosio e Gioacchino Comparetto, flauti dritti; Giannalisa Arena, cembalo.

Il direttore Carmine Daniele Lisanti è anche compositore, vincitore di numerosi premi, e docente di Contrabbasso al Conservatorio di Reggio Calabria.

l'Associazione culturale, teatrale

"LEDIMIGI"

cell. 368.331.0000 - telef. 090.359995

www.ledimigi.it   e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 


al Teatro L. Pirandello

via P. Castelli n. 198 (Città del Ragazzo) in MESSINA

Domenica 4 febbraio 2018 ore 17:30

la commedia comico-brillante

in due atti

di Vanni Pucci

libero adattamento di Emanuela Giuliano

"SPIRITISMO"

regia di

Mimmo Giuliano

 Info e prenotazione: 368.331.0000 - 090.359995

N.B.: Se la presente e-mail è ritenuta inopportuna basta rispondere: Cancellami

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