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Articoli filtrati per data: Sabato, 06 Gennaio 2018

 

- di MARIA TERESA PRESTIGIACOMO -

Roma. Scompare Marina Ripa di Meana, scompare una memoria storica di un' epopea di charme e chic di Via Veneto e Montenapoleone, lasciando un vuoto incolmabile, in particolare a Roma, ma anche  tra tutti noi,  per la sua personalita', per le sue mises  straordinarie, per  originalità e per quella follia che Einstein definiva decisamente creativa. Una vita fortunata anche se, forse un po' ''spericolata'', in senso positivo,  non meno  spericolata di tante altre. Per Marina, la sua forza era l originalità, espressa attraverso i suoi cappelli; lei  parlava attraverso i copricapi, pezzi unici,  della sua voglia di essere al centro dell' attenzione,  con la sua personalità....tant ' è  vero che le dedicarono qualche anno fa , in una Galleria romana, una mostra di cappelli, i suoi estrosi cappellini, con velette e con spirali, con fiocchi, con alzatine ...autentiche sculture da modiste  del terzo millennio futuriste. I suoi carlini,  in passeggino a Piazza di Spagna,  erano conosciutissimi e riveriti. Non aveva mai voluto  essere  seconda a nessuno, Marina, era sempre la più notata la più corteggiata delle feste , nonostante l età  avanzata; nonostante la malattia, ha offerto prova di forza, di coraggio, di energia, di voglia di vivere...sino all' ultimo. Recuperiamo questo suo aspetto della sua personalità; se in tanti l 'han criticata  per il suo essere estrosa  all' ennesima potenza, in perfetto stile Dali', occorre pensare al suo stato di salute che mai l ' ha arresa al vivere la vita, con entusiasmo e con passione. La intervistai  in occasione della mostra dei suoi cappelli, a Roma. Era in palestra.Mi rilasciò un'intervista dal tapis roulant che la manteneva in perfetta linea. Era splendida, sicura, radiosa. Adesso, era felice di diventare bisnonna,  era felice di avere presentato i suoi libri....Avevo tentato di farle presentare i suoi libri a Taormina, ma occorreva un giusto numero di libri acquistati in anticipo, per cui non se ne fece nulla. Mi spiace. 

Marina, resta con noi il ricordo di un personaggio come la Marzotto, un personaggio che ha siglato la fine di un millennio con l 'estrosita  e l' aplomb e l' eleganza, al pari delle dive di un tempo di  Holliwood, ormai scomparse.

Le radici di Marina Elide Puntorieri ce le illustra con una ricerca,  l' arch.Natale Cutrupi : ''Marina era nata  Reggio Calabria il 21 ottobre 1941 sposata prima con Alessandro Lante  della Rovere e poi con Ripa di Meana.
Si è spenta dopo aver combattuto per alcuni lustri una grave grave.
Rriggitana Marina R. I. P.'' All' amica, concittadina dello Stretto, porgiamo il nostro ultimo e caloroso saluto, commossi.

Pubblicato in Comunicati stampa

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Concerto alla grande per Messina, con il sostegno della Croce Rossa e Anna Dieli, per un Capodanno che i messinesi attendono: Luca Buratto, milanese, pianista d’eccellenza e Marco Alibrando, messinese, vecchia conoscenza già del Teatro di Messina che ha inteso rinnovare meritatamente la sua fiducia nei confronti di un giovane  ormai ventinovenne che ha già al suo attivo un nutrito “carnet di direzioni “nelle capitali europee; la prossima capitale? Budapest che lo vedrà impegnato nella direzione d’orchestra come assistente per il Falstaff. L’altra sera, per la città dello Stretto è stata un gran festa: un repertorio straordinario che ha visto avvicendarsi l’orchestra e  Luca Buratto insieme all’orchestra che ha sempre tenuto in massimo riguardo le sonorità del maestro anch’egli giovanissimo. Un Capodanno coinvolgente emotivamente e trascinante: dal Valzer di Strauss e dalla Marcia di Radetzsky di Johann Strauss padre, fuori programma, a secondo concerto in do minore opera 18 di Sergej Vasil’evic Rachmaninov, uno dei concerti piu noti e piu amati dal pubblico. Inoltre,  in apertura l Inno di Mameli, ouverture Rusland and Ludmilla di Michael Ivanovic Glinka e nella seconda parte ha trovato posto Il Barbiere di Siviglia, sinfonie dall’Opera ( di Gioacchino Rossini) e dal Nabucco di Giuseppe Verdi. Non poteva mancare il Pizzicato-Polka di Johann Strauss figlio e Josef Strauss e il Valzer dell’imperatore Kaiser-Walzer opera 437 di Johann Strauss figlio. Luca Buratto ha eseguito mirabilmente,  il concerto da Rachmaninov composto tra il 1900 ed il 1901. Marco Alibrando si è mostrato piu maturo e sicuro certamente, sul podio ed ha offerto il massimo al pubblico peloritano, attento ed esigente. Soddisfatti, in anticipo, Egidio Bernava , il sovrintendente e Luciano Fiorino che ha definito l ‘evento il frutto di una condivisione di un progetto; inoltre soddisfatti erano Matteo Pappalardo , direttore artistico della sezione Musica ; allo stesso modo anche Simona Celi, direttore della sezione Prosa  del Teatro, ha espresso compiacimento per la realizzazione dell’evento.   Un brindisi, con panettone, pandoro e spumante ha siglato, nell’intervallo, il tradizionale concerto di Capodanno al Teatro Vittorio Emanuele, Teatro di Messina. 

Pubblicato in Comunicati stampa

 - di Marcello Crinò - 

Il 5 gennaio 2018, all’età di novanta anni, è morto a Gorizia il preside Gioacchino Grasso. Originario di Barcellona, città dove fino a circa dieci anni fa tornava regolarmente in estate, rappresentava un’elegante figura di giornalista pubblicista e musicologo. Aveva scritto l’importante monografia sul musicista barcellonese Placido Mandanici, pubblicata da Ila Palma nel 1992, dove aveva per la prima volta proposto un catalogo completo delle opere, frutto di lunghe ricerche in archivi e biblioteche.

Gioacchino Grasso foto recente

Laureato in lettere classiche, è stato prima ordinario nelle scuole medie inferiori e superiori, quindi preside di scuola media. Iscritto all’albo dei giornalisti, sezione pubblicisti di Trieste, ha scritto molti articoli, quasi tutti di argomento musicale, apparsi in varie riviste e giornali (Strumenti e Musica, Il Loggione Peloritano, Studi Goriziani, Messaggero Veneto, Trapani-Sera, Gazzetta del Sud, Sicilia Occidente…). Ha fondato e presieduto la sezione goriziana dell’Associazione Giovanile Musicale. Nel 1988 gli è stato conferito dal Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, il diploma di I classe (medaglia d’oro) dei Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’arte. Oltre al libro su Mandanici, ha scritto un volume sul musicista Riccardo Casalaina, pubblicato dai Quaderni dell’Accademia Filarmonica di Messina nel 1994, ed altri dedicati all’attività musicale goriziana e triestina.

Sulla rivista “Studi Goriziani”, edita dalla Biblioteca Statale Isontina di Gorizia, nel numero del 2015 è apparso il suo ultimo articolo sul musicista barcellonese: “Placido Mandanici. Ulteriori studi di una annosa ricerca”.

I funerali a Gorizia, mentre a Barcellona, nella Basilica di San Sebastiano, una messa in suffragio lunedì 8 gennaio alle 18,00.

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