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Articoli filtrati per data: Martedì, 30 Aprile 2013
Martedì, 30 Aprile 2013 22:00

Rimedi per le zanzare?

- di Alessio Vinci -

Per tenere lontane le zanzare esistono prodotti di tutti i tipi, spie elettriche che emettono odori sgradevoli o ronzii elettronici, spray e stick per il corpo, ma sono prodotti sani? Per non sbagliare, e per risparmiare, ecco qualche rimedio naturale, atossico e non aggressivo, sia per il corpo che per l'ambiente.
Per evitare che le zanzare nidifichino nel nostro balcone, mettete una monetina di rame in ogni sottovaso. L'acqua dove di solito vengono deposte le uova sarà inospitale e non ci sarà rischio di un'invasione dei temutissimi insetti.
L'aglio si sa, fa benissimo alla salute, ma chi lo mangia in gran quantità emette un odore sgradevole per gli altri umani, e non solo. Le zanzare, che sono naturalmente attratte dall'odore di anidride carbonica e di sudore, non riconosceranno il nostro odore camuffato dalle sostanze solforose emesse dall'aglio. Consigliati due o tre spicchi al giorno, ma attenzione alle relazioni sociali, molto più importanti di qualche bozzo sulla pelle.
Olio essenziale di citronella: mischiato con vodka o alcool alimentare in un piccolo spruzzatore, l'olio essenziale di citronella è l'antizanzare naturale più efficace in assoluto. Gli olii essenziali vanno usati con moderazione, al momento dell'acquisto chiedete all'erborista le quantità giuste da usare per non nuocere all'organismo e alla pelle.
Cipolla e chiodi di garofano: una mezza cipolla in un piattino insieme a dei chiodi di garofano, o anche una ciotola di aceto con qualche fetta di limone scacciano le zanzare e tolgono i cattivi odori dall'ambiente domestico.

Piante: incenso, gerani, basilico, citronella, lavanda, menta e allium ursinum (la pianta dell'aglio) scacciano gli insetti e colorano il balcone. Un piccolo orticello sarà utile sia per le vostre ricette in cucina che per evitare l'assalto estivo delle zanzare, sempre più resistenti a qualunque isnetticida e zanzariera.

E se vi hanno già punto?
Una goccia di olio essenziale di Tea Tree su un batuffolo di cotone è l'ideale per far passare immediatamente il prurito, così come i pratici stick all'ammoniaca.
Un cubetto di ghiaccio evita la diffusione del veleno, ma se non lo doveste avere a portata di mano, anche un batuffolo imbevuto di aceto o del bicarbonato applicati direttamente sulla puntura alleviano il gonfiore e il prurito.

 

(www.verdeaqua.net)

 

 

Pubblicato in Botanica
Martedì, 30 Aprile 2013 15:25

Salice

- di Michele Cappotto -

 

Altitudine: m. 236  s.l.m.

Abitanti: Salicesi (805 unità nel 2001)

Territorio e risorse: Il territorio di Salìce è collinare, caratterizzato da ampie zone di pascolo, di produzioni agricole e formazioni boschive al cui interno si possono contare tante specie forestali tipiche dei Peloritani. Numerose sono le aree attrezzate inserite in itinerari turistici che toccano punti di  panoramici di grande bellezza e suggestione.

 

Come arrivare: Salìce (Salìci in siciliano), è un villaggio della zona nord di Messina, appartenente alla VI Circoscrizione. Dista circa 13 km. dal centro cittadino. Si può arrivare al paese percorrendo la Strada Provinciale n.51 che da sud collega Salìce attraverso la S.P. 51 bis con il centro di Messina, oppure da nord (sponda tirrenica) ove la stessa S.P 51 la collega con il borgo di Orto Liuzzo.


Con il trasporto pubblico si può utilizzare  l'autobus numero 72 gestito dall' ATM (Azienda Trasporti di Messina)

Partenze
CAVALLOTTI         4.25  5.45 6.10  7.50 8.35 10.10 11.10 12.30 13.40 14.45 16.10 18.20 20.25
P.LLA CASTANEA  4.45  6.10 6.35  8.25  9.10 10.40 11.50 13.10 14.05 15.15 16.40 19.00 21.05
SALICE                  4.55  6.20 6.45  8.35  9.20 10.50 12.00 13.20 14.25 15.25 16.50 19.50 21.15
MARMORA                                                                                                      19.15  
PONTE GALLO       5.05  6.30 6.55  8.45  9.30 10.55 12.10 13.30 14.35 15.35 17.00           21.25

PONTE GALLO       5.10  6.35 7.00   8.55 9.40 11.10 12.15 13.40 14.55 15.50 17.05          21.30
MARMORA                                                                                                       19.20  
SALICE                  5.25  6.50 7.15   9.10  9.55 11.25 12.30 13.55 15.10 16.05 17.20 19.30 21.40
P.LLA CASTANEA  5.35  7.00 7.25   9.20 10.05 11.35 12.40 14.05 15.20 16.15 17.30 19.40 21.50
STAZIONE C.LE      6.00  7.40 8.10 10.00 10.50 12.20 13.25 14.35 16.00 16.55 18.10 20.15 22.30

PERCORSO: Cavallotti - Via S.Maria Alemanna - Via I Settembre - Duomo - C.so Cavour - V.le Boccetta - Via Garibaldi - V.le Giostra - S.Michele - P.lla Castanea - Marmora - Ponte Gallo
RITORNO: Giunti in Via Garibaldi proseguire Via C.Battisti - T.Cannizzaro - Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti)

N.B.
1) Solo con la corsa delle ore 18.20 limitare il capolinea a Marmora
2) ZONA A TRAFFICO LIMITATO DI VIA C. BATTISTI: PROVENIENTI DA NORD NEI SOLI GIORNI DI VENERDI E SABATO DALLE ORE 21.30 GIUNTI IN VIA GARIBALDI PROSEGUIRE PER VIA I SETTEMBRE - STAZIONE C.LE.

Prefissi:  c.a.p. 98154  tel. 090

 

Numeri utili: Ufficio postale - via Principe Umberto n.127 tel 090-845395
                       Bar Spartà tel. 090-845059
                       Scuola materna - via Principe Umberto  090 845310
                       Associazione Culturale Musicale e Scuola di Musica - Via P.Umberto tel  090-845454

 

Patrono: Santo Stefano Protomartire (cioè il primo discepolo ad aver dato la vita per testimoniare la fede in Cristo)  che si festeggia il 3 agosto.

 

Cenni storici: le origini di Salice, così come degli altri piccoli centri della zona, sono sicuramente da ricollegare al Medioevo (sec.X-XII) periodo durante il quale le popolazioni stanziate sulla costa, continuamente minacciate dalle incursioni piratesche, furono costrette ad abbandonare i propri villaggi per cercare un rifugio sicuro nelle zone interne e montuose. Le fonti storiche più antiche ci riportano al 1134, quando Ruggero II concesse alcuni feudi, tra cui il territorio di Salìce, al Monastero basiliano di San Salvatore di Messina. Fu così che anche Salìce, come altri centri circostanti, divenne sede dei culti basiliani. A ciò può ricollegarsi anche l’edificazione successiva di un monastero, oggi scomparso, di cui esiste un riferimento in un manoscritto del 1342, dedicato a Santo Stefano Protomartire, divenuto poi patrono di Salice, che dipendeva direttamente dallo stesso San Salvatore dei Greci divenuto Archimandritato.

 

Da visitare: La chiesa di Santa Maria delle Grazie, venne edificata nel 1550.  La struttura, che presenta un bel portale in pietra, è a navata unica, con tre altari per lato su ciascuno dei quali sono collocate statue di Santi. Quello più ricco e imponente è l'altare di S. Stefano Juniore.
Al suo interno, tra bellissimi stucchi barocchi, vi sono alcune pregevoli opere tra cui un dipinto ad olio su tavola, di autore ignoto, raffigurante S. Caterina d'Alessandria (1597), un altro dipinto coevo, sempre su tavola, raffigurante la "Madonna di Monserrato" tra le sante siciliane Lucia ed Agata, una piccola tela della Madonna con Bambino e una con i Santi Cosma e Damiano, queste ultime due entrambe dell’Ottocento.  Da segnalare in particolare anche una statua della Vergine Maria, in marmo bianco, risalente al XVIII secolo.
La chiesa della Santissima Annunziata è stata costruita tra il XIV e il XV secolo. Di essa restano oggi il transetto, il muro di sinistra dell’unica  navata e i due archi centrali a tutto sesto. La volta del transetto è coperta da capriate in legno. Al suo interno di notevole pregio è un prestigioso alto rilievo in marmo bianco risalente al XVI secolo, attribuito a Rinaldo Bonanno, che raffigura l’annuncio dell’angelo a Maria. Il tempio è sede ogni anno di importanti eventi liturgici (domenica delle Palme, primo maggio) e spesso, nei mesi estivi, viene anche utilizzato per saggi e concerti musicali.
La piccola chiesa di Santo Stefano Juniore è stata costruita tra il XII e il XIV secolo, periodo in cui il monachesimo basiliano si diffondeva nell’Italia meridionale e con esso la devozione verso Santo Stefano Protomartire.


La chiesa, in stile normanno-svevo, presenta una pianta a croce latina con un un bellissimo altare barocco al centro del transetto. Un tipico arco in pietra a sesto acuto divide la navata dal presbiterio. Un grande interesse storico ha assunto il recente ritrovamento di ossa umane in cripte al di sotto del pavimento, retaggio di antiche sepolture. 

 

Tradizioni da non perdere:  La fede e la devozione dei salicesi ruota intorno alla figura di S. Stefano Protomartire (primo martire cristiano) della Chiesa occidentale, e di S. Stefano di Costantinopoli, che fu monaco basiliano, conosciuto come Juniore o Greco. Infatti il 29 ottobre si festeggia Santo Stefano Juniore, che è il Santo titolare della parrocchia di Salice, mentre il 3 agosto si festeggia il Santo patrono Stefano Protomartire.

Pubblicato in 6° Circoscrizione
Martedì, 30 Aprile 2013 15:24

San Saba

di Michele Cappotto

Altitudine: m. 10 s.l.m.)

Etimologia: il toponimo fa riferimento alla figura di San Saba Archimandrita Abate (439). Si tramanda, infatti, che verso la fine dell’Ottocento, una statua del Santo sia stata rinvenuta da un pescatore nelle acque antistanti il borgo dentro una cassetta. Questo singolare e significativo ritrovamento determinò la decisione da parte degli abitanti, di chiamare il villaggio col nome il Santo che divenne pure il patrono del paese. Della statuetta, purtroppo nel tempo, si sono perse le tracce.

Abitanti:  (circa 300 unità)
Territorio e risorse: San Saba fa parte della VI Circoscrizione a nord del Comune di Messina. L’abitato, attrezzato ospitale e tranquillo, si affaccia sulla costa tirrenica lungo le spiagge di sabbia e ghiaia. Nel vicino Capo Rosocolmo, poi, situato nell'estrema punta orientale del villaggio, si ergono sulla roccia e a picco sul mare le “montagne sul mare” cioè piccoli promontori rocciosi ricoperti dalla sabbia, facilmente e piacevolmente scalabili dalla cui sommità è possibile ammirare lo splendido e suggestivo panorama dell'intera costa. La pescosità delle acque poi ben si presta ad ospitare tanti appassionati della pesca, sia da terra con la canna, sia subacquea, sia su imbarcazione. Il più interno territorio collinare, prossimo ai monti Peloritani, offre invece ampi spazi di campagna e zone boschive di macchia mediterranea con sentieri ed aree appositamente attrezzate ideali per escursioni e pic-nic.

Come arrivare:
in autobus: dalla stazione di Messina linea 81, via SS113 oppure linea 81 barrato, via A20, con coincidenze con 81 a Ponte Gallo;
in auto: da Messina, uscita San Saba dalla S.S113 in direzione Palermo; da Autostrada 20 uscita Villafranca con ulteriore percorrenza di circa 8 Km in direzione Messina, sulla S.S.113.
Orari bus 81 barrato
CAVALLOTTI 4.25 5.15 5.55 7.10 8.05 8.50 10.10 10.50 11.45 12.50 13.35 14.30 15.35 16.40 17.25 19.50 20.30
MUSEO 4.35 5.25 6.05 7.30 8.20 9.00 10.25 11.05 12.05 13.10 14.00 14.50 15.50 17.00 17.45 20.15 20.55
MORTELLE 4.55 5.45 6.25 7.50 8.40 9.30 10.45 11.25 12.23 13.30 14.20 15.10 16.10 17.20 18.05 20.35 21.15
SPARTA' 5.10 6.00 6.40 8.05 8.55 9.45 11.00 11.40 12.35 13.45 14.35 15.25 16.25 17.35 18.20 20.50 21.30
PONTE GALLO 5.30 6.20 7.00 8.25 9.15 10.05 11.20 12.00 12.55 14.05 14.55 15.45 16.45 17.55 18.40 21.10 21.50
                 
PONTE GALLO 5.40 6.30 7.10 8.40 9.25 10.15 11.30 12.10 13.05 14.15 15.05 15.55 16.55 18.05 18.50 21.20 22.00
SPARTA' 5.55 6.45 7.25 8.55 9.40 10.30 11.45 12.25 13.20 14.30 15.20 16.10 17.10 18.20 19.05 21.35 22.15
MORTELLE 6.10 7.00 7.40 9.10 9.55 10.45 12.00 12.40 13.35 14.45 15.35 16.25 17.25 18.35 19.20 21.50 22.30
MUSEO 6.30 7.25 8.05 9.35 10.20 11.10 12.20 13.00 13.55 15.05 16.00 16.45 17.50 18.55 19.40 22.10 22.45
STAZIONE C.LE 6.45 7.50 8.30 10.00 10.40 11.35 12.40 13.25 14.20 15.25 16.25 17.05 18.10 19.25 20.05 22.30 23.10
                 
PERCORSO Cavallotti - Via S.Maria Alemanna - Via I Settembre - Duomo - C.so Cavour - V.le Boccetta - Via Garibaldi - V.le Giostra
 V.le Libertà - Litoranera - Mortelle - S.S.113 Dir. Casa Bianca - Tono - Spartà - S.Saba - Rodia - Orto Liuzzo - Ponte Gallo 
RITORNO Giunti in Via Garibaldi proseguire Via C.Battisti - T.Cannizzaro - Stazione C.le     


Prefissi: cap 98162 tel 090
Numeri utili: Ufficio postale: via Lungomare tel.090-380016
                      Scuola Materna ed Elementare tel.090-380607
                      Farmacia: loc. Rodia via Nazionale n.66
                      Tabacchi: via Nazionale tel.090-380928

Cenni storici: Le origini dell’abitato potrebbero risalire all’epoca medievale allorquando, cessato il pericolo delle incursioni piratesche sul litorale, si ebbe un deciso incremento di popolazione proveniente dai centri dell’entroterra. Nell’Ottocento lo sviluppo fu peraltro favorito anche dallo sviluppo delle vie di comunicazione e delle attività commerciali, in particolare legate alla pesca, grazie alla particolare pescosità e varietà di specie che caratterizzano le acque antistanti. Negli ultimi anni l’urbanizzazione ha avuto un’ulteriore espansione per effetto del decentramento residenziale stabile o alternativo rispetto alla città.
Da visitare: La chiesa omonima fu costruita nel 1800 e successivamente, nel 1901, fu ampliata e abbellita. Il terremoto del 1908 la lasciò indenne come pure la 2^ guerra mondiale. La frazione di Calamona è la più grande e nota contrada limitrofe a San Saba. Sorge in posizione panoramica sulle colline circondata dai boschi. E’sede di un'Associazione religiosa intitolata alla Madonna Addolorata, cui è dedicata anche la chiesetta del paese.
Patrono: San Saba Archimandrita (festa il 5 dicembre e terza domenica di agosto)

Tradizioni da non perdere: La festa di S.Saba protettore viene organizzata due volte l’anno. Il 5 dicembre con una processione lungo le vie del borgo preceduta da una solenne cerimonia religiosa in Chiesa, durante la quale vengono ricordate vita e miracoli. Nell’occasione, come da tradizione, vengono benedette e consegnate alle famiglie le mele, simbolo legato al Santo. Più partecipata invece, per la maggiore presenza estiva di turisti e residenti, è la festa della terza domenica di agosto. La processione della vara con la statua del Patrono avviene tra addobbi urbani canti e preghiere ed una cornice di festosi intrattenimenti popolari che in tarda serata si chiudono con i tradizionali  e suggestivi fuochi d'artificio sul mare.
Atra tradizione, legata al mare, è la Sagra del Totano, mollusco marino della famiglia dei cefalopodi, dall'ottima carne, molto simile al calamaro, la cui pesca è quella più tradizionale e praticata. Essa viene organizzata il 14 di agosto.

Pubblicato in 6° Circoscrizione
Martedì, 30 Aprile 2013 15:23

Massa Santa Lucia

 

 

Denominazione:

Territorio : Massa Santa Lucia è un villaggio collinare della VI Circoscrizione del comune di Messina. Sorge sui  Monti Peloritani. Fu distrutta dal terremoto del 1908.

Sorge a 256 metri sul livello del mare.

Risiedono 35O circa di abitanti.

Luogo e cose da vedere: La chiesa S. Lucia.

Pubblicato in 6° Circoscrizione
Martedì, 30 Aprile 2013 15:22

Massa S.Nicola

E' il più piccolo casale delle Masse e anche di tutti i casali di Messina. La popolazione ha abbandonato le case.  La chiesa S. Nicola è risalente alla fine del '500.

Pubblicato in 6° Circoscrizione
Martedì, 30 Aprile 2013 15:21

Massa S.Giorgio

 

Denominazione:  originariamente  il  suo nome deriva da "masseria", cioè  un vasto podere con fabbricati e servizi, al quale fu aggiunto "San Giorgio" per distinguerla dalle altre tre "Masse". E' un villaggio collinare della VI Circoscrizione del comune di Messina.

Abitanti:  massoti ( circa 500 nel 2001)

Patrono:  San Giorgio martire

Prefissi:  c.a.p. 98156  - Prefisso 090

Altitudine: 250 m s.l.m.

Cenni storici: L'origine del villaggio risale all'XI secolo, allorché venne edificato un monastero basiliano, che sviluppò l'attività agricola della zona. Dopo la rivolta antispagnola del 1674-78, il territorio delle "quattro Masse" venne confiscato e fu acquistato dal Duca di Furnari, per poi tornare, nel 1727, nuovamente di proprietà del clero messinese. Ma nel 1866 come tutti i beni di proprietà ecclesiastica vennero confiscate e vendute a privati cittadini. Il terremoto del 1908 distrusse la chiesa di San Giorgio che era stata costruita nel XVI secolo.

Luoghi e cose da vedere:

  • ·         Chiesa S.Giorgio  patrono del villaggio che si festeggia il 23 aprile.
  • ·         Chiesa S.Antonio, edificata nel XVI secolo e gravemente danneggiata dal terremoto del 1908.
  • ·         Chiesa S.Maria della Massa (detta anche dell'Austro non più esistente resta qualche rudere)

Come arrivarci: Massa San Giorgio è collegata alla "litoranea Nord" Consolare Pompea, dalla Strada Provinciale n°45 "delle Quattro Masse", che partendo dal bivio Principe, attraversa gli abitati di Faro Superiore, Curcuraci, Massa San Giovanni, Massa Santa Lucia e Massa San Nicola, giungendo in paese dopo un tortuoso percorso di 14 km. Qui si incrocia con la Strada Provinciale n°50 che in direzione Sud, attraversando Castanea delle Furie porta verso il centro cittadino, mentre in direzione Nord termina al bivio con la Strada statale 113 Settentrionale Sicula, nell'abitato di Spartà.

Il villaggio è collegato al centro cittadino da linee  ATM.

Pubblicato in 6° Circoscrizione
Martedì, 30 Aprile 2013 15:19

Massa S.Giovanni

 

Denominazione:  originariamente  il  suo nome deriva da "masseria", cioè  un vasto podere con fabbricati e servizi, al quale fu aggiunto "San Giovanni" per distinguerla dalle altre tre "Masse". E' un villaggio collinare della VI Circoscrizione del comune di Messina.

Abitanti:  massoti ( circa 500 nel 2001)

Patrono:  San Giovanni B.

Prefissi:  c.a.p. 98156  - Prefisso 090

Altitudine: 250 m s.l.m.

Dista 8,07 chilometri dal medesimo comune di Messina cui essa appartiene.

Pubblicato in 6° Circoscrizione
Martedì, 30 Aprile 2013 15:18

Gesso

di Mkhele Cappotto

Altitudine: m. 265  s.l.m.

Etimologia:  Il nome deriva dall’omonimo minerale (in latino Gypsum) che veniva estratto dalle numerose cave esistenti nella zona. Tale attività cessò  negli anni sessanta. Dallo stesso termine in dialetto siciliano” Ibbisu” deriva l’altro nome “ibbisoti” assegnato ai suoi abitanti.

Abitanti:  gessani o ibbisoti  (780 unità nel 2001)

Territorio e risorse: Gesso sorge su di un territorio collinare a ridosso dei Peloritani caratterizzato da ampie zone di pascolo, boschi e produzioni agricole. Fino al secolo scorso tra le attività principali vi furono pure l’allevamento e la pastorizia.
Come arrivare:  Gesso fa parte della Circoscrizione VI del Comune di  Messina. Si giunge percorrendo la tortuosa ma suggestiva Strada Statale  113  a circa 17 km dal centro cittadino. Da Gesso si gode un bellissimo panorama dello Stretto e delle Isole Eolie.
Collegamenti con autobus ATM  n. 71
CAVALLOTTI 6.00 7.50 9.55 12.20 14.15 16.30
COLLE S.RIZZO 6.35 8.35 10.55 13.10 15.00 17.15
GESSO 6.45 8.45 11.05 13.20 15.10 17.25  

GESSO 6.50 8.55 11.15 13.25 15.20 17.30
COLLE S.RIZZO 7.00 9.05 11.25 13.35 15.30 17.40
STAZIONE C.LE 7.40 9.45 12.10 14.05 16.15 18.30

PERCORSO Cavallotti - Via S.Maria Alemanna - Via I Settembre - Duomo - C.so Cavour - V.le Boccetta - Via Garibaldi - V.le Giostra Via Denaro - Vill.Scala - S.S.113 - Colle S.Rizzo - Locanda - Gesso

RITORNO Giunti in Via Garibaldi proseguire per Via C.Battisti - Via T.Cannizzaro - Via La Farina - Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti)

Prefissi:   C.a.p. 98153    Pref Tel. 090

Numeri utili:  Farmacia: Dott.Trischitta Massimo Via Belvedere, 30  tel. 090-315062
                        Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani: via Basiliani tel. 090-53045
                        Scuole Materne:  piazza Castello  tel. 090-315301

Cenni storici: le origini di Gesso sono sicuramente da ricollegare al Medioevo (sec.X-XII) periodo durante il quale le popolazioni stanziate sulla costa, continuamente minacciate dalle incursioni piratesche, furono costrette ad abbandonare i propri villaggi per cercare un rifugio sicuro nelle zone interne e montuose. La storia ci ricorda che il territorio di Gesso fu teatro di uno scontro tra Saraceni e i Normanni di Ruggero d’Altavilla, da poco sbarcato per conquistare tutta la Sicilia (1063). Uscito vincitore dallo scontro, Ruggero, per ringraziamento, fece edificare, nella contrada di S. Gregorio, un monastero ed una chiesa dedicati proprio a  S. Gregorio Magno che affidò ai monaci Basiliani. Tali storici edifici sono stati purtroppo demoliti nel secolo scorso.

Da visitare: La Chiesa Madre, che è intitolata a S. Antonio Abate. In stile barocco è stata edificata nel Seicento. L’interno è a tre navate. In essa spiccano numerose opere d’arte di grande pregio tra le quali si citano: la statua in marmo raffigurante la Madonna del Soccorso, attribuita ad Angelo Montorsoli, (sec. XVI); quella lignea di S.Antonio da Padova; la tela raffigurante S. Antonio da Padova (sec. XVII); quella della Madonna con Santi e del Trionfo della Croce tra Gesù e Maria, queste ultime entrambe di Gaspare Camarda. Da ammirare è inoltre un pulpito ligneo finemente scolpito del Seicento, il fonte battesimale, il Ciborio del Bramante (sec.XVI) ed altre tele e statue risalenti al XVI,  XVII e XVIII secolo. La Chiesa della Madonna del Carmine, (sec.XVII), che presenta un portale rinascimentale in pietra, e che oggi è adibita a sala manifestazioni e convegni. Il prestigioso Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani che conserva al suo interno numerosi strumenti musicali popolari e manufatti agro-pastorali propri del patrimonio culturale e della tradizione orale siciliana.

Patrono: S.Antonio Abate (festa il 17 gennaio e la seconda domenica di agosto)

Tradizioni da non perdere: La festa patronale del 17 Gennaio e quella della seconda domenica di agosto sono vissute dagli ibbisoti con grande devozione e partecipazione che coinvolge anche molti fedeli forestieri. Numerose sono le tradizioni liturgiche invernali che culminano con il rito delle Cresime.
I festeggiamenti della seconda domenica di agosto consentono invece la partecipazione a coloro che ormai non vivono più nel villaggio e che, proprio in tale periodo, fanno ritorno. I festeggiamenti sono preceduti da una settimana di eventi di intrattenimento e preparativi di carattere liturgico. Ad essi segue la solenne processione del Santo seguita con canti preghiere e luminarie di grande effetto. 

Pubblicato in 6° Circoscrizione
Martedì, 30 Aprile 2013 15:17

Faro Superiore

di Michele Cappotto

Altitudine: m.  177  s.l.m.

Etimologia: La denominazione del paese deriva molto probabilmente dal nome dei Pharii, una popolazione greca oriunda della città di Pharis (in Laconia nel Peloponneso) che si stanziarono nella zona dell'attuale Faro Superiore. L'antico nome di Faro Superiore fino al sec XVIII  fu Casale del Faro, che cambiò nell'attuale, allorquando il rivierasco borgo di Torre Faro cessò di esserne una contrada divenendo indipendente.

Abitanti: faroti (circa 8000 unità)

Territorio e risorse: Il villaggio che conta ormai oltre 8000 unità,  ha mantenuto fino vivo l’aspetto commerciale ed imprenditoriale, con varie attività, tra cui spicca quella della produzione del vino “Faro doc”. Sono ancora oggi attivi diversi palmenti ed un torchio per la produzione dell’olio, Anche la pastorizia è ancora ben presente sulle colline circostanti.

Come arrivare Faro Superiore è una frazione della VI Circoscrizione del Comune di Messina. La si raggiunge percorrendo la Strada Panoramica dello Stretto o la via Consolare Pompea fino al  bivio con la S.P. 49 che porta fino al borgo. E’ pure collegato ad est con la litoranea tirrenica SS 113 DIR  per mezzo della S.P. 49. Con il collegamento con la città si possono utilizzare i bus dell’ATM linee 73 e 74.
Orari linea 74
CAVALLOTTI 5.15 6.00 7.00 8.00 8.55 10.00 11.10 12.15 13.15 14.20 15.10 16.15 17.25 19.50
ANNUNZIATA 5.25 6.10 7.15 8.15 9.15 10.25 11.25 12.30 13.30 14.35 15.35 16.30 17.40 20.10
FARO SUP. 5.40 6.25 7.30 8.30 9.30 10.40 11.40 12.45 13.50 14.50 15.50 16.45 17.55 20.25
MASSA S.LUCIA 5.50 6.40 7.45 8.45 9.45 10.55 11.55 13.00 14.05 15.00 16.00 17.00 18.10 20.35
CASTANEA 6.00 6.50 8.00 8.55 9.55 11.05 12.05 13.10 14.15 15.10 16.10 17.10 18.20 20.45
STAZIONE C.LE 6.50 7.45 8.45 9.45 11.00 12.05 13.00 14.05 15.00 16.05 17.15 18.05 19.20 21.30
              
PERCORSO Cavallotti - Via S.Maria Alemanna - Via I Settembre - Duomo - C.so Cavour - V.le Boccetta - Via Garibaldi -
 V.le Giostra - V.le Libertà - Litoranea - Torrente Guardia - Panoramica - Faro Sup. - Curcuraci - Masse - Castanea
  S.Michele - V.le Giostra - Via Garibaldi - Via T.Cannizzaro - Via La Farina Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti)

Prefissi : c.a.p. 98158  tel 090

Numeri utili: Carabinieri – vc. Messina n. 90 tel.090-389554
                        Farmacia – vc. Messina tel.090-389550
                        Ufficio postale -  piazza S.Rocco tel. 090- 388589
                        Tabacchi – piazza S.Rocco n.4 tel. 090-388825
                        Scuole – Via Regina Elena tel 090-389562
                                      
Cenni storici: Il territorio di Faro Superiore  fu abitato dall’uomo fin da tempi remotissimi. Fu colonizzato dai Greci (Pharii) che introdussero attività pastorizie ed agricole, dando  così vita ad un primo insediamento abitativo che si è evoluto nei secoli, acquisendo una importanza sempre maggiore.
Faro Superiore, come è stato per altri centri vicini, rappresenta il nucleo originario dell’attuale villaggio costiero di Torre Faro, che invece ebbe sviluppo nei secoli successivi così come gli altri villaggi rivieraschi, una volta cessati i pericoli (1500-1600) d’incursioni dal mare da parte di pirati turchi e saraceni. I riferimenti storici più antichi sono rappresentati da una colonnina dell’antica Chiesa di S. Maria Assunta che porta la data del 1170, e il nome di Faro annotato in antichi documenti che si riferiscono agli anni 1308-1310.
Tra gli eventi storici più importanti infatti, si annovera nel XVI secolo, proprio una battaglia tra faroti e saraceni, venuti per l’ennesima volta a saccheggiare il villaggio. Questi ultimi furono respinti nei pressi della torre dell’Azzarello (torrente Guardia) e il villaggio fu salvo. Casale del Faro (già Casale del Faro) ebbe rilievo anche nel settore economico, con l’intensa produzione e commercio di vino, olio e seta, tantochè nel 1840 era ancora attiva una filanda che operò sino al 1880. Il terremoto del 1908, distrusse per intero il casale, unico centro della zona a subire gravi danni.
Ricostruito in parte fuori dagli originari confini il villaggio è stato sempre coinvolto nelle vicende storiche della città sino al secondo conflitto mondiale che lo vide al centro di una posizione militare strategica di prima linea.

Da visitare: L’attuale chiesa di S. Maria Assunta che fu ricostruita nel 1934 dopo che il terremoto del 1908 ne aveva distrutto l’originaria struttura risalente al XVII secolo che era stata a sua volta edificata accanto alla più antica Chiesa della Candelora costruita nel sec.XI.
Il prospetto frontale presenta un rosone traforato al centro, cornicioni sostenuti da mensolette e archetti, lunette ed elementi decorativi sui portali d’ingresso delle tre navate. Una piccola torre merlata con orologio, poco più alta della chiesa, fa da campanile. L’interno è decorato con affreschi e  quadri. Da ammirare sono pure un paliotto di marmo intarsiato del sec. XVII; una tela dei Santi Cosma e Damiano del sec. XVIII; ed una  "Pietà", attribuita a Giovanni Fulco (sec.XVII). Altra emergenza architettonica è il cosiddetto “castello del Duca”, ovvero la villa ottocentesca del Duca D’ Ossada, una pregevole struttura ricca di affreschi e decorazioni ancora fortunatamente ammirabili. Sono pure presenti diverse strutture fortificate edificate negli anni 40 a riprova dell’importanza strategica del luogo. Infine da visitare è il Santuario della Madonna della Guardia la cui statua è venerata nella piccola cappella interna.  Qui visse e morì nel 1927 Annibale Maria Di Francia, (1851-1927) sacerdote proclamato Santo nel 2004 che  rinunciò a tutti i suoi ingenti beni per trascorrere molto tempo nel degradato quartiere Avignone di Messina aiutando i poveri e i malati. All’interno vi è un piccolo museo che conserva gli ambienti della vita quotidiana del Santo e un centro di attività dei due ordini da lui fondati che sono l’istituto per i ragazzi sordomuti, gestito dalle Figlie del Divino Zelo e quello dei Padri Rogazionisti. Elemento di rilievo culturale ed artistico è la sede della locale storica banda musicale G. Verdi fondata nel 1880, con all’attivo tantissime esibizioni in campo nazionale ed estero.

Tradizioni da non perdere: Sempre vivo è il culto dei  tre protettori del villaggio ovvero: la Madonna dell’Assunta, San Filippo e San Rocco, ancora oggi portati in solenne processione per le vie del paese l’ultima domenica di agosto.

Pubblicato in 6° Circoscrizione
Martedì, 30 Aprile 2013 15:16

Curcuraci

di Michele Cappotto

Altitudine: m. 450  s.l.m.

Etimologia:  Il toponimo potrebbe  risalire al tempo delle frequenti e minacciose incursioni perpetrate da pirati Turchi e Saraceni lungo le coste siciliane  e quindi derivare dall’unione delle espressioni arabe Kurkur (luogo di montagna) e Haji (o Haci,  nella variante turca) cioè pellegrinaggio. Da qui quindi " il Monte o  la Caverna del Pellegrino ".

Abitanti: curcuracensi  (1.155 unità nel 2001)

Come arrivare: Curcuraci è una frazione della VI Circoscrizione del Comune di Messina. La si raggiunge percorrendo la Strada Panoramica dello Stretto o la via Consolare Pompea fino al  bivio con la S.P. 49 per Faro Superiore. Poco dopo si deve imboccare la S.P. 45 che porta fino al borgo.
Con il trasporto bus dell’ATM si possono utilizzare le linee 73 e 74.
Orari linea 73
 
               CAVALLOTTI 5.10 6.00 6.45 8.05 9.00 10.20 11.10 12.30 13.35 14.40 16.10 18.15 20.25  
                   CASTANEA 5.40 6.30 7.25 8.50 9.45 11.00 11.50 13.15 14.20 15.20 16.50 18.55 21.00  
             MASS S.LUCIA 5.50 6.40 7.35 9.00 9.55 11.10 12.00 13.25 14.35 15.30 17.00 19.05 21.15  
                    FARO SUP. 6.05 7.00 7.50 9.15 10.10 11.25 12.15 13.40 14.55 15.45 17.15 19.20 21.30  
             ANNUNZIATA 6.25 7.25 8.15 9.45 10.35 11.45 12.40 14.00 15.25 16.10 17.40 19.40 21.50  
              STAZIO C.LE 6.35 7.55 8.40 10.10 11.00 12.10 13.15 14.25 15.55 16.45 18.05 20.05 22.10  
               
              PERCORSO Cavallotti - Via S.Maria Alemanna - Via I Settembre - Duomo - C.so Cavour - V.le Boccetta - Via Garibaldi -
 V.le Giostra -P.lla Castanea - Castanea - Masse - Curcuraci - Faro Sup. - Panoramica - Torrente Guardia  
 Litoranea - Vle Libertà - V.le Giostra - Via Garibaldi - Via C.Battisti - Via T.Cannizzaro - Via La Farina  
 Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti)          

Prefissi c.a.p. 98158  tel 090

Numeri utili:
Carabinieri – c/o Faro Sup. vc.Messina n.90 tel. 090-389554
Uff. postale – c/o Faro Sup.  tel. 090-388589
Centro Commerciale - contr. Marotta tel. 090-389058
Scuole - via Fontana vecchia tel 090-389708
Parrocchia Maria SS. dei Bianchi tel. 090 3871600
                      
Territorio e risorse: Il territorio di Curcuraci non ha fortunatamente subito il moderno fenomeno di cementificazione,  pertanto si presenta in armonia con l’ambiente naturale anche se non mancano insediamenti di villeggiatura. Dalle parti più elevate si godono panorami di grande effetto sia  sul versante ionico che tirrenico, compresi i laghi di Ganzirri. Diffuse sono le zone boschive ricche di sorgenti d’acqua che assicurano tranquillità e refrigerio nel periodo di grande caldo.
Analogamente a quanto avviene nei centri circostati la popolazione residente (circa 1000 le unità stanziali) , nel periodo estivo, registra un fortissimo incremento grazie all’esodo dalla vicina città.

Cenni storici: la posizione altamente strategica e di controllo del territorio, ha fatto si che Curcuraci sin dai tempi più antichi (III e II secolo a.C.) oltre che centro di attività agricole e di pastorizia fosse un validissimo presidio militare di vedetta e controllo e pertanto adeguatamente sfruttato da tutti gli eserciti che nei secoli si sono avvicendati sull’area messinese. In particolare nei primi anni dell’Ottocento le truppe Inglesi, alleate dei Borboni per respingere le truppe murattiane che tentavano di sbarcare in Sicilia dalla Calabria, edificarono addirittura  un grande quartiere militare, chiamato appunto “Campo Inglese”, che divenne residenza stabile anche per le rispettive famiglie. Le vicende belliche della Seconda Guerra Mondiale hanno visto poi lo stesso sito divenire “Campo Tedesco” (1940-43) ed infine, con  l’occupazione degli Alleati e definitivamente chiamato “Campo Italia” divenne postazione di artiglierie puntate sulla Calabria. Nel dopoguerra la zona fu riadattata a deposito di munizionamento e materiali fino al loro totale smaltimento avvenuto circa dieci anni fa.

Da visitare: diverse sono le emergenze architettoniche degne di nota: tali sono le ville Tornatola, Costantino e Nicolosi, nonché il vasto apparato di fortificazioni militari risalente in parte alla fine dell’800 ed ampliato negli anni 1935 – 43. Da citare l’esistenza, prima del terribile terremoto del 1908, di un famoso albergo-ristorante situato su di un poggio all’inizio del casale, che portava il nome di “La Svizzera di Messina”, come attestava la vecchia guida del 1902 “ MESSINA E DINTORNI”.
La Chiesa della Madonna dei Bianchi che sorge nel luogo in cui, secondo la tradizione, sarebbe apparsa la Madonna, posto su un’altura scoscesa lungo la strada che da Marotta giunge al borgo.
Fu distrutta dal terremoto del 1908 ma ricostruita sullo stesso luogo nel 1926. Al suo interno  si trova la statua della Vergine vestita di bianco che, con il flagello in mano, segno di penitenza, e l’indice in alto, ammonisce i pellegrini. Particolari interessanti del simulacro sono una piccola croce rossa, posta sulla spalla sinistra della veste bianca della Madonna e le piccole croci che si ripetono sulle pareti del tempio che appaiono come chiari riferimenti alla presenza dei Cavalieri Templari in questi luoghi. Da ammirare altresì sono il dipinto della Madonna di Polsi, venerata anche come Madonna della Montagna, opera di Gaetano Corsini risalente al 1927 ed una Madonna col Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano realizzata intorno al 1746.

 Tradizioni da non perdere:  A Curcuraci è vivo il culto verso la miracolosa Madonna dei Bianchi, che ancora oggi si ripete ogni anno la prima domenica di settembre. In tale giorno avviene la solenne  processione della sacra statua vestita di bianco e con il flagello in mano, lungo le vie del borgo.

Pubblicato in 6° Circoscrizione

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