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Articoli filtrati per data: Martedì, 28 Febbraio 2017

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Catania. Al Brancati, Il pianoforte virtuosistico e sentimentale nella Russia di fine Ottocento ci faranno rivivere le atmosfere dell'epoca con le

Musiche di Rachmaninov, Tchaikovsky, Glinka e Balakirev

 Per  le prenotazioni:

  • Teatro Brancati - via Sabotino
  • per telefono: 095 7273877 euro 5; euro 7 euro 10

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Programma

Sergei  Rachmaninov                     Morceaux de fantaisie, Op.3

Elégie

Preludio Le campane di Mosca

Mélodie

Polichinelle

Sérénade

Pyotr Ilyich Tchaikovsky               Tema e Variazioni in Fa maggiore Op.19 No.6

Mikhail Glinka                                  La separazione  Notturno in Fa minore

Glinka-Balakirev                              The Lark

Pyotr Ilyich Tchaikovsky               Dumka  Op. 59 (Scenes from a Russian village)

Mikhail Glinka                                  The Nightingale

Variazioni su una Romanza di Alabiev

Mikhail Balakirev                             Islamei

Fantasia orientale

Pubblicato in Comunicati stampa

CHIESA PALATINA E GEROSOLIMITANA SAN GIOVANNI DI MALTA - SAN PLACIDO E COMPAGNI MARTIRI

 RICOSTITUENDA COMPAGNIA DI SAN PLACIDO

 ASSOCIAZIONE AURA

 

Concluso lo storico Anno Giubilare Placidiano nella Chiesa di San Giovanni di Malta per i 1500 anni dalla nascita di San Placido, continuano le iniziative religiose e culturali per valorizzare l'importante sito monumentale e la significativa figura del Martire benedettino. Il Rettore Mons. Angelo Oteri insieme alla ricostituenda Compagnia di San Placido e l'Associazione Aura hanno proposto domenica scorsa un nuovo pellegrinaggio “Sulle orme di San Placido” tra Catania e Viagrande.

Dinnanzi allaltare di San Benedetto

Questi momenti di crescita spirituale e di conoscenza del territorio siciliano vogliono far riscoprire tutti quei luoghi ove ancora è forte la presenza Benedettina, con stretti riferimenti al Compatrono di Messina San Placido. In quest'ultimo appuntamento i numerosi pellegrini provenienti da Messina hanno visitato il monumentale Monastero dei Benedettini di Catania accompagnati da esperte guide di Officine Culturali. L'interessante visita si è conclusa nella grandiosa basilica abbaziale di San Nicola l'Arena accolti dal rettore Mons. Gaetano Zito. Dopo un breve descrizione del tempio è stata intronizzata nell'altare maggiore una Reliquia di San Placido proveniente da Messina, fatto un momento di preghiera con benedizione, si è reso omaggio all'altare di San Placido ove è custodita una tela settecentesca del Martirio opera di Placido Campolo e all'altare di San Benedetto in cui era presente la tela dell'accoglienza ai piccoli Placido e Mauro, opera di Antonio Cavallucci. Dopo la pausa pranzo presso l'abitato di Santa Venerina con visita alla tricora bizantina di Santo Stefano, nel pomeriggio la delegazione messinese si è recata alla Chiesa Madre di Viagrande ove è forte la devozione a San Mauro. La Compagnia di San Placido e l'Associazione Aura con in testa Mons. Angelo Oteri con la reliquia di San Placido sono stati accolti dal Parroco Padre Alfio Bonanno e dal Circolo Devoti di San Mauro. Dopo una breve processione il corteo ha raggiunto la Matrice ove è stata celebrata la Santa Messa e sancito un gemellaggio tra Messina e Viagrande nel segno di San Placido e San Mauro. Non si finisce mai di valorizzare una porzione del patrimonio secolare di Fede, Arte e Tradizione che la Città di Messina aveva dimenticato tralasciando l'importante figura di San Placido.

Dinnanzi allaltare di San Placido

Su questo solco la Compagnia di San Placido e l'Associazione Aura vuole continuare a lavorare sicuri che con la riscoperta e valorizzazione del nostro grande passato si può guardare con più speranza al futuro. Intanto la Chiesa di San Giovanni di Malta con l'annesso Museo del Tesoro di San Placido e la Cappella delle Reliquie dei Santi Martiri è visitabile tutti i giorni e il 5 di ogni mese si fa memoria del Martirio con la Celebrazione Eucaristica e l'Adorazione Eucaristica conclusiva.

 

 

            Il Rettore                   Per la Compagnia             La Presidente

      Mons. Angelo Oteri         Dott. Marco Grassi       Dott.ssa Francesca Mangano

Pubblicato in Comunicati stampa

- di  Marcello Crinò - 

A causa delle condizioni meteo la sfilata dei carri di Carnevale di Barcellona, promossa dall’Amministrazione Comunale (Assessorato allo Spettacolo), prevista per domenica 26, è stata rinviata a lunedì 27. I carri con i relativi gruppi in maschera si sono radunati sul ponte Idria a Pozzo di Gotto e compiuto un lungo percorso attraversando la via Garibaldi e la via Destra Longano per immettersi nella via Roma e in Piazza Duomo dove in serata si è svolto uno spettacolo musicale.

Martedì la replica della sfilata dei carri nei quartieri di Sant’Antonino e San Francesco di Paola, secondo lo stesso copione dell’anno scorso.

Le manifestazioni del carnevale barcellonese, ripartito alla grande lo scorso anno, erano iniziate giovedì con l’animazione per i bambini in Piazza Alfano, riscuotendo un grande successo di pubblico, e proseguite con una sfilata a Calderà.

DSCF4909Tra i cittadini si sono intrecciati numerosi commenti su questa manifestazione, che di anno in anno sta coinvolgendo sempre più zone della città. Le valutazioni, fermo restando i tanti problemi che attanagliano la città, sono sostanzialmente positive, e lo dimostra anche la grande partecipazione di pubblico agli eventi e tutta l’attività creativa che sta dietro l’organizzazione di ben sedici carri allegorici con relativi gruppi in maschera. Carri il cui livello è complessivamente di buona qualità, grazie alla tradizione artigianale della città, seppur non specifica in questo particolare settore. Da non sottovalutare inoltre il ritorno di immagine e il ritorno economico che tale evento porta alla città.

Questi i sedici carri: Allegria (Palestra Power Gim), Pianeta Caramelle (Convento S. Antonio di Padova), Schiavi dei Social (Oratorio F.M.A.), Senza parole (A.D.S.D. Domi Pro Dance), La carica dei 101 (Scuola di Danza “A Tempo di Danza”), Volere è Volare (Associazione Co.Di.), Fiori Farfalle e Api (Associazione Sportiva Dilettantistica “Fly Dance”), Grease (Ass. Culturale “Maimone & Friends”  con la Scuola di danza “Happy dance”), Alladin (Oratorio Salesiano), Aeroporto sul Mela (Parrocchia San Rocco Calderà con la Scuola di Danza “DSP Sicilia”), La Danza delle Streghe (Associazione I Due Mulini & c.), Disney (Associazione La Ciurma), Lupin (Gruppo I Ragazzi delle Ville), Batman Lego (Associazione Culturale “Kharruba”), Defilè Riciclo e Sfido (Scuola dell’infanzia destra Longano Ist. Compr. B. Genovese), Delecious (Gruppo “I Magnifici).  

Pubblicato in Comunicati stampa
Martedì, 28 Febbraio 2017 08:15

Carnevale da Apuleio ai giorni nostri

- di Maria Teresa Prestigiacomo - 

Francavilla Sicilia. Mentre tutto taceva nella città di Giardini Naxos, a Trappitello e Francavilla di Sicilia il Carnevale impazzava a ed impazzera' anche domani....Francavilla ha offerto uno spettacolo straordinario a basso costo massimo beneficio:  carri allegorici improntati al personaggio dell' anno, Donald Trump,  inseguito da  centinaia di messicani coloratissimi, con tanto di sombrero e poncho che al suono di' Messico e nuvole' del brillante Jannacci, sfilavano, rallegrando la folla delle grandi occasioni. Un carro rappresentava invece le Miss al contrario, ovvero un trionfo del brutto.

Persino un Luna Park è  stato allestito in piazza per rendere più pazzo il Carnevale francavillese. CHIACCHIERE, PIGNOLATE E ROTELLE ARANCIA E CIOCCOLATO MANDORLE E FICHI...NON mancavano sulla tavola dei messinesi....compresa la lasagna con ragù di carne suina.

MA COS È  IL CARNEVALE?

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"Il carnevale è una festa che si celebra nei Paesi di tradizione cattolica. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante del carnevale è l'uso del mascheramento.
La parola carnevale deriva dal latino carnem levare ("eliminare la carne"), forse influenzata anche dal latino vale (quasi fosse "carne, addio!"), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima inizia con il Mercoledì delle ceneri.
Data del Martedì grasso
2017 28 febbraio
2018 13 febbraio
2019 5 marzo
2020 25 febbraio
I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le dionisiache greche (le antesterie) o i saturnali romani. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare.Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale.In Babilonia poco dopo l'equinozio primaverile veniva riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo.Durante queste cerimonie si svolgeva una processione nella quale erano allegoricamente rappresentate le forze del caos che contrastavano la ri-creazione dell'universo, cioè il mito della morte e risurrezione di Marduk, il salvatore. Nel corteo c'era anche una nave a ruote su cui il dio Luna e il dio Sole percorrevano la grande via della festa - simbolo della parte superiore dello Zodiaco - verso il santuario di Babilonia, simbolo della terra. Questo periodo, che si sarebbe concluso con il rinnovamento del cosmo, veniva vissuto con una libertà sfrenata e un capovolgimento dell'ordine sociale e morale.Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia"[8]. Più oltre Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte (il caos primordiale non è riattualizzato?) e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive che "l'orgia è anch'essa una regressione nell' oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc.Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo - la comunità è l'immagine del mondo - e alla restaurazione dell'illud tempus primordiale ("quel tempo", il Grande Tempo mitico e a - storico delle origini; N.d.A.), che è evidentemente il momento mitico del principio (caos) e della fine (diluvio universale o ekpyrosis, apocalisse). Il significato cosmologico dell'orgia carnascialesca di fine d'anno è confermato dal fatto che al Caos segue sempre una nuova creazione del Cosmo".Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi (anche Arlecchino ha una chiara origine infera). Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere " soprannaturale " rappresentato.
Oinochoe raffigurante la sfilata di un gufo armato durante la celebrazione delle Antesterie (410–390 a.C.).
Queste forze soprannaturali creano un nuovo regno della fecondità della Terra e giungono a fraternizzare allegramente tra i viventi. “Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi (Giappone, mondo germanico, ecc.), sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. In questo intervallo paradossale fra due tempi (= fra due Cosmi), diventa possibile la comunicazione tra vivi e morti, cioè fra forme realizzate e il preformale, il larvale.”Alla fine il tempo e l'ordine del cosmo, sconvolti nella tradizione carnevalesca, vengono ricostituiti (nuova Creazione) con un rituale di carattere purificatorio comprendente un "processo", una "condanna", la lettura di un "testamento" e un "funerale" del carnevale il quale spesso comporta il bruciamento del "Re carnevale" rappresentato da un fantoccio (altre volte l'immagine - simbolo del carnevale è annegata o decapitata). Tale cerimonia avviene in molte località italiane, europee ed extraeuropee (sulla morte rituale del carnevale si veda anche Il ramo d'oro di James George Frazer ). “La ripetizione simbolica della cosmogonia, che segue all'annientamento simbolico del mondo vecchio, rigenera il tempo nella sua totalità”. È interessante altresì notare che vari significati cosmologici del Carnevale erano presenti anche nel Samhain celtico.Nel XV e XVI secolo, a Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del governo papalino si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente.
Nella storia dell'arte, famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi.
Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale".
La festività per la Chiesa cattolica
Questa voce o sezione sull'argomento religione è ritenuta da controllare.
Motivo: In gran parte d'Italia l'inizio del periodo carnevalesco è tradizionalmente fissato il giorno successivo all'Epifania (7 gennaio)
Partecipa alla discussione e/o correggi la voce. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
Tradizionalmente nei paesi cattolici, il Carnevale aveva inizio con la Domenica di settuagesima (la prima delle nove che precedevano la Settimana santa secondo il calendario gregoriano);[senza fonte] finisce il martedì precedente il mercoledì delle ceneri che segna l'inizio della quaresima. Il momento culminante si ha dal giovedì grasso fino al martedì, ultimo giorno di carnevale (Martedì grasso). Questo periodo, essendo collegato con la Pasqua (festa mobile), non ha ricorrenza annuale fissa ma variabile. In realtà la Pasqua cattolica può cadere dal 22 marzo al 25 aprile (calcolo della Pasqua) e intercorrono 46 giorni tra il Mercoledì delle ceneri e Pasqua. Ne deriva che in anni non bisestili martedì grasso cade dal 3 febbraio al 9 marzo. Per questo motivo i principali eventi si concentrano in genere tra i mesi di febbraio e marzo.
Per la Chiesa cattolica il Tempo di carnevale era detto anche Tempo di settuagesima e considerato come un momento per riflettere e riconciliarsi con Dio. Si celebravano le Sante Quarantore (o carnevale sacro), che si concludevano, con qualche ora di anticipo, la sera dell'ultima domenica di carnevale.La Chiesa cattolica ha però, durante il corso della storia, condannato il carnevale in quanto contrario ai dettami di rigore imposto dall'istituzione stessa. Secondo antiche tradizioni il carnevale durava l'intero periodo invernale, dal giorno di commemorazione dei defunti sino al primo giorno di Quaresima e il travestimento serviva non a nascondere la propria identità sebbene a rimandarne a un'altra. L'antica tradizione riporta anche alla celebrazione del ricordo della strage degli innocenti allorquando un bambino nominato episcopellus esercitava il suo effimero potere semel in anno sino al giorno del 28 dicembre, dì indicato per il ricordo della strage di infanti ordinata da Erode.",,,,,, :)

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