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Articoli filtrati per data: Mercoledì, 22 Febbraio 2017

di Enzo Caruso

A che serve un Assessore alla Cultura che non abbia un progetto condiviso con il proprio Sindaco, che duri quanto un intero mandato? A cosa serve un Assessore alla Cultura se non può parlare di programmi a lunga scadenza? A cosa servono le manifestazione organizzate a macchia di leopardo se non rientrano in un percorso unitario, che abbia obiettivi di grande levatura per la collettività?

Quattro assessori in 3 anni e mezzo di amministrazione son tanti per sperare in un riscatto culturale della nostra Messina; e i sedici mesi rimasti per mettere in moto qualcosa di veramente importante, che abbia un futuro e una ricaduta sul benessere duraturo, intellettuale ed economico, dei cittadini, sono veramente pochi.

La continuità degli Assessori e del loro lavoro è il biglietto da visita con cui si presenta un Sindaco che crede fortemente nella realizzazione di ogni parte del suo programma elettorale.

Se il Premier Renzi avesse avuto, ad esempio, veramente a cuore “la Buona Scuola”, considerata una sua creatura, se avesse voluto vederla crescere, raccoglierne i frutti, valutare pregi e criticità, avrebbe dovuto adoperarsi per dare continuità, nel suo ruolo, al Ministro Stefania Giannini, che l’ha lanciata, e non farla sostituire con l’alquanto discussa nomina di Valeria Fedeli.

Se veramente la Cultura stesse a cuore di un Sindaco (e il riferimento è anche a tutti i sindaci passati), allora “su di essa e per essa” ogni scelta andrebbe fatta in modo oculato e mirato, a meno che ad essa non si sia a priori assegnato il ruolo di “Cenerentola” degli Assessorati.

Un tempo, l’Assessore alla Cultura, per le consistenti somme a propria disposizione, non aveva bisogno di fare grandi sforzi: bastava ricevere, uno per volta, l’interminabile fila di operatori, musicisti, attori, artisti che giornalmente si presentava alla sua porta.

In ogni caso, l’Assessore ne usciva comunque  a testa alta; a parte per qualche mugugno di chi non era stato accontentato, la sua immagine risultava esaltata per il ruolo avuto nel proporre calendari di eventi e manifestazioni (più o meno di spessore) nel corso dell’anno.

E, si sa, quando il popolo fa festa poco importa la valutazione dell’operato del titolare dell’Assessorato in questione.

Ma oggi, con il risicato e mortificante bilancio messo a disposizione della Cultura, da parte del Governo e delle Amministrazioni locali, fare cultura è diventato veramente arduo e poco gratificante, a meno che non SI DECIDA SI VOLARE ALTO!

Adesso ci vogliono progetti, ci vogliono programmi a medio e lungo termine, ci vogliono idee e, soprattutto, ci vogliono le persone giuste, che le idee ce le hanno ben chiare e le sanno portare avanti.

Ma attuare un programma elettorale sulla Cultura, che abbia solide fondamenta e obiettivi di spessore, non è cosa da poco!

Presuppone un’analisi dei bisogni, un’idea di fondo, un progetto, un programma e, a fine mandato, una verifica dei risultati raggiunti che diventino l’eredità da trasmettere a chi verrà.

Sotto questo aspetto, è sufficiente frequentare ambienti culturali, sapere organizzare un evento, essere docente/esperto di arte, pittura, mostre e musei per essere nominato Assessore alla Cultura? Oppure basta il titolo di docente universitario, di avvocato, di medico, di storico e, perché no, di guida turistica?

Personalmente ritengo che in cima a tutti i presupposti ci sia bisogno di un Sindaco che metta la Cultura allo stesso piano degli altri punti del proprio programma, che creda nell’utopico sogno di rendere la Cultura “pane per tutti” e sviluppo del benessere economico e intellettuale dei cittadini; “medicina” contro la rassegnazione; attrattore di risorse economiche e di genti che ripopoli una città svuotata di giovani.

Il “prescelto” dovrebbe assumere l’incarico con coscienza e deve sentirsi costantemente addosso la responsabilità di essere stato scelto, per capacità e competenze, con l’obiettivo di portare a compimento una parte importante del programma elettorale del sindaco.

Ma, soprattutto, dovrebbe  anche “essere e sentirsi” in costante e perfetta sintonia con chi, nell’affidargli il mandato, crede fortemente, in prima persona, nella Cultura come volano di benessere e di riscatto per una città che, pur avendone i requisiti, non riesce a trovare una sua identità e a riappropriarsi del ruolo che la storia le ha assegnato per la sua posizione baricentrica nel Mediterraneo.

Pubblicato in Comunicati stampa

UN INEDITO GIOVEDÌ GRASSO DEDICATO A BAMBINI E RAGAZZI
PARATA ISPIRATA AI “POPOLI DEL MEDITERRANEO”

Alle 16 sfilata delle “Scuole in maschera”. Alle 18 in Piazza Duomo il “Pomeriggio Giovani”

ACIREALE – Cosa sarebbe il Carnevale senza i bambini? Sono loro i primi a crederci, a viverlo in modo spensierato, a travestirsi con fierezza, a coinvolgere genitori e adulti. Ed è a loro che la Fondazione Carnevale Acireale dedica un’esclusiva giornata: domani, giovedì 23 febbraio, il programma della manifestazione riprende, dopo il weekend d’apertura, con iniziative pensate per le nuove generazioni.

«Non c’è Giovedì Grasso più bello di quello vissuto interamente con e per i più piccoli – ha affermato il presidente della Fondazione Antonio Belcuore – è una novità di questa edizione 2017 per sottolineare l’importanza del loro coinvolgimento e della loro partecipazione. Non bisogna dimenticare infatti che se l’evento di Acireale vanta una lunga storia ed è riconosciuto nel panorama culturale nazionale, lo si deve alla tradizione della cartapesta che nel tempo si tramanda da padre in figlio, di generazione in generazione, diventando una passione e un impegno fin dalla giovanissima età».

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Confermato l’appuntamento con “Scuole in maschera”, al cui concorso partecipano quattro istituti comprensivi acesi: «Come da tradizione, diamo spazio alla creatività e alla bellezza dei costumi degli alunni delle nostre scuole – ha spiegato l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione Adele D’Anna – un’attività che coinvolge anche i docenti e le famiglie, che realizzano i travestimenti ed elaborano divertenti coreografie. Domani tutto il circuito è stato pensato per i bambini: abbiamo invitato le scuole dell’hinterland perché sarà la festa di tutte le famiglie. I bambini torneranno poi protagonisti il sabato mattina con la sfilata lungo il circuito e il flash mob in piazza Duomo».

Su la maschera, spazio al divertimento genuino e allo spirito carnascialesco che si colora di coriandoli e stelle filanti: «I bambini sono i veri protagonisti del nostro Carnevale – ha dichiarato il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo – il loro stupore e la loro allegria sono gli ingredienti più preziosi per la nostra festa. Vogliamo che questa sia una giornata indimenticabile: invitiamo tutti i bambini a partecipare e a divertirsi con noi».

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La parata dei gruppi mascherati scolastici inizierà alle 16.00, percorrendo il circuito tradizionale Corso Umberto – Corso Italia – Corso Savoia, e ispirandosi al tema “I Popoli del Mediterraneo”. «I gruppi degli alunni – ha specificato il direttore artistico del Carnevale Giulio Vasta – saranno accompagnati dalle opere in cartapesta, dodici tra testoni e maschere isolate, realizzate dalle giovani promesse del Carnevale acese, che riproducono personaggi della politica e del mito e temi di attualità».

Alle 18.00 tutti in Piazza Duomo dove si accenderà l’entusiasmo del “Pomeriggio Giovani”, una festa in maschera per ragazzi con dj, animazione, zucchero filato, popcorn e l’esibizione del gruppo musicale “Te le ricordi tu” che canterà le sigle e le canzoni dei cartoni animati che hanno fatto la storia.

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INIZIATIVE COLLATERALI

In contemporanea sono in corso altre iniziative collaterali al programma della Fondazione. Fino al 28 febbraio sarà possibile visitare ben cinque esposizioni: il “XXI Concorso Carri in miniatura” a cura dell’Associazione Culturale Gruppo Liberi Artisti (presso IPAB Santonoceto, Corso Umberto 188); la “Mostra dei bozzetti dei Carri del Carnevale”, la XX Mostra “Maschere e mascherine… l’arte acitana”, e il Concorso di disegno su cartolina postale, tutte in Piazza Duomo 16 e a cura dell’Associazione Filatelica Numismatica Acese; infine “Carnevale di Acireale a Taormina – Mostra di carri in miniatura”, con ingresso libero a Palazzo Corvaia della cittadina messinese.

A queste si aggiungono: la Bottega della Cartapesta a cura dell’Associazione Artigianato Acese in Piazza Garibaldi, e il Numero Unico di Carnevale, rivista satirico-umoristica del Circolo Universitario.

Il calendario completo del “Carnevale di Acireale 2017” è disponibile su www.fondazionecarnevaleacireale.it e sui canali social ufficiali.

Il Carnevale di Acireale 2017 è arricchito da un interessante corollario di iniziative collaterali promosse da numerose associazioni territoriali. Il calendario degli appuntamenti è integrato al programma completo ufficiale, consultabile sul sito web e sui canali social;

  • Sono stati due milioni e 900mila gli utenti che l’anno scorso hanno seguito il Più Bel Carnevale di Sicilia sui social network. Le pagine ufficiali Facebook (@CarnevaleAcireale), Twitter (@Acicarnevale), Instagram (@carnevaleacireale) e You Tube (Carnevale di Acireale), sono già attive per tenere informati, anche in tempo reale, coloro che vogliono “connettersi” alla manifestazione. Hashtag ufficiale #acicarnevale;
  • Torna la “Lotteria del Carnevale”: per chi acquista i biglietti in palio una Lancia Nuova Y, uno scooter Keeway Logik e una crociera per due persone. L’estrazione finale è fissata per il 13 maggio;
  • Oltre al media partner RDS 100% Grandi Successi, la Fondazione Carnevale di Acireale ringrazia gli sponsor: Credito Siciliano, Decò – Gruppo Arena, Input – Comunicazione ed Eventi, McDonald’s, MSC Crociere, SAC – Società Aeroporto Catania; e i partner tecnici: AdvMaiora, Mandarin, Vision Sicily.
Pubblicato in Comunicati stampa

Interesse, attenzione e curiosità ha suscitato il partecipato convegno svoltosi presso il Salone degli Specchi della Città Metropolitana di Messina dal titolo : Dai mestieri del passato una opportunità per il futuro: l’importanza dell’arte rurale.  L’incontro promosso dal Museo Etnoantropologico di arte rurale, contadina e marinara dell’Area dei Peloritani “I FERRI DU MISTERI” di Castanea delle Furie è stato patrocinato dall’Assessorato Regionale dei beni culturali e all’Identità Siciliana, dalla Città Metropolitana di Messina, dal Comune di Messina, dall’Associazione Culturale Peloritana Castanea di Messina, dalla Società Cooperativa . Numerosi gli studenti provenienti dall’Istituto Comprensivo “Villa Lina –Ritiro” accompagnati dai docenti prof.ri Francesca Calapai, Stefania Calderazzo, Caterina De Pasquale, Irene D’Amuri, Tiziana Cucè, Ornella Sidoti che hanno partecipato all’evento interagendo con i relatori nonchè rappresentanti della Scuola Elementare e media di Castanea.

Convegno 17 02 2017 1

Al convegno moderato dall'avv. Silvana Paratore legale impegnato nel volontariato sociale e nella valorizzazione delle antiche tradizioni, erano presenti, tra gli altri,  il Ten. Col. Antonino Donato del Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Messina, il Maggiore Giovanni Bonfiglio della Marina Militare; il Maggiore Vincenzo Randazzo del Nastro Azzurro di Messina; Ammiraglio della Marina Militare in congedo Santino Crisafulli; il Dott. Osvaldo Prestipino Giarritta Funzionario della Soprintendenza della sezione dei Beni Etnoantropologici di Messina; lo scrittore prof. Giovanni Matteo Allone autore del libro: “Famiglie Nobili di Sicilia”; l’Iconografo Bizantino Paolo Lanza ; il Conte Angelo Molino dei Conti della Torre Presidente della Consulta Reale Siciliana, il Dirigente Scolastico Claudio Stazzone; lo storico Franz Riccobono; il cantastorie Gianni Argurio, il Direttore della Compagnia Teatrale La Caravella Pippo Castorina con Silvana Foti, la dott.ssa Giovanna De Francesco, il Vice-Presidente dell'Associazione Culturale Peloritana Arch. Francesco Gerbasi, la dott.ssa Melina Prestipino, il Geom. Domenico Nastasi in rappresentanza della V Circoscrizione, il Collezionista e cultore di Carretti Siciliani A.Curcio. L’iniziativa mirante a mettere in contatto le nuove generazioni con le realtà lavorative della tradizione ha puntato al recupero e valorizzazione della manualità legata ai vecchi mestieri del territorio. Nell’era delle sfide globali, ha sostenuto la Paratore, i mestieri tradizionali rappresentano un’importantissima risorsa locale, da valorizzare e rendere accessibile ai giovani.  Dopo i saluti del Cav. Geom. Domenico Gerbasi direttore del Museo Etnoantropologico che ha illustrato la nascita del Museo di Castanea che contiene un patrimonio di oggetti che evocano svaniti mestieri, lontane costumanze rurali  raccolti  attraverso pluridecennali sistematiche ricerche, ha preso la parola Giusi Mirabello dell’Assessorato Regionale ai beni culturali. Incisivo l’intervento del dott. Giuseppe Previti , già Presidente del Consiglio Comunale di Messina che ha sostenuto come il Museo “I FERRI DU MISTERI” rappresenta sicuramente uno dei più importanti del suo genere non solo della nostra Provincia ma anche dell’intera isola. Una imponente raccolta che permette allo studioso od al singolo cittadino di scoprire e riscoprire elementi di una cultura rurale e non solo altrimenti persi per sempre, che raccontano la nostra storia ed il patrimonio etno antropologico di una civiltà. Interpretate magistralmente dal prof. Alfonso Saya la poesia “I ferri du misteri” e dall’attore Matteo Milicia la poesia “A gioventù”. C’è del buono nelle tradizioni, nel passato, ha sostenuto nel suo intervento il prof. Giuseppe Rando, già ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi di Messina, che ha aggiunto come occorra trarre il meglio dal passato che possa servire a correggere il peggio della modernità. Interessante il suo contributo sulla necessità del recupero del dialetto, sulle attività, sui valori di ieri fruibili oggi ed in futuro, sugli aspetti negativi e positivi della cultura tradizionale agro-pastorale, marinaresca, preindustriale.  A concludere l’incontro l’arch. Marisa Mercurio Direttore della Sezione Beni Paesaggistici ed etnoantropologici della Soprintendenza ai Beni culturali ed ambientali di Messina che ha illustrato l’attività svolta dalla Soprintendenza che si occupa di tutela dei beni cultuali attraverso una previa ricognizione degli  stessi, attenta e scrupolosa ed un costante controllo volto a valutarne la corretta conservazione. Il dott. Osvaldo Prestipino Giarritta ha condotto un attento esame di tutti gli oggetti presenti al Museo Etnoantropologico di Castanea con l’ausilio di diapositive e di slides.  Ha suscitato curiosità e attenzione la relazione dell'arch. Nino Principato che ha illustrato con la proiezione di immagini,  tutti i settori del'arte artigiana di una volta soffermandosi sul tema “ Il Lavoro a Messina come era”..

Distribuito a conclusione dell'evento, il Calendario artistico 2017 del Museo etno-antropologico di Castanea 

didascalia foto: PRINCIPATO, PREVITI, PARATORE, GERBASI, MARABELLO, RANDO

Pubblicato in Comunicati stampa

di MARIA TERESA PRESTIGIACOMO -

Alla luce delle dichiarazioni fuorvianti e inveritiere riportate in questi giorni sugli organi di stampa e sui sociali network in merito all’assegnazione del Bando di gara per il TaorminaFilmFest 2017, la Agnus Dei di Tiziana Rocca precisa che l’offerta tecnica presentata dalla stessa è stata quella ad aver ottenuto la valutazione più alta fra tutti i progetti in gara, ossia 63 punti su 80, laddove la Società è, invece, stata esclusa soltanto per un asserito vizio formale legato all’offerta economica, nella specie il corrispettivo riconosciuto al Comitato, in relazione al quale si provvederà a proporre ricorso nelle competenti sedi giudiziarie. Preme sottolineare, altresì, che ad oggi non è stata ancora disposta alcuna assegnazione definitiva, ma soltanto un’assegnazione “provvisoria”.

Peraltro, si evidenzia, che nonostante nel disciplinare di gara fosse chiaramente indicato che la società con il più alto punteggio nell’offerta tecnica sarebbe dovuta essere interpellata in relazione all’offerta economica,  in quanto “l’offerente che avrà presentato la migliore offerta tecnica (come nel caso di Agnus Dei) avrà la facoltà di formulare offerta in aumento sulla migliore offerta economica presentata da altro concorrente”, ciò non è stato permesso nella seduta del 15.02 us, in quanto la Agnus Dei è stata esclusa tout court dalla procedura.

È evidente che, ancora una volta, si tende a danneggiare l'immagine pubblica della società romana, senza peraltro sottolineare come la gestione trasparente e manageriale della Agnus Dei (dal 2012 al 2016) ha portato il Festival agli antichi splendori, riaccreditandolo nel panorama internazionale delle manifestazioni cinematografiche con il ritorno delle grandi major e la presenza delle più alte cariche culturali e istituzionali del settore. Senza dimenticare la crescita costante di pubblico, il ritorno delle grandi anteprime al Teatro Antico, dei film in rassegna al Palazzo dei Congressi (tra cui un candidato ai prossimi premi Oscar), delle star hollywoodiane oltre che illustri ospiti

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