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Articoli filtrati per data: Domenica, 13 Giugno 2021

- di Rosario Fodale -

Il 12 giugno si festeggia S. Maria di Montalto. Il Santuario, sorge sul colle della Caperrina , in posizione panoramica con vista che spazia sulla città di Messina.

Secondo quanto racconta il Samperi,un fraticello di nome Nicola, che viveva in un piccolo romitorio alle falde del colle, sollecitato da una visione della Vergine Santa, aveva convocato sull'altura i capi della città e il popolo, e lì, a mezzogiorno, una bianca colomba scese dall'alto e, volteggiando a fil di terra, segnò il perimetro della chiesa che, secondo le rivelazioni a Fra Nicola, la Madonna voleva eretta sul colle.

Nel Giugno del 1295 la chiesa era terminata e aperta al culto, una chiesetta di appena m. 8 x 14, con l'abside volta a oriente secondo l'antica usanza, destinata a diventare il più celebre Santuario di Messina, vero Palladio della città.

Essa nasceva in un contesto storico molto movimentato, legato alle vicende del « Vespro Siciliano ».

Il 28 Aprile 1282, circa un mese dopo l'insurrezione di Palermo, anche Messina si ribellò ai Francesi, dando inizio a un periodo di epiche lotte che si trascinarono per un ventennio, fino al 31 Agosto 1302, data in cui fu segnata la pace di Caltabellotta.

Durante le alterne vicende di questo ventennio i Messinesi, oltre che nella forza delle loro armi, avevano posto la fiducia nella protezione della Vergine Maria, a cui rivolgevano continue preghiere. E la Madonna rispose all'attesa dei suoi devoti, proteggendo la città anche con segni visibili. Tra questi gli storici ne ricordano particolarmente due:

Il primo fu l'apparizione di una Bianca Signora sugli spalti della città, che rincuorava i combattimenti messinesi e incuteva spavento nei loro nemici.

Il secondo segno è legato agli ultimi mesi di guerra. La città era ancora cinta di assedio e prossima a cadere per fame; alcune galee, provenienti dal Sud, insperatamente forzarono il blocco ed entrarono nel porto per approvvigionare la città, senza che i Francesi potessero impedirlo. Il fatto straordinario fu attribuito in modo particolare alla intercessione del Santo monaco carmelitano Alberto, che allora viveva a Messina, e tuttora è ricordato dal Vascelluzzo che ogni anno viene portato in processione nel giorno del Corpus Domini.

La chiesa fu intitolata S. Maria dell'Alto, e divenne poi S. Maria di Montalto.

Alcuni anni dopo, secondo la tradizione, l'8 settembre 1300, la chiesa fu dotata di un quadro della Madonna che sarebbe stato portato a Messina da una nave dall'oriente, non senza un palese intervento miracoloso. Questo quadro fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1908; restaurato negli anni '80 e posto sull'altare maggiore del Santuario.

Nella battaglia di Lepanto, avvenuta il 7 ottobre 1571, in quello stesso giorno e in quella stessa ora, il popolo messinese pregava nel Santuario di Montalto per la vittoria della flotta cristiana. A perpetuo ricordo il senato fece scolpire, probabilmente da uno dei Calamech, una statua marmorea della Madonna della Vittoria, che fu posta su di una torre accanto alla chiesa, e ora si trova sulla facciata del nuovo Santuario fra le due torri campanarie. Con lo stendardo che regge, la statua ci ricorda vagamente la Dama Bianca che durante la guerra del Vespro si aggirava sulle mura della città a protezione dei messinesi. E' forse da allora che ogni anno, il 12 giugno, in occasione della festa della Colomba, a mezzogiorno viene issato il labaro della Città di Messina nelle mani della Madonna, mentre si liberano uno stormo di colombi. Sin al 1860 l'alzabandiera era salutato dal rombo dei cannoni.

Un'altra tradizione è legata al triste ricordo della pestilenza che imperversò nella città il 1743. Allora il Senato Messinese invocò la Vergine perchè liberasse la città dall'epidemia e fece voto di offrire ogni anno un cero. 

Fin dalla fondazione il Santuario fu affidato alle cure di Suore Cistercensi che avevano il loro monastero presso la Fiumara S. Michele, approssimativamente là dove ora sorge la Chiesa del villaggio Ritiro, e già convento dei Padri Carmelitani. Di questo monastero era badessa Suor Giovanna, al cui nome sono molto legate le prime vicende del Santuario. Le Cistercensi sentirono presto il bisogno di costruirsi il monastero accanto allo stesso Santuario, e, vincendo difficoltà di vario genere, tra cui l'originario impegno di non trasferirsi accanto ad esso, acquistarono nuovo terreno e costruirono un convento che conobbe periodi di grande floridezza. Le leggi eversive fecero sloggiare le suore nel 1866 e il terremoto del 1908 lo ridusse a un cumulo di macerie, insieme con il Santuario.

Papa Giovanni Paolo II ebbe modo di visitare il Santuario l'11 Giugno 1988.

Il rito religioso stamane, alle ore 10.30,  ha visto alla funzione religiosa il rettore del Santuario Don Lorenzo Campagna. Presente il Sindaco di Messina,  Cateno De Luca, che ha offerto il cero votivo alla Madonna di Montalto. Una tradizione che si ripete dal 1743.

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Marcello Crinò -

La falce di luna domina il cielo di sabato 12 giugno 2021, un pomeriggio/sera di ripartenza di altre attività culturali dopo la lunga pausa dovuta al maledetto virus. Nei giorni scorsi c’era stata la ripartenza di alcune associazioni e la presentazione del cartellone estivo del Mandanici, come abbiamo riferito su questo sito web. La falce di luna ha dominato anche gli avventori all’aperto della ristorazione cittadina, dei luoghi centrali affollati seppur distanziati a norma.

Nel pomeriggio l’Università della Terza Età, con le attività ferme dal marzo dello scorso anno, ha dato un segnale di ripartenza proponendo, visto l’anniversario dantesco, una lectura dantis, organizzata dal laboratorio teatrale diretto da Giovanni Corica. Dopo i saluti e l’introduzione del Rettore Tanina Caliri, peraltro esperta del grande poeta (è titolare di un corso sulla Divina Commedia), i corsisti del laboratorio hanno letto brani  di Dante tratti dalla Divina Commedia, dalla Vita Nova e dalle Rime. Il pubblico presente ha occupato i posti in maniera distanziata, secondo le norme Covid.

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Neanche il tempo di uscire dall’UTE per raggiungere il Teatro Petrolini, un teatro privato voluto dal regista e autore teatrale Francesco Chianese, che spesso lo mette a disposizione per eventi culturali.

Chianese, durante tutto questo periodo di chiusura, ha continuato a lavorare con la sua compagnia, intitolata a Ettore Petrolini. Ha scritto la commedia brillante e ironica "Un autore in cerca di idee, la commedia nella commedia", dove ha ironizzato su se stesso (è la prima regola per chi vuol fare ironia: in primis scherzare su se stesso!), sul suo modo di fare teatro. In scena due attori, Mariano Mirabile e Riccardo Giardina, e due attrici, Sofia Saporita e Martina Parisi. Teatro nel teatro, riflessione sul modo di fare teatro, uno spettacolo al quadrato che “apparentemente” cresce sul palco con la complità del pubblico. Chianese ripropone anche brani dei suoi lavori precedenti, inserisce la finta pubblicità durante lo spettacolo (esilaranti quelle dell’acqua minerale Longano e dell’amaro Barcellona, l’amaro che non perdona!). La recitazione dei quattro attori  è dinamica, briosa, bella la colonna sonora e le luci, fa citazioni “dotte. Per esempio cita il metodo Stanislavskij (l’attore deve immedesimarsi nella parte). Un plauso al regista, agli attori/attrici e a tutte le maestranze che hanno collaborato: Nunzia Giaimis, direttore di scena; Salvatore Bucca, aiuto regista; Sabina Bruzzese, scenografia. Anche in questo caso il pubblico ha occupato i posti in maniera distanziata.

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