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Articoli filtrati per data: Giovedì, 20 Maggio 2021

 

Dal 19 Maggio al 26 Giugno 2021
HAUS DER KUNST, PALERMO

 

Installazione di Carmelo Nicotra. Foto ©Roberto Boccacino

- by Maria Teresa Prestigiacomo -

Palermo. Tre artisti, di tre diverse nazionalità per raccontare Palermo, dallo stesso punto di vista ma ognuno con il proprio sguardo. E’ Palermo Panorama, la mostra collettiva di Valerie Krause, Carmelo Nicotra e Timothée Schelstraete, promossa dal Goethe-Institut Palermo e Institut français Palermo con il sostegno del Fondo Eliseo, organizzata in collaborazione con il Verein Düsseldorf-Palermo e.V. e a cura di Alessandro Pinto e Serena Fanara, che si apre mercoledì 19 maggio, dalle 16 alle 19 – e fino al 26 giugno- all’Haus der Kunst dei Cantieri Culturali della Zisa.

La mostra è il risultato di una residenza artistica promossa nell’ambito dell’avviata collaborazione tra i due istituti di cultura, che nel settembre 2020 ha visto la presenza contemporanea a Palermo dei tre artisti di diverse nazionalità: Valerie Krause (1976 Herdecke, Germania), Carmelo Nicotra (1983 Favara, Italia) e Timothée Schelstraete (1985 Parigi, Francia). Provenienti da diversi Paesi, e da diversi ambiti delle arti visive, gli artisti sono stati scelti per la loro sensibilità nell’interagire con i luoghi, come presupposto per un’indagine visiva sulla città di Palermo che è partita proprio dai Cantieri Culturali della Zisa, -il vasto complesso di archeologia industriale riconvertito in polo culturale al centro di uno dei quartieri simbolo della città -dove hanno condiviso per un mese il padiglione dell’Haus der Kunst, come spazio di lavoro.

In un legame ideale, con il “Panorama von Palermo”, di Karl Friedrich Schinkel, il celebre quadro panoramico circolare dalle enormi dimensioni, che l’architetto e pittore dipinse dalla terrazza di un edificio della Zisa, “fotografando” la città, ciascun artista ha restituito un’immagine personale e potente di Palermo, interpretandone con il proprio linguaggio artistico suggestioni e visioni, dallo stesso comune punto di osservazione: la Zisa.

Per secoli parco oltre le mura cittadine con il suo Castello normanno, e le ville della felice stagione del Liberty palermitano, oggi quartiere in cui coesistono realtà sociali, culturali, ma anche architettoniche diverse - la forte presenza multietnica le vivaci vie-mercato, gli edifici realizzati durante il boom edilizio degli anni ’60 e zone più degradate con un alto tasso di dispersione scolastica.

Da questo contesto, una Palermo ferita e narcotizzata dalla pandemia da Covid, prende le mosse l’attività dei tre astisti, che ne analizzano le architetture, le secolari idiosincrasie strutturali, interpretando la città come un dispositivo ottico nel tentativo illusorio di poterne cogliere un’immagine univoca. L’esperienza di residenza dimostra al contrario, la crisi di una visione totalizzante e omnicomprensiva che non può realizzarsi mai come sintesi di un luogo e di una città. Le opere prodotte, con tecniche e media diversi, indagano le crepe e gli interstizi delle maglie che costruiscono la città, urtando contro di essi fino a infrangerne le giunture e facendone propri i frammenti.

Carmelo Nicotra, prende spunto dall’osservazione dei punti alti della città per lacerarne un segmento e presentarlo come struttura; il risultato è una grande installazione ambientale -14 metri per 1- che rappresenta un lembo di tetto a spiovente realizzato con una struttura in metallo coperta di tegole in terracotta: il punto di osservazione ideale dal quale potere ammirare la città da una prospettiva estraniante.

L’artista tedesca Valerie Krause riprende un elemento ricorrente nei quartieri storici della città, le condutture esterne per l’acqua, con le quali realizza la sua opera-installazione che si dispiega intersecandosi sia in altezza che in larghezza come un dedalo di strade e vicoli da cui è impossibile trovare una via d’uscita, costringendo l’occhio del fruitore a seguirne la trama e l’intreccio.

L’idea del movimento centripeto è ripresa anche in un video in bianco e nero, in cui la Krause mette in scena una danza malinconica, caratterizzata da contrasti e opposizioni quali bianco/nero, vuoto/pieno, movimento/stasi.

Timothée Schelstraete coglie Palermo in frammenti di immagini distorte, interessato ai fragili lembi e agli aspetti minimi che la compongono. Le sue opere si caratterizzano per la loro transmedialità. L’artista parte dal dato oggettivo ripreso attraverso la macchina fotografica per imprimerlo attraverso un transfer analogico sul supporto della tela su cui interviene con la pittura. Nel passaggio dal medium fotografico a quello pittorico le immagini si trasfigurano, perdono la connotazione reale, cromatica e spaziale, e diventano altro, riflessi del movimento dell’occhio che non riesce a percepire il dato sensibile e ne conserva un ricordo visivo distorto. Segmenti di palme, lembi di tessuti damascati, maglie sinuose di reti metalliche, piccoli oggetti, tutto si lacera perdendo il proprio valore razionale a vantaggio di interpretazione obliqua che fa dell’oggetto rappresentato uno specchio deformante attraverso cui cogliere aspetti altrimenti destinati all’oblio.

***

Palermo Panorama
Haus Der Kunst,

Cantieri Culturali della Zisa,

via Paolo Gili, 4 Palermo

Durata della mostra

dal 19 maggio al 26 giugno 2021

Giorni e orari di apertura

dal mercoledì al sabato, dalle 16 alle 19

e su appuntamento (per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

Ingresso gratuito


Apertura speciale durante il Sicilia Queer Film Festival
dal 03 al 06 giugno 2021
orario di apertura prolungato (da stabilire)

Contatti
Goethe-Institut Palermo www.goethe.de/ins/it/de/sta/pal.html

Institut français Palermo www.institutfrancais.it/palermo

Verein Düsseldorf-Palermo e.V. www.duesseldorfpalermo.com

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Maria  Teresa Prestigiacomo -

Messina . Incontriamo il Prof.Giuseppe Rando Ordinario di Lettere Università  di Messina per porgergli una domanda

Oggi, affermava Roberto Gervaso da me conosciuto a Messina, ci sono piu persone che scrivono che quelle che leggono...

Cosa ne pensa ?Consapevole delle logiche pubblicitarie dominanti, non mi stanco di presentare il mio libro più corposo (ma anche – voglio sperare – il più leggibile), quasi uno zibaldone: “Resistere a Messina. Reportages, lettere, racconti e saggi critici”, pubblicato, qualche mese fa, dall’editore Pellegrini di Cosenza.
Non è stata una passeggiata, se mai lo è stata la composizione di un libro: piuttosto, un duro corpo a corpo con le pagine sempre soverchianti, con l’autocensura implacabile, con il mio abituale senso del limite, con i mille refusi e ripensamenti in fase di bozze.
Alla fine ha vinto lui, lo zibaldone, che mi ha imposto, di fatto, la struttura quadripartita, il numero delle pagine, lo stile e perfino la vis polemica (tuttavia – insiste lui – costruttiva).
Non mi faccio illusioni, ma non posso nascondere che, da generoso e maldestro Colapesce (inconsapevole, nonostante la ventina di libri pubblicati, di certe, recenti “necessità” del mercato editoriale, soprattutto in epoca COVID), mi sono posto obiettivi di altissimo profilo: I) contribuire, anche con gli studi letterari, alla rinascita di Messina e della Sicilia, in un’ottica europea, democratica, antimafiosa, antimassonica, anticampanilistica e antiprovinciale; II) dare il mio apporto di studioso e di professore ordinario alla conoscenza dei mali del «sistema baronale», che ha avvilito l’Università tra la prima e la seconda repubblica (e, in qualche caso l’avvilisce tuttora), associandomi alle spinte riformistiche di partiti e sindacati, in difesa della libera ricerca scientifica, della didattica aggiornata e della meritocrazia; III) lottare contro le insidie di una didattica arretrata che talora ammorba la Scuola, promuovendo per converso un insegnamento innovativo, metodologicamente aggiornato e basato sulla trasmissione di saperi e valori; IV) contrastare, con le armi della Storia e della Filologia, alla luce delle acquisizioni recenti della Teoria della Letteratura, della Psicoanalisi, della Semiologia, della Filosofia, della Linguistica, la deriva formalistica e impressionistica in atto negli studi letterari.
E ciò, abbattendo ogni steccato tra scrittura argomentativa e scrittura creativa, all’insegna della leggibilità.
Certo, non piacerà ai soliti … mediocri, integrati, conformisti, bellettristi. Voglio tuttavia sperare che leggano questo zibaldone i giovani, i professori/le professoresse competenti e innamorati/e della loro professione, i miei non pochi amici e amiche, i miei numerosi allievi/allieve siciliani/e e calabresi, tutti gli uomini e le donne non rassegnate.

P.s. Con questo libro, entrano nelle pagine della storia letteraria tutti i poeti e i narratori messinesi su cui ho scritto in quest’ultimo ventennio. Ma anche gli artisti, i cantanti, i giornalisti, i politici, gli imprenditori, gli sportivi, i vescovi e i preti di Messina sfilano nella prima, corposa sezione dello zibaldone. Prosit.
P. s. II) L’autore firmerà le copie del libro presso la libreria Mondadori Store (ex Ciofalo),  dal primo giovedì 6 maggio tra le 18, 00 e le 19, 00, e presso la libreria Bonanzinga, venerdì 7 maggio, tra le 18, 00 e le 19, 00, ripetendo il “rito”, negli stessi giorni e nelle stesse ore, anche nelle settimane seguenti, fino al mese di giugno. I messinesi potranno acquistare il libro anche facendone direttamente richiesta all’autore, per e.mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). 

Dunque, appuntamento oggi presso libreria  Ciofalo e domani presso la Libreria  Bonanzinga

Pubblicato in Comunicati stampa

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