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Articoli filtrati per data: Venerdì, 09 Ottobre 2020

- di Gennaro Galdi -

Catania. Sarà il noto critico d’arte, operante in campo internazionale, a presentare la mostra d’arte collettiva I Colori della Luce, mostra di opere di pittori italiani, siciliani in particolare (fatta eccezione per una tedesca, ormai con doppia cittadinanza).

La mostra si svolgerà da domenica giorno 11 ottobre al 20 ottobre, con vernissage in tre turni, con prenotazioni, per l’osservanza rigorosa della normativa h 17:00; h18:00 ;h19:00 e qualche visita eccezionale ore 20:00. La Galleria Arte Civita 28 di Catania non si arrende al post Covid e con i turni garantisce distanziamento e sicurezza. Gli artisti sulle cui opere il critico Maria Teresa Prestigiacomo giornalista, si è espressa, in sede di comunicato e si esprimerà ( ne riportiamo le linee critiche integralmente) sono: Rosaria Angelini “Autodidatta ma pittrice di lungo corso, scrive Prestigiacomo, in lei, reduce da una splendida mostra a Bruxelles, forte è il senso di attaccamento ed immersione totale nella natura che costituisce come una sorta di regia- filo conduttore della scena pittorica dell’artista messinese, tra “i sentieri dei sensi” e “l’albero della vita”; Domenico Venuti, nel febbraio 2020, con le sue opere a Parigi (in uno splendido centro culturale orientale) ha mostrato di essere un vero maestro nell’uso della penna-biro che non ammette cancellature, offre l’immediatezza del tocco, del suo gesto con una rappresentazione pittorica sempre elegante e misurata, ed allo stesso tempo, esaltando lo Stretto di Messina ed il Mediterraneo, evidenziando il suo amore per lo Stretto di Messina ed i suoi Beni Culturali. Morena Meoni con la pittura con le mani, in cui gestualità, sentimento e poesia si fondono in un mix che crea un’affascinante scenografia specie nel quadro Autunno a Parigi rappresentazione trattata opportunamente, con degli appositi colori, da illuminarsi di luce, al buio; l’opera è stata ispirata nel corso delle due brillanti mostre di Parigi da me presentate, per l’artista; Veronica Diquattro, numerose mostre al suo attivo, con successo, con la sua pittura di genere astratto, racconta col rosso, di eros e anche di passione per la sua Terra; una pittura che parla, in tandem con l’altra, gemella, come un dittico, parla del suo amore per il Mediterraneo, pur nella massima sintesi, operata dalla pittrice. Gi Otto (Giovanni Oteri) è il maestro del dribbling che si presenta con opere dunque, di genere astratto, dalla fantasmagoria di colori che rimandano ad altrettanti simboli cromatici ed al filosofo Nietzsche con il suo motto “Dal caos nasce una stella”; opere accattivanti ed intriganti che coinvolgono immediatamente gli avventori di Galleria. Achille Baratta: dell’ingegnere pittore, brillante e creativo alla Mirò (nelle sue enormi tele del passato), ricordiamo la memoria (alla presenza delle figlie e della moglie); Baratta si presenta con due opere: una che evoca gli angeli della luce, oggi suoi amici del cielo e l’altra che sembra evocare la leggerezza dell’essere, di quel suo essere di uomo-fanciullino pascoliano, attraverso la sua brillante fantasia creativa, declinata in un figurativo o astratto che affascina e conquista; ricordo con aneddoti simpatici le sue brillanti mostre. Angela Maria Torrisi, pittrice di genere astratta: pochi segni, semplici ma efficaci: coloratissimi ed equilibrati, cromaticamente, esprimono la sua gioia di vivere, il suo temperamento sereno ed allegro che ha esportato con le sue opere, a Bruxelles per contrastare il grigiore esistenziale. Rosetta Gionbarresi si esprime, con uno stile tutto suo, originale, non riconducibile ad altri artisti; il suo stile, pertanto, inconfondibile, si impone, alla vista, quale marchio distintivo dell’artista, quasi un pointillisme di Seurat rivisitato, unitamente ai profondi significati sottesi ai segni: basta leggere i titoli delle sue opere. Salvo Privitera -continua il critico prof.ssa Prestigiacomo” La pittura di Salvo Privitera evoca in me i versi della splendida canzone di Mario Venuti “ Echi di infiniti”, con i suoi meditabondi sguardi sul mare e sull’infinito e con i suoi notturni magici: una pittura di massima sintesi che partiva, nelle precedenti esperienze pittoriche di Privitera, dal figurativo descrittivo, per declinarsi, oggi, attraverso atmosfere mistiche ed arcane, di profondo respiro leopardiano; Salvatore Spina, in questa mostra, in un’opera, canta la civiltà contadina ed il tempo slow, considerato che il tempo, oggi, non concede alcuno spazio; la scena è declinata attraverso quelle particolari luci ed ombre dell’estate siciliana; sul carrubo, rappresentato, una miriade di miti e leggende siciliane e della penisola balacanica;nelle Dune, avvertiamo attraverso l’impianto dinamico-scenico, il soffio del vento di scirocco africano sulla sabbia. Giovanni Pennisi ama, invece, bearsi nel respiro della natura, nel rapporto intimo con la sua amata Etna, quel vulcano buono che Pennisi esalta sempre nelle sue rappresentazioni pittoriche di qualità; l’Etna assurge, pertanto, ad emblema di Grande Madre Terra che alleva, custodisce, cura e protegge e dalla quale è struggente staccarsi; Vincenzo Portuese, giovane pittore, si esprime nel genere astratto, amato dalle new generations; il giovane artista, attraverso una fantasmagoria caleidoscopica di colori, attraverso una efficace tecnica con un perfetto bilanciamento nel contrappeso cromatico, traduce il suo amore del vivere, a colori; pertanto, nonostante tutto, ci comunica un messaggio di speranza di un’esistenza migliore. Sara Nicoletti si presenta con un’opera di guttusiana memoria, composta ed elegante, attraverso un impianto scenico che, tra piani e volumi, opportunamente studiati, ma mai accademici, lascia spazio all’infinito, in una suggestione di vibranti emozioni…una natura morta, dunque, che rivive attraverso la mano dell’artista. Stella Meli, reduce dal successo dei suoi tramonti sul mare siciliano, a Bruxelles, da me presentata, unitamente a Meoni , Angelini, Popolo, Pietrafitta e Grillo e Marullo, alla presenza di personaggi di Forbes: vi era pure Brio, il mitico calciatore difensore Iuventus! Meli ama i tramonti sul mare e li ritrae, con i colori della poesia, attraverso le corde della sua anima, unitamente ai notturni di Luna che inducono ad una piena riflessione ed al profondo raccoglimento. Orazio Musumeci Scultore, premiato a Taormina, neolaureato all’Accademia, riflette sul mondo trafitto dal dolore delle violenze del mal du vivre e dalle cattiverie del genere umano e compone una scultura che racconta con pathos d esorcizza insieme, la paura di un incerto divenire. Riccardo Musumeci, orafo e pittore, dopo il successo di Parigi, affronta la complessa tematica della trasformazione, della metamorfosi dell’uomo, in senso lato, da crisalide a farfalla, in un sofferto dolore verso una piena liberazione, in un equilibrio segnico ricco di pathos. Nell’altra sua opera, l’artista rimanda, esplicitamente, al messaggio degli appuntamenti perduti con la vita. Santina Rapisarda è pittrice del sublime; l’artista adotta una tecnica particolare, nei suoi paesaggi sintetici ma di genere figurativo-impressionista che delineano una rappresentazione romantica, innestata in un elegante impianto poetico- scenico pre-impressionista di stampo inglese, alla Turner.

Antonella Tornello-continua il critico Prestigiacomo:” Nelle sue opere ( già da me rpesentate al Vativano con successo, per la tematica religiosa) ritroviamo una fusione intima dell’artista nel rapporto con la natura; pertanto, i valori romantici vengono contrapposti al controllo formale; è il primato del sentimento e della poesia che prevalgono e conducono, attraverso il binomio arte-natura, al mistico ed al divino.

Angela Vicari, numerose mostre nel suo curriculum, è la pittrice che coglie la memoria storica della sua terra, miti e leggende ( i Mori, Mata e Grifone, i fondatori di Camaro, Messina) una memoria storica coniugata con un’accurata tecnica ed una coloristica funzionale ed efficace.                

Alessandra Gugliotta è pittrice etnica che racconta (in un accattivante mix) di epopee perdute ed evocate con la gioia di chi ama il viaggio, come conoscenza e con la gioia di chi nutre profonda ammirazione per le grandi civiltà del passato che hanno espresso immensa cultura e brillanti pensatori, dagli Azteki agli Incas dell’America Latina all’Africa, di Gugliotta vista come nell’immaginario collettivo, solo con le sue gioie e non con i suoi dolori, con i suoi fantasmagorici colori, espressioni di immensa libertà.

Antje Laxgang si presenta con due opere completamente diverse, l’una dall’altra: un’opera astratta, in cui le caleidoscopiche cromìe dominano la scena, in un intrigante e voluto caos; nell’altra, il raccoglimento e la meditazione conducono verso la sommessa ed accorata scena di un Golgota universale che unisce i Fratelli di un mondo cattolico, attorno ad un’arcana luce divina.

Angela Arena; dell’artista orafa, scrive, continuando il critico Maria Teresa Prestigiacomo: “Con le creazioni orafe di Angela Arena si consuma uno sposalizio con il cuore antico del Mediterraneo, i suoi fondali, di conchiglie, di cavallucci marini di Stelle marine e pietre azzurre, evocano racconti di mare, di miti e leggende del Mare Nostrum, con una eleganza e compostezza uniche e tali da potere essere indossati da tutti coloro che amano la magia del mare.

La direzione artistica è affidata alla gallerista prof.ssa Angela Vasta, la presentazione critica al critico Maria Teresa Prestigiacomo, giornalista, direttrice di nota testata giornalistica cartacea e on line, inglese ed italiano, direttrice Arte e Cinema di Red Carpet Magazine. Ospite d’onore il Principe Giuseppe Capuana architetto. Presente la biologa nutrizionista dott.ssa Domenica Iero ed il regista rampante Roberto Cella.

Linee critiche sintetiche saranno tracciate dal critico per tre turni, nel corso del vernissage, cui sarà anche presente il maestro Gieffe Fratantonio ed altri illustri ospiti come la prof.ssa Clara Magnano ed il Prof. Felice Belfiore, scrittore, già docente ed incaricato MAE presso la Biblioteca Alessandrina in Egitto; inoltre, ci onorerà della sua presenza il dr Tullio Amato e, dulcis in fundo, il prof. Gianfranco Pappalardo Fiumara, docente presso il Conservatorio di Palermo ed organizzatore di eventi spettacoli musicali e d’Opera di elevato profilo con Mythos.

Pubblicato in Comunicati stampa

-    di Del Giunta  -

Catania Domenica 11 Ottobre avrà un prezioso e interessante Vernissage “I Colori della Luce” promossa dall’Associazione Artistica Culturale Arte Civita 28 con il suo direttore Artistico, la professoressa Angela Vasta che accoglierà numerosi e noti artisti siciliani con le loro opere con  il loro piu’ diverso genere pittorico tra i quali Domenico Venuti, già allievo del famoso scultore messinese Antonio Bonfiglio e del Maestro Pippo Crea di Roccavaldina. Venuti riesce nel suo modus artistico ipercreativo cromatico a dare  con  vigore e  abilità il giusto segno con la penna biro Bic.sulla carta. Per tale originalità occupa un posto nella odierna realtà artistica ,con il nero che viene elaborato nella “ privatio lucis “con il bianco di base, colore di elevata luminosità simbolo della purezza e della spiritualità. In questa profonda interazione l’artista espone  due immagini presentate per l’occasione in cui si impone nel primo disegno  un profondo significato onirico, mitologico, storico, antropologico, magico: “ il Faro con Scilla e Cariddi,  con il fascino del visibile fenomeno della fata Morgana” e nel secondo :” Messina Storica, ed eroica con la sua gloriosa Palizzata”.  Il Vernissage avrà luogo in tre tempi nel massimo rispetto delle relative disposizioni governative anticovid alle ore 17.00 alle ore 18.00 e alle ore19.00.

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La presentazione degli artisti sarà curata dalla Prof. Maria Teresa Prestigiacomo - critico d’arte di chiara fama - giornalista e presidente dell’Accademia Euromediterranea.

L'Associazione Messinaweb.eu che segue con attenzione le iniziative volte alla valorizzazione dei processi artistici e dei beni culturali messinesi e della Sicilia porge i migliori auspici agli artisti e si congratula per la brillante iniziativa.

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Gennaro Galdi -

Noto, Siracusa. Palazzo Nicolaci 10 ottobre 2020: Mostra Personale di Angela Sarchiello.

Ci piace riportare integralmente la risposta alla nostra intervista al critico Prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, relativa all’ultima produzione di Angela Sarchiello, produzione presentata sabato nello splendido Palazzo Barocco di Noto: “Da critico d’arte di “lungo corso”, mi piace assistere alla crescita ed alla maturazione degli artisti, nel tempo. In particolare, mi piace degustare, in tutti questi lunghi anni di conoscenza della pittura di Angela Sarchiello, il processo di crescita personale-artistica che ha fatto sì che la pittrice potesse affermarsi, con notevole successo, nel difficile panorama dell’arte, con una sua spiccata, brillante personalità che, oggi, non rimanda, nella sua attuale produzione, ad alcun maestro ma segna, ormai, un marchio distintivo di stilemi pittorici: una grammatica che si coniuga in modalità personali. Il titolo della Mostra Personale dal titolo “Con-tatto” rimanda a due elementi che intende far rilevare l’artista: la matericità delle opere che evocano il latino cum tactum e invitano il fruitore dell’opera a toccare la materia, per rendersene partecipe; l’altro elemento è la piena interazione (tra l’opera e il fruitore della stessa) con lo sguardo delle donne, con i loro occhi.

VOLTO DI DONNA COLORATA

Pertanto, ne consegue una visione che va oltre al “vedere” l’opera ma spinge ad osservare profondamente, a scandagliarne i particolari, quei dettagli che inducono ad interagire con l’opera stessa, in una corrispondenza biunivoca, tra la pittrice ed il lettore dell’opera) come una sorta di simbiosi mutualistica conquista ed affascina. Ci sono dei versi di una nota canzone di Mario Venuti che recitano” Nel silenzio del tempo, io sento echi di infinito”: è quello che mi hanno ispirato le opere di Angela Sarchiello che nel silenzio del tempo e nel tempo, esprime echi infiniti di infinite emozioni, di sentimenti, di vibranti emozioni. Nel tempo, Angela Sarchiello ha operato una sintesi minimalista che trova nel colore il suo punto di forza dell’impianto scenico- scenografico- pittorico dell’artista.

La pittrice matura, oggi, i suoi percorsi i suoi stesps, in particolare, attraverso le immagini di donne: sicure, misteriose, enigmatiche, emblematiche, o stupite del mondo, donne gioiose o fragili ed indifese (a volte, lo si scorge dai loro occhi, dal loro sguardo, a volte smarrito o ammiccante, accattivante…). Sono madri, figlie, ma Donne ed ognuna racconta la sua storia. Sono queste le immagini privilegiate: la Sarchiello, però, sa riscattare (quando talvolta ve ne sia), la malinconia del mondo (quella malinconia-saudade che è “donna”). attraverso l’adozione di brillanti cromìe, una fantasmagoria caleidoscopica di colori.

Dal “sensoriomaterialismo”, dal figurativo che rendeva omaggio alla filosofia dei fumatori e delle fumatrici di sigaro di Cuba, oggi, Sarchiello si mostra minimale, con una sua pittura astratto- figurativa ma le sue opere esprimono, attraverso i suoi colori, come sinfonie in musica, l’infinita gamma dei sentimenti umani e dei suoi sentimenti di donna. L’artista non poteva dimenticare il rosso ed il nero, dell’eros e della passione, il verde e l’azzurro del Mediterraneo, sul quale il suo sguardo immaginifico, ogni giorno, si posa.

L’azzurrità ed il verde del mare ritornano, sulle tele, in equilibrio cromatico, in un perfetto bilanciamento, anche nelle pitture in cui non è presente alcuna figura. E lì, proprio quel verde e quell’azzurro che rigenera, quel colore del manto della Madonna, del mare, del cuore antico del Mediterraneo…ecco che ci parla del cuore di Angela, della pittrice forte e sicura (dallo stile pittorico unico, inconfondibile, riconoscibile tra tanti), una donna che riscatta le sue fragilità di donna, affogandole nel colore, in cui trova sfogo per la rigenerazione del suo io; Angela trova, nel colore, il riscatto a quel grigiore esistenziale che purtroppo la vita nostra (di uomini e donne del terzo millennio travagliato),ci regala e che solo l’arte, magico sogno, riesce a strappare alla realtà.

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Qualche anno fa scrivevo che nelle opere di Maria Angela Sarchiello, gli strumenti iconografici sono offerti non dal segno, né dal ritratto, né dalla figurazione; è il colore che assurge a protagonista narrante del teatro cromatico di Sarchiello; non è valore aggiunto; è valore intrinseco, nota dominante che crea quelle che sono le possibili chiavi di lettura dell’opera, in un processo inventivo che forse l’artista governa sino ad un certo punto; in una fase successiva è la stessa tavolozza cromatica, sono gli stessi segni che governano la scena: il regista scompare per lasciare spazio ad una cosmogonia in cui domina uno spiccato senso spirituale. Si affaccia un’ansia di un mondo migliore che passi per la ragione, fremente d’amore e di passione; ecco i guizzi di luce che campeggiano sulle tele di Sarchiello, a volte galassie immaginarie, il coraggio di guardare verso il cielo con una meraviglia antica, di un bambino, di fronte allo stupore perduto….Rosso, nero, bianco…Colori dalla forte valenza simbolica come ci ricorda anche un noto filosofo contemporaneo. Presenze illustri conferiranno onore all’evento nel prestigioso scrigno contenitore barocco di Palazzo Nicolaci: il Sindaco di Noto Corrado Bonfanti, l’assessore alla Cultura Giusy Solerte, i dott. Marcello Nativo e Luisa Occhione dell’Ass. Culturale Arteinsieme di Comiso, il curatore arch. Vincenzo Medica dello Studio Barnum di Noto, il maestro Enzo Napolitano, il maestro Gieffe Fratantonio di Pozzallo e i tanti collezionisti di Angela Sarchiello. L’artista ha voluto affidare con massima stima e fiducia, la presentazione critica al noto critico, operante in campo internazionale la Prof Maria Teresa Prestigiacomo, critico d’arte e direttrice Arte e Cinema della testata giornalistica internazionale Red Carpet Magazine( It. Inglese, on line e cartaceo). Collaboratrice di diverse testate giornalistiche è anche Presidente dell’Accademia Euromediterranea delle Arti che organizza eventi in Europa, da Parigi ( Museo Nazionale, Champs Elysées) ad Hammamet e Dubai ( il 20 ottobre 2021).

Pubblicato in Comunicati stampa

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