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Articoli filtrati per data: Giovedì, 22 Ottobre 2020
Giovedì, 22 Ottobre 2020 15:15

ERMENEUTICA POPOLARE DEL VANGELO

- di Giuseppe RANDO -

Per una improvvisa associazione di idee, trovandomi a leggere il Vangelo di Luca 12, 13-21, credo di avere finalmente capito una strana ammonizione che mio padre talvolta faceva, attribuendola a mio nonno Peppe, vecchio cariddoto. «Amici mei», – diceva mio padre – ricoddativillu: 'a ‘mbunnanza è castigu di Diu». Massima sicuramente antiprotestante, invero, ove si pensi che i seguaci di Calvino considerano il successo economico, cioè la ricchezza, un segno della benevolenza di Dio e che, forse, appunto per questo il capitalismo moderno nacque e si affermò dapprima in Germania. Si veda “L'etica protestante e lo spirito del capitalismo” di Max Weber (1864 - 1920), il fondatore della moderna sociologia.

Mi è, dunque, improvvisamente balzata agli occhi, invero, l’altro ieri, per la prima volta, la perfetta corrispondenza tra la semantica negativa del termine dialettale di mio nonno, «‘mbunnanza», e quella del corrispettivo termine in lingua «abbondanza», che campeggia nel suddetto passo evangelico:

Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni. […] Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita.

Ne ho, perciò, necessariamente dedotto che il popolo cattolico di Torre Faro, intorno agli anni Trenta del secolo scorso, per la probabile intermediazione dell’omelia di un parroco locale (visto che non leggevano il vangelo né in latino né in italiano), abbia tradotto in dialetto, accentuandone la carica pauperistica, antimaterialistica e antiedonistica, il succitato passo di Luca: accumulare beni con «cupidigia», stare "nell'abbondanza" («'a ‘mbunnanza» del nonno) non salva nessuno, anzi può causare la rovina: «questa sera stessa ti sarà richiesta la tua vita». Si direbbe, addirittura, che il messaggio evangelico abbia incrementato, nella versione stringata, sintetica, perentoria dei cariddoti, la sua incontrovertibile carica dissuasoria: «castigu di Diu».

Il che conferma, peraltro, se ce ne fosse bisogno, che la cultura del mondo popolare non era affatto “terra terra”, rispetto alla “cultura alta” delle accademie e delle Curie: elaborava e codificava oralmente una esegesi biblica che non ha nulla da invidiare alla più raffinata ermeneutica dei testi sacri. In altri termini: «’A ‘mbunnanza – cioè l’attaccamento ai beni materiali – è una negatività, una sciagura (un “castigu i Diu”) da scongiurare».

Pubblicato in Comunicati stampa

Alla prima videoconferenza del centro Pio La Torre i saluti della ministra Lucia Azzolina: “La mafia perde tutta la sua forza davanti a chi, come la scuola, ti insegna ad alzare la testa”

Affrontare le sfide imposte dalla pandemia utilizzando internet come risorsa per continuare a contrastare le mafie divenute sempre più globali: è l'appello corale lanciato dai relatori della prima conferenza del 15mo progetto educativo antimafia promosso dal centro studi Pio La Torre e seguito in diretta streaming sul sito dell'associazione e sul portale “Ansa Legalità& Scuola” da oltre 100 scuole, tra cui 12 case circondariali da Nord a Sud Italia. L'occasione è stata offerta dal ventennale della Convenzione Onu Palermo 2000 che ha visto come relatori, moderati dal presidente del centro, Vito Lo Monaco, la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, il consigliere giuridico Antonio Balsamo, rappresentante per l'Italia all'Onu di Vienna, il generale Giuseppe Governale, ex direttore della Dia, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e Massimo Leonardo, dirigente scolastico del liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo, scuola capofila del progetto patrocinato dal Miur.

“Il terrorismo internazionale recluta i suoi adepti su internet. La Convenzione ONU Palermo 2000, di cui ricorre il ventennale, è una risposta efficace contro una serie di fenomeni criminali emergenti, come il cybercrime o la tratta di esseri umani, schiavitù che credevamo confinata ad altre epoche storiche – ha detto Antonio Balsamo - Il nostro Paese è stato tra i primi a riconoscere e affrontare con coraggio le sfide più drammatiche della criminalità organizzata, sfide che ora hanno assunto portata internazionale”. Infine, Balsamo ha rivolto un augurio agli studenti: “Spero che in ognuno di voi possa esserci un nuovo Giovanni Falcone e che possiate trasmettere ai giovani di tanti Paesi quella spinta ideale che rappresenta un grande segnale di speranza per tutta la comunità internazionale”. 

In apertura i saluti agli studenti della ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, che si è detta “Fiera di far parte di una collettività che vuol porre fine a un fenomeno che da troppo tempo ferisce brutalmente il nostro Paese. Gesualdo Bufalino, scrittore e insegnante, ha detto che la mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari e in queste parole io credo fermamente. La mafia, infatti, non si sconfigge solo nei tribunali o nelle procure, ma anche tra i banchi di scuola. Le organizzazioni criminali, la camorra, la 'Ndrangheta, la Sacra corona unita hanno un comune denominatore – ha aggiunto la ministra - hanno paura di chi conosce, impara, ha sete di migliorarsi, di chi vuole esplorare, perchè questi criminali si insinuano tra le pieghe dell'ignoranza, del timore reverenziale, dell'inettitudine, si fanno forza della debolezza altrui e ottengono rispetto con la violenza. Anche loro però sono deboli davanti a chi attraverso i libri e il sapere sa cosa sono i diritti, davanti a chi non si piega, davanti a chi sa cosa sia legalità, ma anche davanti a chi conosce la bellezza, la poesia, l'arte, la musica. La mafia perde tutta la sua forza davanti a chi, come la scuola, ti insegna ad alzare la testa. Il vostro progetto educativo antimafia è uno dei modi migliori per educare le nostre ragazze e i nostri ragazzi a combattere questo fenomeno, il vostro modo di pensare è e deve essere esemplare per tutti. Con la videoconferenza e i temi affrontati potrete fare la differenza. Dobbiamo rivelare la natura tossica della mafia, letale per il tessuto sociale e per l'anima di queste terre. Lo possiamo fare con l'educazione civica, con la conoscenza della nostra Costituzione e dei principi universali che tutelano i diritti di ogni uomo e di ogni donna, solo così potremo forgiare cittadini liberi, critici, e pronti a dire di no a tutte le mafie”.

Il generale Giuseppe Governale ha poi ricordato come “A 20 anni dalla Convenzione di Palermo la consapevolezza di una minaccia mafiosa che ha cambiato volto e modalità operative è migliorata ma non è ancora sufficiente: ci sono aree d'Europa e del nostro Settentrione che non hanno sviluppato ancora la capacità di comprendere appieno il fenomeno mafioso, per questo serve maggiore sensibilizzazione”. Il sindaco, Leoluca Orlando, ha sottolineato l'importanza di “Una corretta gestione dei beni confiscati alla mafia, che devono essere preservati come bene comune con finalità sociale, per mandare il messaggio che sottrarre il patrimonio illegale ai mafiosi non è solo giusto, ma conveniente, produce sviluppo e lavoro libero. Nessuno oggi può dire che costruire un'alternativa alla mafia è il compito di qualcun altro”.

Il presidente del centro, Vito Lo Monaco, ha poi rimarcato l'importanza strategica della "Legge Rognoni - La Torre che ha consentito ai magistrati di servirsi di un'arma efficace per colpire i patrimoni mafiosi e l'associazione di stampo mafioso. Le reti criminali transnazionali prosperano con la complicità di una parte della politica collusa - ha aggiunto Lo Monaco - anche per questo occorre un nuovo modello di sviluppo sostenibile per cancellare le disuguaglianze, tema che sarà al centro della nostra prossima videoconferenza, con il sociologo e docente della Luiss di Roma, Antonio La Spina, e con il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano”. Il dibattito, in programma il 24 novembre, sarà moderato da Franco Garufi, del Centro Studi Pio La Torre.

In allegato alcune foto della videoconferenza

Grazie,

l'ufficio stampa:

Antonella Lombardi

Pubblicato in Comunicati stampa

 

- di Maria Teresa  Prestigiacomo -

Messina. Tucidite, in Grecia affermava che Atene venne debilitata e depauperata dalla paura della peste, piu' che per la peste stessa.Il Teatro di Messina non puo' arrendersi mai, in nome di una cultura che non puo' essere fermata. Sabato 24 ottobre, alle ore 21:00, rigorosamente secondo la normativa vigente, prendono il via le rappresentazioni del progetto “Residenze autonome teatrali - culture and performing arts”– Raggiunto un primo obiettivo del progetto lanciato dal Teatro di Messina con il

   programma delle Residenze Autonome Teatrali.

   Sono compagnie selezionate nel territorio siciliano per rappresentare al Teatro Vittorio Emanuele la sicilianità e la modernità.

   Sabato 24 ottobre, alle ore 21:00, con replica domenica 25, alle ore 17:30, si comincia con la compagnia Diapason” che porterà in scena lo spettacolo “La Frittata” di Gianpaolo Pasqualino, liberamente ispirato a “Il treno ha fischiato” di Luigi Pirandello.

   Il programma continuerà dal 7 novembre sino al 6 dicembre con le altre compagnie.

   Sabato 7 novembre, alle ore 21:00, con replica domenica 8, alle 17:30, l’associazione Cinetatrale Rosemarylin con la Compagnia Teatro INFIERI porterà in scena lo spettacolo “Io, me adattamento teatrale e regia di Francesco Coglitore;

   Venerdì 13 novembre, alle ore 21:00, con replica sabato 14, alle ore 17:30, l’associazione culturale Art Revolution porterà in scena lo spettacolo “Mio padre un magistrato” scritto da Clara Costanzo ed ispirato al libro di Caterina Chinnici;

   Sabato 21 novembre, alle ore 21:00, con replica domenica 22, alle ore 17:30, il Collettivo Onirico porterà in scena lo spettacolo “Felice Cani” regia di Danilo Fodale, testo originario e drammaturgia Giuseppe Ingrassia;

   Sabato 5 dicembre, alle ore 21:00, con replica domenica 6, alle ore 17:30, l’associazione di promozione sociale I giovani del Pirandello costituita dall’esperienza laboratoriale di ragazzi abili e diversamente abili andrà in scena con lo spettacolo “La Libertà di essere folli”.

   Il costo del biglietto per ogni singola manifestazione è stato fissato in platea e I ordine di Palchi in € 20, I Galleria e II Ordine Palchi € 10 e in II Galleria € 5,00;

   I posti a disposizione, nel rispetto delle disposizioni governative, sono 200.

   Soddisfazione esprimono il presidente Orazio Miloro ed il sovrintendente Gianfranco Scoglio per la partecipazione delle compagnie che hanno ritenuto di condividere il progetto proposto dai direttori artistici Simona Celi Zanetti e Matteo Pappalardo.

   Il Teatro, in tutte le sue componenti, è lieto di proseguire la propria attività nel rispetto delle misure di sicurezza anti COVID e di garantire al proprio pubblico la serenità necessaria per partecipare ad eventi culturali con i quali l’Ente, in sinergia con le compagnie, intende proseguire nel percorso di valorizzazione delle realtà del territorio siciliano.

Pubblicato in Comunicati stampa

L’associazione Ideali di Giustizia e Verità A.P.S., dedicata a S. Agata, eroina della Patria e ispirata ai principi dei magistrati Chinnici, Falcone e Borsellino, nella persona del suo presidente, la scrittrice catanese Carmen Privitera, ha consegnato a mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, il premio “Pennino d’Oro” e la spilla dell’associazione e così il monsignore è diventato socio onorario.

«I suoi innumerevoli lavori culturali rendono meritevole mons. Antonino Raspanti di ricevere questo premio -  commenta Carmen Privitera - e siamo onorati di averlo premiato come “Eccellenza Siciliana”, che si è sempre distinto nella comunità, dimostrando cristianamente impegno verso i più deboli senza dimenticare l’impegno culturale di cui necessita la nostra comunità. Abbiamo chiesto al Vescovo di benedire il nostro nuovo lavoro che doneremo alla comunità di Acireale, un nuovo libro dedicato a  San Sebastiano  che raccoglie le nuove preghiere del Patrono, tradotte in vernacolo e in italiano».

Alla consegna ha presenziato il cavaliere Francesco Tartareso e la poetessa Agata Palumbo in rappresentanza della Fidapa di Paternò.

Al termine dell’incontro mons. Antonino Raspanti ha elogiato Carmen Privitera, per il suo incessante lavoro dedicato a tutti i Santi della Sicilia.

Nei giorni scorsi aveva ricevuto il premio, tra gli altri, anche il giornalista enogastronomico e presidente nazionale di Ristoworld Italy, associazione turismo e made in Italy, Marcello Proietto di Silvestro.

Nella foto Carmen Privitera, il Vescovo Antonino Raspanti e il cavaliere Francesco Tartareso.

Pubblicato in Comunicati stampa

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