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Giovanni Rappazzo

 

di Alba terranova

Nacque a Messina il 15 ottobre 1893, trascorse l'infanzia nella città natale, successivamente si trasferì a Genova dove il fratello Luigi gestiva un' attività commerciale e dove faceva funzionare il Kinetoscope di Edison. Nel 1909, un anno dopo il terremoto, ritornò a Messina con il fratello, ricongiungendosi con la famiglia, sopravvissuta al sisma.

In quegli anni, iniziò a fare l'operatore dilettante all'Eden Cine Concerto, e si iscrisse alla scuola Tecnico Industriale "Verona-Trento" dove si diplomò Perito elettrotecnico. Attrezzò un laboratorio, dove, dopo un assiduo lavoro, ebbe la conferma della possibilità di dare vita alla sua intuizione, e cioè, che era possibile realizzare una pellicola cinematografica con l'impressione fotografica di una colonna sonora.
L'idea era balenata nella mente del giovane, una sera mentre stava lavorando. Per errore una parte della pellicola del film che stava proiettando era stata montata sottosopra. Dopo un po' di trambusto in sala riuscì a rimettere tutto in ordine e fu proprio in quel momento che gli venne in mente che quei rumori potevano essere impressi sulla pellicola.

Dopo il diploma si trasferì a Milano ed iniziò a lavorare per industrie impegnate nel settore bellico. Furono quelli gli anni in cui iniziò a fare i primi tentativi presso industrie italiane per realizzare la sua invenzione, ma non riuscì ad ottenere nulla. Decise allora di rivolgersi ai francesi, che gli richiesero un brevetto, che lui non possedeva.

Negli stessi anni in Germania e negli Stati Uniti iniziarono i primi studi sulla pellicola sonora. A metà del 1919 Rappazzo si trasferì a Genova, spostandosi per motivi lavorativi ma sempre con il suo obiettivo ben presente: perfezionare il suo sistema e prendere il brevetto.
Nel 1920 sposò una messinese e preparò i brevetti che vennero presentati alla Prefettura di Genova a partire dal 17 febbraio 1921. Rappazzo continuò a proporre la sua invenzione, chiamata Elettrocinefono, sia in Italia che all'estero suscitando anche l'interesse della stampa.

Dopo aver ottenuto i brevetti iniziò a contattare diversi costruttori italiani e stranieri ma il progetto non sembrava interessare nessuno, forse perché l'industria del cinema muto non voleva cambiare. Nel 1924 ottenne l'incarico di insegnante presso l'Istituto Tecnico industriale di Cagliari. Non riuscì a vendere la sua invenzione e una volta scaduti i brevetti, il 30 marzo 1924, non poté più rinnovarli. Ne perse la priorità dando alla Fox la possibilità di realizzare la sua invenzione, dopo che in buona fede aveva fornito alla casa cinematografica americana i suoi brevetti. Dopo la guerra, tornato con la famiglia a Messina, insegnò all'Istituto Industriale "Verona - Trento" fino al 1964.

Fino alla sua morte, non smise mai di rivendicare riconoscimenti per la sua invenzione, producendo un film documentario e scrivendo anche dei libri. La stampa nazionale gli ha dedicato moltissimi articoli ed anche in televisione sono apparse alcune sue interviste. É considerato quale pioniere della cinematografia ed in effetti fu il primo in Italia a brevettare un sistema con pellicola con colonna sonora e rivelazione fotoelettrica, divulgato anche all'estero fin dal 1918. Ha ottenuto riconoscimenti internazionali, è stato insignito con la nomina di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.
Altri suoi importanti brevetti furono quelli relativi alla focalità ottica variabile, alla cellula bidirezionale per lo sfruttamento delle correnti marine e ad alcuni progetti di attraversamento stabile dello Stretto di Messina.

Giovanni Rappazzo è morto il 3 aprile 1995 e le sue spoglie riposano, accanto a quelle della moglie, nel cimitero monumentale di Messina.

Ultima modifica il Giovedì, 06 Ottobre 2016 14:43
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