- di Marcello Crinò -
Il 12 agosto, come ogni anno, si ricorda l’anniversario del bombardamento di Barcellona avvenuto nel 1943 ad opera degli alleati. La città di Barcellona Pozzo di Gotto, oltre a settantaquattro civili morti durante i bombardamenti, e numerosi feriti, pagò un tributo di sangue attraverso centinaia di militari morti nelle due guerre mondiali. I nomi di tutti i caduti, civili e militari, delle due guerre, sono incisi sulle lapidi poste accanto al Monumento ai caduti, purtroppo in parte illeggibili perché sbiaditi dal tempo e senza manutenzione. Si tratta di circa 365 militari morti nel primo conflitto mondiale, e di circa 207 militari morti dal 1935 al 1945, per un totale di circa 572.
Gli alleati, quel 12 agosto del 1943, secondo informazioni errate, cercavano i tedeschi (che non c’erano), ma bombardarono e spararono deliberatamente sui civili innocenti e disarmati, accanendosi soprattutto sul centro di Barcellona. Colpirono anche l’ufficio postale, nei cui pressi cadde il dottor Gaetano Bavastrelli mentre si recava a prestare la sua opera all’ospedale, compiendo
quella che è ricordata da Carmelo Bilardo, nel libro Amo, la mia città (edito dalla Corda Fratres nel 1993), come “una strage inutile”. Le case distrutte, riferisce Nello Cassata nella storia di Barcellona
(vol. III, p. 17, 1982) furono 154, le danneggiate 287, circa duemila sinistrati senza tetto.
Di prima mattina l’Amministrazione comunale ha fatto deporre una corona d’alloro sulla lapide che ricorda il tragico avvenimento, senza la manifestazione pubblica come avveniva fino allo scorso anno, quando un piccolo corteo (di anno in anno sempre più ridotto) dal Municipio raggiungeva il Monumento ai caduti. In un comunicato il sindaco Roberto Materia scrive: “Nella consapevolezza che la memoria, seppur dolorosa, dell’evento mantenga sempre vivo il ricordo dei nostri concittadini e rinnovi l’importante valore dell’amor di Patria e la motivazione al perseguimento della pace e della tolleranza tra gli uomini, l’Amministrazione comunale ha predisposto per il giorno dell’evento un doveroso tributo floreale”.
Questi i nomi dei caduti civili così come riportati sulla lapide: Aliberti Santa, Aliquò Erminia, Aliquò Rosaria, Aliquò Santa, Anastasi Michele, Barresi Margherita, Battista Agata, Dott. Gaetano Bavastrelli, Benedetto Giovanni, Biondo Carmelo, Biondo Francesca e Flavia, Biondo Maria, Brigandì Angelo, Brigandì Giuseppe, Brigandì Salvatore, Brigandì Santo, Bucalo Rosa, Bucolo Tindaro, Bucca Sebastiano, Calabrò Giuseppe di Mariano, Calabrò Giuseppe di Salvatore, Caliri Domenico, Caliri Francesco, Cicciari Domenico, Cipriano Salvatore, Conti Salvatore, Cortese Agnese, Currò Salvatore, Currò Sebastiano, Cutropia Filippo, Cutugno Carlo, Cutugno Francesco, Cutugno Salvatore, Cutullo Sebastiano, D’Amico Carmelo, Di Bartola Angela, Fazio Angela, Genovese Antonio, Genovese Lorenzo, Genovese Santo, Guido Antonino, Iannello Attilio, La Motta Carmelo, Lazzaro Alfredo, Leotta Giuseppina, Longo Giuseppe Garibaldi, Lo Presti Mariano, Mazza Eugenia, Mazzeo Angelo e Fortunato, Mazzeo Giuseppa, Merenda Grazia, Pandolfo Giuseppe, Perdichizzi Giovanni – Giov., Petrella Michele, Pino Sebastiana, Pittari Santo, Presti Francesco e Sebastiano, Rotella Vittorio Emanuele, Scarpaci Caterina, Scollo Paolo, Scopelliti Carmela, Siracusa Vincenzo, Siracusa Vito, Sortino Carlo, Spada Antonino, Trattaro Luigi, Trimboli Antonino, Triolo Nunziato, Trovato Caterina, Trovato Giovanni, Perdichizzi Giovanni – Ant.