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IL CASTELLO DI FIUMEDINISI

- Denise Vrenna -

 

Il Castello di Fiumedinisi è noto anche come “Castello Belvedere”, data la sua posizione privilegiata su un’altura sovrastante la costa jonica, riviera compresa tra Capo Alì e Capo Sant’Alessio.

 

Ciò permise al Castello di svolgere una funzione di controllo, coadiuvata in questo ruolo dalla torre (ormai inesistente) anticamente posizionata nella contrada Belvedere e dal campanile della Chiesa di San Pietro.

 

La costruzione, opera dei Musulmani, risale al IX secolo e si eleva su un antico tempio dedicato a Dionisio.

Da allora fu ampliata dai Normanni e molte furono le vicessitudini successive, a partire dal XIV secolo, di cui ci pervengono fonti che attribuiscono il casale di Fiumedinisi a Giamo da Villanova.

 

Dal 1336 si registra il passaggio a Bonsignore di Ansalone e la seguente attribuzione, nel 1354, a Giovanni Saccano.

Nel Marzo 1355 sarà il conte di Aidone a conquistare Fiumedinisi, ma a perderla poco tempo dopo, quando casale e castello furono concessi da re Federico IV a Giovanni Mangiavacca (castellano e capitano di Francavilla).

 

Per una serie di eventi, però, il complesso torna tra i possedimenti reali, fino alla donazione a Tommaso Romano Colonna, mantenuto poi dal figlio Filippo fino all’abolizione delle feudalità.

Una fonte importante, risalente al 1495, è attribuita a Bembo che cita il castello, chiamato “Niso”, mettendone in luce la suggestiva posizione.

 

Attualmente i resti consentono una ricostruzione della pianta pentagonale irregolare, grazie alle murature esterne, la torre d’angolo, la cisterna ed i muri divisori interni, sottoposti ad un restauro conservativo nel 2006.

 

Il Castello è di proprietà pubblica. 

Ultima modifica il Sabato, 08 Ottobre 2016 19:31
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