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Articoli filtrati per data: Venerdì, 16 Aprile 2021

Messina, 16 aprile 2021. Il 16 aprile 1861, a Capua (CE), venne costituito il 6° Corpo d'Armata, rinominato otto mesi dopo 6° reggimento Bersaglieri. Oggi, nel rispetto delle vigenti restrizioni sul contenimento della pandemia da Covid-19, il Colonnello Alberto Nola, Comandante del 6° reggimento Bersaglieri, unità dell'Esercito inquadrata nella Brigata "Aosta", il vice presidente regionale e il presidente della Sezione di Trapani dell'Associazione Nazionale Bersaglieri hanno ricordato i principali avvenimenti della storia dell'unità nella ricorrenza del 160° anniversario della costituzione. L'incontro è stato significativo per testimoniare lo stretto connubio tra i fanti piumati in armi e quelli in congedo e per mantenere vivi quei valori che caratterizzano da sempre la specialità dei bersaglieri. 

2. Bersaglieri di ieri e bersaglieri di oggi uniformi tra passato e presente

Dal Piemonte al Veneto, dall'Emilia Romagna alle Marche e Umbria e dalla Campania alla Sicilia, molteplici sono state le sedi che hanno ospitato il 6° reggimento Bersaglieri. La bandiera di guerra dell'unità della Brigata "Aosta" è tra le più decorate dell'Esercito Italiano perché insignita di 2 Ordini Militare d'Italia, 2 Medaglie d'Oro al Valor Militare, 4 Medaglie di Bronzo al Valor Militare e 1 Medaglia d'Argento al Valore dell'Esercito. Essa, rappresenta il più alto valore del sacrificio di coloro che nel corso della sua lunga storia hanno partecipato a tutti i fatti d'arme che hanno caratterizzato la storia dell'Italia. In particolare, il Tricolore dei Bersaglieri del Sesto è stato protagonista durante le guerre di indipendenza, nella Grande Guerra e nel corso dell'ultimo conflitto mondiale ove, le numerose perdite in termini di vite umane dei bersaglieri in Russia, è stato riconosciuto nelle due Medaglie d'Oro al Valor Militare. 

3. Bersaglieri di ieri e bersaglieri di oggi uniformi tra passato e presente

Ancora oggi, i bersaglieri del 6° reggimento di Trapani sono portatori di valori e tradizioni tipiche della specialità. La partecipazione alle missioni internazionali in territori come il Kosovo, Libano, Afghanistan, Somalia e Iraq e a quelle nazionali come le operazioni "Vespri Siciliani", "Domino", "Santa Barbara" e "Strade Sicure", testimoniano lo spirito di sacrificio e il senso del dovere che animano sempre le azioni dei soldati piumati del Sesto, come da ultimo nelle numerose attività svolte per arginare la pandemia da Covid-19. 

4. Bersagliere del Magnifico Sesto in osservazione nellarea addestrativa di Lago Rubino TP

Fu durante la 1^ Guerra Mondiale che S.A.R. il Duca d'Aosta Emanuele Filiberto di Savoia, Comandante della 3^ Armata, nel piano di Versa in Friuli Venezia Giulia, passando in rassegna la 1^ Brigata Bersaglieri (costituita dai reggimenti bersaglieri 6° e 12°) la onorò dell'appellativo di "Magnifica" esprimendo piena fiducia nei "baldi e stupendi bersaglieri". Tale episodio, ricordato come "il giuramento di Versa", fu riportato anche dall'inviato speciale al fronte in un articolo sulla prima pagina de "La Stampa" del 17 gennaio 1917. 

5. Bersagliere del Magnifico Sesto in pattugliamento

I bersaglieri della Caserma "Luigi Giannettino" di Trapani che ha ospitato i due reggimenti 6° e 12°, continuano ancora oggi a testimoniare quell'episodio rivolgendo al loro 6° reggimento Bersaglieri l'appellativo di "Magnifico Sesto". 

6. VBM Freccia in dotazione alle Unità dei Bersaglieri

Magg. Giuseppe Genovesi

Brigata Aosta - Capo Sezione Pubblica Informazione

 

Pubblicato in Comunicati stampa

- di  M. C. -

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell’associazione Genius Loci, firmato dal presidente, dottor Bernardo Dell’Aglio.

«Dal 2007, cioè da quando si è costituita la nostra associazione, non ci siamo solo limitati a progetti culturali, sociali, solidali o di pubblica utilità. La Genius Loci, negli anni, si è anche impegnata a delle proposte civili. Basti solo ricordare quella campagna di sensibilizzazione al rispetto delle norme a tutela dei disabili, di qualche anno fa, conclusa con la collocazione di dodici pannelli atti a far rispettare gli spazi di parcheggio riservati a loro. Se si vuole “normalizzare” la città, segnaliamo oggi, agli organi preposti, la carenza di segnaletica orizzontale bianca e di segnaletica verticale, per la sicurezza dei pedoni e degli automobilisti barcellonesi. Segnaliamo, anche, le carenze delle scritte a terra “STOP” agli incroci cittadini.

Stop cancellati

Riteniamo che la determina dirigenziale N. 40 del 14 gennaio del 2021, che impegna solo 1500 euro per questo tema, non riesca a soddisfare il ripristino, totalmente assente, della segnaletica stradale orizzontale, verticale e complementare.

Sulle strade della nostra città, infatti, la segnaletica stradale orizzontale è inesistente: le strisce bianche dappertutto sono sparite e non è più visibile un passaggio pedonale agli incroci. Soprattutto davanti ai plessi scolastici cittadini. Con molti automobilisti disattenti o incivili, oggi, diventa rischioso attraversare un marciapiede. Purtroppo, proprio in corrispondenza degli attraversamenti pedonali, avviene una parte troppo rilevante degli incidenti che spesso vedono coinvolti i pedoni.

Gli utenti più vulnerabili sono gli studenti delle scuole e le loro famiglie, i disabili, gli anziani, i pensionati, le mamme con carrozzine, i cittadini tutti. Poche tutele per tutti loro. Ed un senso di insicurezza ad ogni incrocio.

Un paese civile, lo si definisce tale se le comuni regole civili ci sono e vengono rispettate. Nella nostra città ci s'accorge invece che gran parte delle regole proposte dal codice sono tranquillamente ignorate. Regole che meriterebbero molto più rispetto, perché la segnaletica è un elemento attivo di sicurezza stradale, di prevenzione del rischio. Una normale segnaletica stradale, orizzontale e verticale, contribuisce a ridurre l'incidentalità, a far condurre i veicoli con una maggiore serenità e ad utilizzare la strada in un modo ottimale. Ma soprattutto, sancisce il rispetto delle regole e il rispetto di tutta una utenza a rischio.»

16 aprile 2021

Pubblicato in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina

               www.facebook.com/bibliotecaregionalemessina

Mercoledì 21 aprile p.v.,alle ore 16:30,la Biblioteca Regionale "G.Longo" di Messina, in collaborazione con l'Associazione culturale Kiklos e il Museo cultura e musica popolare dei Peloritani, presenterà in prima assoluta "Almanaccu Sicilianu".

L'incontro, che si svolgerà esclusivamente in modalità web sulla pagina facebook istituzionale,si aprirà con i saluti istituzionali e una breve introduzione della Direttrice Tommasa Siragusa,ai quali seguiranno i saluti da parte del Presidente dell'Associazione culturale Kiklos Salvatore Bombaci.

Interverranno,quindi,l'antropologo Sergio Todesco;l'editore e co-curatore del volume Lucio Falcone; il co-curatore del volume Peppuccio Buzzanca;Il curatore scientifico del Museo cultura e musica popolare dei Peloritani Mario Sarica.

Verranno,altresì,offerte letture dramamatizzate,tratte dal testo,a cura dell'interprete Antonio Previti.

Il momento culturale è dedicato al ricordo del cav. Domenico Gerbasi, Direttore del “Museo etnoantropologico dell'arte rurale contadina dell'area dei Peloritani-I ferri du misteri”,morto a causa del covid,all'età di 82 anni,nel mese di gennaio scorso.Il museo,inaugurato nel dicembre 2015, ha sede in un edificio storico del villaggio Castanea(Messina)e vanta una ricca raccolta di reperti riferiti alla vita e alle attività delle comunità rurali e popolari.

Il prestigioso volume "Almanaccu Sicilianu" riapre la serie annuale degli Almanacchi Siciliani editi dalla Pungitopo fin dal 1978,dopo una breve sospensione dal 2018 al 2020. Il termine "Almanaccu" richiama un genere editoriale di grande fortuna già in tempi datati,utilizzato anche da Giacomo Leopardi in una delle Operette Morali,che,infatti,lo riporta anche nella intitolazione,ed è ancora in voga,con riferimento all'ambito popolare, e inteso quale prontuario di rimedi e consigli per le necessità quotidiane.Il testo è articolato in utili informazioni,in tal senso,scandite attraverso le mensilità.

Anche la pubblicazione attuale, come le precedenti,è caratterizzata dalla mescolanza di testi tratti dalle fonti demologiche classiche siciliane - e pertanto si potranno incontrare scritti originali di Pitrè,Cocchiara e molti altri - e scritti di studiosi di cultura popolare siciliana degli ultimi tempi o contemporanei.

L'odierna produzione è impreziosita da un ricco repertorio fotografico tratto dal fondo riferito alla prima metà del Novecento,sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina. Scatti artistici,opera del religioso e fotografo Mons. Calogero Franchina,al quale,unitamente alla nipote Marietta Letizia, è stato dedicato e titolato un museo etnofotografico, nella zona dei Nebrodi, in quel di Tortorici(Messina),luogo natale,dove visse e esercitò,congiuntamente al ministero sacerdotale,l'arte della fotografia appresa a Parigi.

Le bacheche della Biblioteca saranno allestite,oltre che con gli "Almanacchi Siciliani" nelle varie edizioni, con testi in argomento di autori storici e moderni, facenti parte del ricco patrimonio d'Istituto. A titolo esemplificativo menzioniamo le varie importanti pubblicazioni del Pitrè,di Cocchiara,di Buttitta;"Sicilia nostra.Almanacco regionale per i fanciulli siciliani"di Ernesto De Franco,pubblicato nel 1925;"Bella Sicilia mia"di Lina e Filippo De Franco-Libro sussidiario;e,inoltre, i due preziosissimi volumi,uno,"La Sicilie",in francese e l'altro,"La Sicilia",in italiano di Gaston Vuillier, testi datati 1896 e 1897.

Per scoprire tanto altro ancora la Biblioteca attende con l'anelito di ritrovarsi i propri fruitori in collegamento virtuale,vivificato dalla consueta armonia.

Per INFO:

Ufficio Relazioni con il Pubblico

tel.090674564

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Pubblicato in Comunicati stampa

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