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Articoli filtrati per data: Mercoledì, 18 Marzo 2020

Di Giuseppe Messina

   Barcellona Pozzo di Gotto perde un altro elemento del suo mondo artistico. Nino Gentile aveva fatto del colore un supporto per la sua inventiva, per le sue improvvisazioni, per realizzare il corpo delle sue idee, un groviglio di idee, un proliferare di idee, l’una inseguitrice dell’altra e lui sapeva scegliere le migliori per soddisfare il suo essere ed offrirle agli occhi dei fruitori.

   Quante avventure artistiche, quante battaglie sociali e culturali. Sembra sia successo tutto in un attimo. Quanto basta perché i ricordi si facciano spazio nella mente. I ricordi annullano il tempo. Tanti ricordi per permetterci di affermare che Nino Gentile era un vero amico oltre un grande artista, di quelli che sapevano usare il colore per illustrare le proprie idee, i propri pensieri, le proprie fantasie, e che fantasie! Uno che, partito dalla classicità, inseguiva forme in spazi surreali, in mondi avveniristici, inseguiva i sogni, ciò che era impalpabile, inconcepibile per tanti altri. Nino Gentile era un bambinone che giocava anche con ciò che non esiste nella realtà con le forme, con i colori, con le prospettive, i paesaggi e deponeva tutto ciò sulla tela sottoforma di capolavori.

ERO SONO E SARO

   Ricordo che per qualche decennio sembrava che Nino Gentile pittore fosse sparito dalla circolazione, poi, un giorno, nei primi anni del 2000, mi ha comunicato che dopo tanto tempo era intenzionato ad organizzare una mostra per esporre la sua ultima produzione e desiderava che io gliela presentassi. Mi ha invitato a casa e mi ha fatto visionare la sua produzione. In silenzio mi sono soffermato ad osservare ogni quadro, mentre lui mi dava qualche spiegazione: mi sono reso conto che aveva rivoluzionato il suo modo di fare arte, quindi ho deciso di accettare la richiesta e subito dopo mi sono messo a scrivere la presentazione alla mostra. Devo ammettere che non mi ero sbagliato: l’apprezzamento da parte del pubblico è stato veramente tanto; lui le sue opere si erano guadagnati l’ammirazione di tutti i visitatori. Con mia grande soddisfazione ho potuto notare che da quella tappa cominciava un nuovo Nino Gentile. La sua è stata un’incessante produzione che gli ha permesso di partecipare a tantissime collettive ed a realizzare altre mostre personali riscuotendo sempre un grande successo.

MANIFESTO ESTATE 2012

   Adesso Nino Gentile ci ha lasciati per sempre. Sì, se n'è andato, ma, oltre al grande vuoto che ha lasciato nei suoi cari, tra gli amici ed estimatori, ci ha lasciato un patrimonio non indifferente: tantissime opere pittoriche che continueranno ad affascinare tutti noi.

   Nino era un assiduo frequentatore del Movimento per la Divulgazione Culturale alle cui manifestazioni raramente mancava, ma era anche uno dei tanti amici dell'Oikos Museion, la mia casa museo a cui ha fatto dono di quattro sue opere pittoriche in momenti diversi: uno dal titolo "l'ultimo appuntamento" cm 30 per 40 realizzato in occasione della dipartita del comune amico Biagio Catania, il secondo, di cm 50 per 70 dal titolo "manifesto estate 2012", il terzo intitolato "il bar dello sfottò" di cm 50per70 ed il quarto di cm 40per50 dal titolo "ero, sono e sarò".

IL BAR DELLO SFOTTO
Adesso, il pensiero affettuoso di tutti gli amici va a lui, generoso, allegro, affettuoso e stimato amico e artista indimenticabile ed a tutti i suoi cari che lo hanno visto tanto soffrire.
Addio carissimo Nino, amico da sempre nella civile lotta e nell'arte. Ci mancherai non poco.

   Nella foto: il primo da destra il pittore Nino gentile ed alcune sue opere.

Pubblicato in Comunicati stampa

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