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Articoli filtrati per data: Giovedì, 19 Dicembre 2019

- di M. C. -

Conto alla rovescia per l’attesa del celebre Balletto di San Pietroburgo al Teatro Mandanici di Barcellona per il 19 gennaio 2020 alle ore 21.

Il lago dei cigni, su musica di Pëtr Il’ič Tchaikowsky, dopo una prima versione del 1877 che non fu molto gradito dal pubblico, fu al contrario apprezzato con la coreografia di Marius Petipa e Lev Ivanov nel 1895. Da allora è diventato uno dei più importanti balletti al mondo. Il doppio ruolo del Cigno Bianco e dell’ambiguità del Cigno Nero si possono subito percepire grazie alle straordinarie capacità espressive e tecniche della protagonista Oksana Bondareva, étoile mondiale e solista del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, in particolare nei due splendidi pas de deux del I e del II atto. Altri grandi momenti dello spettacolo sono rappresentati dalla danza dei quattro piccoli cigni e la danza dei grandi cigni, che sinuosamente si muovono su un lago illuminato dalla luna, e gli splendidi walzer nella sala da ballo del palazzo reale.

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La scena si svolge in un parco vicino al castello del principe Sigfrid, il quale, un giorno durante i festeggiamenti per il suo compleanno si allontana dal castello attirato da uno stormo di cigni. Giunge fino ad un lago e mentre cerca di colpire un cigno con il suo arco, questo si trasforma improvvisamente in Odette, regina delle giovani fanciulle vittime di un incantesimo dal mago Rothbart. Egli, affascinato da tanta bellezza, rimane a guardare mentre i cigni riacquistano un aspetto umano e cominciano a danzare. Infine, ritrovata la sua prescelta, Sigfried le giurerà amore eterno, unico modo per spezzare l’incantesimo che trasforma le fanciulle in cigno ad ogni sopraggiungere dell’alba. Il mago Rothrbart si presenta al castello il giorno in cui il principe deve scegliere la sposa. Con lui c’è la figlia Odile, il Cigno Nero, che assume le stesse sembianze di Odette per attirare l’attenzione del giovane. Sigfried sceglie Odile come sposa; ma poi riconosce l’inganno del mago, lo sconfigge, ritrovando l’amata Odette .

Con questa versione de Il lago dei cigni, il Balletto di San Pietroburgo ha voluto mantenere intatte le coreografie originali di Marius Petipa e da Lev Ivanov del lontano 1895, e di tornare ad un’autentica versione della coreografia creata per il Teatro Mariinsky. Le scenografie si rifanno alla Corte Imperiale Russa di quel periodo, inserendo realtà storica e fantasia gotica.  Le scene del I e del III Atto presentano uno stile Classico Fiabesco, quasi magico, mentre il II e IV atto, cioè il lago, ha un ambiente mistico, quasi lunare, dove si alternano attimi tenebrosi e giochi di ombre e luci.
Il lago dei cigni rappresenta la perfetta unione di coreografia e musica, ed è diventato sinonimo del balletto stesso e fonte d’ispirazione per generazioni di ballerini, nonché emblema della cultura popolare.

19 dicembre 2019

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Enzo Caruso -

Significativo momento culturale, quello organizzato a Palazzo Sturiale, in “piazza Don Fano” (oggi Largo Risorgimento), nell’ambito del cartellone natalizio del Comune, in sinergia con il Centro Turistico Giovanile – Comitato “Salviamo Casa Pascoli”, gli alunni della Scuola Media “G. Pascoli”, l’attore Filippo Faillaci nei panni di Giovanni Pascoli e con la partecipazione straordinaria del giornalista Geri Villaroel.

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Al suono delle zampogne, davanti al portone di Palazzo Sturiale, Faillaci si è affacciato allo storico balcone, immortalato più volte nelle foto d’epoca con il poeta residente a Messina, insieme a Geri Villaroel che ha declamato la celebre poesia “Le Ciaramelle”, scritta da Pascoli durante il suo soggiorno a Messina.

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Introdotti dalla prof.ssa Caterina Oteri, gli alunni, in abito d’epoca, hanno mimato scene di vita, tramandate nei ricordi del poeta, tra le quale quella di una bimba che gli chiede di comprare per lei “un ciuri”.

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Al partecipato incontro, hanno preso la parola l’Assessore alla Cultura Enzo Caruso, l’Assessore allo Spettacolo Pippo Scattareggia, i proff. Piero Chillè e Giuseppe Rando e l’Arch. Nino Principato che, al termine, ha guidato gli alunni della scuola media dedicata al poeta all’interno del magnifico Palazzo Sturiale, ove è presente l’appartamento in cui visse Giovanni Pascoli negli anni in cui insegnò all'Università di Messina. Un appartamento che meriterebbe essere destinato a “Casa – Museo”, con un sicuro ritorno culturale e turistico per la città.

Pubblicato in Comunicati stampa

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