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IL PRIMO FESTIVAL DELLA FIABA SICILIANA

Giuseppe RANDO

- Dove si è svolto, di grazia? A Palermo?
- NO.
- A Catania?
- NO.
- A Messina? NO.
- Insomma, dove?
- A San Pier Niceto, San Peri per chi ama il dialetto. Il primo Festival della Fiaba
siciliana si è svolto nella tarda serata di lunedì 21 agosto 2023, nel fresco atrio comunale
di San Pier Niceto, il ridente comune collinare della zona ionica della provincia di
Messina, a cui spetta, dunque, la primazìa assoluta, che resterà forever.
E va subito detto che questo primo Festival della Fiaba è nato, a San Pier Niceto, come
altri significativi eventi dell’estate, per iniziativa del prof. Giuseppe Ruggeri, assessore
alla cultura, che ha trovato nel sindaco Nastasi, nella Giunta e nell’intera
Amministrazione Comunale i più convinti sodali, ma anche grazie al fattivo,
concomitante interesse per l’argomento, dimostrato dalla prof.ssa Antonella Nuccio.
A nessuno sfugge, invero, l’importanza di un Festival della Fiaba, che poggia, in
particolare, sulle “Fiabe Siciliane” della messinese (di padre svizzero) Laura
Gonzenbach, pubblicate dapprima in tedesco a Lipsia nel 1870, quindi rilette – più di un
secolo dopo – dal messinese (di Sant’Agata di Militello) Vincenzo Consolo e pubblicate
nel 1999, presso Donzelli Editore, a cura di Luisa Rubini.
Non per nulla, l’evento è stato presentato in locandina come “LCF LAURA E
CATERINA FESTIVAL”, con sottotitolo “San Pier Niceto e la Fiaba. Prima Edizione”,
dove Laura è appunto la Gonzenbach mentre Caterina rinvia alla sampietrese Caterina
Certo, una delle “narratrici”, cioè delle donne del popolo dalla cui viva voce la
Gonzenbach apprese le fiabe che trascrisse. Tale opera non divenne mai popolare in
Italia, anche perché circolò, per più di un secolo un secolo, in tedesco, e la sua ri-
traduzione dal tedesco in italiano, presso Donzelli, non ha finora incontrato – a quanto
pare – i favori del grosso pubblico
È chiaramente una delle contraddizioni di cui è piena la storia non solo letteraria:
un’opera non comune viene letta ab origine solo in Germania, in versione tedesca, da
lettori che probabilmente non avevano alcun interesse particolare per le cose siciliane,
mentre viene di fatto ignorata, per più di cent’anni in Italia (e in Sicilia), dove forse
avrebbe affascinato i lettori. Né i manuali in uso nei licei hanno mai dato alle “Fiabe
siciliane” della Gonzenbach lo spazio che meritano. C’è, pertanto, da credere che il 99%
dei messinesi stessi ignori persino il nome della concittadina Gonzenbach a cui si deve
la più ricca raccolta di fiabe siciliane. Anche per questo non si finirà mai di lodare
l’innovativo progetto del Comune di San Pier Niceto, che prevede una serie di
convegni, a scadenza più o meno ravvicinata, su San Pier Niceto e la Fiaba, per
l’appunto.
Il convegno sampietrese si è svolto nel più sereno e coinvolgente dei modi: l’assessore
Ruggeri ha esaltato il recupero delle radici, anche attraverso le fiabe popolari, come

insostituibile sostegno culturale offerto ai giovani di oggi, altrimenti «sperduti in un
mondo privo di senso»; il sindaco Nastasi ha ribadito la sua convinzione sulla cultura
come motore non solo culturale ma anche economico e sociale di San Pier Niceto e
della Sicilia tutta; la professoressa Antonella Nuccio, Presidente dell’Associazione
Terreforti, ha presentato gli illustri relatori del convegno, evidenziando l’origine
sampietrese di Caterina Certo, una delle “narratrici” del libro della Gonzenbach; la
professoressa Rossana Maranto, Direttore artistico di Illustramente, ha tenuto la
relazione principale ricostruendo, con acribìa, chiarezza espositiva e dovizia di
particolari, le vicende che hanno portato lei e la professoressa Anna Maria Amitrano
Savarese, sua cara amica, a recuperare le fiabe di ogni città della Sicilia per farne il
principale strumento didattico e formativo della letteratura per l’infanzia; il professore
Claudio Savarese, figlio della compianta docente universitaria, ha offerto un quadro a
tutto tondo della madre, evidenziandone la generosità culturale, il rigore scientifico e
l’instancabile impegno per la difesa delle tradizioni popolari non solo in Sicilia ma
anche nell’Italia intera; la professoressa Valentina Raffa, docente di Sociologia politica
presso l’Università di Messina, ha tracciato un quadro esaustivo della tradizione
folklorica dell’Ottocento in Sicilia, con particolare riferimento al libro della
Gonzenbach e alla innovativa funzione che la donna viene ad assumere in quel contesto;
la dottoressa Stefania Ruggeri, cui si deve la bella locandina, ha illustrato il connubio di
parole e immagini come fondamentale codice comunicativo di ogni libro di fiabe che
voglia catturare l’attenzione dei piccoli lettori, in ispecie.
Quanto dire che il selezionato pubblico presente ha avuto modo di partecipare a un vero
e proprio cenacolo culturale, nella serata del 21 agosto 2023, a San Pier Niceto.

Ultima modifica il Martedì, 05 Settembre 2023 07:23
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