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L'opinione del giorno di Lio Fiorentino

Riceviamo l’opinione in emergenza coronavirus dallo scrittore psicoterapeuta Lio Fiorentino

Sino al venerdi di Pasqua sarà presente la rubrica l’opinione del giorno

In ordine di arrivo la redazione accoglie le vostre riflessioni

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Oggi, riceviamo dallo scrittore psicoterapeuta, poeta Lio Fiorentino riflessioni profonde, intorno al periodo vissuto per il Covid -19, in casa in confinamento; segue anche una poesia, poetando sull’indulgenza plenaria del Papa Francesco dei giorni scorsi:

“Un giorno mi misi a parlare solo soletto con un amico immaginario.

Ogni tanto parlo da solo con la cucina, con lo scolapiatti, con l’armadio o con le sedie a cui spesso chiedo consigli o suggerimenti.

Giorni fa pensando al nostro nemico invisibile chiamato Cov id 19

Da poco apparso sul pianeta almeno per noi miseri mortali

Ho pensato di dargli confidenza

E gli ho detto che la nostra società è ancora ingiusta ma ho decantato le lodi del mio paese dove c’è democrazia

Libertà di pensiero e di espressione

Ma a conclusione del mio discorso lui si è detto stupito che ancor si combatteva per le ingiustizie sociali che nonostante tante tasse pagate, strapagate e ripagate

Il bilancio fosse ancora passivo e che esistevano ancora le guerre, i soldati,

I droni,  le armi nucleari , quelle chimiche e batteriologiche.

E ancor si meraviglio’

Che c’era ancora violenza

E non confronto discussione e dialogo.

Io, spiazzata da tanta saggezza, gli dissi quali erano invece i suoi obbiettivi

Visto che faceva vittime ad ogni sua comparsa

E lui candidamente mi rispose che non lo sapeva perché così agiva… E scappò via veloce come impavido destriero

Per lui non c ‘erano né la vita né la morte

In lui viveva uno stato di totale indifferenza e di assenza di passioni

Lui passava, infettava e andava via… o moriva o uccideva non c’ era scelta

Nulla cambiava nel suo vagare millenario

Cambiando costume

Restava lì nell’ universo

Senza un perché

Non c ‘erano perché nella sua vita, per noi cosa cosi strana

E dopo le mie stringenti motivazioni lui mi rispose che tutto ruota sulla economia e che noi umani siam pupi, che vengon mossi da  avidi pupari

Che uccidono imperterriti senza esser mai  accusati.

Che inducono noi stessi ad un suicidio atteso

Ad una corsa senza fine e senza vincitori.

Lui si muove veloce, più veloce di noi, perché non ha emozioni.

Dunque diss’io -tu sei invincibile allora? –

Si giro’verso di me e mi rispose:

“Nessuno lo è caro mio, nessuno è invincibile.

Tu disegna un filo rosso

intorno a te e molte delle cose ch’eran tue le riconquisterai.

Disegna un filo rosso d’amore a casa tua: lì sarai più forte di me perché io lì non potrò mai entrare”.

Lio Fiorentino

Potesse mai cessare

come nell'antica

 romana processione

la nuova peste sfuggente e subdola di cui

 il popolo ricorda allora

e vide smettere

Appena varcato

 Il soglio pontificio

di san Pietro!!!

Potenza della fede?

O  magiche attese

di un popolo fervente

Che non vuol più soffrire

Ne'attendere, 

in cerca di una luce?

Non vedo la magia

nella mia vita

Non c'è magia nella vita, 

non sento gioie

che il pensiero magico

mi dono 'nella bella infanzia

Li' si che ci dovevan esser magia e fantasie sbrigliate

fedeli servitrici

 della mente in fieri

E spesso furon castrate

.. Ma tu, 

Oggi,

uomo solo con affannoso e incerto passo 

 al varco

del tempio delll 'amore

Hai chiesto aiuto

Per noi miseri

dei in terra ed

Eterni bambini

senza più divieti

perché tutto ritorni

Come prima

Hai chiesto aiuto vero

Anche a chi davvero soffre... 

Certo tornerà

l' abbraccio e il bacio

Ma tornerà

L' avido abito

dell insoddisfazione

E dell' imbroglio

E del malaffare

Dell'uomo all'altro uomo

Torneranno ingiuste spartizioni della torta...

E tu

 donna sola

sei li

sola

 con il tuofardello

quotidiano

Tra i monti mongoli

Brulli e freddi

Sei li'

Senza un domani

Più bello e giusto

Ti vedo salir la china

Per un giorno ancora

Con una bimba in groppa

E l 'altra al petto...

A dare amore e fame

Senza futuro e attese

Felicità 

E non sai cos' è

questo triste inganno

E forse te lo chiedi come facc'io:

Perché tanta ingiustizia...

LioFiorentino poesiando sull indulgenza plenaria

Ultima modifica il Lunedì, 06 Aprile 2020 15:59
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