Gli Aleramici
Parte XII
Con la conquista della citta di Palermo, vengono fissati, in accordo col papato, i termini del nuovo regno. Roberto il Guiscardo è insignito dello status di Malik, ovvero di Re della Sicilia, mentre il potere giuridico sarà amministrato dagli Emiri musulmani. Sotto la reggenza pontificia di Papa Urbano II si realizza una fusione e convivenza pacifica tra varie genti che risiedevano nella Sicilia, ove, oltre ai normanni e agli arabi erano presenti anche bizantini ed ebrei . In Sicilia, nel periodo della reggenza di Roberto d’Altavilla, si insediarono anche i coloni gallo-italici, popolazione proveniente dalla Francia, Piemonte e Lombardia, che andarono a integrarsi con le popolazione degli Aleramici (o Aleramidi) di ceppo francese che si erano stanziate nelle località di Nicosia, Piazza Armerina e San Fratello. Ruggero I, fratello del Guiscardo, suggellerà questa integrazione con la popolazione degli Aleramici sposando in terze nozze la giovane Amerina del Vasto, discendente del ceppo degli Aleramici, moglie ripudiata del Re Baldovino, che mantiene comunque il titolo di Regina di Gerusalemme. Alla morte del Guiscardo la reggenza passa al fratello Ruggero I, poiché il figlio secondogenito, Ruggero Borsa, è impegnato in Calabria. Alla morte di Ruggero I avvenuta nel 1101, manterrà la reggenza dei feudi proprio Amerina del Vasto. La Sicilia diventa di fatto un terreno demaniale con capitale Palermo.
Nel 1061 Goffredo Malaterra, in relazione all’attraversamento dei Nebrodi da parte di Roberto il Guiscardo e del conte Ruggero, descrive nel “ De rebus gestis Rogerii Calabriae et Siciliae comitis et Roberti Guiscardi ducis fratriseius”, il passaggio dell’esercito normanno dalla zona del montalbanese.
Fine XII parte