IL CANTO DEL POETA
Voi che entrate al di là della nobile siepe, in sella a bardati destrieri,
ove tutto canta e risplende ancor più, l’antica pietra ingioiellata di stelle,
rigenera emozioni per i miei Cari.
E d’improvviso il bel canto.
Nuove emozioni mi alitano; frenesia inconscio follia
sulle ali delle tessute vele fino a perdermi in Amlete divagazioni:
Ah! se come questi flutti io potessi spassarmela in lungo e in largo
ah! dal mare alle nuvole dalle nuvole al mare!
lasciandomi andare alla deriva… e perché no?
anche le navi senza timoniere entrano in porto con l’accendersi delle grandi passioni,
con quel senso di meraviglia, diamine! che rende possibile ogni cosa.
Voi, dediti a saccheggi e devastazioni non ve ne abbiate a male,
andate a piedi è la vostra condanna, cosa ci volete fare?
Poeti non sarete mai.
Or dunque, ciò ch'io chiamo Poesia è il provvido istinto del trovatore,
il gran fine che risveglia i sensi più dell’oro,
innovano la libertà e l'amore!
per farne il cuscino principe nei corti riposi e goderne la dolce melodia…
su cui m’abbandono.
Introduzione, valevole per la tesi dell’Autrice, attinente al componimento poetico “non convenzionale”.
Ne consegue, un metatesto di versi sciolti, filtrati da una sottile ironia, costruiti intorno a dei Pilastri letterati e poi fatti propri; veri compagni nel gioco iniziato che hanno esercitato una fascinazione e un imprinting creativo: dal grande Dante, alla dimensione fantastica di Shakespeare, al senso spaziale e temporale del Leopardi.
D'altra parte, non possiamo fare finta che non esista il nucleo irradiante Montaliano, quell'ombra riflessa che custodisce profonde verità sedimentate nello scomparso tra un verso e l’altro, perfezionandone l’originalità dell’Opera.
Francesca Di Natale
Biografia:https://www.messinaweb.eu/homepage/le-nostre-iniziative/arteincentro/2016/artisti-partecipanti/item/2659-francesca-di-natale.html