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Articoli filtrati per data: Mercoledì, 28 Febbraio 2018
Mercoledì, 28 Febbraio 2018 15:50

Cos'è la gnatologia?

- di Dr. Roberto PILOT -

La gnatologia (dal greco antico Gnatus = mascella e Logos = parola, discorso) e' una branca dell'odontoiatria che si occupa del funzionamento dei mascellari e di tutto ciò che ad essi è connesso: articolazione-temporo-mandibolare, muscoli, fasce, lingua e quella parte del sistema nervoso che riceve, controlla ed elabora le informazioni provenienti da tali distretti. Il medico che si interessa di gnatologia si chiama gnatologo.

Cos’è il bite?

Con il termine “bite" intendiamo una placca in resina acrilica trasparente che interposta tra le arcate dentarie serve per correggere ed alleviare diversi disturbi mandibolari. La parola è di origine inglese e significa “morso” proprio perché è interposto tra le arcate dentarie. Viene generalmente utilizzato durante il riposo notturno per alleviare i disturbi diurni delle articolazioni temporo-mandibolari. Mediante il bite è possibile intervenire in diverse patologie, tra le quali possiamo includere: il digrignamento dei denti o bruxismo, la malocclusione dentale, il russare e la Disfunzione Cranio-Cervico-Mandibolare (D.C.C.M.).

Quando è necessario il bite dentale?

il bite dentale è utilizzato nel trattamento per correggere il bruxismo, uno dei disturbi più diffusi tra la popolazione. Il bruxista è colui che serra e digrigna involontariamente i denti; tale fenomeno si palesa soprattutto durante la notte. Recenti studi, hanno confermato che tra i fattori che determinano il bruxismo, ci sono, tra gli altri, lo stress ed uno scorretto allineamento dei denti specialmente nel rapporto tra le arcate dentarie. Il bite ha il compito, in questo caso, di scaricare la pressione esercitata dai muscoli sulla placca di resina anziché sui denti. Un uso costante permetterà di rilassare sempre più i muscoli sia della mandibola che di tutti quelli del distretto collo e testa.

E’ stato dimostrato infatti che esiste uno stretto legame tra l’apparato dentario masticatorio e il sistema posturale. Arcate dentarie non perfette e che digrignano possono provocare specifici dolori dell’apparato muscolo-scheletrico. Risulta evidente pertanto che oltre al lieve consumo dello smalto dentale può insorgere anche un grave problema posturale. Viene facile comprendere dopo tali premesse che Bruxismo e malocclusione possono spesso presentarsi nel soggetto contemporaneamente e le conseguenze possono essere anche problematiche nella zona dorsale della schiena.

Un uso corretto del bite potrà quindi risolvere anche problemi al collo e alla colonna vertebrale.

L’impiego del bite è consigliato anche quando ci si trova di fronte ad una malocclusione dentaria. S’intende con questo termine un allineamento scorretto delle arcate dentali quando il soggetto chiude la bocca. In questo caso le forze interne ed esterne del volto sono esercitate in modo anomalo e determinano tensione ai muscoli del viso con conseguenza di dolore. Lo gnatologo potrà intervenire, insieme all’ortodontista, attraverso un bite, al miglioramento del sistema posturale ed anche su eventuali mal di testa e mal di schiena.

l periodo di utilizzo del bite dentale varia in base alla patologia riscontrata.

Il bite trova indicazione principale nella Disfunzione cranio-cervico-mandibolare (D.C.C.M.)

Cos’è una Disfunzione Cranio-Cervico-Mandibolare (D.C.C.M.)?

La D.C.C.M. è la espressione clinica di una disfunzione delle articolazioni temporo-mandibolari. In questi casi le manifestazioni sia disfunzionali che sintomatologiche, si manifestano sia in sede locale ma anche generale, con coinvolgimento anche cranio-cervicale (capogiri, dolori all'orecchio, abbassamento dell'udito, fischi e ronzii, dolori cervicali, torcicollo, formicolio alle spalle, agli arti superiori, alle mani, parestesie, etc).

In particolare in questi casi il bite diventa uno strumento in mano allo gnatologo per ristabilire i corretti rapporti dell’articolazione temporo-mandibolare e pertanto necessita di continui aggiustamenti ed equilibrature al fine di risolvere l’incoordinazione del menisco articolare. Tale trattamento dura in genere almeno sei mesi.

Come utilizzare il bite?

L’utilizzo del bite è molto semplice. Il bite bisogna inserirlo tra le arcate e fissarlo come indicato dal dentista. L’apparecchio è utilizzato nella maggior parte dei casi di notte.

Il bite diventa così un cuscinetto per ammortizzare le pressioni involontarie e riposizionare la mandibola nei giusti rapporti scheletrici.  E’ uno strumento molto pratico e con pochissime controindicazioni d’uso. La sua leggerezza e semplicità lo rende facile da rimuovere al mattino; deve essere sempre igienizzato dopo l’uso.

Pubblicato in Odontoiatria
Mercoledì, 28 Febbraio 2018 12:26

A CASA DI VERGA E DI CAPUANA

- di Giuseppe RANDO -

L’ultima gita dell’Associazione Culturale “Archimede” ha toccato, nella giornata di domenica 25 febbraio, due centri rinomati della geografia verghiana: Vizzini, dove il genio catanese nacque il 2 settembre (o il 31 agosto) del 1840, forse nella contrada di Tebidi, e Mineo, città natale di Luigi Capuana, non molto distante da Vizzini. Impeccabile, come al solito, la regia del professore Pietro Cavallaro.

A Vizzini siamo arrivati alle 10,30 di una mattinata piovigginosa (ma meno di quanto si temeva), accolti da due splendide guide e dalla gentilissima presidente della proloco accompagnata da alcuni signori del direttivo.

Già, in pullman, chi scrive aveva dato qualche sapida informazione sul Verga, siciliano tosto, catanese spertu e donnaiolo impenitente, paladino della famiglia, come trincea dei valori (contro i disvalori della dilagante, libertina cultura piemontese), ma renitente al matrimonio; campione riconosciuto del Verismo (hanno il marchio del vero le storie narrate nei capolavori e a Vizzini sono ambientati, tra l’altro, “Mastro don Gesualdo” e “Cavalleria rusticana”), grandioso innovatore e inventore, di fatto, del romanzo novecentesco (policentrico, aperto, plurifocalizzato, mescidato di lingua e dialetto), nonché testimone e interprete, già con Nedda (1874), dello stato miserevole in cui erano ridotti i contadini siciliani, ma moderato e viepiù diffidente nei confronti della Sinistra, sul terreno propriamente politico.

Abbiamo dapprima visitato, a Vizzini, il palazzo Trao, ammirandone la perfetta conservazione e i numerosi reperti verghiani in esso conservati (le fotografie veriste di Verga e la documentazione relativa alla Cavalleria rusticana musicata da Pietro Mascagni hanno attirato l’attenzione di tutti); abbiamo quindi perlustrato, aprendo e chiudendo gli ombrelli, altri luoghi vizziniani immortalati da Verga (palazzo Sganci, la Cattedrale, la casa di Lola, la casa di Santuzza, il palazzo Verga ecc.). La pioggia intermittente e il freddo non ci hanno tolto il piacere della visione.

Al piacere del palato ha provveduto il pranzo in un’accogliente trattoria “fuori porta”, dove i messinesi conquistati hanno peraltro comprato, prima di uscire, salamini, provole e ricotte ancora calde.

Come aveva previsto il professore Cavallaro, mentre pranzavamo sono scomparse le nuvole ed è ritornato il sole («na rama i suli»), che ci ha accompagnato a Mineo, dove abbiamo visitato la Casa-Museo di Luigi Capuana, piena di oggetti della cultura contadina e di libri: ha incuriosito tutti la macchina fotografica con cui Capuana, noto spiritista (lui, Pirandello e qualche amico di passaggio, seduti attorno al tavolo di tre gambe, evocavano gli spiriti dei trapassati) avrebbe addirittura fotografato un ectoplasma, ma Piero Angela non ci crede. Fotografie a iosa di fotografi improvvisati. Aspettiamo tutti, con ansia, le perfette fotografie e il film spettacolare del professore Tanino Beccaria.

Pubblicato in Angolo di Giuseppe Rando

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