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Articoli filtrati per data: Mercoledì, 31 Gennaio 2018

 

    Si è visto come la presenza araba in Sicilia ha influenzato notevolmente la cultura, gli usi e i costumi della popolazione siciliana. I riscontri storiografici pervenuti, sono però trascrizioni postume al periodo arabo o della tardiva presenza moresca e   riportate da storici arabi anch’essi o da Emiri come il generale   Al Nuwayri, (IX sec)   che menziona il passaggio dalla costa ionica alla tirrenica attraversando i colli del montalbanse. Nel  testo in lingua araba e tradotto anche in latino, (1154) di Muhammad ibn Muhammad ibn ‘Abd Allah ibnIdrīs al-Sabti detto anche   Edrisi nel suo famosissimo  Kitabnuzhat al-mushtaqfi'khtiraq al-'afaq;   descrive la Sicilia e riferendosi a Montalbano annota:  “La rocca di Montalbano, posta in mezzo ad alte montagne, è aspra assai a salirvi e a scendere. Non ha pari per l’abbondanza del bestiame, del miele e d’ogni altro prodotto agrario”, e registra tra Randazzo e Montalbano una distanza di circa 20 miglia dove similari annotazioni vengono  riportate  nel 1061  da Goffredo Malaterra,( De rebus gestis …).

    Segni importanti del periodo arabo si ritrovano anche nel lessico tipico montalbanese oltre che siciliano. La produzione di miele come  la coltivazione della canna da zucchero e dei gelsi  la troviamo documentata da Edrisi e in altre fonti storiche arabe, come anche la captazione delle acque per irrigazione e la lavorazione della seta. Con l’espandersi delle colture intensive e quindi del benessere economico, si avvera un incremento demografico notevole, tanto  che Palermo è la città più popolata  della penisola italica, con 50.000 abitanti censiti, contro i 40.000 abitanti della degradata   Roma di qual tempo, e  i  20.000 di Milano ( EL Edrisi 1150).

Fine VII parte.

    

Pubblicato in Comunicati stampa
Mercoledì, 31 Gennaio 2018 09:46

TRUVATURA e KUNSERTU.

 

 

E’ stato difficile resistere all'appuntamento con i leader dei due storici gruppi etnici messinesi, Kunsertu e Truvatura, che si sono esibiti qualche giorno fa, eccezionalmente insieme sullo stesso palco, in una Chiesa di S. Maria Alemanna, stracolma di estimatori entusiasti, nell'ambito della Rassegna “Quadro Clinico – Stare bene con Arte” organizzata dal Team di MutualPass.

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il concerto "E facemu a vuluntà di Diu", tenuto da Enzo Caruso (Truvatura: voce, chitarra) e Giacomo Farina (Kunsertu: organetto, tamburello), insieme ad Antonio Pizzi (violoncello) e Carmelo Saterno (percussioni), con la partecipazione di Filippo Cavallaro (voce), ha proposto un ricercato e raffinato repertorio della tradizione popolare isolana che affonda la radici negli anni ’70 del secolo scorso, quando, nel vivo fermento musicale di gruppi importanti come Nuova Compagnia di Canto Popolare e Musica Nova, rappresentati da nomi di tutto rispetto come Fausta Vetere, Peppe Barra, Eugenio Bennato per l’area partenopea e Taberna Milaensys, Rosa Balistreri e Otello Profazio per l’area dello Stretto, nascevano a Messina i Kunsertu e i Truvatura.

I testi e le musiche, estratti dal repertorio dei due gruppi di origine, ma anche riferiti ad interpretazioni di altri artisti,  hanno fatto riferimento alla "Forma Musicale" classica tradizionale (Tarantella, Romanza, Canzone, Siciliana...) che, riletta e reinterpretata, ha rappresentato il punto di partenza per una "produzione musicale" originale e attenta al contesto storico-culturale da cui trae ispirazione.

Dal 1200 con “Meravigliosamente” di Jacopo da Lentini, della Scuola Poetica Siciliana, ai canti delle rivolte del ’48 e del ’60, passando per Malarazza, Guvernu ‘Taliano, Tirichitolla e Jana, il pubblico è stato coinvolto, in un crescendo di ritmi e sonorità, dai temi più cari al popolo Siciliano, da sempre spettatore e protagonista del passaggio di tante dominazioni che ne hanno segnato il carattere e la storia.

Pubblicato in Comunicati stampa

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Teresa Staropoli Libera professionista Messina 
Specialista in Psicologia Clinica 
Iscritta all'albo A degli Psicologi della Regione Puglia dal 2001 numero di iscrizione 1516/01

N°5 Albo Tecnici- N° 11 Albo C.T.U. Tribunale di Messina

 

Curriculum

Nasce a Bergamo nel maggio del 1973. Si laurea nel 1998 aPalermo in Psicologia Clinica Sociale e di Comunità e nel 2001 si iscrive all’albo degli psicologi Nel 2010 si specializza in Psicologia Clinica e nel corso degli anni ha conseguito master, perfezionamenti e specializzazioni.

Lavora nell’ambito clinico con anziani, adulti, adolescenti e bambini.

Si occupa di consulenze per l’autorità giudiziaria in ambito civile e penale.

Ha fondato associazioni del privato sociale che svolgono supporto a donne e bambini  che hanno subito violenza.

Ha svolto attività di tutoraggio e docenza universitaria e ha lavorato come psicologa scolastica.

Dal 2000 al 2005 è stata consulente  psicologa presso l’Ambulatorio per la diagnosi, la ricerca e la cura dell’ansia e della depressione presso l’Ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico Corso di Porta Nuova Milano SPDC Milano.

Dal 2007 al 2015 nell’equipe multidisciplinare insieme al medico Direttore sanitario, al medico specialista in neurologia, all’assistente sociale e al logopedistha è stata consulente psicologa del Centro di Riabilitazione Quoad Valitudinem SS 114 km 3,800 Messina attività di valutazione iniziale, in itinere e finale dei pazienti presi in carico che effettuano cicli di fisioterapia e riabilitazione motoria.

Il riso è il più antico dei cereali conosciuto dall’uomo. Altamente digeribile, privo di glutine, ricco di potassio e povero in sodio: un alimento molto indicato in casi di ipertensione arteriosa, per diete ipocaloriche, in casi di disturbi a carico dell’apparato gastrointestinale e in casi di celiachia. In particolare il riso integrale, non subendo la separazione delle parti esterne al chicco (pula), mantiene inalterate tutte le sostanze nutritive, a nostro beneficio.

Uno studio, tutto italiano, evidenzia come il riso integrale, soprattutto quello nero e quello rosso, siano ricchi di polifenoli: composti con proprietà antiinfiammatorie che possono contribuire alla prevenzione delle malattie croniche.

Lo studio è stato condotto dalla Fondazione Umberto Veronesi in collaborazione con il Dipartimento di Bioscienze dell’università di Milano ed ha dato origine alla pubblicazione del volume “Il riso. Un cereale da scoprire” presentato a Milano alla fine dell’anno appena trascorso.

«Grazie agli studi condotti su modelli animali, »  spiega la Fondazione Veronesi «sappiamo che il riso rosso ed il riso nero riducono l’insorgenza di placche aterosclerotiche, la principale causa di ischemia coronarica. Sappiamo che il riso nero può avere un effetto anti-obesità e anti-diabetico, grazie alla presenza delle antocianine (pigmenti rossi e viola presenti in molti vegetali). Infine, sappiamo che il riso nero riduce la perdita di memoria in modelli animali di Alzheimer. »

L’incontro di Milano ha rappresentato anche una buona occasione per fare il punto della situazione sulla stagione 2017, che sta registrando un buon andamento (1 milione e 600 mila tonnellate di riso e a fronte di 233 mila ettari coltivati in tutto il territorio nazionale). L’Italia, dunque, si conferma il primo produttore europeo di riso.

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