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Articoli filtrati per data: Giovedì, 31 Agosto 2017

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Viagrande, Ct. In qualità di membro del club per l ' Unesco di Taormina con delega per l' arte, non potevo non scrivere sulla settecentesca Villa Manganelli Biscari, oggi centro Congressi, meraviglioso tesoro siciliano dell' architetto Sada, lo stesso che ha progettato il Teatro Bellini di Catania. Ceramiche policrome di Caltagirone....sculture e reperti archeologici tutelati dalla Sovrintendenza di Catania...pozzi, vetri Liberty , fontane...ed un giardino mediterraneo  lussureggiante e scandito dal cinguettio degli uccelli fortunati a vivere i fasti della Sicilia di un tempo e alberi spettacolari, non contaminati dallo smog cittadino...con fiori enormi ''fallici' ' e quasi spaventosi e alberi spettacolari...contornati, alla base, da un ciottolato politico particolarmente decorativo. 

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Saloni enormi con caminetto in perfetto stile etneo...fontane in pietra lavica sormontate da terrecotte raffiguranti figure antropomorfe ...e opere d'arte di notevole valore.

Una Villa affascinante dove l occhio non ha dove riposarsi.... e come scriveva Bertolt Brecht ed io sintetizzo il suo pensiero...
''Io amo le pietre....antiche e anche dimenticate....perche ognuna....racconta una sua storia....''cosi scriveva il drammaturgo.
La Villa rappresenta la memoria storica di un luogo, i fasti di una Sicilia nobile e ricca di cultura e di idee, una Sicilia di geni creativi e di una voglia barocca,  figlia  ancor prima dei suoi tempi, di Federico II  e poi del 700 rococo'.....una voglia  di stupire con la bellezza creativa  dell'arte...è  una vera e propria testimonianza di un secolo d ' oro di grandezza siciliana ....un raccordo con le nostre radici siciliane...di Mirabilia...di Stupor mundi.... la Storia forse un po' dimenticata dei fasti di una Sicilia che conserviamo nel cuore.

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Chi ne ha colto l 'eredità, cioè  chi ha acquistato la Villa,  un noto avvocato catanese, ha raccolto, nonostante le notevoli difficoltà che si possano immaginare, ha risposto alla ''  magica ed arcana chiamata'' delle suggestioni e sensazioni ed  emozioni che quelle cosiddette voci di dentro hanno saputo offrire.

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Il Giardino di Montalto, detto della Caperrina e posto sul soave  Colle omonimo, sarà  restituito, in tutta la sua bellezza, alla collettività, il 3 settembre.

Renderemo noto  il programma delle attività artistiche letterarie che esalteranno le caratteristiche del Giardino mediterraneo, adagiato ai piedi della nota Chiesa di Montalto che svetta da Piazza Duomo con i suoi due campanili a ricordare la Storia di Messina legata alla Madonna della Lettera.

Pubblicato in Comunicati stampa

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina, 31 agosto 2017 – Dopo il successo del Gala con  esibizioni  alla grande di Casolla e  Millo ed altri  cantanti lirici, oggi circa 200 artisti su un palco trasformato in set cinematografico. Sarà una messinscena faraonica e innovativa quella dell’Aida di Giuseppe Verdi, in programma stasera alle 21.30, al Teatro Antico di Taormina,  per l’ultimo spettacolo di Mythos Opera Festival. Rispetto dell’autore e dei luoghi il diktat del regista, Enrico Stinchelli, che spiega: “Per la prima volta a Taormina andrà in scena l’organico previsto e richiesto da Verdi per l’Aida, ovvero un’orchestra di 80 elementi, a cui se ne aggiungono 80 del coro e poi, ancora, 30 comparse, solisti e corpo di ballo: per un totale di oltre 200 persone di grande spessore artistico”.

Affiancato dall’aiuto regista Massimo Tuccitto, Stinchelli può infatti contare su alcuni dei più prestigiosi cantanti del panorama lirico internazionale. A partire dal soprano Giovanna Casolla, veterana e grande dominatrice della scena nel ruolo di Amneris e del baritono Giuseppe Garra - scelto da Franco Zeffirelli per l’Aida che fece il giro del mondo - che interpreta Amonasro. Nel cast anche altri grandi artisti come il soprano Sofia Mitropoulos (Aida), il tenore Roberto Cresca (Radames), i bassi Alessandro Avona ed Elia Todisco, ovvero il gran sacerdote Ramfis e il re, il tenore Antonio Pannunzio (messaggero) e il soprano Debora Marguglio (sacerdotessa). In scena ci sarà inoltre l’Orchestra filarmonica della Calabria diretta da Filippo Arlia - considerato dalla critica internazionale uno dei più brillanti e versatili musicisti italiani della sua generazione - e il Coro lirico siciliano. Le coreografie sono firmate da Alessandra Scalambrino, mentre i costumi sono quelli storici della celebre Fondazione Cerratelli (premio Oscar per i costumi di Romeo e Giulietta) presieduta ad honorem da Franco Zeffirelli.

“E per la prima volta a Taormina - ancora il regista Stinchelli – il palco non sarà invaso da scene mobili e da colonne egizie, obelischi e sfingi che si mescolano a leoni, statue romane e geroglifici fasulli in un bazar di souvenir egizi di cattivo gusto. Il palco sarà al contrario trasformato in un’oasi vera e propria, con sabbia, sassi, piante ed elementi che ci riportano a un autentico clima egizio, nel pieno rispetto del teatro antico che si integra perfettamente col giardino pensile. Una sorta di set cinematografico, insomma, con al centro un enorme idolo di oltre 5 metri del Dio Horus, l’unico venerato continuamente dall’era predinastica a quella romana”. Sul palco, parte integrante della scenografia, ci sarà anche un’opera d’arte di inestimabile valore, ovvero una statua del maestro Giuseppe Mazzullo concessa dalla Fondazione Mazzullo. 

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di Giusy Romeo - 

Una intensa e significativa cerimonia ha avuto luogo nella strada provinciale tra S. Stefano Medio e S. Margherita “il Parco delle Rimembranze” per ricordare i caduti della Prima Guerra Mondiale.
Ospite d'onore della cerimonia era il Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana On. Avv. Giovanni Ardizzone, che interveniva considerando i grandi valori espressi dai caduti locali per la Patria.
Particolarmente incisiva era la presenza della Benemerita Arma dei Carabinieri con il proprio Comandante di Stazione e dell'Associazione Nazionale del Fante, Istituzione riconosciuta dal Ministero della Difesa che, nell'excursus dei tempi meritava di essere riconosciuta come “la Regina delle Battaglie”, con 655 medaglie d’oro al valore militare.  
Ad intervenire per l'ANF era il Comm. O.M.R.I Prof. Domenico Venuti, Consigliere nazionale con competenza Regione Sicilia, accompagnato dall'Ispettrice e membro del Comitato delle Patronesse dott.ssa Elvira Bordonaro e la Signora Maria Buffo.
Il merito della realizzazione e della promozione del “Parco delle Rimembranze”, andava all'Associazione “Ambiente è Vita” coordinata dagli attenti e solerti operatori culturali: Pietro De Salvo, Felice Amato e Giacomo Geraci.
La cerimonia aveva inizio nel luogo storico dove una volta c'erano diversi olmi a ricordare i Caduti, oggi ne restano solo due.
Qui veniva posta la targa a ricordo dei suddetti Caduti, mentre la storica banda musicale “S. Cecilia” di S. Stefano Medio diretta dal Maestro Carmelo Gennaro intonava inni patriottici. Subito dopo la cerimonia si spostava in Piazza “S. Maria dei Giardini”, dove aveva luogo l'Inno di Mameli e la relativa deposizione di una ghirlanda dedicata in Memoria dei Caduti della Prima Grande Guerra, mentre il trombettiere della banda della Brigata motorizzata “Aosta” intonava il silenzio tra la commozione del pubblico presente.
Seguiva la lettura del Vangelo e la Preghiera ai Caduti, da parte del reverendo Lino Grillo, che benediceva la folla presente. Interessanti e commoventi erano le lettere che i S. Stefanoti avevano inviato ai loro cari mentre erano impegnati in trincea nel corso della guerra. Le suddette erano ben esposte al pubblico.

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Sabato 2 settembre alle ore 19 al Castello; conduce il vicesindaco Angela Siracusa  

La rassegna è promossa dall’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo.

Sottolinea l’Assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo:“L'obiettivo è allargare il parco letterario

 siciliano all'intero arcipelago che circonda l'isola madre, incrementado il segmento del turismo culturale”

Anthony Barbagallo assessore regionale al Turismo

Lo hanno paragonato a Giovannino Guareschi, Mario Soldati, Piero Chiara. Ma il suo riferimento – ci tiene a dirlo – è semmai Giovanni Arpino. Certo le sue pagine sono percorse da un inedito virtuosismo narrativo che la critica letteraria ha definito “puro piacere”. Parliamo di Andrea Vitali, lo scrittore comasco che il 2 settembre, a Pantelleria, animerà il secondo appuntamento del ciclo itinerante programmato da Taobuk nelle Isole Minori. Un altro grande autore italiano è dunque chiamato a bissare lo straordinario successo riscosso, appena due settimane fa, da Alessia Gazzola nel primo incontro organizzato a Salina.

«La bussola del nostro viaggio punta ora a Sud, al Mare di Sicilia, sui cui si staglia l’isola dei giardini panteschi e dei dammusi, pronta ad ospitare una rassegna che si pone tra le eccellenze culturali, grazie a progetti e nomi di altissima caratura, come appunto Vitali e la Gazzola». Lo sottolinea l'Assessore regionale Anthony Barbagallo, da due anni alla testa dell’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo, che promuove e sostiene la manifestazione. «L’obiettivo è allargare il parco letterario siciliano all’arcipelago che circonda l’isola madre, spingendoci dalle Eoline tirreniche fino a Pantelleria, avamposto d’Africa. Vogliamo così esaltare l’insularità come condizione privilegiata della civiltà mediterranea, per incrementare il segmento del turismo culturale» ribadisce l’assessore Barbagallo.

L’appuntamento con Andrea Vitali, è fissato per le ore 19 nel rinascimentale Castello Barbacane, con la sua pianta quadrangolare, la corte interna e la torre pure quadrata. L’incontro, inserirò nella ricca e variegata "Notte bianca", è realizzato in collaborazione con il Comune e con “Preziosa Pantelleria”, comitato promotore per l’arte, la cultura e il territorio, guidato con proficuo impegno dalla presidente Vita Angela Accardi, del vicepresidente Roberto La Rocca e della co-vicepresidente Rosalia Silvia.

A portare il saluto della città interverrà il sindaco Salvatore Gino Gabriele, mentre ad introdurre la serata sarà Antonella Ferrara, presidente ed ideatrice Taobuk, il festival letterario di Taormina che nel giro di un anno ha imposto la sua formula vincente in varie tappe con protagonisti che non hanno certo bisogno di presentazioni, come Luis Sepúlveda a Catania, Tahar Ben Jelloun a Palermo, Isabel Allende, di recente nel capoluogo etneo.

A Pantelleria sarà a volta di Andrea Vitali, che ha fatto levitare le schiere dei lettori con i suoi romanzi ambientati nella nativa Bollano, luogo della memoria e non-luogo di un microcosmo che assurge a dimensione universale. Lo confermano le atmosfere raccontate in L'ombra di Marinetti (Premio Piero Chiara), Una finestra vistalago (Premio Grinzane Cavour e Premio Gioffrè), La figlia del Podestà (Premio Bancarella).

Vitali dialogherà con Angela Siragusa, intellettuale colta e sensibile. vicesindaco della città. La conversazione verterà in particolare sul romanzo “A cantare fu il cane”, titolo che mette in campo esplicitamente un amico a quattro zampe, ossia (citiamo dal testo) il “bastardino di casa Panicarli, della cui esistenza nessuno aveva avvisato il carabiniere Virgola. Sbucato da chissà dove, e abbaiando come se avesse ereditato i toni di tutte le razze che s’erano incrociate prima di arrivare a lui, in un battibaleno gli aveva addentato la gamba sinistra del pantalone, strappandola con una ferocia ringhiante e poi sputandola per riprendere ad abbaiare come un ossesso, e aggirandolo per attaccarsi alla gamba destra”.

La quiete della notte tra il 16 e il 17 luglio 1937 viene difatti turbata a Bellano da un grido di donna, Emerita Diachini in Panicarli, che urla «Al ladro! Al ladro!» perché ha visto un’ombra sospetta muoversi tra i muri di via Manzoni. E in effetti un balordo viene poi rocambolescamente acciuffato dalla guardia notturna Romeo Giudici. È Serafino Caiazzi, noto alle cronache del paese per altri piccoli reati finiti in niente soprattutto per le sue incapacità criminali. Chiaro che il ladro è lui, chi altri? Ma al maresciallo Maccadò servono prove, mica bastano le voci di contrada e la fama scalcinata del presunto reo. Ergo, scattano le indagini. Prima cosa, interrogare l’Emerita. Già, una parola, perché la donna spesso non risponde al suono del campanello di casa, mentre invece è molto attivo il suo cane, un bastardino ringhioso e aggressivo che si attacca ai polpacci di qualunque estraneo. E il Maccadò, dei cani, ha una fifa barbina.
A cantare fu il cane ci offre una delle storie più riuscite di Andrea Vitali. I misteri e le tresche di paese, gli affanni dei carabinieri e le voci che si diffondono incontrollate e senza posa, come le onde del lago, inebriate e golose di ogni curiosità, come quella della principessa eritrea Omosupe, illusionista ed escapologa, principale attrazione del circo Astra per le sue performance, ma soprattutto per il suo ombelico scandalosamente messo in mostra. E per la quale, così si dice, ha perso la testa un giovanotto scomparso da casa…

Queste poche pennellate ci portano già dentro l’universo lacustre e indaginoso di Vitali, che dice di sé: “Ho sempre scritto. Da ragazzo volevo fare il giornalista, fu mio padre a spingermi a studiare medicina. Benedico quel no, oggi sarei un mediocre giornalista”. Un no, aggiungiamo, che ha regalato a milioni di lettori uno dei più importanti narratori degli ultimi decenni» 

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- di M.C. -

Dario Lombardo di Messina, 27 anni, subentra a Paolo Cutroni nel gruppo di giovani talenti che hanno “conquistato” lo stage nell’assistenza alla regia di Sergio Maifredi, direttore artistico del Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto, per la realizzazione dello spettacolo d’apertura della nuova Stagione: “Le parole volano. Festa della lettura pubblica” con Tullio Solenghi, Massimo Wertmuller, Roberto Alinghieri e Rosario Lisma in cartellone il 23 settembre alle ore 21 nel Parco della Villa Primo Levi.

Allievo dell’Actorgym di Vincenzo Tripodo, Dario è stato in scena più volte. Tra le sue aspirazione principali però c’è anche la scrittura (ha frequentato corsi, come quello di “Terremoti di carta”, e partecipato a concorsi, come “La giara”). Laureato in Scienze politiche, è in corso per la specialistica in Relazioni internazionali e cooperazione allo sviluppo. La “disdetta” di Cutroni - che ha dovuto rinunciare perché è stato modificato il calendario di riprese di un set cinematografico nel quale è impegnato  -  gli offre oggi una opportunità.

“La scelta di candidarmi – dice Dario – nasce dalla mia volontà di ricerca di un ruolo nel quale io possa rispecchiarmi appieno. Accolgo con entusiasmo la proposta del Teatro Mandanici che rappresenta allo stesso tempo un’occasione di formazione e un campo sul quale mettermi in gioco. Mi aspetto che, a conclusione di questo stage, io possa avere sviluppato un ‘occhio critico’ e attento alla realizzazione di uno spettacolo”.

Dario Lombardo si aggiunge quindi a Veronica Giambò e Martina Genovese, entrambe di 23 anni e di Barcellona Pozzo di Gotto, Graziano Molino (26 anni), anch’egli della città del Longano, e Fabio Pirrotta (25 anni, di Furnari). L’appuntamento per l’avvio ufficiale dell’esperienza di stage è per mercoledì 6 settembre alle ore 19 quando il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Roberto Materia, il dirigente dell’Ufficio Teatro, Lucio Catania, segretario generale del Comune, e il direttore artistico Sergio Maifredi accoglieranno i cinque giovani talenti nel foyer del “Mandanici” per la firma della convenzione.

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