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 - La redazione -

Lo straordinario evento la “Giornata Mondiale della poesia dell’UNESCO”,  voluto a Messina   dal  Club Incontri Europei  presieduto brillantemente dalla dott.ssa Lidia Bentivegna  considerava  nel contesto dell’iniziativa  l’ “Anno internazionale della Luce” proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per il miglioramento della qualità della vita. L’iniziativa che riceveva gli auspici  del Centro Europeo di Studi Universitari di Pace  dei CO.B-GE  Inspired ONU-UNESCO-OMS e del Consiglio di Presidenza del Premio Internazionale Elio Vittorini  istituzioni presiedute entrambi  dal prof  Domenico Venuti e del Comitato Europeo dei Giornalisti  con responsabile la   dott.ssa Daniela  Kleszczynski  aveva  luogo  nel Salone della Bandiere Europee di Palazzo Zanca del Comune di Messina alla presenza di un uditorio attento e qualificato . A dare l’avvio agli interventi era il prof Lucio Cogode, noto storico e critico letterario, cultore di Croce  che con ricchezza di contenuti, considerava i processi logistici e di sentimento,  espressi dalla “poesia” capace di ricondurre il particolare all’universale. Il Prof Giuseppe Rando ordinario di Letteratura Italiana nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Messina  dopo avere fatto riferimento al “Porto Sepolto “ di Ungaretti invitava i poeti a leggere le poesie di Patrizia Valduga. Il Prof Rando citava anche il filosofo polacco  Roman Ingarden e ne rilevava  la poesia come miracolo e aggiungeva:” i poeti possono così prepararsi alla tecnica poetica e all’ispirazione dono e miracolo che  Dio ci ha dato per rendere meno triste la vita degli uomini.”Il Cav. Aristide Casucci  si soffermava sul poeta Salvatore Di Giacomo e la poesia partenopea. Il Prof Domenico Venuti dopo avere considerato i valori  della poesia  citava quale splendido esempio , la poetessa Vanda Faroni e si  soffermava dopo sull’attuale  periodo di crisi vissuto dall’umanità.e sulla poesia, che riecheggia da un luogo all’altro dei continenti ponendosi  quale strumento di unione tra i popoli e vera “luce” per la pace nel mondo. Con il plauso del pubblico venivano lette le  poesie,di: Rosanna Affronte, Roberto Lo Presti, Iole Bonfiglio,Rosita Orifici Rabe, Irene Katerinaki, Angela Pollicino, Andrea Grioli, Bruno Antonello, Melina Patanè, scrivendo l'indimenticabile Nino Ferraù.

A latere del Tavolo di presidenza era esposta una luminosa opera in pittura dell' eccellente artista Lidia Simone.

Il momento magico della serata si aveva, come asseriva la Dott.ssa Lidia Bentivegna con  il noto  duo all’arpa delle gemelle Palazzolo.  

    Microracconto per i bambini (e non solo) messinesi di A.Cattino*

Capitava fino alla fine degli anni' 60,incontrare per le strade di Messina e per i suoi quartieri,i venditori di vongole (cocciuli) ed altri frutti di mare coltivati o raccolti nei laghi di Faro e Ganzirri.Erano figure famigliariper noi bambini al tempo, che ci avvicinavamo a loro nella speranza di avere da loro in regalo qualche bella conchiglia, o meglio qualche riccio di mare.

Loro venivano a Messina con la bicicletta, avevano come strumenti di lavoro,una bilancia a piatti di rame, la grande cesta di vimini,assicurata alla bicicletta,un fascio di carta paglierina con cui confezionavani i cartocci per la vendita dei loro prodotti,ma spesso le massaie adavano incontro a loro,già munite di contenitori tipo piatti, scodelle o pentole. La caratteristica predominante che questi personaggi avevano,erano i loro tratti somatici,erano alti,ma quelloche di più colpiva,le caratteristiche Nord Europee, capelli rosso biondicci,colorito roseo,spesso erano lentigginosi.

Infatti,loro,i cocciulari avevano,a ben dire un loro vero e proprio appeal.In fatti quando nasceva in una famiglia un bambino biondo o rossiccio,si esclamava: biiii...un cocciularu iè !!! o, biiii.....un grisi (inglese) iè!!!! . Ora,la spiegazione di tale differenza somatica con quella nostra,del territorrio del Comune di Messina sembra debba essere la seguente, i Normanni nella loro venuta in Sicilia,portarono per le loro esigenze di trasporto marittimo,dei marinai,provenienti si dice dalle Isole FHAROE, che si trovano fra la Scozia e l'Islanda,questi marinai si stabilirono a Faro,fondando un villaggio, che poi si fuse con l'abitato precedenterafforzando nella denominazione FARO il loro ricordo della Patria Lontana.Oggi ancora il tratti descritti sussistono a Torre Faro, però, l'emigrazione, nonchè la normale mescolanza sociale,li hanno affievoliti.

Fonte: da un racconto del compianto Reverendo Padre Mondello, al tempo insegnante di Religione all'Istituto Nautico C.Duilio - e preposto alla Chiesa dei Marinai - nell'omonima via a Messina.

* A.Cattino ( un messinese "folle" che lotta contro i mulini al vento)

Giovanni Ardizzone -1

“Una campagna giornalistica ridicola e becera, che di fatto contesta la trasparenza dell’Assemblea regionale siciliana in tema di missioni dei deputati”.

Lo dichiara il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, commentando gli articoli apparsi oggi su alcuni quotidiani online in tema di spese per le missioni dei parlamentari.

“Non comprendo, pur sforzandomi - continua Ardizzone - cosa ci possa essere di scandaloso, nel rispetto dei propri doveri istituzionali, se il presidente dell’Ars partecipi a incontri con tutti gli altri presidenti dei consigli regionali italiani ed europei o si rechi a Roma per eleggere il Capo dello Stato. Sarebbe bastata una semplice verifica, dovere deontologico di ogni buon giornalista, per accertare che a ogni missione corrisponde un importante appuntamento degli organismi italiani ed europei di cui faccio parte. E poi, se scandalo è, perché lo è solo per la Sicilia? Siamo forse alla miopia giornalistica, o peggio ancora ai classici ‘due pesi e due misure’? E mi risulta ancora più difficile - conclude - capire perché venga additato come spendaccione un Parlamento che in 3 mesi ha speso 40 mila euro per 33 missioni”.

Incontr

Dalla musica di propaganda al boogie woogie degli americani”, un percorso curato dal prof. Cesare Natoli sui temi musicali ascoltati alla radio a Messina durante il periodo dei bombardamenti nel 1943.

Dopo i saluti iniziali della preside, prof.ssa Maria Rosaria Mangano e delle docenti Letizia Palumbo e Rossana Pollicino, coordinatrici del calendario degli “Incontri in Biblioteca”, è stato il prof. Enzo Caruso ad introdurre il collega attraverso un breve filmato sulle violente incursioni aeree degli alleati sullo Stretto e l’elenco dei modi di dire, originatisi a Messina durante la guerra e in uso ancora (Babbi ill’Umpa, u pani c’a tessera, piggiatu da botta…).

E’ stata quindi la volta di Cesare Natoli che, nella sua puntuale esposizione, si è soffermato sul rapporto tra musica, politica e società a Messina e in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, presentando ascolti di brani musicali e analisi di testi spesso contenenti interessanti indicazioni sia sul piano dell’attenzione che la propaganda mostrò nei confronti della produzione artistica, sia su quello dell’arte come strumento di satira e contestazione della dittatura.

Un vero e proprio originale itinerario storico e sociologico, attraverso la lente di ingrandimento costituita dalla musica e dalla produzione artistica dell’epoca: dai brani di propaganda come “Vincere” alle “Canzoni della Fronda” (“Pippo non lo sa”, “Maramao perché sei morto”, ad esempio) che intendevano satireggiare il regime, passando per la celebrazione degli affetti con “Caro papà o “Cara mamma”, fino ad arrivare al Boogie woogie e allo swing, portatori di rinnovata speranza e spensieratezza dopo gli orrori della guerra.

Particolarmente suggestiva la conclusione della relazione, durante la quale Natoli ha presentato un video realizzato con immagini di Messina sotto i bombardamenti, accompagnandone la visione con l’esecuzione di “Ora triste”, struggente brano per pianoforte del compositore messinese Riccardo Casalaina.

Interessante, al termine dell’intervento, le testimonianze del dott. Renato Colosi, presidente dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e del prof. Giulio Santoro, che hanno emozionato il numeroso pubblico presente con i loro toccanti ricordi di ragazzi, testimoni oculari della grande tragedia della guerra.

Finale a sorpresa quindi con la “Tammurriata nera” eseguita da Cesare Natoli (pianoforte) e Enzo Caruso (chitarra e voce) che, attraverso le parole del testo, scritto nel 1945, descrive il “curioso” fatto della nascita di un “criaturo niru niru”, nato dall’unione tra una ragazza napoletana e un soldato americano di colore che, per nascondere l’evidenza, “a Mamma ‘o chiamma Ciro, sissignore, ‘o chiamma Ciro”!



 

 L'Az. Agr. "EMANUMIELE", da oltre venti anni, si occupa di Apicoltura sostenibile sui Nebrodi con produzione di Miele, Propoli, Pappa Reale, Polline e Cera d'Api.

Dal 1999 ha impiantato un apiario sull'isola di Salina dove alleva solo api di razza Ape Nera Sicula e fa parte dell'associazione regionale che si occupa della salvaguardia e della reintroduzione di questa specie autoctona.

Da sempre collabora con Slow Food Sicilia e fa parte del Presidio Ape Nera.

Dal 2013 ha aderito ad un progetto del FAI Sicilia, sempre per la tutela dell'Ape Nera, e ha impiantato un ulteriore apiario sull'isola di Alicudi.

L'Azienda Agricola Emanumiele vanta diverse partecipazioni a fiere eventi e manifestazioni nazionali ed internazionali in collaborazione con diversi Enti (Provincia di Messina, Regione, Parco dei Nebrodi ecc.) ed associazioni (Slow Food, Fai, Strada dei Sapori dei Nebrodi ecc.)

Vista la qualità e spesso la loro unicità, i prodotti dell'Az. Agr. "EMANUMIELE" vengono apprezzati e ricercati non solo in Italia ma anche all'estero(Stati Uniti, Giappone, Germania Svizzera Francia Danimarca, Emirati Arabi ecc.).

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- di Giovanni ALVARO -

La prima cosa che è venuta in testa all’indomani della sentenza della Cassazione che ha chiuso, in via definitiva, la farsa di un procedimento penale che aveva tutto il sapore dell’iniziativa tesa a sputtanare e distruggere politicamente Silvio Berlusconi, è stata “e adesso chi lo risarcirà?”. Una domanda chiaramente retorica a fronte di una riforma della responsabilità civile dei magistrati prodotta da un governo di dilettanti che ha ceduto al vociare di alcuni magistrati ed ha modificato, con un emendamento, la propria stessa proposta.

E’ cambiata così poco la vecchia legge Vassalli che, dopo le correzioni in corso d’opera presentate dallo stesso Ministro Orlando, sono svanite totalmente le ire funeste e le minacce delle Associazioni dei Magistrati. Ma ammesso che la responsabilità civile dei Magistrati fosse stata identica a quella, per esempio, dei medici il malcapitato avrebbe potuto richiedere il risarcimento del danno subìto, solo in caso di dolo o negligenza inescusabile. Un risarcimento economico, come se il problema fosse solo un fatto privato tra cittadino e magistrato negligente che, comunque, sarebbe coperto dalle assicurazioni che avranno da oggi, tra i propri clienti, anche gli addetti all’amministrazione della giustizia.

Una responsabilità civile dei Magistrati basata solo sul risarcimento economico, non sarebbe utile alla società perché il magistrato ‘punito’, pagando le Assicurazioni, non riceve alcun reale danno, e dopo il primo errore, potrebbe continuare imperterrito a commetterne altri, poco importa se per leggerezza, per incapacità o per uso del proprio ruolo a fini politici. Ci sono, per esempio, pm che hanno conquistato, le prime pagine dei giornali con inchieste, che poi si sono rivelate veri e propri flop, facendo meritare al protagonista il nomignolo di “Giggino ‘o bluff”, così come tanti altri, in varie parti d’Italia, che hanno fatto pensare che a muoverli non sia stata la voglia di giustizia (magari interpretata come missione), ma la ricerca del protagonismo ad ogni costo.

Sorge allora spontanea la domanda se sia giusto che la carriera di un magistrato, zeppa di continui e macroscopici ‘insuccessi’, possa svilupparsi regolarmente senza alcuna conseguenza? E se sia opportuna la sua permanenza nei ruoli dell’Ordine giudiziario? I latini solevano risolvere il problema con “promoveatur ut amoveatur” ma questa, nel nostro caso, sarebbe solo una soluzione ipocrita perché è immorale promuovere chi ha dimostrato incapacità, inadeguatezza o interessi di parte in un settore dove è importante non solo essere ma anche apparire imparziali.

Quando poi si briga per ottenere i fascicoli aperti contro un inquisito, pur non essendo il suo giudice naturale, si appalesa (questo è il caso di Berlusconi) un accanimento personale contro l’imputato e si può sconfinare in un possibile attentato ad un organo dello stato. La voglia di perseguire Berlusconi, tra l’altro, non solo con la gestione del fascicolo su Ruby ma anche con due precedenti fascicoli (quello sulla Sme e quello sul Lodo Mondadori), finiti anch’essi con l’assoluzione del ‘reo’, viene da lontano e raggiunge, con il caso Ruby, livelli di ‘massacro’ dell’ex Presidente del Consiglio indipendentemente dalla sua condanna. E quei danni, provocati al leader dei moderati, alla sua famiglia, e all’intero Paese, non sono risarcibili dato che non vi è la possibilità di tornare indietro nel tempo e ripristinare la situazione quo ante.

Forse, allora, è giunto il momento di chiedere alla Magistratura penale di verificare se ricorrano gli estremi previsti dell’art. 289 del cp che “…punisce con la reclusione da uno a cinque anni, qualora non si tratti di un più grave delitto, chiunque commette atti violenti diretti ad impedire (atto violento è anche la divulgazione di intercettazioni di conversazioni private ndr), in tutto o in parte, anche temporaneamente: 1) al Presidente della Repubblica o al Governo l'esercizio delle attribuzioni o delle prerogative conferite dalla legge;…”. Che è ciò che è avvenuto con lo sputtanamento planetario che ha indebolito il ruolo del Cavaliere e del suo governo, e ha costruito le condizioni per il passaggio di mano a ben tre governi illegittimi che hanno costellato il Paese di macerie.

                                                                                 

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Domenica 22 marzo alle ore 19,00 nel teatro dell'ist. Cristo Re in Messina (Padri rogazionisti) si terrà la decima replica dello spettacolo che narra  la storia della vita di Gesù in un modo nuovo e particolare, gioioso e, forse , più accattivante.

 

L'ingresso è gratuito e l'invito può essere  esteso ad amici e parenti.

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