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   Giuseppe Messina, nasce a Gala, frazione del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto.

   Nella seconda metà degli anni sessanta lascia la Sicilia e si trasferisce a Roma dove entra in contatto con il grande mondo della cultura e, quindi, può aprirsi a più vaste conoscenze. Realizza pregevoli opere che possono essere ammirate in esposizioni pubbliche e private in Italia, dove ha esposto assieme ad artisti come Salvatore Fiume, Ennio Calabria, Renato Guttuso, Remo Brindisi ed altri grandi ma anche all'estero (Russia, Argentina, Sud Africa, Australia, Canada, U. S. A., Inghilterra, Malta e diverse altre città europee). Dopo il suo ritorno in Sicilia, nel 1981, fonda Il Movimento per la Divulgazione Culturale. Nell’85 regala alla città il periodico “la molla” sul quale trovano spazio fatti e personaggi di rilievo, fra questi ricordiamo: Emilio Isgrò, Melo Freni, Marcello Crinò, Nino Bellinvia Vincenzo Consolo e tanti altri. Il mensile nasce dalla voglia di scuotere le coscienze, dalla convinzione che ha il Messina che dalla periferia, dalla provincia, può e deve scattare la molla per sviluppare un discorso socio-culturale per mettere in risalto valori autentici, sconosciuti o sottovalutati.

Il Nostro manifesta un particolare interesse per la letteratura e la mitologia classica, ed è grazie a questa sua passione che realizza una trilogia, ovvero tre poemi endecasillabi dedicati ad Omero, e cioè "Odissea ultimo atto", che continua “Odissea” di Omero, (riprende infatti da dove Omero interrompe, e il Messina, con la sua fervida fantasia, che non conosce limiti, fa giungere Ulisse alla foce del Longano e lo fa, poi, proseguire, fra querce ed uliveti, fino alla contrada del latte e Odisseo in persona, dietro suggerimento di Minerva, chiamerà quel villaggio di pastori, Gala). "Stirpi di Atlantide" che narra le ultime ore del mitico continente, prima di inabissarsi, e la fuga verso altre terre di una parte di quel popolo. Non contento completa la trilogia con "La leggenda di Omero" (Ediz. Bastogi) con cui reinventa e rende reale il più classico dei poeti, quasi a voler riaprire la questione omerica, (e con la sua simpatica e travolgente creatività racconta che addirittura il cieco cantore dell’Iliade e dell’Odissea sia nato proprio nella Valle del Longano e ci riporta in un mondo di miti, di eroi, di tradizioni).

Perché ciò? Perché questo ritorno al mondo classico? Molto probabilmente, non solo perché vuole tenere saldo il legame fra passato e presente, ma perché vuole ricordare a noi tutti, ma soprattutto ai nostri figli, alle nuove generazioni, che essi discendono dalla grande millenaria civiltà mediterranea, vuole che essi ritrovino l’orgoglio di essere siciliani, vuole che acquisiscano la consapevolezza che essi possono, anzi, devono dare il loro personale contributo perché la loro terra possa riscattarsi da un presente non certo esaltante e divenire nuovamente grande e in

grado di svolgere un ruolo ben diverso nel panorama nazionale.

   Giuseppe Messina è anche autore di diverse opere teatrali: Nel 1999, per il bicentenario della nascita del musicista barcellonese Placido Mandanici, realizza il testo teatrale “Lamento per Placido Mandanici, ovvero onore al maestro”. Il lavoro viene messo in scena all’Arena Montecroci e al teatro dell’OPG. Di Barcellona Pozzo di Gotto. Nell’intenzione dell’autore, oltre a rendere omaggio al grande musicista, pressoché dimenticato, l’opera teatrale doveva anche servire a sensibilizzare le istituzioni per il completamento del nuovo teatro. Altre opere teatrali realizzate sono: "Nel Mitico regno di Eolo", ", "Testamento teatrale", "Non sono Cyrano di Bergerac” (Messa in scena alla “Villa Piccolo” di Capo d’Orlando, "Nel segno di Socrate" (Messa il scena con gli studenti dell’Ist. Ettore Maiorana di Milazzo). Come scultore ha realizzato diverse opere in legno, in pietra arenaria, in granito, in ossidiana e in bronzo: è in pietra arenaria di Lecce "Ciclope nel vento" del 2002; in bronzo sono le dieci sculture realizzate per illustrare il suo primo poema, (Odissea ultimo atto) e nello stesso materiale sono i monumenti, sia quelli dedicati a Nello Cassata, storico della città di Barcellona Pozzo di Gotto, sia quello in onore dell'eroe della prima guerra mondiale Luigi Rizzo, sul porto di Milazzo.

   L'artista ha lanciato l'idea che ha poi portato all'istituzione del "Premio Città di Barcellona Pozzo di Gotto" per cui ha creato e donato lo stesso trofeo bronzeo "Longano", simbolo della città, con il quale sono stati insigniti: lo storico Santi Correnti, lo scienziato Antonino Zichichi, Donatella Bianchi, conduttrice di "Linea Blu" e l'attrice Francesca Chillemi "Miss Italia" 2003. Il Messina, ha tenuto seminari di aggiornamento per insegnanti sui temi "Educazione all'immagine e Beni Culturali"; ha tenuto conferenze, ed è stato correlatore sul tema "Archeologia tra passato e presente" assieme ai professori Tullio Maneri esperto di archeologia e Renato Pitrone titolare della cattedra di Archeologia all'Università "La Sapienza" di Roma; tra l'altro è stato chiamato da diversi Istituti Di Scuola Media Superiore quale docente per i progetti di Storia della Sicilia, delle Tradizioni Popolari e del Folklore, ha tenuto corsi di Pittura, Scultura, ha svolto anche attività teatrale con alunni di diverse scuole superiori mettendo in scena alcune sue opere. Con gli alunni.

   Il Messina non ha disdegnato di dedicarsi anche all’arte cinematografica: cominciato con la realizzazione di documentari “Patrimonio archeologico-culturale e realtà sociale di Barcellona Pozzo di Gotto” (Primo ed unico documentario storico sulla sua città), “Archeologia e realtà socio culturale di Rodì-Milici” e “Festa del Muzzuni di Alcara Li Fusi”; le sue ultime opere nel campo della video cultura sono i lungometraggi “L’uomo che ritrovò se stesso”, (Girato buona parte dell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto coinvolgendo gli ammalati), “Socrate non può morire – Un atto estremo contro il potere mafioso” (tratto dal suo romanzo "Pagine superstiti e drammi di casta") e l’ultimo “Un estremo atto di giustizia”.(Tratto dal suo romanzo omonimo). Con questi film l’autore si prefigge uno scopo sociale, quello di denunciare i mali che affliggono la nostra società, convinto, come adesso del resto lo è anche lo scrittore Roberto Saviano, che il potere mafioso teme gli intellettuali, le loro denunce, le loro opere.

Questa esigenza di denunciare i mali che affliggono la nostra società, questo cercare di scuoterci dal torpore tipico di noi siciliani si avverte chiaramente in tutta la sua produzione artistica. Egli auspica la rinascita sociale e culturale del mondo in cui vive, anche a costo di dover perseverare fino alla fine col rischio di essere profeta inascoltato.

   Questa è la sfida che Giuseppe Messina vuole vincere e ciò fa di lui un artista diverso da molti altri che creano arte per se stessi.

Voglio concludere ricordando alcuni degli innumerevoli premi e riconoscimenti che negli anni ha ricevuto:

Per la trilogia omerica gli è stata conferita nel 2000 la medaglia d’oro del Senato della Repubblica: Sempre a Roma nel 2002 ottiene anche il primo premio per la scultura Ulisse arciere (Opera che illustra la copertina del poema “Odissea ultimo atto”).

Nel 2006, per il quarantesimo anniversario della sua attività artistica è stato insignito della targa d’argento del Presidente della repubblica Giorgio Napoletano.

Nel 2011, nell’ambito della manifestazione dedicata alla settimana della cultura, su iniziativa dell’Accademia “Amici della Sapienza” di Messina, presieduta dalla dott. Teresa Rizzo, il maestro Giuseppe Messina è stato insignito del “Premio alla carriera” per i suoi 45 anni di attività artistica e culturale, consistente nel trofeo dell’Assemblea Regionale Siciliana.

   Ultimamente, tra tanati poemetti per altrettanti atti unici teatrali, frutto di un’unica idea, “TESTAMENTO”, ne ha pubblicati sei “Ulisse destino di se stesso”, presentato a Messina, e “Il Tempo – Viaggio in ascesa verso il seno della terra” la cui messa in scena il 15 dicembre 2012 a Barcellona Pozzo di Gotto, “Il testamento di Odisseo”, “La filosofia del saggio” (Adottato dagli studenti del complesso liceale di Barcellona Pozzo di Gotto), “Penelope” e “Apologia di un profeta” (Dedicato a Pier Paolo Pasolini nel quarantennale del suo assassinio).

(Maria Torre)

 

Organizzato da Terra di Gesù Onlus e la Parrocchia di Mili Marina a favore dello Studio Medico Help Center,della Casa della Misericordia, dell'Ospedale congolese di Kpangi. Davanti una platea gremita si sono esibiti:Carlo Giappi e Daniela Rando con canzoni del repertorio siciliano((Amuri amuri),i pianisti Elvira Foti e Roberto Metro con pezzi di musica classica(Tarantella di Rossini), Pietro Cernuto e Giuseppe Cacciola che hanno fatto rivivere la tradizione natalizia tramite lo zufolo e la zampogna. L'architetto Nino Principato ha allietato il pubblico mostrando le diapositive sul "Natale di una volta a Messina". Finale del Coro di Mili Marina con"Tu scendi dalle stelle". Per tutti gli artisti applausi scroscianti. Al termine la soddisfazione di Gianni Rizzo, regista dell'evento e Francesco Certo,presidente Terra di Gesù per essere riusciti nel presentare un Natale scevro dal consumismo,calato nella solidarietà.

Mariella Costantino, direttrice della Casa della Misericordia, ha tracciato un bilancio del primo anno di attività della struttura realizzata in collaborazione della Parrocchia di Camaro Superiore.Interventi dei rappresentanti di Fidapa Capo Peloro,Lions Club Peloro,Ammi Messina.

Uscendo in tanti hanno acquistato il libro"L'amore oltre ogni confine tra meditazione e poesia"scritto da Francesco Certo e Rossana Affronte a scopo benefico godendo dei quadri di Carmen Crisafulli collocati nel foyer.

- di Marcello Crinò -

Lunedì 26 nel Teatro Mandanici si è esibita la Banda Musicale Placido Mandanici per il consueto Gran Concerto di fine anno, giunto ormai alla diciassettesima edizione, che fino allo scorso anno si è svolto nel Teatro dell’Oratorio Salesiano. La formazione, composta da quarantacinque musicisti, diretta da Bartolo Stimolo, ha proposto un programma variegato con alternanza di brani solo strumentali con brani cantati, grazie alla presenza del soprano Antonella Trifirò  e del tenore Andrea Casablanca.

La serata, dopo i saluti del sindaco Roberto Materia, è stata presentata come sempre da una componente della banda, la flautista Rosanna Benevento. Il concerto è iniziato con l’Inno Nazionale, seguito dall’Ouverture del Guglielmo Tell di Rossini. E’ stata poi la volta di Sulle orme di Francesco, un poema sinfonico originale per banda ispirato alla vita del Santo di Assisi scritto da Salvatore Schembar, dalle atmosfere medievali.

Gli altri brani proposti dalla Banda: Casta Diva dalla Norma di Bellini, cantata da Antonella Trifirò;  il concertino Divertimento for Flute di Alfred Reed, con Carmen Mazzeo flauto solista; Una furtiva lagrima dall’Elisir d’amore di Donizetti con il tenore Andrea Casablanca; il Triello di Ennio Morricone nell’arrangiamento di Pasquale Presti, con la tromba solista di Salvatore Cannuli;  Vissi d’arte dalla Tosca e O mio Babbino Caro dall’opera Gianni Schicchi di Puccini con Antonella Trifirò; il brano umoristico A Carmen Christmas, che mette insieme canzoni tradizionali natalizie con temi tratti dall’opera di Bizet, arrangiati da Randall D. Standridge; Tu che m’hai preso il cuor dall’operetta Il paese del sorriso di Lehar e la Musica Proibita dall’op. 5 di Gastaldon, con Andrea Casablanca; Bugler’s Holiday di Leroy Anderson, nell’arrangiamento di Michael Edwards; The Typewriter, un brano umoristico per macchina per scrivere e banda di Leroy Anderson nell’arrangiamento di Hans Van Der Heide, solista alla macchina per scrivere Lorenzo Conti; Strauss Bonbons, un medley dei più famosi valzer e polke viennesi dei due Strauss nell’arrangiamento di Ofburg; e per concludere, con i due solisti assieme, il Brindisi dalla Traviata di Verdi.

Per bis la banda ha proposto una Marcia di compleanno, dedicato dal Direttore a quattro amici che lo hanno soccorso dopo un malore mentre si trovava qualche mese fa proprio al Mandanici per dirigere le prove di questo concerto riuscitissimo, sia per la qualità  e la scelta dei brani, che per la presenza di pubblico, con il teatro pieno per tre quarti.

 

 

In occasione del CVIII anniversario del terremoto di Messina, la chiesa S. Maria di Porto Salvo ospiterà mercoledì 28 dicembre, alle ore 19.30, il concerto dal titolo I suoni del Natale “Viaggio tra musica colta e popolare”, esecuzione rara per la commistione di generi con musiche di Pachelbell, Torelli, Vivaldi e tradizionali natalizi arrangiati da Gemino Calà, che per l’occasione suonerà zampogna, friscaletto e bifera.

Protagonista del concerto, promosso dall’Associazione Orchestra da camera di Messina e patrocinato dall’Assessorato regionale al turismo, sarà l’Ensemble Barocco di Messina, diretto dal maestro Antero Arena con la partecipazione di Joseph Arena al violino solista. Introdurrà la serata monsignor Letterio Gulletta.

Il concerto sarà eseguito anche presso la chiesa madre di Galati Mamertino, martedì 27 dicembre alle ore 18.30 e infine, giovedì 29 dicembre alle ore 19.00 presso il Museo Civico di Castroreale.

Rachele Gerace

addetto stampa dell’associazione “Orchestra da camera di Messina”

 

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Catania. Grande  attesa per il concerto di oggi 26 dicembre a Catania, al Metropolitan, ore 20.00 per il concerto del noto soprano Chiara Taigi, accompagnata da Epifanio Comis, con  l'altrettanto noto direttore Giovanni Ferrauto, con la partecipazione straordinaria del tenore Marcello Giordani.

In collaborazione con il teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania, promosso da Giovanni Cultrera.

Il Gran Gala prevede Arie d 'opera, Canti natalizi, Valzer viennesi e celebri pagine per pianoforte ed orchestra.

C& G renderà ancora più dolce la serata con un'offerta deliziosa di praline al cioccolato di Cioccolato Gelato.

A parte la zona del gusto, quella principale sarà  quella della musica raffinata e colta ma anche  quella più  prettamente legata al Natale: le due parti del programma abilmente selezionato ed adottato costituiranno un amabile mix che coinvolgerà il pubblico degli esigenti catanesi delle serate di Gala abituati al Bel Canto ed ad un orecchio ricercato e raffinato come Catania sa offrire. Boxoffice.cpsmusic.com euro 20 platea e poltronissime ed euro 15 platea e tribuna.

 

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- di Marcello Crinò -

 Alla presenza della critica d’arte Maria Teresa Prestigiacomo è stata inaugurata sabato 24 mattina nei locali dell’ex Stazione ferroviaria la mostra di pittura di due artisti siciliani: Sebastiano Caracozzo e Giuseppe Fratantonio. L’evento è stato organizzato dalla Pro Loco Nomos di Manno assieme all’Accademia Euromediterranea delle Arti, all’Associazione Nazionale del Fante e con il patrocinio del Comune di Barcellona.

Carmelo Maimone, presidente della Pro Loco Nomos ha spiegato il senso della mostra e il ruolo svolto dal sodalizio, che intende sempre incontrarsi in un dialogo con le altre associazioni del territorio. L’assessore Gianluca Sidoti ha portato i saluti dell’Amministrazione e del Sindaco, giunto poco dopo. Ha ringraziato i due artisti che hanno scelto Barcellona per la loro mostra, che si inserisce in questo momento di ulteriore sviluppo della rinascita della cultura nella città, ricordando che vi sono in corso circa trenta eventi, tra mostre, mercatini natalizi, presepi artistici, concerti.

Anche Maria Teresa Prestigiacomo ha sottolineato la straordinaria apertura della città verso l’arte e la cultura, ribadendo come la cultura sia un volano per le città e l’economia. Si è soffermata quindi sui due artisti, iniziando la Caracozzo, da lei presentato per la prima volta. Un artista autodidatta, dalla pittura colta, padrone della tecnica, con pittura stesa su stoffe arabescate e carte da parati incollate sulle stesse tele, creando atmosfere magiche arabeggianti che  rimandano alla memoria storica della Sicilia;  insomma un omaggio al mondo mediterraneo.  Fratantonio, artista da lei già conosciuto e presentato, nei suoi dipinti si muove tra cielo e mare, con cieli sconfinati come l’Infinito leopardiano. Un omaggio alla solitudine esistenziale, una meditazione contemplativa sul paesaggio siciliano, dove emerge la straordinaria luminescenza. Due artisti diversi ma che si compensano a vicenda con alcuni fili conduttori comuni.

La mostra resterà aperta fino al 4 gennaio 2016, ore 10-12,30 e 17-20

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DSCF4117rr- di Marcello Crinò  -

Venerdì 23 nel Duomo di S. Maria Assunta di Pozzo di Gotto, nell’ambito della manifestazioni natalizie promosse dall’Amministrazione Comunale e dall’Assessorato Spettacoli e Grandi Eventi guidato da Gianluca Sidoti, si è svolto un bellissimo ed applauditissimo Concerto di Natale. Si è esibita l’Orchestra del Conservatorio Corelli di Messina, assieme al coro e ai solisti Graziella Alessi (Soprano), Carmen Marino (Contralto) e Marco Cuzzilla (Tenore), diretta con mano sicura da Bruno Cinquegrani, già direttore associato della Los Angeles Opera e con un vasto curriculum. Il programma è stato aperto dall’Ouverture da La Cecchina di Nicolò Piccinni (1728-1800), è seguita la celeberrima Ouverture da Il Flauto Magico di Mozart (1756-1791) e un’altra Ouverture da Il Matrimonio Segreto di Domenico Cimarosa (1749-1801). La conclusione è stata affidata alla lunga e affascinante Cantata di Natale di Carmine Giordano (1650-1715) eseguita dall’intera orchestra, dal coro e dai tre solisti. Giordano è stato un compositore napoletano non molto noto ed oggi in fase di riscoperta.

L’impeccabile coordinamento artistico ed operativo del concerto è stato curato da Annamaria Puliafito, già allieva del Corelli, ed oggi dipendente comunale. E’ stata lei stessa a presentare la serata e in conclusione a dare la parola al Sindaco Roberto Materia, al direttore del Conservatorio Antonino Averna e a padre Santo Colosi che ha dato la disponibilità del Duomo per il concerto. E’ stato sottolineato lo stretto rapporto del Conservatorio con il territorio, considerando pure che a Barcellona esiste la Scuola Media Genovese ad indirizzo musicale, e dalla quale provengono molti studenti del Conservatorio.

Ricordiamo infine che l’Orchestra del Corelli proprio a S. Maria Assunta nel 2000 eseguì, registrò ed incise su CD la Messa da requiem di Placido Mandanici (1799-1852), utilizzando la trascrizione moderna curata da Cesare Frisina, docente di violino del Conservatorio. Si tratta dell’unica incisione esistente di una composizione del musicista barcellonese, e sarebbe opportuno che il CD fosse ripubblicato e rimesso in circolazione.

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AUGURI

Mag 15, 2024

IL PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE

ROSARIO FODALE

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