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Antillo: - Sagra della castagna

 

 

La "Sagra della castagna" ad Antillo, nasce nel 1999 con l'intento di far riscoprire un prodotto profondamente radicato nel passato della nostra comunità, attraverso una iniziativa che oltre a permettere la degustazione delle castagne, vuole conservare usanze, gesti e profumi che il tempo lentamente sta portando via dalla nostra memoria. Storicamente per la nostra comunità, la castagna ha avuto un'importanza elevatissima come fonte primaria di cibo per esseri umani, bestiame e animali selvatici.


 La castagna è un alimento molto nutriente e ricco, contiene 200 calorie ogni 100 grammi, calorie che arrivano a 370 per il prodotto secco. Inoltre la castagna è ricca di aminoacidi, vitamine (B1, 132, C, PP1) e minerali (potassio, fosforo, zolfo, sodio, magnesio, calcio, cloro).


Una intera catena alimentare era basata sulla produzione annuale di castagne, infatti, per le famiglie dei nostri nonni, nelle annate di scarsa produzione lo spettro della fame nei mesi invernali era sempre presente. In questo periodo dell'anno, per loro una dura giornata di lavoro iniziava con pochi gesti semplici ma importantissimi: ci si alzava prima dell'alba, si accendeva il fuoco, si preparava "u caliaturi" e con esso si arrostivano le castagne.

Durante la cottura tutta la famiglia si radunava vicino al fuoco ed appena pronte, le stesse venivano sbucciate e consumate al momento, con i più giovani che facevano a gara a chi riusciva a sbucciarle più velocemente e nello stesso tempo si cercava di rubare al vicino qualche castagna già pulita. I più piccoli invece, se non erano ancora in grado di alimentarsi autonomamente, ricevevano dalla mamma la loro parte di castagne gia parzialmente masticata "u masticuni". Alla fine della frugale colazione si partiva per il lavoro nei campi ed una parte delle castagne già sbucciate, "i palummeddi", venivano conservate in tasca per essere consumate, molto spesso come unico alimento, durante il resto della giornata.


Questo rituale veniva ripetuto per tutti i mesi invernali, pertanto ci si ingegnava anche sul come conservare le castagne il più a lungo possibile. Molti erano i metodi usati per tale scopo, c'era chi le metteva in una giara con acqua, chi le conservava sotto la sabbia di torrente, chi in una buca scavata sotto una pianta di castagno per poi ricoprirle con foglie e rametti della stessa pianta. Ogni metodo dava i suoi frutti; in ultima ipotesi le castagne che andavano a male venivano date agli animali domestici, pertanto nulla veniva sprecato.


Oggi storie simili sembrano lontane nel tempo, ma restano ben presenti nella memoria dei nostri anziani.
II destino della castagna sembra strettamente legato allo sviluppo della nostra comunità, infatti la sua coltivazione era intensa quando anche il nostro paese era molto popolato, per registrare poi negli ultimi decenni un notevole calo di produzione, di pari passo con lo spopolamento demografico dei paesi collinari. Negli ultimi anni però si sta registrando una importante inversione di tendenza: grazie alla voglia che il consumatore ha di riscoprire prodotti e sapori genuini, la richiesta di castagne sul mercato è notevolmente aumentata a partire dalle regioni del settentrione d'Italia.
E se il castagno cresce.... cresceranno anche i paesi della collina?


Per questo, far conoscere il prodotto "castagna" è di Giovanni Palella (Vice Sindaco) importante, come per noi è necessario far conoscere tutte le genuinità che Antillo può offrire, e la Sagra è uno strumento che può servire a tale scopo.


A tal proposito, l'Amministrazione Comunale seguendo un percorso nuovo che passa attraverso la valorizzazione delle nostre tradizioni, del nostro patrimonio paesaggistico, culturale e gastronomico, vuole avviare un processo di rilancio e di valorizzazione economica di quelle che sono le nostre unicità. Quest'anno, per la quinta edizione della Sagra della castagna, abbiamo voluto, facendo diventare il cittadino stesso protagonista, far capire quale grande potenziale di sviluppo ha l'offerta dei nostri prodotti quando si incontra con la sempre maggiore voglia di genuinità.


La sera del 25 ottobre protagonista non è stata solo la castagna, assieme ai tanti altri prodotti, ma indubbiamente i protagonisti in assoluto sono stati Antillo ed i suoi cittadini. Antillo perché si è offerto come suggestivo centro della parte più profonda della vallata dell'Agrò, un'esperienza da vivere e un'occasione da sfruttare per una passeggiata lungo la stradina che dalla rinnovata "Acquavena" porta lungo la via Roma fino alla parte retrostante la Chiesa della nostra Madonna della Provvidenza con il suo campanile, offrendo angoli e scorci di viuzze erte ma affascinanti.


Altra indiscussa protagonista è stata tutta la nostra comunità che, compatta, ha collaborato per la realizzazione e l'ottima riuscita dell'evento, con la partecipazione corale di tutti alla realizzazione della festa. Chi ci ha visitato ha avuto modo di ammirare ed apprezzare le bellezze dei lavori artigianali esposti lungo le vie, la buona atmosfera musicale, gli odori dei cibi genuini nell'aria, i sapori da non dimenticare.


I visitatori inoltre hanno portato con sé oltre a tanti buoni prodotti, anche il ricordo di un senso dell'accoglienza elevato e palpabile, che sarà il miglior presupposto per tornare l'anno venturo.


L'impegno dell'Amministrazione Comunale per l'anno prossimo sarà quello di migliorare e far crescere la manifestazione, evitando di ripetere eventuali errori commessi, certi che con l'aiuto di tutti i cittadini questo sarà un modo per progredire insieme nell'interesse di tutta la nostra comunità.

Ultima modifica il Mercoledì, 05 Ottobre 2016 15:32
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