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PONTE SI PONTE NO TUNNEL SI TUNNEL NO? Riceviamo dall'Arch Michele Comparetto notizie utili sul Collegamento stabile dello Stretto di Messina

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Riunioni a Villa San Giovanni ed a Reggio al Museo del Bergamotto con l'On.Le Vono e collegamento con Italia Viva, nei mesi scorsi, l'On.le Matrilde Siracusano che si è impegnata a far presente la volontà di Berlusconi degli anni scorsi a creare una opportunità di sviluppo per il Sud attraverso le infrastrutture ed il collegamento stabile sullo Stretto. Ma...direbbe Totò: " 'A vulimm' finì?"

Mille volte ho comunicato ai lettori che persino mio zio Ing Placido Raffa matricola 23 del Politecnico di Torino, laureatosi nel 1923, aveva redatto un progetto sul Ponte sullo Stretto, amici, parliamo del secolo scorso ed allora? Dum Romae consulitur Saguntum expunatur

Dum ea Romani parant consultantque,iam Saguntm summa vi oppugnabatur" Cioè dobbiamo attendere che Sagunto venga espugnata, in questo caso metaforicamente che lo Stretto scompaia ingoiato dalla sua faglia o che , per la deriva dei Continenti, Punta faro tocchi Scilla...e finalmente si passi a costo zero...pedibus calcantibus? Andiamo a noi e cerchiamo di sfruttare al massimo prr il Sud il recovery Found

"Nella riunione on-line, svoltasi nel pomeriggio di lunedì scorso, il Prof. Giuseppe Abbati ha proposto di organizzare al più presto un incontro (sempre on-line) con “Autorità Politiche” che possano promuovere le proposte dell’ATM, connesse alla stesura del recovery plan, tutt’ora in corso di definizione da parte dei preposti Organi del Governo.

Al fine di detto incontro, riporto di seguito alcune considerazioni e le derivanti conclusioni, che auspico possano costituire un concreto contributo alle finalità della proposta del Prof. Abbati che, in ogni caso, ritengo pienamente condivisibile.

Come tutti condividiamo e come è stato più volte evidenziato anche durante la citata riunione, la realizzazione del “collegamento stabile” dello Stretto di Messina,dovrebbe essere, in assoluto, la prima delle priorità da sollecitare agli Organi preposti, poiché - scusatemi se lo ripeto fino alla nausea - la sua realizzazione costituirebbe l’innesco di una “reazione a catena” atta a determinare, con “effetto domino”, la realizzazione di una “vera” AV/AC della tratta: Salerno/Reggio Calabria/Messina/Catania/Palermo, il potenziamento dei Porti – di Augusta in primis – , la riqualificazione delle reti ferroviarie e stradali interne della Sicilia, nonché la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie per consentire all’Isola di divenire la “Piattaforma logistica del Mediterraneo” ed elargire i derivanti benefici non solo alla “connessa” Regione Calabria ma all’intera Nazione.

Sappiamo bene però che i Paesi del Nord Europa, pur senza dichiararlo apertame, avalendosi delle potenzialità derivanti dal loro riconosciuto status di “Paesi forti” dell’UE, dal 2011 avversano tenacemente la realizzazione del “collegamento stabile” dello Stretto, poiché, come peraltro comprensibile, temono fortemente le pesanti penalizzazioni che subirebbe il traffico dei container nei loro Porti, in funzione della realizzazione di detto collegamento stabile. (1)

Oggi, purtroppo, come era peraltro prevedibile, dobbiamo prendere atto che anche il nuovo Governo, ritenendo anch’esso inamovibili i “veti” provenienti da oltralpe, non ne risulta immune. Prova ne è: il mancato inserimento della realizzazione del “collegamento stabile” nella stesura del recovery plan, che, di fatto, rimanda sine die ogni inerente decisione. Per togliere ogni dubbio, Il Ministro Giovannini, il 28 febbraio u.s. ha dichiarato che:

“…nel Prr non possono essere incluseopere che non si possono completare entro il 2026, vincolo preciso e stringente” e, riferendosi sempre al progetto del Ponte, ha continuato dicendo: “…non bisogna caricare il Prr di ambizioni irrealistiche”. (2)

Di contro però, l’Ing. Ercole Incalza, già a Capo, per molti anni, della Struttura Tecnica di Missione del MIT, il 17 febbraio u.s. ha dichiarato che:

“.. il ponte sullo stretto di Messina può benissimo essere inserito nel Recovery Plan perché il completamento dell’opera entro il 2026 è una errata interpretazione del nostro Paese. Per la data del 2026 devono essere in corso avanzato i lavori con tutte le fasi realizzative e con il supporto analitico delle relative WBS (sono i riferimenti analitici che fanno scattare i relativi Stati di Avanzamento Lavori)”. (3)

Nel descritto scenario e alla luce delle citate discordanti dichiarazioni, per fare chiarezza su un argomento di fondamentale importanza per il futuro della Nazione, riterrei necessario polarizzare l’ipotizzato evento sulle dichiarate divergenti opinioni, invitando a partecipare all’incontro proposto dal Prof. Abbati, gli estensori delle citate affermazioni, ipotizzando altresì di poter coinvolgere nell’organizzazione dell’evento l’On.le Matilde Siracusano, attiva sostenitrice del Ponte, che ha già affiancato l’Ing. Incalza durante altri incontri sull’argomento. Per il coinvolgimento dell’On.le Siracusano, che suppongo possa contattare, oltre l’Ing. Incalza, anche il Ministro Giovannini - già oggetto di una interpellanza parlamentare sull'argomento, da parte della stessa On.le Siracusano (4) -  suggerirei di fruire del prezioso contributo della “nostra” Dott.ssa M.T. Prestigiacomo, che legge anch’essa la presente.

Per concludere riporto in allegato due documenti  elaborati dal “Gruppo di Studio NonSoloPonte” (a firma anche del Prof. Cesare Boffa, che legge in Cc) – documenti già a mani, sia della Dott.ssa Prestigiacomo che dell’On.le Siracusano - nei quali vengono illustrate le linee guida di una particolare strategia che si ritiene possa risultare risolutiva al fine della risposta all’amletico interrogativo: PONTE o TUNNEL, poiché idonea, oltre a rimuovere i “veti”, posti da oltralpe sulla realizzazione dell’indispensabile collegamento che diverrebbe cantierabile  in tempi brevi, sarebbe ancheidonea  ad ottimizzare le modalità di attraversamento dello Stretto, in quanto preposte a conciliare: il necessario conurbamento, a misura d’uomo, delle città di Messina, Villa S.Giovanni e Reggio Calabria, con il massiccio transito dell’Alta Capacità, che, diversamente, risulterebbe fortemente impattante e pertanto oggettivamente destabilizzante per il delicato eco sistema dell’Area.

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(1) - https://www.lecodelsud.it/ponte-sullo-stretto-la-rivincita-italiana-sullolanda-che-rivoluzionerebbe-i-traffici-marittimi-mondiali
(2) - https://www.confedilizia.it/wp-content/uploads/2021/02/Stampa_28.2.21.pdf
(
3 ) - https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/infrastrutture/2021/02/17/ponte-sullo-stretto-non-ce-alcun-motivo-per-non-farlo/

(4) - Ponte Stretto: Siracusano a Giovannini, a che punto sono i lavori della Commissione ministeriale? (politicanews.it)

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