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Barcellona Pozzo di Gotto: convegno della Pro Loco “Manganaro” sulla via Garibaldi, l’asse storico della città

 - La redazione -

Domenica 5 novembre la Pro Loco Alessandro Manganaro, presieduta da Flaviana Gullì, assieme alla Confraternita delle Anime del Purgatorio e alla Parrocchia di Santa Maria Assunta, ha organizzato il convegno “SOS Via Garibaldi”. L’incontro si è svolto nell’Oratorio delle Anime del Purgatorio, una piccola chiesa con stucchi barocchi situata accanto l’Auditorium San Vito.

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Ad introdurre i lavori lo storico dell’arte Andrea Italiano, il quale ha voluto puntualizzare il motivo del convegno, cioè evidenziare lo stato di degrado in cui versa da molto tempo la via Garibaldi, l’asse storico della città che si estende da Barcellona a Pozzo di Gotto.

Anche Padre Santino Colosi, Arciprete della Parrocchia di Santa Maria Assunta, nel portare i saluti, ha evidenziato il ruolo della via Garibaldi come asse portante del centro storico, collegato con i vicoli (facendo riferimento alla recente presentazione del libro di Bernardo Dell’Aglio sui vicoli cittadini), ed ha sottolineato la necessita del recupero della memoria storica.

Marcello Crinò, con l’aiuto delle immagini, ha proposto un viaggio lungo la via Garibaldi, mischiando planimetrie, foto antiche e moderne, e illustrando le principali architetture che si affacciano. Si è soffermato su alcune gravi demolizioni storiche, come quelle del Duomo di San Sebastiano, del Teatro Mandanici, di una parte del Monte di Pietà e del campanile di San Vito. Infine ha mostrato il progetto inedito, non realizzato, della costruzione, nella seconda metà dell’Ottocento, del Palazzo della Congregazione di Carità e del Monte di Prestanza. Il progetto è stato rintracciato dagli eredi del noto architetto Giuseppe Damiani Almeyda (Capua 1834-Palermo 1911), il cui archivio è gestito da un discendente, l’ingegnere Mario Damiani. Inizialmente attribuito allo stesso architetto, successivamente è stato ritenuto opera del fratello maggiore Francesco, ingegnere all’Ufficio Ponti e Strade di Messina fino al 1867. L’intenzione era di demolire il settecentesco Monte di Pietà e ricostruirlo, in maniera più funzionale, anche in relazione alle esigenze della Congregazione di Carità, della cui sede barcellonese non si hanno notizie storiche. Si conosce solo il nome di un Presidente, Francesco Nicolaci, nato nel 1858 e morto nel 1917. Nessuno degli storici locali menziona la Congregazione, ma solo il Monte di Pietà.

L’intervento di Salvatore Scilipoti è stato incentrato su alcuni personaggi importanti che hanno abitato nei palazzi storici di via Garibaldi, come Francesco De Luca, a cui è stato intitolato il Tribunale di Barcellona, e Pasquale Sfameni, originario di Torregrotta, scienziato e medico, a cui è intitolato un premio dell’Università di Bologna. Ha ricordato i vari salotti culturali che si svolgevano nei palazzi, come il Palazzo Giordano, con la presenza del maestro Leotti (ne parla Salvina Miano nel libro sul Teatro Mandanici), oppure il biennale Cenacolo d’autunno, nel Palazzo Molino, tuttora attivo. Infine si è soffermato su alcuni palazzi, chiese ed edifici vari ricadenti sulla strada, sollecitandone il restauro.

Andrea Italiano ha focalizzato il suo intervento sul poco interesse da parte delle Amministrazioni nei confronti della via Garibaldi e sul ruolo dei proprietari degli edifici privati che li hanno abbandonati col rischio di crolli con gravi conseguenze. Ha mostrato le foto delle situazioni di degrado in cui versano gli edifici privati, soprattutto a Pozzo di Gotto, lanciando il suo grido di allarme, e chiedendosi dove va Barcellona, città senza servizi, non più agricola, non industriale. Potrebbe essere una città turistica o di cultura ma con un buco nero nel centro storico, che in tal modo rende difficile lo sfruttamento di  questa risorsa.

In conclusione è intervenuto il consigliere comunale Pietro Maio in quanto autore della tesi di laurea in ingegneria edile e del recupero, incentrata proprio sulla via Garibaldi. Ha compiuto un’indagine e un progetto di recupero delle corti interne degli edifici storici e del centro storico, proponendo la demolizione degli edifici del dopoguerra per riequilibrarne lo skyline, assieme a una “provocazione”: la ricostruzione dell’antico Duomo di San Sebastiano!

Il convegno è stato seguito da un pubblico attento, con la presenza di Rosario Cutropia (Confraternita delle Anime del Purgatorio) e dell’assessore ai Beni culturali Ilenia Torre che ha portato i saluti del sindaco Roberto Materia.

Ultima modifica il Lunedì, 06 Novembre 2017 08:09
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