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A S. E. Mons. Giovanni Accolla, vescovo.

 

Nel giorno in cui Ella, reverendissimo Padre, dà inizio al «servizio ministeriale a favore della Chiesa di Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela», l’Associazione Culturale Messinaweb.eu, facendosi interprete dei numerosi lettori del suo giornale online, esprime profondissimo compiacimento per la Sua ascesa all’alto ministero, augurandoLe di potere continuare a svolgere, con l’aiuto di Nostro Signore e della Madonna della Lettera, nonché col sostegno del clero più zelante e dei molti fedeli operosi, l’attività pastorale a favore degli umili e degli ultimi, che ha già avviato, con spirito profetico e con autentico amore cristiano, nella diocesi di Siracusa.

Ci conferma nella nostra convinzione - e dà ali alla nostra speranza - l’umiltà con cui Ella ha voluto presentarsi come il «Servo di Jahvè» che, insieme con la comunità ecclesiale, accoglie la missione affidatagli, «allontanando ogni tentazione di ambizione, di orgoglio, di potere, di sopraffazione, di arroganza, di ipocrita manipolazione, di sciocca adulazione, di bizantinismo ecclesiastico dannoso e mieloso». Avvertiamo, difatti, nelle Sue parole, lo stesso alito innovativo, e tuttavia radicalmente evangelico, del messaggio di papa Francesco, che l’immagine salvifica di un Dio «misericordioso» propone incessantemente ai fedeli, attuando contemporaneamente, con in suoi comportamenti e le sue concrete scelte di vita, una chiesa «povera per i poveri», vero «ospedale di campo» per tutti coloro che soffrono. Il Suo desiderio di continuare ad essere chiamato «Padre» (e non «Eccellenza»), insieme con i modi anticuriali del Suo discorso e i tratti familiari del Suo dialogo, muove nella stessa “francescana” direzione: lo stile non mente.

Ma appare anche chiaro, nella Sua omelia e nell’intervista concessa ai giornalisti, che non c’è generico buonismo nel Suo programma, bensì lucida consapevolezza, illuminata dalla fede in Dio, dei limiti della condizione umana e fermezza nei propositi di denuncia del male in qualunque parte della società si annidi e di lotta senza quartiere.

Non saremo, certamente, noi a nasconderci che non mancheranno difficoltà da superare in questa nostra diocesi, in cui, nonostante l’impegno di molti sacerdoti e di numerosi cittadini onesti, la crisi economica scava abissali falle sul terreno della morale sociale e individuale: crescono, purtroppo, tra i giovani, comportamenti regressivi, autolesionistici, banalmente edonistici; aumenta l’uso della droga; non si riduce la cancrena del malaffare e della corruzione.

Ma un buon pastore – Ella tiene a questo titolo “francescano” – riuscirà a tracciare vie di salvezza per il suo gregge. Con l’aiuto di Dio, della Madonna e della comunità intera dei fedeli.

Rosario Fodale

Presidente Associazione

 

Ultima modifica il Martedì, 24 Gennaio 2017 17:32
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