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 Direzione artistica affidata all’Accademia Euromediterranea delle Arti al CRITICO MARIA TERESA PRESTIGIACOMO Charity per la Mensa dei Poveri Sant’Antonio, Messina

- di Gennaro Galdi -

Messina. Il critico Maria Teresa Prestigiacomo, giornalista, con questa mostra, intende dimostrare che è sempre interessante operare per un confronto tra valenti e meno valenti artisti di Messina, magari bisognevoli delle lezioni dei maestri storicizzati nel territorio; inoltre, l ‘iniziativa- spiega il critico- è utile a fare emergere i pittori di talento, a far consolidare l immagine dei maestri storicizzati ed a far operare un confronto, costruttivo in tutti i casi, considerato che il pittore che non si riconoscerà la stoffa per continuare il suo percorso artistico, sarà destinato ad arrendersi, oppure potrà continuare ad operare, migliorando le sue performances, se meritevoli di avanzamento, sotto l’egida dei maestri - Pertanto, il critico, che è solito presentare al Museo Nazionale di Parigi Champs Elysees i Grandi Maestri, a Berlino Concetta De Pasquale ed Allio, a Parigi Morena Meoni ed Aurora Coppolino… allo stesso modo, aiuta e sostiene i pittori meno valenti o meno fortunati ed artisti emergenti che debbano ancora maturare il loro percorso artistico -

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Sotto l’egida di Trischitta Sindaco, che oltre ad essere un consigliere Comunale è anche un avvocato, un professionista affermato ed anche un cultore dell’arte moderna e contemporanea, una mostra d’arte moderna e contemporanea è stata allestita, al Palacultura, nell’elegante foyer di Viale Boccetta. Coordinamento logistico e del reading poetico Renato Di Pane. La mostra intende mostrare una mappatura documentaria degli artisti che solitamente espongono a Messina e nel circondario, grandi maestri ed emergenti o di talento che val la pena conoscere; i maestri messinesi storicizzati come Carmen Crisafulli e Pino Coletta, Pippo Crea, Alberto Avila e Morena Meoni avevano il compito di curare l’allestimento, felici di potersi affiancare e sostenere, nel loro percorso, i pittori meno bravi, meno affermati, come in passato fecero Renoir e i Big dell’Arte, affinche’ l’ arte dei colleghi possa perfezionare tecniche e stile, attraverso significativi steps. Inoltre, un obiettivo di integrazione è stato perseguito e raggiunto: l’affiancare ai maestri messinesi ed agli emergenti, pittori stranieri della Bielorussia e dell’Ucraina, ha determinato, attraverso l’arte, una piena integrazione culturale. La conferenza stampa di presentazione della mostra si è tenuta giovedi 15 marzo presso la sala commissioni di Palazzo Zanca con l’Avv Giuseppe Trischitta e l’egida Trischitta Sindaco che ha supportato l’evento d’arte e poesia. Coordinatore logistico voluto dal critico Prof. Maria Teresa Prestigiacomo, è stato Renato Di Pane . L’iniziativa d’arte serbava anche un progetto Charity a beneficio della Mensa dei Poveri di Sant’Antonio. Peccato che non vi siano state ancora vendite ma solo delle trattative in corso tra gli artisti ed i potenziali acquirenti che, si spera vadano in porto. Gli artisti presenti con le loro opere PINO COLETTA, CARMEN CRISAFULLI, PIPPO CREA, MORENA MEONI, MARIA LIDIA SIMONE,ALBERTO AVILA, ANGELA ALIBRANDI, OLEKSANDRA SHLYAKHTINA,,FORTUNATO CHIESIN,I MARIA CAMARDI,AURELIA CAMPOLO, ANGELA VIOLA, DOMENICO VENUTI,   ANTONELLA GARGANO, MEK ZODDA, SERENELLA COSTA, GISELLA SCHIRO', MIRIAM DONATO. AKSANA MURHASHKA. IRINA BELAEVA –DROBYSH. FIORANGELO PRESTIPINO, JOSE’ RUSSOTTI, SEBASTIANO MIDURI, SEBASTIANO CAVALLARO, MARIO MONDELLO, IDA CRISAFULLI, GIACOMO D’ANDREA, SERENELLA COSTA E PAOLO PICCIONE, MARIO MONDELLO.

Il 17 mattina, sala gremita di circa seicento persone per l’ inizio della mostra e per il varo della campagna elettorale Trischitta Sindaco che è iniziato con un toccante video altamente professionale che mostrava i progetti del programma Trischitta Sindaco.

La cerimonia si è conclusa con la consegna delle locandine- ricordo a tutti i partecipanti: la piu giovane di venti anni, il più anziano di ottantacinque anni . Ancora prima,    Pippo Crea ha mostrato quanta capacità di attrattore turistico potrebbe contenere il progetto dei murales della casa di Maria Costa ed a sua volta, Carmen Crisafulli ha esposto all’avv Giuseppe Trischitta ed al pubblico, le sue idee sulla scelta eventuale da operare per gli spazi gratuiti destinati agli artisti ( solo con spese di manutenzione) per la Casa degli Artisti. La tre giorni d’arte e bellezza si è conclusa con il compiacimento espresso dall’Avv Trischitta agli artisti ed ai poeti, ricambiato dagli stessi con un calorosissimo applauso.

- di  Marcello Crinò -

Sabato 17 marzo 2018 nella sala lezioni dell'Università della Terza Età di Barcellona è andato in scena il processo avviato nel 70 a.C. dai siciliani contro Gaio Verre, governatore della Sicilia al tempo dell'antica Roma dal 73 al 71 a. C., tratto dalla "Verrine" di Marco Tullio Cicerone (106-43 a.C.). Un foltissimo pubblico ha seguito con attenzione la rappresentazione in forma di "recitar leggendo" curata dal Laboratorio teatrale dell'UTE. Il coordinamento è stato curato da Tanina Caliri, Rettore dell’UTE e docente esperta della lingua latina, mentre la riduzione del testo e la sceneggiatura è stata curata dall’attore Giovanni Corica, che ha anche avuto l’onere più impegnativo, interpretando la parte di Cicerone. Tanina Caliri ha introdotto lo spettacolo, le cui fasi del processo sono state raccordate dalla voci di due “croniste”, Pina Leonti e Maria Neri. L’azione si svolge a Roma, dove di fronte al giudice Manio Acilio Glabrione (Franco Speciale), Cicerone, assistito dal suo segretario Marco Tullio Tirone (Mauro Ciabattini), porta avanti la sua arringa contro Verre, difeso da Quinto Ortensio (Ciano Santanocita), accusato dai siciliani di concussione per aver depredato l’isola, rubando in vari modi denaro e beni a privati cittadini e alle comunità. Cicerone percorse la Sicilia alla ricerca delle prove da esibire nel processo, col risultato che Verre dopo la prima fase del processo non si presentò in aula preferendo l’esilio volontario a Marsiglia.

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Sfilano i testimoni Publia Annia (Ina Mazza), Dione di Alesa (Vittorio Basile), Sopatro di Alice (Claudio Passantino), Carpinazio (Mario Lanza), Gaio Ejo (Enzo Miraglia) e Sopatro di Tindari (Nino Corica) e raccontano le nefandezze di Verre nei loro confronti. Gli ultimi due testimoni provengono da Messina e da Tindari: Gaio Ejo fu depredato di statue in bronzo opera di grandi scultori greci, mentre Sopatro, magistrato del Senato di Tindari fu torturato per costringere gli abitanti a consegnare a Verre la statua di Mercurio, giunta nella cittadina come bottino di guerra.

Una storia di duemila anni fa ma di grande attualità, dove emerge il peggio della politica non intesa come servizio nei confronti dei cittadini, ma come arricchimento personale attuato con la prepotenza e con l’inganno. Un bel servizio reso agli utenti dell’UTE e ai cittadini che hanno ben apprezzato l’iniziativa.

La scenografia essenziale è stata curata da Mauro Ciabattini, gli effetti tecnici (proiezione di immagini a corredo del testo) sono stati curati da Franco Raimondo.

Al Signor Assessore all’Ambiente Comune di Messina

 

17 Giugno 2018

 

Oggetto: richiesta eliminazione materiale inquinante abbandonato nei pressi Lungo Mare Rodia    

Faccio presente che accanto discesa Via Cicerina, sul lungo mare di Rodia, ho accertato come documentato dalle foto allegate, che incivili hanno abbandonato e continuano ad abbandonare rifiuti di vario tipo. Infatti nel terreno di facile accesso si trova di tutto. Sicuramente di notte l’area completamente abbandonata viene utilizzata per scaricare materiale di risulta, materiale ferroso, spazzatura di vario tipo, detriti, terra da riporto. Qualche padroncino con camion munito da ribaltabile invece di smaltire correttamente i materiali di risulta ha pensato che fosse quella area più sicura per sbarazzarsi del carico, senza pagare un soldo. Così facendo questi criminali hanno inquinato la terra il nostro territorio. Considerato che il 26 Giugno 2016 ho segnalato con lettera e foto la problematica sopra esposta, visto che oggi la situazione è notevolmente peggiorata e nulla è stato fatto.

Materiale inquinante abbandonato Rodia 007

Chiedo di SAPERE dall’Assessore all’Ambiente quanto segue:

  1. Perché non è stata bonificata l’area con l’invio di mezzi meccanici ?
  2. E’ stata accertata a chi appartiene l’area in questione?
  3. Perché non è stato chiuso l’accesso con un cancello per evitare ingresso di qualsiasi mezzo?

Con la presente chiedo, inoltre, alla Signoria Sua Ill.ma, avendo lo scrivente molta fiducia sul suo operato, un autorevole intervento sui responsabili del settore per eliminare tutto il materiale inquinante con mezzi meccanici e camion capienti. Chiudere, dopo accurata pulizia, l’ingresso di facile accesso con cancello per scoraggiare questi incivili criminali che per risparmiare qualche euro mettono a rischio la salute pubblica e privata.

 

 

pppp

Messina 17/03/2018: Un dettagliato excursus sui costumi della tradizione popolare regionale corredato da immagini e didascalie, in un volume molto elegante e curato nei particolari, scritto da un personaggio che delle tradizioni popolari ne ha fatto una ragione di vita: Lillo Alessandro, fondatore dei Canterini Peloritani e direttore del Centro Studi Tradizioni Popolari “Canterini Peloritani”, il quale ha voluto mettere nero su bianco anni di ricerche e di esperienza nel campo delle tradizioni folcloriche. Il libro verrà presentato al pubblico messinese domenica 18, alle 18:00 al Circolo Thalatta. Saranno presenti il presidente dell’AMMI, Francesca De Domenico, il presidente del circolo Thalatta, Silverio Magno,il presidente dell’associazione Antonello da Messina, Sergio Di Giacomo, interverranno la giornalista Italia Cicciò Moroni, l’architetto Nino Principato. Converserà con l’autore la giornalista Letizia Lucca, mentre le conclusioni sono affidate a Giuseppe Ruggeri, presidente di “Nuova Scocca”.

- di Letizia Lucca - 

 

Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela

COMUNICATO STAMPA

Da lunedì 19 a mercoledì 21 marzo 2018, alle ore 18,00, presso la Parrocchia S. Caterina V. e M. (ME), si terrà la “XXXVII Settimana Teologica” che quest’anno ha per tema Giovani e fede: un incontro possibile?.

Lunedì 19 marzo, la tregiorni di riflessione si aprirà con la Solenne Prolusione. Dopo l'introduzione ai lavori da parte del Vicario Episcopale per il Laicato, Mons. Tindaro Cocivera, e l'intervento della Schola Gregoriana Messanensis diretta dal M° Giovanni Lombardo, il Teologo Robert Cheaib interverrà sul tema "Giovani e fede: un incontro possibile?".

Martedì 20 marzo, lo Scrittore e Saggista Andrea Monda interverrà sul tema “In ascolto dei giovani”, dialogando con Caterina Donato, Rosanna Tomasello e Nico Lotta.

Infine, Mercoledì 21 marzo, il Prof. Marcello Tempesta: “Incontro tra le generazioni”.

Si prega di dare massima diffusione al comunicato.

Messina, venerdì 16 marzo 2018

Don Giuseppe Lonia

Direttore dell'Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali

Dott. Antonio Tavilla

Giornalista e Collaboratore

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www.diocesimessina.it

Comunicato del 16 marzo 2018 n. 004/2018

- LA REDAZIONE -

Nel quadro delle attività culturali promosse dal CIS della Calabria, si è svolta, venerdì sera, presso la sala (stracolma) della Biblioteca Comunale De Nava di Reggio, la conferenza del prof. Giuseppe Rando, ordinario di Letteratura Italiana dell’Università di Messina, su “Salvatore Quasimodo tra letteratura e giornalismo”. Introdotto da una lucida presentazione della dott.ssa Loreley Rosita Borruto, il relatore ha illustrato, con grande chiarezza, i due tempi della poesia di Salvatore Quasimodo, rilevandone, al di là delle differenze specifiche, l’assoluta forza espressiva. Il professore, che ha raccolto e pubblicato, insieme con un suo allievo, in due corposi volumi, tutti gli scritti giornalistici di Salvatore Quasimodo, si è quindi soffermato sulla personalità esuberante, risoluta e risentita del grande poeta siciliano, quale si rivela nei colloqui settimanali con i lettori.

- di Giuseppe Rando -

Come volevasi dimostrare, hanno vinto gli illusionisti delle Cinquestelle e la Destra becera, fascistoide di Salvini, Berlusconi, Meloni, mentre hanno perso - ma di brutto - il PD di Renzi e tutte le sinistre sinistresi che sognavano di «intercettare i voti in uscita dal PD» e marciare verso “il sol dell’avvenire” insieme con la gloriosa classe operaia, con i sindacalisti inflessibili della CGL e con i proletari della nazione intera contro il governo fascista (?) e contro i biechi padroni (del vapore?).

In democrazia, però, il popolo ha sempre ragione. Viva il popolo, dunque, e viva la democrazia (dimenticando, per un momento, che era democrazia anche quella che portò al potere quel pazzo di Hitler e quel megalomane di Mussolini).

Intanto, la Sicilia - asservita o meno alla mafia - non finisce di sorprendere: è stata, per quarant’anni, una “minna” (da mungere) per la Democrazia Cristiana; ha, quindi, dato la totalità dei seggi disponibili (sessantuno) a Berlusconi, nella sua prima “uscita” del 1994; ha votato, ora, per gli imbroglioni delle Cinquestelle con maggioranze quasi bulgare, iperboliche: più del 30% in ogni comune e più del 60% a Siracusa: viva la coerenza e la coscienza democratica dei siciliani.

Ma al di là del sarcasmo, non possiamo non chiederci come si fa - nonostante la disoccupazione scandalosa di cui sono vittime le donne e i giovani siciliani soprattutto – a illudersi tanto facilmente, a credere a quel “pullanchellu” di Di Maio, figlio di padre fascista e allievo del qualunquista Grillo, che promette uno stipendio a tutti i disoccupati d’Italia? Come si fa a non chiedersi, almeno, dove li possa mai prendere, quel “pullanchellu”, tutti quei soldi?” Come si fa a non capire che non ci sono - non ci sono mai stati - salti in avanti, improvvisi, bruschi della storia, ma semmai progressi lenti, faticosi o, peggio, salti all’indietro? Come si fa a credere ancora oggi (non nel Medioevo) all’avvento di una palingenesi miracolosa? E a credere che la rinascita possa venire da un comico e da un “pullanchellu”? Sfortunato, invero, quel popolo che ha bisogno di … illusionisti.

C’è invero da disperare per la sorte dei nostri figli e nipoti. E c’è, forse, da piangere.

Qualche mio amico, parla dell’antica questione meridionale irrisolta. Ma, se è questa la causa dello sfacelo, la soluzione non è certo quella avanzata dai prestigiatori suddetti (che ritornano, di fatto, al fallimentare assistenzialismo democristiano) né quella dei fascistoidi (che parlano di Flat tax a favore dei miliardari). Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 e la fine del Comunismo in URSS, tutti sanno che le questioni meridionali si risolvono solo stimolando, incentivando, producendo lavoro e che il lavoro, sulla terra (non sulla luna), s’incentiva, si produce ecc. con gli investimenti pubblici (dello stato) e privati (degli imprenditori, dei padroni). Ma si sa pure (o si dovrebbe sapere) che, per funzionare, il l’intervento pubblico non deve fare buchi nel bilancio dello stato e che l’impresa privata non deve essere fallimentare. Ebbene, storicamente, oggettivamente, su questo terreno concreto, in Italia, finora, c’è stata solo la proposta - e qualche azione concreta, invero - della sinistra riformista e democratica. Nient’altro.

Ma questo povero, ingannato, martoriato (da secoli), attardato popolo italiano, che – non dimentichiamo -, per Manzoni, nell’Ottocento, era solo «vulgo disperso», quando potrà mai capirlo?

- di Marcello Crinò -

La giornata della donna ha visto la città di Barcellona impegnata in tre eventi. Il primo, organizzato dal network delle associazioni culturali, si è sviluppato per tutta la giornata in varie sedi ed è stato oggetto di un altro articolo già pubblicato in questa testata. Sempre l’otto, in simultanea con l’evento del Network, la Pro Loco Nomos di Manno, presieduta da Nino Costa, ha presentato nelle sale del Villino Liberty due libri sui misteri e i segreti di Florence T. Trevelyan, filantropa e naturalista britannica, morta a Taormina nel 1907.

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L’ultimo evento si è svolto alla Biblioteca Comunale il 9 marzo, con un taglio storico-archeologico: “Donne e Madri, antichi volti del potere”, organizzato dalla Biblioteca col Patrocinio del Comune e dalla Fi.Da.Pa., con la presenza di due eccellenti relatrici: Fulvia Toscano, Direttore Artistico di Naxoslegge, e l’archeologa e numismatica barcellonese Grazia Salamone. A fare gli onori di casa la dottoressa Maria Rosa Naselli, che ha introdotto i lavori, e i saluti dell’Assessore alla Cultura Ilenia Torre e di Ilaria Cammaroto, presidente della Fi.Da.Pa. sezione di Barcellona. Ilenia Torre e Ilaria Cammaroto hanno evidenziato che si tratta l’evento conclusivo della giornata della donna iniziata il giorno prima con la collaborazione del Comune e delle varie associazioni cittadine, nell’intento di riscoprire la figura femminile in un periodo particolare. La Naselli ha spiegato il senso dell’iniziativa, cioè di evidenziare il ruolo e la funzione della donna nel mondo classico.

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Fulvia Toscano ha condotto una appassionata relazione, densa di rimandi a grandi studiosi di antropologia e storia delle religioni, soffermandosi su tre figure particolarmente interessanti per le loro ricerche sul potere delle donne: la lituana Maria Gimbutas, vissuta durante i totalitarismi del XX secolo, che per le sue ricerche subì l’ostracismo del mondo accademico; Zenobia, l’ultima regina d’Oriente che voleva ricreare il monarcato ellenistico per contrastare il potere di Roma; Ghiara Vigo, una donna sarda contemporanea, “maestro” (come vuole essere chiamata) del bisso, la seta del mare, il filo che si ottiene da una cozza gigante.

La Salamone, partendo dalla foto della locandina dell’evento con gli acroliti di Morgantina Demetra e Kore, si è addentrata in una interessante analisi della dea Madre in Sicilia vista attraverso gli scritti degli storici antichi, dall’archeologia e dalla numismatica antica.

Nella sala conferenze della Biblioteca è stata allestita anche una piccola mostra di libri incentrati sulla donna, tra i quali spiccavano Ipazia di Silvia Ronchey, Matriarcato e dee-madri di Frazer, Amanti e regine di Benedetta Craveri, Il matriarcato di Bachofen, Meteres di Corradini, e tanti altri.

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