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Santuario di S.Antonio

II Tempio è anche 'Santuario di S. Antonio', del Santo cioè, che il P. Annibale proclamò, nel lontano 1918, 'singolarissimo e instancabile benefattore nostro e di tutti quelli che alle nostre preghiere si raccomandano'.

II Santuario fu la prima Chiesa in muratura costruita a Messina, dopo il terremoto del 28 dicembre 1908, e sorge sulle rovine di un quartiere, una volta alla periferia della Città, il 'Quartiere Avignone', divenuto per l'opera zelante del P. Annibale, il 'quartiere della carità'.

La progettazione dell'opera fu affidata allo studio dell'Ing. Letterio Savoia, messinese. L'opera rientra nella tradizione dell'architettura ottocentesca. L'impianto spaziale è quello classico della Chiesa basilicale a tre navate che si innestano direttamente nelle absidi senza l'interposizione del transetto. La composizione è ispirata alle forme dell'architettura rinascimentale.

La copertura delle navate è realizzata con tetto a capanna con manto di tegole piane alla marsigliese, mentre le semicupole delle absidi sono rivestite con lastre di piombo.

L'esterno

I prospetti esterni sono interamente rivestiti con paramento di pietra di Melilli (Siracusa).
Sul prospetto laterale, le lesène che denunciano le strutture dell'interno, inquadrano finestre con arco a tutto sesto e la porta laterale d'ingresso.

Una sobria decorazione accompagna il disegno strutturale.
Nel prospetto principale, particolare risalto acquistano sul bianco della pietra, le artistiche fusioni in bronzo.

Del Gangheri è l'altorilievo di S. Antonio, posto nel fastigio del portale d'ingresso. Del Sindoni sono le due statue degli Evangelisti del 'Rogate': S. Matteo e S. Luca, poste nelle nicchie laterali. Le immagini simboliche degli Evangelisti e i bassorilievi che adornano i timpani (notevole il grande S. Cuore tra due angeli sul frontespizio centrale), sono dovuti al Prof. Giuseppe D'Arrigo, decoratore di grande fantasia.
Le due epigrafi che sovrastano le statue degli Evangelisti richiamano il 'messaggio evangelico' della preghiera per le vocazioni e l'amore per gli orfani.
La porta di bronzo dell'ingresso principale è inquadrata da un portale, l'arcata è sorretta da due colonne, al tutto conferisce particolare grazia il delicato ricamo degli ornati.
Nella seconda elevazione della navata centrale un'ampia finestra pentafora, con arcatelle sorrette da esili colonnine, illumina la cantoria.

L'interno

II ritmo delle colonne si ripete nelle lesène dei muri laterali. Sul fondo le absidi coperte da semicupole, si innestano direttamente nelle navate.
La copertura delle navate all'interno si presenta piana, divisa dalle catene delle capriate in vasti riquadri affrescati con maestria da Rosario Spagnoli. Si tratta di una pittura di scuola accademica, di sicura perfezione formale, cui non manca l'originalità, ma il cui maggior valore sta nella tenue e delicata fusione cromatica che dà il tono all'atmosfera del Tempio, e fa di queste pitture un vero strumento di espressione architettonica.

Le opere di arte figurativa profuse con ricchezza nel Tempio, sono intese ad illustrare il grande 'messaggio' evangelico, e ad evocare il culto alla Madonna e a S. Antonio di Padova.
Cosi sulla volta della navata centrale, ammiriamo l'artistica tempera raffigurante Gesù che affida agli Apostoli il 'comando' della preghiera vocazionale: «Rogate ergo dominum messis, ut mittat operarios in messem suam».

Dello stesso autore sono le tempere del profeta Elia, rapito su un carro di fuoco verso il cielo;
la visione del Cuore di Gesù a S. Margherita M. Alacoque; Gesu 'buon pastore'; S. Cecilia all'organo; il trionfo dei cori angelici.
Sulla volta della navata sinistra, dedicata alla Madonna, ammiriamo: nella lunetta sopra l'altare, il trionfo dell'Immacolata; segue la coraggiosa Giuditta che trionfa su Oloferne; la vittoria della ‘Donna' sul serpente tentatore; il trionfo della regina Ester sul cuore del re Assuero; 'Arca di Noè e l'arcobaleno di pace e di alleanza.
Nella navata di destra, dedicata alla gloria di S. Antonio, ammiriamo sull'altare del Santo: il trionfo del Taumaturgo di Padova circondato da angeli;
S. Antonio celeste provveditore che da il pane agli orfani; l'apparizione delta Madonna in un'estasi a S. Antonio; il santo che debella la morte e le malattie; il 'brevetto' di S. Antonio e, infine,il prezioso reliquiario con la Lingua di S. Antonio, incorrotta, portata da Angeli.
Artistici e originali i sette altari del Santuario.

L'altare maggiore, maestoso nei suoi lucidi marmi, intarsiati di bronzi dorati, ritto sulle sue colonne di marmo senese, ricco nelle sue decorazioni e nello stesso tempo semplice nei suoi ornamenti liturgici di candelabri e fiori. II tabernacolo, dal disegno grazioso, a un'opera veramente pregevole. Interessante la 'Cena' in bronzo modellata dal Gangeri.
Gli altri altari sono dedicati alla Immacolata, al Crocifisso e all'Addolorata.
Dello Spagnoli sono le pale degli altari laterali. La decorazione può dirsi insieme ricca ed essenziale. II delicato ricamo degli ornati in foglia d'oro segue le linee del disegno strutturale, le accentua e le compone in armonica fusione.
I pavimenti in marmo, i lampadari in ferro battuto, i confessionali in legno intarsiato sono il prodotto di una tradizione artigiana locale.
Le vetrate istoriate, seguite su disegno dello Spagnoli, distrutte dagli eventi bellici nel 1943, raffiguranti Profeti, Evangelisti e le virtù teologali, sono state in parte rifatte. Da esse filtra una tenue luce che, posandosi sugli ori delicati, sui marmi chiari, sui preziosi colori degli affreschi, crea quell'atmosfera che da maggior valore al tempio;un'atmosfera mistica e raccolta che fa di un'espressione architettonica un invito alla preghiera e alla meditazione...
II visitatore è attratto da una tenue luce che illumina la 'Tomba' del P. Annibale: la preghiera per la sua glorificazione e per impetrare grazie dal Signore, si fa impellente. II pellegrinaggio di anime e di cuori alla Tomba del Servo di Dio è continuo...

Ultima modifica il Domenica, 16 Ottobre 2016 14:38
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