Login to your account

Username *
Password *
Remember Me
rfodale

rfodale

DSC 1055

 

Incanta con l’arte del Tombolo e del Cantù.

Una donna amante delle tradizioni che una volta si dedicava all’allevamento del baco da seta e nel contempo coltivava la passione per il ricamo, per la maglia, per il filet, per il chiacchierino. Ma il suo più grande amore è l’arte del Tombolo, del Pizzo e del Cantù.

I fuselli nelle sue mani suonano delle dolci melodie, creando dei pizzi eleganti e preziosi. La sua disponibilità a tramandare gli antichi lavori artigianali è unica; la pazienza e la sua umiltà si esprimono nella sua arte.

Invito l’artista CINZIA SVEZIA a salire sul palco.

  

DSC 1056

  

Motivazione

 

PER ESSERE LEGATA ALLE TRADIZIONI CHE INTERPRETA

CON UN SEMPLICE MATERIALE,IL FILO,

CON CUI CREA VERE E PROPRIE “TELE” D’AUTORE.

 

DSC 1057

 

DSC 1049

 

Cocchiere simbolo della Messina che riporta alle menti arti, tradizioni caduti nell’oblio.

Il ricordo galoppa al ritmo del cavallo con la sua carrozza e attraverso questo mezzo di locomozione si assaporano odori, sapori, luci e brezze dimenticati. A raccontare la storia della città degli anni trascorsi è lo Gnuri che a bordo di un calesse, ricorda la città degli anni 50, le passeggiate, Piazza Duomo, Piazza Cairoli, Viale S. Martino, la libreria Ciofalo con altri antichi negozi. Essenziale, la vista delle vecchie carrozze storiche che Molonia ha acquistato e rigenerato per presentarLe alla sua gente. Sulla città di un tempo non è calato il sipario e lo gnuri ripercorre sentieri del passato non per versare lacrime amare ma per favorire un riscatto di cui, in atto, si avvertono tutti i segnali.

  

DSC 1052

    

Motivazione 

 

 Per aver rappresentato la figura dello "gnuri"

 come metafora di " cocchiere della cultura "

 raccontando la storia della città con i suoi odori  e le sue luci 

 

  

DSC 1053

 

 

 

DSC 1046

 

 Quella dei Gerbino è una vera e propria tradizione di famiglia che affonda le sue radici nella tradizione artistico-culturale di Caltagirone e Santo Stefano di Camastra. L’attività artigianale di Rino GERBINO spazia dai bassorilievi , dalle sculture, all’oggettistica, alle bomboniere ed alle fontane, Ma ciò che caratterizza e distingue in modo particolare i suoi lavori è la realizzazione effettuata rigorosamente a mano libera di ogni singolo pezzo. Tuttavia pur rimanendo fedele a forme e decori che si richiamano alla vecchia tradizione, egli non disdegna attraverso la continua ricerca e studi appropriati , di dare ai suoi lavori in tocco di moderna attualità, fondendo così la Sicilia di ieri e di oggi. Da qualche tempo la sua arte viene richiesta ed impiegata anche nelle illustrazioni di libri, come le bellissime immagini che sono state inserite ed hanno reso più interessanti il primo ed il secondo volume di Filippo Scolareci dal titolo “ Poesie, Miti e Leggende Siciliane” nonché il libro di Giuseppe di Rosa dal titolo “Il grande cuore di Como” che tratta del terremoto che ha colpito le città di Messina e Reggio Calabria nel 1908 .

 

 

DSC 1047

 

 

Consegna il premio il dott.  Piero  Giacobello

  

MOTIVAZIONE

 

PER ESSERE GELOSO E GENEROSO CUSTODE DELL’ARTE DELLA CERAMICA 

IN CUI CONVIVONO LA SICILIA DI IERI E QUELLA DI OGGI.

 

DSC 1048

 

 

 

DSC 1042

 

Sarta specializzata in costumi medievali di Montalbano Elicona.

 

E’ membro dell’Associazione Rievocazioni storiche e religiose . Usa spesso materiali riciclati, stoffe, decori ed accessori a basso costo. Ha realizzato oltre i costumi per la festa medievale di Montalbano, anche accessori quali corone, cinture in cuoio, borsette, guanti ricamati per re e regina, calzari in stoffa. Crea bambole in stoffa stile medievale riproducendo arcieri, templari, nobili, popolane, partendo da una forcella in legno di nocciolo. Ultima realizzazione la riproduzione della corona di Costanza D’Aragona sita nel Duomo di Palermo.

 

 

 

DSC 1044

 

Motivazione

 

PER AVERE DATO VIVO SIGNIFICATO ARTISTICO E CONTINUITA’ ALLA TRADIZIONE

  E ALLA RIEVOCAZIONE STORICA ATTRAVERSO L’ATTIVITA’ LABORATORIALE.

 

DSC 1045

 

DSC 1037

Art director messinese che dopo gli studi completati all’istituto statale d’arte Basile di Messina, si è specializzato nel campo della comunicazione visiva presso la Scuola Civica del Castello Sforzesco di Milano. Ha collaborato con diverse agenzie multinazionali e studi di grafica. Esperto di creatività legata al mondo musicale, Giuseppe Delia, ha creato copertine per i dischi di Battiato e Mina.: trattasi di copertine di raffinata e innovativa inventiva con i caratteristici tocchi tra il realistico ed il fiabesco. Si pensi alle copertine dei celebri dischi “Cafè de la paix e l’ombrello e la macchina da cucire” . Delia ha anche disegnato il bassorilievo rosato con un suggestivo color sabbia per “Mazzini canta Battisti” con quel tocco pastello sul volto della cantante di Cremona che ha lasciato una fote traccia nel campo della grafica musicale. Alcuni suoi lavori sono apparsi nelle maggiori riviste di settore da Linea Grafia e Creative Magazine, da Strategia fino al Catalogo Digital Imaging contenente le opere dei maggiori 50 creativi e fotografi esposti al Museo della scienza e della Tecnica di Milano nel 1998.

 

Si Invita Giuseppe Delia ed il Prof. Guglielmo Bambino docente di ruolo  di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico Statale " E.Basile". Il prof. Bambino esordisce come grafico pubblicitario e ricopre per anni il ruolo di Art Director nel settimanale Centonove alternando alla grafica editoriale attività teatrali. Ha avuto il piacere di "restaurare" le macchine festive della VARA e di Mata e Grifone nonché il Cero Votivo a S.Eustochia; si dedica a mostre di Pittura considerando quest'ultima un'esperienza intima dell'essere , componente di commissione nonché famoso vignettista,  ad avvicinarsi sul palco per la consegna del riconoscimento Arti applicate  e Mestieri. 

 

 

DSC 1038

 

Consegna il premio il Prof. Guglielmo Bambino

  

MOTIVAZIONE

 

PER AVER INTERPRETATO E SUBLIMATO IL VALORE EVOCATIVO E SIMBOLICO

DELLE IMMAGINI ATTRAVERSO TECNICHE GRAFICHE TRADIZIONALI E DIGITALI.

 

DSC 1041

 

 DSC 1032

Antonuccio è un milazzese fra i personaggi più rappresentativi in campo mondiale, del Floral Design. Dopo un percorso in crescendo, da giovane fiorista intraprendente e creativo, riesce a conquistar le più alte vette dell’Arte Floreale Vegetale: è il Fiorista che diventa Artista, che progetta con creatività e realizza con arte, armonia ed equilibro, composizioni, addobbi e decorazioni floreali: sempre in continua ricerca di nuove forme, strutture e materiali. Il suo percorso formativo e di alta specializzazione lo ha portato a raggiungere esperienze di alto livello in Italia ed all’estero.

Fonda il primo Movimento di fioristi professionisti in Italia; diventa Consigliere Nazionale di Interflora e nel 1989 rappresenta l’Italia alla Coppa del Mondo di Arte Floreale che si tiene in Giappone. E’ Giurato Internazionale di Arte Floreale

Allestitore di Stand nelle più importanti Fiere di tutto il Mondo , completa il quadro delle sue peculiarità sposando le regole e le concezioni orientali, da cui riesce a creare una nuova corrente in Italia e da cui nasce la sua Scuola Laboratorio Idee a Milazzo che si impone subito per le innovazioni relative alla cultura, alle Arti, ai Mestieri ed a tutto ciò che si può attingere alla NATURA per diventare Arte.

Ha fondato la Rivista Nazionale “Laboratorio Mediterraneo” che è l’Organo ufficiale della Scuola e pubblica Atmosfere che raccoglie la sintesi delle sue migliori performance.

 

DSC 1034

 

 

MOTIVAZIONE

 

PER ESSERE RAPPRESENTANTE SENSIBILE DEL RUOLO

DELL’ARTE E DELLA CREATIVITA’ AL SERVIZIO DELLA NATURA

 

DSC 1036

 

 

    

DSC 1026

L’esperienza artistica di Turi Randazzo di Francavilla di Sicilia inizia nel lontano 1952 quando, a soli quindici anni, restando affascinato dalle emozioni provate di fronte ad un masso informe, comincia la sua attività per trasferire sulla pietra le forme volute (ci troviamo di fronte ad una delle poche persone che esercitano ancora l’arte dello scalpellino nella Valle dell’Alcantara

 

La fonte ispiratrice per eccellenza è l’arte classica, soprattutto quella greca la cui bellezza, è ineguagliabile per l’equilibrio, per il senso delle proporzioni, la compostezza che la caratterizzano. Convinto che chi non è capace di rendersi conto del valore della civiltà classica <<rimarrà al buio e vivrà alla giornata senza alcuno stimolo>>, egli evidenzia un profondo culto per il passato ed un grande amore per la cultura. Da qui il suo rimpianto per non aver potuto proseguire gli studi quando era adolescente e l’importanza che egli riconosce alla scuola.

 

Essendo infatti un autodidatta ed avendo per lungo tempo esercitato il mestiere del muratore, ha cercato di sopperire alla carenza di conoscenze teoriche con l’esperienza acquisita che, però, non è sufficiente a dargli l’esatto senso delle proporzioni e della prospettiva. Caparbiamente, però, il sig. Randazzo non si scoraggia mai e così costruisce un modellino in creta, in gesso o in argilla, un plastico, prima di intraprendere il lavoro commissionato. La pietra scelta è quella di Comiso, che, essendo molto dura, è si difficile da lavorare ma assicura risultati migliori rispetto ad altre tipologie.

 

L’esperienza umana del Randazzo scorre parallelamente a quella artistica che si avvale di un personale arricchimento culturale determinato dal suo interesse per la lettura.

 

Uscire dall’ignoranza è come <<liberarsi dalla schiavitù>> perché consente all’uomo di dare <<sfogo e corpo>> alla propria passione, alla propria creatività, alla propria fantasia. 

 

<<Il lavoro rende gli uomini liberi>>: questa è la conclusione e il messaggio con cui lo scalpellino artista ci ha lasciato. 

 

 

DSC 1030

 

Consegna il premio il Prof. Francesco FALCONE

 

 

MOTIVAZIONE

 

PER ESSERE ESEMPIO DI ESPERIENZA E FANTASIA PER L’USO DELLO SCALPELLO

CON IL QUALE  TRASFORMA LA PIETRA  IN FORME DI ARTE  PREGIATA.

 

DSC 1031

 

 

 

 

 

 

 

DSC 1091

 

 

A Pippo Gambitta di San Fratello ed a Filadelfio Versaci che si dilettano nell’arte della forgiatura di particolarissimi e pregiatissimi coltelli; in particolare il San Fratellino avente una lama a foglia di ulivo e manico in corno. Alcuni particolari hanno l’impugnatura di Rame e di alluminio. 

 

 

 

DSC 1093

Calendario

« Marzo 2023 »
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31