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Adolfo Celi

Mar 20, 2023

 

Adolfo Celi, grande attore ed anche regista, nacque a Messina nel 1922, trascorse l’infanzia e l’adolescenza in diverse città italiane, a causa della professione del padre che era Prefetto del Regno d’Italia. Insieme a Fellini, Gassman, Salce, Sordi ed altri nel 1942 entrò nel corso di regia all’Accademia d’Arte Drammatica. Lavorò con i registi Comencini e Zappa. Ma ciò che gli fece cambiare la vita fu l’amicizia e la stima che godeva da Aldo Fabrizzi, che lo chiamò in Argentina per una parte in “Emigrantes” e da allora, per ben 16 anni, Adolfo Celi non tornò in Italia. Successivamente andò in Brasile, ricevendone gloria e trionfi, e con grande intuizione rivoluzionò tutto il settore delle arti sceniche. Nello stesso Brasile fondò un teatro stabile, una compagnia di teatro di prosa ed una produzione cinematografica che diede il via alla prima forma di cinema nazionale e moderno. Recitò egregiamente in inglese e divenne popolare in Italia con “Petrosino”, “La Baronessa di Carini”, “Sandokan” e “Amici miei”. Fu un grande che portò alto il nome dell’Italia e della nostra MESSINA (Zancle) di cui sentiva la mancanza e scherzosamente durante un’intervista disse “mi manca la granita di caffè con panna e la brioches messinese”.

 

Fu Sergente Garibaldino e Tenente nei Granatieri

“Sergente Garibaldino 1860- Tenente nell’Esercito Italiano 1866 – Negoziante agricoltore 1912”, questo il lapidario testo che identifica un personaggio di origine messinese sepolto a Sant’Arpino (Caserta): Giuseppe MACRI’. A ritenerlo è una targhetta di ottone affissa sulla porta di ingresso del Mausoleo funebre fatto erigere dallo stesso Macrì per custodire le proprie spoglia. Scoprire chi fosse questo “sconosciuto” messinese e cosa avesse a che fare con un luogo lontano dalla sua patria, ci ha impegnato in una ricerca che ha fornito risultati molto sorprendenti ed a tratti davvero “inquietanti”.

Rampollo di una Nobile Famiglia siciliana, Giuseppe è stato il quinto figlio di Silvestro, a sua volta nipote  del Vescovo di Lipari e di Patti Silvestro TODARO. Nato in Messina nel 1843, risulta essere il fratello minore di Giacomo, illustre Giurista autore di diversi Trattati e Rettore della Università di Messina. Infervorato da ideali “liberali”, Giuseppe si arruola volontario, ad appena 17 anni, nelle fila dell’Esercito di Garibaldi partecipando alle operazioni della cosiddetta “Unità d’Italia”. Dopo alcuni anni trascorsi nel neonato Regio Esercito Italiano, prima come graduato e poi come Ufficiale, di lui si perdono le tracce. Ricompare, nel 1903, nel paesino campano dove compra un Palazzo Ducale appartenuto alla notissima Famiglia Sanchez De Luna d’Aragona. Nell’agro aversano vive per circa un trentennio dedicandosi all’attività di negoziante di semi. “Misterioso” resta, però, tutto il suo agire, pervaso da elementi massonici ed esoterici. Muore, ottantanovenne, nel 1932, dopo aver provveduto a lasciare in eredità ai poveri tutti i suoi averi. Il suo concetto di “Carità”, ma soprattutto  la sua “ossessione” di essere ricordato come “Benefattore” , si ritrovano esplicitate in diversi elementi in marmo lasciati a suo ricordo nel Palazzo e nel Mausoleo funebre. Gli stessi elementi, però, letti con una diversa ottica, ci restituiscono il profilo di un personaggio degno di un feullieton. La sua passione per il paranormale, infatti,  lo spinge a compiere azioni i cui risvolti andrebbero interamente indagati per arrivare ad un logico perché. Una sorta di  rebus occultato, da lui lasciato a posteri, ci ha portato a scoprire il suo lato forse più inquietante: il “prestito” del suo volto ad una  “anomala” ed inconsueta  Icona della Madonna della Lettera  fatta dipingere sulla sua proprietà santarpinese. Cosa possa aver spinto l’ex garibaldino, che tiene a sottolineare di essere un “italiano da Messina”, ad agire in questo modo  l’abbiamo ipotizzato all’interno del racconto da noi pubblicato sul sito Messinaweb.eu. Esortiamo i lettori di questo Magazine a dare un contributo in notizie al fine di riscoprire, a tutto tondo,  il personaggio Giuseppe Macrì. Così come ci piacerebbe sapere se, dopo il terremoto del 1908, possano essere sopravvissuti parenti dello stesso e discendenti dai suoi 4 fratelli, Giacomo, Pietro, Giovanni, Paolo Giuseppe.  Ulteriori notizie sulla sua vita, infatti, potrebbero contribuire a restituire alla Città di Messina un concittadino “degno di nota” togliendolo dall’oblio nel quale, forse ingiustamente, le vicende della Vita lo hanno finora relegato.

                                                                                              Antonio DELL’AVERSANA

                                                                                               Rosario  FODALE

San Leone Sinagra

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SINAGRA, CON IL PATROCINIO DELLA PRESIDENZA DELL’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA, ORGANIZZA LA MANIFESTAZIONE “RELIGIOSITA’ DEI NEBRODI TRA PARTECIPAZIONE, TRADIZIONI E ARTE” A SINAGRA NEI GIORNI -SETTE E OTTO MAGGIO 2013, IN OCASIONE DELLA FESTA DEL SANTO PATRONO SAN LEONE

 

PROGRAMMA

GIORNO SETTE

$1Ø  ORE 11,00 VISITA STABILIMENTO LAVORAZIONE DELLE NOCCIOLE F.LLI  CAPRINO;

$1Ø  ORE 17,30 INAUGURAZIONE MOSTRA RELIGIOSA DEDICATA AI PROTETTORI DEI SANTI PATRONI DEI PAESI DEI NEBRODI;

$1Ø  ORE 20,30 ASSAGGIO PRODOTTI TIPICI (INVOLTINI DI MACCHERONI E SALSICCIA CON LE UOVA – SUGO E CARNE DI SUINO NERO DEI NEBRODI A DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA);

$1Ø  ORE 21.30 CONCERTO DELLA BANDA MUSICALE “VINCENZO BELLINI” DI  SINAGRA

 

GIORNO OTTO

$1Ø  ORE 8,00/20,00 FIERA

$1Ø  ORE 10,00/22,00 MERCATINO ARTIGIANALE DEI NEBRODI E MERCATINO DELL’USATO

$1Ø  ORE 10,30 SANTA MESSA

$1Ø  ORE 12,00/200 PROCESSIONE DEL SANTO PATRONO DI SINAGRA - SAN LEONE;

$1Ø  ORE 15,30 CARATTERISTICA CORSA DEL SANTO LUNGO LA VIA V. VENETO FINO ALLA PIAZZA S. TEODORO -

$1Ø  ORE  21,00 PIAZZA SAN TEODORO ATMOSFERA BLU IN CONCERTO “…quando la musica diventa atmosfera”

$1Ø  ORE  24,00 FUOCHI PIROTECNICI 

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Le  signore  interessate  guidate  dal  maestro  Franco  Reale  presidente  dell'Accademia  di Moda e Costume di Roma  si  stanno  specializzano per aprire un atelier di moda   per poter realizzare abiti da sposa e  abiti da cerimonia. 

Il corso prevede una parte creativa con lo studio del disegno di moda una parte tecnica modellistica e la realizzazione sartoriale di capi.

Con una  preparazione particolare  dello studio  e  del  ricamo  antico  inserito  nelle  future  collezioni  di  abiti  da  sposa  cerimonia  ed elegante. 

 

 

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Motivazione

PER VOLER RAPPRESENTARE UN ESCLUSIVO ESEMPIO DI CONNUBIO

FRA IMPRESA E CREATIVITA’ SARTORIALE.

 

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Ernesto Geraci  nato a Messina 25/12/1939 ha frequentato l’I.C.R. Istituto Centrale del Restauro  di Roma conseguendo il diploma in data 30 ottobre 1962.  E’ Insegnante dall’anno 1967/68 in Educazione Visiva e Disegno dal Vero all’Istituto D’arte E. Basile Messina. La SPECIALIZZAZIONE della sua attività verte su Dipinti su tela e tavola, Affreschi,Opere Lignee, Lapidei, Reperti archeologici, Metalli, Cere, Gessi Numerose le opere restaurate per varie mostre come l’ Angelo del Polittico di San Gregorio,  l’ Annunciazione  di Palazzo Bellomo a Siracusa, l’ Ecce Omo e Madonna col Bambino e frate al Museo Regionale di Messina, la Croce dipinta Sec. XV della Cattedrale di Cefalù, Il Gonfalone della Chiesa Madrea di Galladoro, La Madonna col Bambino Della Chiesa dei SS. Paolo e Bartolomeo etc…. Restauro del dipinto di Mario Minniti raff. "Miracolo dellavedova di Naim",  delle collezioni del Museo Regionale di Messina; Restauro del Vascello in argento del XVII sec appartenete alla Chiesa dei Marinai Messina; Restauro di un lampadario in argento del sec. XVIII inv. N. 72 del Museo Regionale di Messina; Restauro di una statua, argento e ceroplastica del Museo Regionale di Messina; Restauro di due ceroplastiche raff. “il volto di Cristo” di Zumbo appartenente al Galleri Palazzo Bellomo; Lavori di restauro di una Edicola votiva “Pietà” presso la Caserma G. Carini” Soprintendenza per i beni culturali di Palermo;Lavori di restauro pittorico di una berlina da Signora di ignoto del sec. XVIII della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa; Lavori di restauro di un dipinto  su tavola raff. Maria SS. Delle Vittorie sito nella Cattedrale di Piazza Armerina.; Lavori di restauro n. 4 dipinti: Santa Lucia condotta al Martirio, Comunione di San Benedetto, San Benedetto distribuisce il tesoro. Visione di Santa Cecilia appartenenti alla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis di Palermo; Croce dipinta appartenente al Collegio di San Rocco in Palermo autore ignoto del sec. XIV - XV . Soprintendenza per i beni culturali di Palermo; Restauro di una berlina di gala del Senato palermitano XVII sec. Soprintendenza per i beni culturali di Palermo. 

 

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Motivazione

 

PER AVERE SCELTO DI INTERPRETARE

IL RESTAURO  NELLA SUA DIMENSIONE ESTETICA

PRESERVANDO  LA MEMORIA STORICA E SOCIOLOGICA DELL’ARTE.

 

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In effetti, nella sua semplice originalità, la signora crea alchimie che i suoi lavori ci consegnano. 

Creazioni in cui l'occhio riposa, che stimola la curiosità, che trasmettono emozioni, ma soprattutto pazienza.

Di recente 2012 partecipa al concorso “San Leone nell'arte” organizzato dalla Pro Loco e dal Comune  di Sinagra risultandoVincitrice del 2° Premio e nel 2012 espone alla manifestazione: Settimana della Cultura mostra “Nebrodi Scenario Sicilia- Europa” organizzata dalla Pro Loco e dal Comune di Sinagra.

 

  

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Motivazione

 

PER ESSERE RAFFINATO ESEMPIO

DI PAZIENTE E POETICO

EQUILIBRIO DI FORME E COLORI

CAPACI DI TRASMETTERE EMOZIONI.

 

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Noto orologiaio di Messina la cui tradizione artigianale, oggi, è portata avanti, con la stessa precisione e lo stesso amore dal figlio Giovanni in via Risorgimento . Lavorare con le lancette significa soprattutto precisione, calma,tolleranza, pazienza. Quando si pensa ad un lavoro di alta precisione, si pensa sempre, quasi per associazione di idee, all'orologiaio, inteso come attività meticolosa e precisa per antonomasia. Oltre a riparare gli orologi delle migliori marche, l’attività del sig. Balsamo si concentrava (oggi vi è il figlio Giovanni che se ne occupa) sul restauro anche di orologi antichi e moderni, a volte apprendendo,  evolvendosi per far fronte alle esigenze della tecnica. L’atmosfera che si respirava entrando nel negozio del Sig, Balsamo di riparazioni di orologi era una via di mezzo fra un film dell’horror e una favola come “Cenerentola” o “La bella e la bestia”. All'unisono, allo scattare dell’ora, si sentivano i rintocchi dei tanti orologi antichi attaccati al muro, poggiati per terra, messi in bella vista dentro a delle vetrine. Tutti con un tono diverso, una propria peculiarità.

Pulire ogni singolo ingranaggio, registrare o sostituire i pezzi mal funzionanti di un orologio, le casse, i suoi ingranaggi a volte minuscoli e talmente piccoli ha caratterizzato il lavoro artigianale del sig. Balsamo.   

 

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 MOTIVAZIONE

 

PER AVERE COLTO  LA DIMENSIONE 

ARTISTICA DEL TEMPO E DELLA SUA MISURA.

 

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Racconta che il laboratorio di ebanista è stato creato dal  bisnonno   paterno. 

L’arte  è  stata  tramandata  da  padre  in  figlio.  Purtroppo  il  figlio  di Vincenzo  pur  sapendo lavorare,    e  amando  l’arte  vive  a  Dallas,  dove  svolge  un  lavoro  molto  importante nell’ingegneria  spaziale,    però quando  ritorna  a Sant’Angelo  per  le  vacanze, si  reca   nel laboratorio del padre per aiutarlo.

Infatti hanno anche realizzato un aereo mobile telecomandato. Vincenzo da ragazzo voleva imparare il mestiere di meccanico, ma  papà Pietro  già all’età di 11 anni, portava  il figlio nel  laboratorio a  lavorare. Piano, piano si  innamorò del  lavoro  soprattutto  nell’arte dell’intarsio e  dell’intaglio.

 

 

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Motivazione

 

PER ESSERE TESTIMONE E INTERPRETE APPASSIONATO

DI UN’ARTE DIFFICILE  E SUBLIME AL TEMPO STESSO.

 

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