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CENTRO STUDI “MARIA COSTA”
Via Case Basse, 14 - Antico Borgo Marinaro
98168 Paradiso – MESSINA
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SABATO 27 MAGGIO SI PRESENTA IL CONCORSO DI POESIA
“MARIA COSTA”
Il Consiglio Direttivo del Centro Studi “Maria Costa”, riunitosi presso la sede
amministrativa del sodalizio, ha programmato un ricco cartellone di manifestazioni
culturali per l’anno in corso, con appuntamenti periodici presso la stessa “Casa-
Museo Maria Costa”.
Sono previsti caffè letterari, presentazioni di libri e quadri e tante altre iniziative di
cui saranno successivamente forniti i dettagli.
Il Direttivo, composto dal Presidente Onorario Lillo Alessandro, dal Presidente in
carica Nunzio Antonino Marotta, dal Vicepresidente Maurizio Costa, dal Direttore
Artistico Renato Di Pane, dalla Cassiera-Tesoriere Annamaria Celi e dalla Segretaria
Gisella Schirò, ha stabilito, tra l’altro, di organizzare il Premio di Poesia “Maria
Costa”, considerato il maggiore evento della stagione estiva, il cui termine di
partecipazione fissato in un primo momento al 31/05/2023 è stato prorogato al
30/06/2023 per via delle numerose richieste di partecipazione.
A tal proposito, sabato 27 Maggio, alle ore 10.30, si terrà un incontro con la stampa
alla “Casa-Museo” di Maria Costa di via Case Basse 14, nell’antico borgo marinaro
del Villaggio Paradiso.
L’impegno del Direttivo è massimo ed è mirato alla crescita del “Centro Studi” per
poter diffondere le opere e la memoria della poetessa Maria Costa.
Con viva preghiera di divulgazione.
IL PRESIDENTE
Nunzio A. Marotta

Presso l’Aula Magna dell’Università di Messina sabato 20 Maggio si è svolto XI
Premio Internazionale A.S.A.S. Scopo dell’Associazione Siciliana Arte e Scienza è
sostenere l’Arte in tutte le sue meravigliose forme. La Prof. Francesca Tommasini,
Presidente della giuria, ha ringraziato il Magnifico Rettore Salvatore Cuzzocrea per
l’ospitalità offert nella splendida cornice dell’Ateneo. La Presidente Prof. Flavia
Vizzari si è complimentata con i numerosi poeti, provenienti da diverse città italiane,
che hanno partecipato con ben 400 elaborati molti dei quali in vernacolo. Il Vice
presidente Pier Paolo La Spina, anima e motore di questo Recital, ha dedicato alla
prof. Vizzari una bella poesia anonima. Ha presentato la chermesse Alba Terranova
che ha dato il via alla piacevolelettura delle poesie degli artisti premiati.

All’interno di questa manifestazione è stato organizzato un interessante Convegno
“Feste e Riti. La valorizzazione del patrimonio siciliano e locale”. Per primo è
intervenuto il Prof. Demetrio Chiatto laureato in Musicologia, specializzato in
Paleografia e Filologia Musicale, docente di chitarra e Direttore della collana di studi
“Musica e Musicisti a Messina” per la quale ha realizzato un’opera colossale in sette
tomi.

Il relatore ha presentato un exursus storico riguardo L’Entrata di Carlo V a Messina,
impreziosito da immagini e documenti del tempo. L’imperatore venne accolto con
tutti gli onori e fu costruito un Carro Trionfale della Vara alla sommità del quale era
posta la statua di Carlo V. Quando fece il suo ingresso in Cattedrale, l’imperatore
restò ammirato nel vedere scendere dal tetto la schiera di 24 angeli divisi in 4 cori
che cantavano le lodi del sovrano, creando un aspetto teatrale e musicale molto
suggestivo. Nel 1592 Filippo Gotho ha tramandato le notizie sui Festeggiamenti dei
Martiri Placido e compagni, trucidati da Mammucca per non aver voluto rinnegare
la loro fede e i cui corpi vennero ritrovati nel 1588. Per la sontuosa processione con
le bare dei Santi, venne costruito un ricco carro trionfale e in quell’occasione furono
chiamati ben 140 musicisti. Per la prima Cappella dedicata alla Madonna della
Lettera vennero organizzate delle solenni manifestazioni con l’esecuzione di sonetti,
madrigali e del Te Deum.

Il Prof. Mauro Geraci, scrittore e titolare della cattedra di Antropologia presso il
nostro Ateneo, ha dissertato su “La Festa in Letteratura”. Ha sottolineato che la
festa è un fatto totale, sociale e culturale, in cui le rappresentazioni gioiose della
società aiutano a superare i drammi. Vi sono vari tipi di feste: religiose, istituzionali,
politiche nelle quali si ritrovano caratteri rituali, come ad esempio, le
rappresentazioni sacre e le feste per i morti e momenti di libertà, come nel
Carnevale. Il prof. Geraci ha passato in rassegna molti studiosi di tradizioni popolari
della Sicilia: il Pitrè, Salomone Marino, il Cocchiaro che con le loro ricerche hanno
dato vigore e lustro alla nostra storia e ai nostri miti. Ha ricordato anche
l’importanza dei Cantastorie, che con la loro attività hanno impedito di far perdere
la memoria di tanti racconti della nostra Terra. Al termine della sua trattazione ha
simpaticamente cantato, accompagnandosi con la chitarra, due Ballate: ”Fauci di
fango”, composta in occasione del tragico evento di Giampilieri, che l’autore ha
voluto dedicare alla popolazione dell’Emilia Romagna e “I Muzzuni” ispirata alla
singolare festa che si organizza ad Alcara Li Fusi dedicata a tutti i fidanzati, che in
quel giorno fanno la proposta ufficiale alle loro compagne.

 

Maria Teresa Prestigiacomo

Messina Per il quarto appuntamento con il "Maggio dei Libri", inscritto anche nel palinsesto degli eventi del Comune di Messina per gli aderenti al Patto per la Lettura, la Biblioteca Regionale "Giacomo Longo" propone la presentazione in prima assoluta del volume "Racconti del Peloro. Fiabe e cunti in riva allo Stretto" di Antonio Cattino, a cura della Dott.ssa Margherita Campanella e grafica di Josè Russotti,edito dal Museo Mirabile per i tipi del sodalizio culturale "Fogghi Mavvagnoti", 2023. Un viaggio attraverso le tradizioni, i miti e le vicende popolari dello Stretto di Messina per non smarrire, ma trattenere quale valore fondante, l'essenza e la rappresentazione corale di un mondo che più non è.

L'evento, che si preannuncia già avvincente, avrà luogo presso il Salone Eventi d'Istituto, venerdì 26 maggio, alle ore 17.30 e si aprirà con i Saluti Istituzionali e l'Introduzione da parte della Direttrice, Dott.ssa Tommasa Siragusa. Seguirà la declamazione di due poesie da parte della curatrice del testo, la Poetessa Margherita Campanella e il pregevole contributo del Prof. Giuseppe Restifo, già Ordinario di Storia Moderna dell'Università degli Studi di Messina, che traccerà uno spaccato di Messina nel 1950, epoca di ambientazione del volume. A seguire, saranno rese letture di brani tratti dal testo interpretate da Margherita Campanella, dall'Attrice Mimma Luciano e dal Grafico e Poeta Josè Russotti, e sarà dato spazio agli astanti per riflessioni e, ci auguriamo, per un coinvolgente dibattito cui ben si prestano le interessanti e affascinanti tematiche del testo. Infatti, dalla raccolta di racconti, cucita sui sogni e sentimenti personali dell'Autore e sulle tematiche socio-politiche della Città, emerge l'animo sensibile del messinese Antonio Cattino per spronarci a momenti di introspezione e interazione, con il Suo caleidoscopio di ricordi che scandagliano leggende e miti dell'universo chimerico degli epici Scilla e Cariddi.

Il momento culturale volgerà, quindi, alla fine con le conclusioni che saranno affidate al Prof. Giuseppe Rando, già Ordinario di Letteratura Italiana Unime e critico letterario, curatore delle notazioni finali del volume.

 

In allegato locandina e comunicato stampa.

- di Maria Teresa Prestigiacomo 

Messina. La vita è teatro ed il teatro è la vita ed è anche Vita: questo il leit motiv dell’opera teatrale
L' Assicurazione "di Daniela Galletta in scena al Teatro Cristo Re di Messina ha riscosso notevole
successo, con un folto pubblico di spettatori.  “L' Assicurazione” è una commedia musicale di
genere tragicomico, peculiarità che contraddistingue i lavori di Galletta. Scritto nel 2012 durante il
Governo Monti, il testo regala allo spettatore momenti di ilarità, susseguiti da spunti di riflessione.
Dopo undici anni, Galletta pensava di dovere apportare alcune modifiche, per adeguare la
commedia al mondo di oggi, ma ciò non è stato necessario considerato che i temi, affrontati nel
testo coincidono. La vita con tutte le sue sfaccettature è sul palco, rappresentata dal Teatro Instabile
di Messina: la crisi odierna che affligge molte famiglie italiane, affannate dai debiti, le badanti
dell’Est in cerca di sistemazione, la fedeltà, l’adozione, e l’amore Amor omnia vincit, sono questi i
temi dominanti della commedia che ha davvero regalato due ore di spensieratezza. Ricordato
l’attore ( che in passato rappresentò il nonno) Nino De Domenico è stato ricordato con un video
realizzato appositamente dalla Compagnia che avrebbe gradito anche la visione da parte della
famiglia che, coinvolta dalla sicura commozione, ha preferito non essere presente all’evento.
Il cast di tutto rispetto: da Daniela Galletta, regista ed attrice, Sergio Loteta, Basilio Di Pietro,
Alessandro Mezzapica, Aldo Lo Faro, Teresa Fresco, Giovanna Sculco, Tiziana Laganà e Giuseppe
La Malfa, bravi attori che hanno dato il massimo. Aldo Lo faro ci ha anche regalato un amarcord
musicale eseguendo con sentimento, la canzone di Sergio Endrigo “Elisa”.Inoltre, originale il finale
a sorpresa…anzi i due finali a sorpresa…perché la vita ci regala sempre molteplici sorprese!

- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Modica, Rg. Lui, Giorgio che ha adorato cosi tanto la mamma  da dedicarle un grandioso Premio
Letterario, ci lascia proprio il 15 maggio il  giorno dedicato alla mamma che l ha voluto con se la
giornata a lei dedicata! Un caso? Un segno del destino? O davvero un segno tangibile che l' aldilà
esista e dunque un  conforto, una conferma  che le nostre preghiere  non siano mai state vane e non
siano mai vane per i nostri cari, le cui energie sono nel cielo e vicine a noi.


Con Giorgio che conoscevo da 50 anni, dai tempi dei soggiorni suoi a Messina dagli zii,
ricorderemo sempre la sua professionalità, il suo impegno, la sua caparbietà,  anno per anno , in
tempi difficili, di crisi economica ,onorare la memoria della madre, racimolando qui e là anche quel poco o tanto che servisse per
la grandiosa macchina organizzativa che sapeva approntare il valente giornalista  Fratantonio quel
Fratantonio,  detto Giorgetto,  figlio di  Donna Raffaella che lui tanto amò. Ci eravamo  persi per
strada, ma dopo 35 anni, per caso ad Enna, vi fu il caso che lui mi dovesse intervistare su una
mostra di siciliani a Bruxelles che avrei presrntato e dal mio cognome, Prestigiacomo, risalì a quella
ragazzina che incontrava a Messina, ogni anno, quando si recava in vacanza dalla zia..."Ma tu,
Maria Teresa Prestigiacomo non sei Mariella? E tu, Giorgio Fratantonio  non sei quel Giorgetto dai
calzoncini corti? ...Ci riconoscemmo... ma fu 
Solo dai cognomi!
Da qui il pensiero di  Giorgio di affidarmi per massima stima e fiducia,  il compito di membro della
Commissione  *Poesia sulla mamma* e poi l 'incarico di Presidente del Premio, assegnatomi anche 
dagli altri prestigiosissimi  membri di  Giuria, tra i quali spiccava la notissima, colta e brillante Sen.
Marisa Moltisanti. Ricordiamo Giorgio Fratantonio all'edizione del premio a Villa Anna, la
splendida villa del radiologo Caldarella, tra Modica e  Pozzallo e poi  a Puntasecca, a Pozzallo, ad
Ispica, tutte splendide location spettacolari, condite con spettacoli e personaggi di elevato spessore.
Ci mancherai tanto Giorgio, ci mancheranno le tue raccolte di poesie, i tuoi spettacoli, i tuoi
reportages su San Giorgio con la tua voce da attore navigato. Ci mancheranno le tue interviste
anche sulla splendida terrazza di Catania dalla gloriosa redazione di Video mediterraneo. Ricordo
con piacere un pomeriggio assolato in terrazza per  l'intervista che mi fece Giorgio per lo scultore
Luigi Galligani , era allora direttore  Salvo Falcone. Mi mancherà  l' appuntamento annuale, fisso,
nel ragusano per rendere omaggio a Donna Raffaella.
Ora, caro amico,  sei con mamma Raffaella, in cielo. 
Saremo noi ad onorare la tua memoria.
Perché...
Sol chi non lascia eredità d affetti 
poca gioia ha nell' urna  (Foscolo, "I sepolcri").

EDITORIALE

Dic 05, 2024

 

Ieri sera, nell’accogliente sala di lettura della Libreria Mondadori (ex
Ciofalo),si è tenuta la prima presentazione messinese della recente raccolta

poetica, “Figli del vento”, di Giuseppe Ruggeri, pubblicata a Torino da
Genesi Editrice e accolta tra gli aspiranti al Premio Strega 2023.
In un clima conversevole, improntato alla cordialità e del tutto estraneo
all’asettico formalismo di certi eventi similari, gli astanti hanno assaporato
dalla viva voce di Carla Luvarà, che dirigeva i lavori, alcune splendide
poesie della silloge, intervallate da commenti illuminati dello stesso autore
e da profonde, ma chiarissime considerazioni critiche del prof. Giuseppe
Rando.

locandina Ruggeri
È emersa, in particolare, la scaltrita tecnica compositiva del poeta
messinese, che inerisce compiutamente al contesto post ideologico e neo
spiritualistico della più avanzata poesia contemporanea, avvalendosi di
limpidi moduli espressivi, di strutture strofiche inedite, del verso libero
(con l’uso molto parco della punteggiatura e il ricorso sapiente
all’enjambement), di metafore e simboli di immediata percezione e di
innegabile efficacia, nonché di un lessico chiaro, leggibile, ma giammai
banalmente prosastico o giornalistico.
È apparso altresì evidente come la poesia di Giuseppe Ruggeri, in
opposizione ad ogni illusoria certezza ideologica, si connoti in termini di
illuminazione e ricerca: l’io poetante – prototipo invero di un’umanità
fragile, sofferente, insidiata dalla frode dei «venditori di fumo», dai «falsi
bisogni» della cultura dominante, dalla violenza, dalle guerre, dal dolore,
dalla morte, dal nulla – potrà conseguire il suo obiettivo di rinascita, di
recuperata armonia, di salvezza, solo grazie al «Vento», al «Soffio» divino,
che soffia dove e quando vuole.


 

 - di Maria Teresa Prestigiacomo 
 
Intervistiamo sulla Storia il colto Principe Luca Lalli Cortinovis, una miniera di notizie storiche 
Cosa le ricorda il 5 aprile?
 
Il 5 aprile del 1242 in Estonia si svolse la leggendaria Battaglia sul Ghiaccio, detta anche del Lago Peipus, nella quale le truppe di Novgorod, guidate dal giovane principe Alexsandr Nevskij, sconfissero le truppe baltico-tedesche dell'ordine teutonico.
Come spesso accade, quella sul Peipus ha subito una mitizzazione che ha trasformato questo scontro in un'epica battaglia decisiva fra i Tedeschi e i Russi, mitizzazione che durante il periodo sovietico è stata trasposta anche su pellicola?
Ma come andò effettivamente?
Fu davvero decisiva e sanguinosa?
 
Per spiegare in che senso questa battaglia fu importante, bisogna fare un breve excursus geografico e storico; in quegli anni, l'Ordine Teutonico stava ponendo le sue stabili radici nel mondo baltico. La Terra di Maria, così erano chiamate le zone delle attuali Estonia, Lettonia e Lituania, fungeva da base di espansione per l'ordine monastico cavalleresco. L'ordine entrò in conflitto con la vicina repubblica di Novgorod sia per motivazioni religiose (c'era lo scisma di mezzo) sia anche per questioni strategiche.
 
Di per sé, la battaglia non fu che una scaramuccia di confine.
I Teutonici infatti avevano all'incirca 2500 uomini, di cui mille estoni, a fronte delle 5mila unità russe.
La battaglia si svolse sul lago ghiacciato del Peipus, con i russi schierati sulla riva e i teutonici che caricarono sul ghiaccio; sebbene inizialmente inflissero gravi perdite all'avanguardia russa, i teutonici furono alla fine attirati sul ghiaccio e sconfitti. 
 
A livello di perdite morirono circa 20 cavalieri teutonici, 400 fanti tedeschi e un numero imprecisato di estoni, a fronte di un numero relativamente più basso di russi.
Lo scontro fu importante per fermare le pretese teutoniche su Novgorod ma di per sé, come già detto, fu una battaglia minore; la posizione dei cavalieri nel Baltico, infatti, non fu minimamente intaccata dalla sconfitta. 
 
Le due parti giunsero ad una tregua, proposta dallo stesso principe di Novgorod, e liberarono rispettivi prigionieri; i Russi avevano urgenza di concentrarsi ad est contro i Mongoli

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