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Tutto cominciò verso la fine dell’800. Dopo l’unità d’Italia, i nodi irrisolti dello Stato unitario, vennero subito al pettine. Disoccupazione, sottosviluppo, analfabetismo , provocarono un terribile cortocircuito, e nulla valse a fermare la grande fuga verso gli Stati Uniti, l’ Argentina, il Cile e in tutta l’America del Sud, oltre che in Francia, Svizzera e Germania.

Come non ricordare ancora che anche noi, in Svizzera, nell’immediato dopoguerra, vivevamo in baracche di legno e lamiere e non potevamo portare la famiglia al seguito. In Francia, addirittura, in un duro periodo per la “nazione cugina” all’inizio del secolo, fummo perfino massacrati a decine e decine, per aver sostituito gli operai francesi in sciopero.

Insomma, i nostri emigranti si adattarono persino a fare i crumiri, evocando immagini di gente miseramente vestita che, accanto a brutte valigie di “spago e cartone” attendono rassegnati immensi navi.

Le partenze di migliaia e migliaia di persone avvenivano da Napoli e da Genova. Alcune società di navigazione imbastirono, su quella massa di poveri, terribili e ignobili speculazioni. Una inchiesta parlamentare stabilì che le navi partivano stracariche. Se potevano portare mille passeggeri, ne caricavano duemila o tremila. Si parlò di “tonnellate umane”.

Di gente, cioè, caricata a peso e non a numero. Gli emigranti venivano cacciati giù nelle stive e nei sottoponti, ammucchiati come animali sui letti a castello e senza poter uscire all’aria, neanche in caso di tempesta. Le società armatrici imbarcavano su quei vapori anche buoi, pecore e capre che

venivano macellati sui ponti e in viaggio per sfamare quella massa di disperati.

Occorrevano più di trenta giorni per arrivare sotto la Statua della Libertà, sull’isolotto di Ellis Island dove gli emigranti venivano sbarcati per i controlli medici e dei documenti.

Nel grande dormitorio di Ellis Island, gli italiani, come tutti gli altri, rimanevano in quarantena. Chi veniva trovato non in buone condizioni di salute doveva tornare indietro. Ed era un dramma sconvolgente per chi, in Italia, era stato costretto a vendere quel poco che aveva per racimolare i soldi del viaggio. Proprio come oggi, come in questi giorni e come nei mesi scorsi, per i poveracci approdati da noi in cerca di lavoro e di fortuna.

Anche durante la grande emigrazione italiana ci furono terrificanti tragedie del mare.

Non sarà facile dimenticare che anche noi siamo stati romeni, albanesi, neri, rom ed extracomunitari.

TONY CANTO FOTO- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Chi non ricorda, di Tony Canto, la splendida poesia “agro-dolce”, cantata da Nino Frassica” A mare si gioca”?

Con l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele, il 6 gennaio e sino al giorno 8 gennaio Tony Canto si esibirà, al Teatro Di Messina, direzione e arrangiamento Tony Brundo, per una produzione Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina. “Moltiplicato”, il nuovo album di Tony Canto, presentato al pubblico messinese e arricchito dalla presenza dell’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele. Abbiamo rivolto alcune domande al noto cantautore

Come ti definiresti? Tony Canto è un messinese doc: è nato a Messina, il 6 novembre del 1964; è un autore, compositore, cantautore produttore e arrangiatore siciliano. La sua poliedricità si riflette nelle numerose attività svolte nella musica, cinema e nel teatro.

Per chi hai scritto, Tony? Come autore, ho scritto per Nina Zilli, Mannarino, Patrizia Laquidara, Musica Nuda (Petra Magoni e Ferruccio Spinetti), Pilar, Bungaro. Come produttore, ho lavorato ai quattro album di Mannarino, tra cui quello in prossima uscita; a “Magneti” di Mario Venuti. Ho collaborato a “Indirizzo portoghese” di Patrizia Laquidara, prodotto “Sartoria italiana fuori catalogo” di Pilar e “Per fortuna dormo poco” di Tommaso Di Giulio, per citarne alcuni. Ho scritto una canzone in francese dal titolo “Autre chanson” arrangiata da Bob Sinclar. I tuoi album? Come  cantautore pubblico quattro album: “Il Visionario” del 2007, “La Strada” del 2009 e “Italiano Federale” del 2011 (Leave Music/Universal) e Moltiplicato del 2016 (Leave Music/Sugarmusic/Believe digital). Sono autore del brano “A mare si gioca”, la dolceamara poesia sull’emergenza migranti, interpretata da Nino Frassica sul palco del Festival di Sanremo 2016. Le tue collaborazioni con il Cinema? Nel cinema ho collaborato alle colonne sonore “Manuale d’amore” e “La matassa” di Paolo Buonvino; ha composto la colonna sonora del film “La prova “di Ninni Bruschetta. Il suo brano “Ti amo Italia” viene scelto come canzone portante del film “Benur” di Massimo Andrei, e ha vinto il premio Mario Camerini 2013 come miglior canzone su film. E per il teatro? Per il teatro ho composto e suonato per “Lavori in corso” di Claudio Fava con la regia di Ninni Bruschetta. Ho anche curato lo spettacolo “Malarazza”, omaggio al repertorio siciliano di Domenico Modugno, in collaborazione con Mario Incudine e Kaballà e ho composto le musiche originali di “Amleto”, che suona dal vivo durante lo spettacolo, prodotto dal Teatro di Messina per la regia di Ninni Bruschetta.

 

 

Cari Concittadini,

mi è gradito porgere a mio nome e del Centro Europeo di Studi Universitari Human Rights of Peace dei CO.B-G.E,.che ho il privilegio di Rappresentare, i più fervidi auguri di Buon anno, che terrei venissero estesi alle :Vostre faniglie.. Innanzi tutto,da messinese devo dare merito al caro  Direttore  di Messinaweb.eu, Rosario Fodale , per la continua attenzione propositiva e l’intelligenza critica rivolta ai nostri amministratori, che sembra si trovino  nel mondo Iperuraneo (περουράνιος),) cosi chiamato da Platone,  in attesa di scendere nella realtà del luogo, per divenire coscienti realizzatori del “ mondo delle idee”  (progetti).. Rivolgo la mia laudatio al Ch.mo Prof.Giuseppe Rando, mio buon amico, per la sua splendida pagina lirica su Messina e il modus operandi dei nostri” saggi”, così per dire, dei nostri amministratori, La città di Messina, così come più volte ho detto,ogni giorno che passa, la si vede sempre più sporca, degradata. E come se ciò non bastasse, soprattutto di sera, risulta  non sufficientemente illuminata, con zone al buio totale, tanto da dare l’idea di città fantasma, suscettibile di pericoli, considerati i gravi avvenimenti di questi ultimi giorni., A gran voce chiediamo di dirci, per favore, che cosa intendete, o meglio che pensate, nella confusione generale del territorio, quale debba essere inteso come “Centro Storico”.. A tal proposito, ricordo che nella mia giovanile esperienza, nell’impegno che detti da amministratore dell’allora“ Quarto Quartiere”, ne suggerii e ne determinai  sostenuto da tutti i Consiglieri il nome, di “Centro Storico”. Essa comprendeva :la zona Duomo, Municipio, Catalani, Prefettura, e poco oltre, sia  da una parte, che dall’altra di  questo comprensorio. Oggi invece, viene dato spesso questo nome a tutt’altra zona..Ma andiamo adesso ad osservare  attentamente ,la nostra “ Urbs Metropolitana”, che di questo nome così roboante, ne ha ben poco.Nel passato godevamo dello splendore di bei monumenti, oggi trascurati e coperti dagli alberi.. esempio eclatante, il monumento alla Regina Elena di Savoia (Benefattrice di Messina,“Rosa d’oro della Cristianità” e Prima Ispettrice delle Sorelle Infermiere della Croce Rossa nella storia d’Italia.) E nessuno fa niente.! E’ proprio un assurdo, preferiamo non dire altro, ma se lo facessimo, forse renderemmo meglio l’idea... Non possiamo dimenticare, il magnifico viale San Martino, la rinomata Piazza Cairoli; con i suoi antichi chioschi e il decantato Irrera;   rovinata e resa come ala di cimitero. Ecco, finalmente!, solo in questi ultimi giorni, si è vista comparire  l’erbetta, e un po’ di luce, con le relative luminarie,,in massima parte concreto dono dei commercianti, ai quali va il nostro plauso, per il contributo coraggioso e generoso nelle spese. Ci  auguriamo possano essere ben ripagati,Voi,  infatti   portate un po’ di calore e colore nelle nostre feste natalizie e riuscite a farci andare con il pensiero indietro nel tempo. Ci riportate, nel periodo in cui Messina era, ammirata in tutto il mondo:Aveva ancora i suoi Enti Istituzionali, come la Fiera Campionaria Internazionale, delle quali è stata depredata, con la Rassegna Cinematografica Internazionale, oltre a  numerose iniziative di grande e profondo significato culturale e sociale  Si vedevano studiosi di fama internazionale partecipare a convegni ad alto livello scientifico,  Oggi per realizzare progetti culturali d’eccellenza, come ad esempio  il Premio “Orione”e il  prestigioso Premio Internazionale “Elio Vittorini”,insigniti di Medaglie dal Presidente della Repubblica Italiana,, gli organizzatori incontrano  mille difficoltà. E che dire della precaria situazione…… del “Teatro Vittorio Emanuele?- . A Messina,  chi vuole dare vita a delle iniziative culturali,è costretto a pagare fior di quattrini,  per avere ospitalità nelle  sale istituzionali: E’ proprio il colmo ! Ci si chiede:” ma il cittadino non paga le tasse? Altro che no, e per giunta con costi elevati, e allora perché questo avviene?. Anche qui l’assurdo. Non solo gli operatori culturali ,vorrebbero attuare la Costituzione, con il previsto articolo 9;  Dobbiamo dire che i suddetti sono altamente meritevoli, perché contribuiscono ad incidere sulla “conoscenza”, dando  apporti positivi, sulla crescita del capitale umano di una comunità e sullo sviluppo dei cittadini alla cultura,,Costoro,però, invece di essere gratificati, li si vedono  sottostare a situazioni economiche capestro...Soffermandoci sui preziosi beni culturali di Messina, non ultimi gli stupendi dipinti, di Antonello da Messina e del  Caravaggio; credo si ponga, come necessaria una specifica e incisiva integrazione tra turismo e cultura, per realizzare una maggiore valorizzazione, tutela e fruizione  del Patrimonio culturale, da permettere evidenti e importanti ricadute sulla crescita economica della nostra città. Colgo l’occasione delle suddette mie riflessioni, con implicite proposte di sensibilizzazione, volte a sollecitare ad un maggiore impegno dei nostri amministratori, che, in fondo, sono convinto amano la nostra città. Ricordatevi però, che Messina ha bisogno di fatti concreti, di  fatti  e non di inutili parole, che ci fanno pensare al Mondo d’Oriente. Voi amici cari, dovete far superare l’impasse in cui è caduta Messina. Occorre  un risveglio operativo, che  sono certo non farete mancare. Attendiamo le vostre risposte. Sono convinto non mancheranno.!!

Cari Concittadini !

Con questi sentimenti,e speranze desidero farvi pervenire, i migliori auguri di Buon anno

DOMENICO VENUTI

 

Martedì 3 Gennaio 2017 alle ore 10.30 a Messina, presso il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, si è svolta la conferenza stampa di presentazione della “V Edizione della Cavalcata Storica dei Cavalieri della Stella”.

L’evento, che si svolgerà Venerdì 6 Gennaio, è promosso dall’Associazione Storico Culturale “Compagnia d’Armi Rinascimentale della Stella” di Messina, con il patrocinio del C.E.R.S. - Consorzio Europeo Rievocazione Storica, per rinnovare l’antica tradizione che vedeva nel giorno dell’Epifania la festa dell’antico ed illustre Ordine Militare della Stella, prestigioso sodalizio fondato a Messina nel 1595 e sciolto nel 1678, dopo la ben nota rivolta antispagnola.

I dettagli della manifestazione sono stati illustrati dal Presidente Carmelo De Leo, dal Presidente Onorario Giuseppe Amato e dal Vice Presidente e Consulente Storico Dott. Marco Grassi.

La manifestazione, che non gode di nessun contributo pubblico ma solo di alcune sponsorizzazioni private, vuole essere un regalo ed omaggio alla cittadinanza messinese che, con la consapevolezza e la riscoperta della sua grande storia, può guardare al futuro con maggiore speranza ed entusiasmo.

Il corteo storico del 6 Gennaio sarà arricchito da una serie di iniziative che si svolgeranno fino all'8 Gennaio presso il Monte di Pietà, gentilmente concesso dalla Città Metropolitana di Messina in sinergia con l’Assessore alla Cultura del Comune di Messina Daniela Ursino.

Il corteo si svolgerà Venerdì 6 Gennaio 2017 con partenza alle ore 11.30 da Piazza Palazzo Reale (Dogana) con lo sfilamento di circa 50 figuranti in abiti ed armature rinascimentali che ripercorrerà l'antico tracciato che un tempo vedeva la cavalcata dei Cavalieri della Stella nelle festività più solenni della Città e, in modo particolare, nella Solennità dell'Epifania del Signore, festività molto legata all'ordine equestre messinese in quanto consideravano come protettori i Re Magi. Il corteo sarà aperto da chiarine, tamburi imperiali e sbandieratori dell’Associazione Culturale “Marduk” di Rometta, seguiti dal gruppo storico medievale “Ruggero e Costanza” di Itala, da alabardieri ed archibugieri in abiti del Tercio Viejo de Sicilia, formazione militare presente in Sicilia tra XVI e XVII secolo, che faranno strada e scorteranno il corteo di nobili e dame messinesi e da una formazione d'onore di cavalli e cavalieri dell'Ordine della Stella. I cavalli verranno forniti dalla Famiglia Molonia e dalla SIEC - Scuola Italiana di Equitazione Classica, grazie all’interessamento di Nicola Calabria e di Fabrizio Marisca. Alle ore 13.00 è previsto l'arrivo al Monte di Pietà con l'inaugurazione di una mostra storica documentaria composta dalle seguenti sezioni: “I Cavalieri della Stella nella Messina del ‘500” a cura della Associazione Compagnia Rinascimentale della Stella; “Messina baricentro del Mediterraneo nel XVI-XVII secolo - Crocevia di Popoli, Mercanti e Galee armate” a cura della Associazione Aurora; “I Costumi di Luisa” in ricordo della costumista Luisa Giacon prematuramente scomparsa; “La Scuola di Equitazione Classica” esposizione di selle e finimenti a cura del S.I.E.C.; “Le Carrozze d’Epoca” Esposizione a cura di Carrozze Molonia. Saranno presenti altresì degli stands del gruppo Scout C.N.G.E.I. ed dell'AVIS - Messina.

Il corteo storico percorrerà il seguente itinerario: Piazza Palazzo Reale (Dogana), Via I Settembre, Piazza Duomo, Via San Giacomo, Largo San Giacomo, Via Loggia dei Mercanti, Via Argentieri, Via San Camillo, Via Garibaldi, Via Cavalieri della Stella, Via San Cristoforo, Via Romagnosi, Galleria Vittorio Emanuele, Via della Munizione e conclusione al Monte di Pietà. Soste ed intrattenimenti sono previsti in Piazza Duomo, Via Cavalieri della Stella e Galleria Vittorio Emanuele.

Nel pomeriggio sempre al Monte di Pietà si terrà alle ore 18:00 “L'importanza del Volontariato Culturale”, dibattito sul ritrovamento archeologico di Largo Avignone presieduto dall’esperto storico messinese Franz Riccobono, dal Presidente della Commissione Consiliare Culturale Piero Adamo e dalla Responsabile dell'Unità Operativa di Archeologica della Soprintendenza Gabriella Tigano. A seguire Concerto di Archi e Clavicembalo a cura del “Trio Ars Vetus” con Antero Arena e Joseph Arena ai Violini e Maria Assunta Munafò al Clavicembalo, in collaborazione con l’Associazione Orchestra da Camera di Messina.

Il programma continua nei giorni seguenti sempre al Monte di Pietà con:

Sabato 7 Gennaio: Apertura della Mostra dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Ore 9.00 inizio attività del Gruppo Scout C.N.G.E.I. Messina; Ore 16.30 “Favole, leggende e tradizioni” momento dedicato ai più piccoli a cura del C.N.G.E.I.; Ore 19.00 “Messina alle origini della granita siciliana” - Conferenza e realizzazione a cura di Luigi Romana. Al termine la degustazione della granita siciliana realizzata con i Limoni Interdonato I.G.P. offerti dall'Azienda Agricola "Reitana" di Attilio Interdonato.

Domenica 8 Gennaio: Apertura della Mostra dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Ore 9.00 “I Cavalieri ed i duelli” - Principi di base della scherma rinascimentale - Esibizioni ed apprendimento a cura di Eugenio Caratozzo; Ore 18:00 Esibizione della Corale Polifonica “Giovanni Pierluigi da Palestrina”. Al termine gran finale della manifestazione con ballo rinascimentale in costume della “Compagnia della Stella” accompagnato dalle arpe del “Duo Gemelle Palazzolo Sabrina e Simona”, Investitura dei Cavalieri della Stella, ringraziamenti e chiusura manifestazione.

Questa sera alle 21.00 alla Galleria Vittorio Emanuele ci sarà un'anteprima della manifestazione con l'esecuzione di alcuni balli rinascimentali da parte di alcuni componenti del Gruppo Storico, grazie alla collaborazione dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Messina.

Tutte le iniziative sono state promosse grazie alla collaborazione con: Città Metropolitana Messina - Comune di Messina - Associazione Culturale Marduk di Rometta - Associazione Aurora - Scuola Italiana di Equitazione Classica - Associazioni Scout C.N.G.E.I. e M.A.S.C.I. - Carrozze d'Epoca Molonia - Lions Club Messina Host - Scuola Danza Aurora - Gruppo Storico Itala - Associazione Amici del Museo - Associazione Aura - Associazione Arsenale di Messina - AVIS - Corale Polifonica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” - Associazione Orchestra da Camera di Messina - “Duo Gemelle Palazzolo Sabrina e Simona”.

L’intera manifestazione si potrà svolgere grazie alla fattiva e concreta collaborazione di: Damiano Malfi - Il Pabetto - SA.MA. - Azienda Agricola "Reitana" di Attilio Interdonato - Antica Badia - Fioreria Floridea - Tabacchi Galletta Maria - Appetitoso.

Il 6 Gennaio in caso di tempo avverso il corteo non verrà svolto lungo le vie della Città ma si terrà negli spazi interni ed esterni del Monte di Pietà.                                      

                                                                                                                         Il Presidente

                                                                                                      Carmelo DE LEO

Associazione Storico Culturale “Compagnia d’Armi Rinascimentale della Stella” - Messina, Via Placida 86 is.463 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Tel. 3404630651

 

SINOSSI

Sicilia 1831. Empedocle, capo della setta del triskelion scarlatto intende restituire alla Sicilia l’autonomia politica sottraendola al re, così come stabilito dal Congresso di Vienna. Il suo vero intento rimane, però, quello di fare riacquistare alla nobiltà siciliana gli antichi privilegi secolari di cui è stata defraudata. Ferdinando II, accortosi del pericolo, nomina un nuovo direttore di Polizia, Salvatore Maniscalco, che si mette subito sulle tracce di una misteriosa setta eversiva. Il suo fine è quello di sgominarla e consegnare i suoi adepti alla giustizia. Tuttavia, la notte del 1° ottobre del 1862, una dozzina d’inermi cittadini vengono brutalmente aggrediti e feriti a colpi di pugnale.

INFORMAZIONI BIBLIOGRAFICHE

Titolo:  BLOOD TRISKELION

Casa editrice:  RUDIS – CERVETERI

GENERE: FICTION STORICA

ANNO PUBBLICAZIONE: 2016

FORMATO:  BROSSURA

PAGINE: 425

Prezzo: 16 EURO (direttamente sul sito della casa editrice RUDIS)

 

 

 

Il Presidente Nazionale di Azione Monarchica Italiana Barone Franco Sausa di San Nicola ed il Prof. Domenico Carlo Venuti  di Cortona Marchese di Cuma V.Presidente Nazionale, considerata l’importanza del Messaggio augurale per il nuovo anno; di profondo amore per l’Italia di Vittorio Emanuele di Savoia, indirizzato a tutti gli  italiani,e in particolare ai  colpiti dal terremoto e di viva ammirazione e gratitudine, alle Forze  Armate, alle  Forze dell’Ordine e alle Forze  di Polizia, per il loro encomiabile  impegno  volto al rispetto dei Diritti Umani e un grato, deferente e commosso pensiero al Santo Padre Francesco, ne porgono il messaggio. 

"Cari Italiani,

 a nome di tutta la mia Casa, desidero formulare a Voi ed ai Vostri cari i migliori auguri per un nuovo anno prospero e felice. Nel segno di una consuetudine particolarmente cara al mio Augusto Genitore, S.M. il Re Umberto II, nel Suo lungo ed iniquo esilio, è per me motivo di grande soddisfazione poter condividere queste brevi riflessioni per poter manifestare più chiaramente il mio pensiero circa alcuni recenti accadimenti, formulando taluni auspici per il 2017. Il primo pensiero va a tutti i concittadini che sono stati colpiti dal terribile sisma che ha recentemente devastato l’Italia Centrale ed in particolare l’Umbria, il Lazio e le Marche: un flagello che assume dimensioni ancora più tragiche se pensiamo a quanti stanno ancora vivendo condizioni di enorme difficoltà legate allo sfollamento ed alla rigidità delle temperature invernali. Le Autorità stanno facendo miracoli per fronteggiare l’emergenza, ma il mio auspicio è che ora segua una piena ricostruzione senza rinvii e speculazioni, superando vistosi scandali nazionali come accaduto nei precedenti decenni, dove alla straordinaria opera di abnegazione messa in campo dalle Istituzioni per affrontare le calamità, si è sovrapposta la rapacità di una classe politica non sempre all’altezza delle aspettative. Indicando l’esempio di S.M. la Regina Elena nelle tragiche giornate del Terremoto di Messina, desidero invitare tutti a fare la loro parte senza nulla chiedere, ma per puro spirito di solidarietà patriottica e di concordia nazionale. Fedele a tale esempio, Casa Savoia sta contribuendo per quanto nelle proprie possibilità a far pervenire alle popolazioni terremotate alcuni segni di vicinanza, portando solidarietà ed aiuti a quanti soffrono attraverso i propri canali. Anche nel corso del 2016, l’Europa è stata ferita da numerosi atti terroristici d’inaudita violenza: una situazione inaccettabile che impone per il nuovo anno un’intransigenza assoluta ed un impegno corale per porre fine a questo stato di cose. La sconfitta del terrorismo sarà però possibile solo a fronte di un impegno internazionale dove tutti gli Stati cooperino di concerto superando steccati ed ideologie; non è possibile fare a meno della Russia, che continua a rappresentare per radici e cultura una parte insostituibile dell’identità europea. La nostra Patria ha tutte le risorse e le capacità per fronteggiare un nemico subdolo ed infido come quello del terrorismo e sono certo che le Forze Armate e le Forze dell’Ordine continueranno a scrivere una storia di gloria e di coraggio, servendo con devozione e fedeltà le Istituzioni. In tal senso, desidero esprimere alle Forze di Polizia l’ammirazione e la gratitudine di Casa Savoia per la recente operazione che ha permesso a Sesto San Giovanni di fermare la fuga di uno dei responsabili del terribile attentato di Berlino. Per essere all’altezza di tali sfide, non mi stancherò mai di ripetere come l’Italia debba riscoprire lo spirito del Piave e di Vittorio Veneto. Non posso esimermi dal ricordare in questo contesto le parole dal mio Augusto Avo, S.M. il Re Vittorio Emanuele III, all’indomani di Caporetto, il 10 Novembre 1917: «Italiani, Cittadini e Soldati! Siate un esercito solo. Ogni viltà è tradimento, ogni discordia è tradimento, ogni recriminazione è tradimento. Questo mio grido di fede incrollabile nei destini d’Italia suoni così nelle trincee come in ogni remoto lembo della Patria, e sia il grido del Popolo, che combatte, del Popolo che lavora. Al nemico che, ancor più che sulla vittoria militare, conta sul dissolvimento dei nostri spiriti e della nostra compagine, si risponda con una sola coscienza, con una voce sola: Tutti siam pronti a dar tutto, per la Vittoria, per l’Onore d’Italia!». E proprio quest’anno, l’Italia sarà chiamata a ricordare il centenario del Convegno di Peschiera, quando proprio “il piccolo grande Re” impose agli Alleati la resistenza ad oltranza sul Piave, superando le perplessità e lo scoramento di quanti volevano costringere il nostro Esercito alla ritirata fino al Mincio o addirittura al Po, abbandonando la Pianura Padana al dilagare degli austriaci. Caporetto non fu quindi solo una sconfitta, ma punto di ripartenza per condurre l’Italia alla Vittoria del 4 Novembre 1918. Artefice di essa fu in primo luogo il Fante Italiano, ma fu senza dubbio Vittorio Emanuele III. Sarebbe particolarmente significativo se, in occasione del centenario del Convegno di Peschiera ed a distanza di settant’anni dalla Sua scomparsa, si giungesse finalmente al rientro in Patria della Salma del Re Soldato, non più procrastinabile anche data la pericolosità della sepoltura in Alessandria d’Egitto ed alla Sua tumulazione all’interno del Pantheon di Roma, insieme alle Auguste Salme di S.M. la Regina Elena e dei miei Augusti Genitori, le LL.MM. il Re Umberto II e la Regina Maria José, che ancora riposano in terra d’esilio. Rivolgo ancora una volta il mio accorato appello alle Istituzioni, anche a nome di tutta la mia Casa e degli Italiani di buon senso, che desiderano bandire per sempre lo spirito fazioso e non conciliante della storia scritta dai vincitori. Rivolgo un grato e commosso pensiero al Santo Padre Francesco che recentemente ha celebrato il Suo ottantesimo genetliaco, perché possa sempre guidare la Chiesa con rinnovato slancio ed instancabile energia. Al Papa assicuro i sensi più profondi della mia riconoscenza e della fedeltà della mia Casa al Magistero della Chiesa nostra Madre. A Voi ed a tutte le Vostre famiglie, ai militari in Patria e all’Estero, ai Servitori dello Stato Civili e Militari, a tutti i miei cari concittadini, formulo i migliori auguri di prosperità e di felicità per il nuovo anno.

VITTORIO EMANUELE"

 

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

 

Ankara. Nella splendida cornice del Teatro Concert Hall del Conservatorio Di Stato della capitale della Turchia, per Filippo Micale, noto e valente tenore di Catania e per la straordinaria voce del soprano Gonca Dogan, turca, grandioso successo è stato decretato dall’ esigente pubblico del teatro di Ankara, al concerto organizzato dall’Università degli Studi della Capitale, dedita alla cultura ed al Bel Canto. Ne è conseguito che i valenti cantanti lirici siano stati cooptati per una Master Class nella stessa capitale, al fine di operare un valido, utile confronto con gli operatori del settore, i giornalisti, i direttori artistici ed i conservatori con lo scopo, anche, di potereay promuovere altri talenti della lirica internazionale, attraverso i generosi input dei due famosi cantanti lirici, un’affiatata coppia della lirica, come pure nella vita. Un’eco profonda del loro successo ad Ankara è stato accolto con massimo compiacimento dai direttori artistici dei Teatri italiani in cui i due cantanti si sono esibiti.

Ricordiamo, di recente, al Palazzo Nicolaci, a Noto ( Siracusa) l‘esibizione del tenore Filippo Micale, selezionato tra numerosi cantanti lirici, per un prestigioso concerto, in omaggio a S. A.R. il Principe Alberto II di Monaco, in visita ufficiale nella straordinaria città barocca, per ricevere la cittadinanza onoraria ( 30 settembre 2016) dal Sindaco Corrado Bonfanti.

   Una ricca rassegna stampa sostiene i due brillanti cantanti lirici siciliani ( si può dire anche di Gonca Dogan che sia ormai una siciliana, dopo il matrimonio con Filippo Micale e la loro coabitazione a Catania). Non possiamo non ricordare la splendida interpretazione di Filippo Micale al Teatro di Taormina, soprattutto con l’eccezionale interpretazione dei colori musicali, bilanciati tra tecnica e rispetto del libretto originale in “ Nessun Dorma”: Micale riesce a coniugare la potenza vocale con la tecnica ed una sempre brillante interpretazione che, unita alla imponente presenza scenica, fanno di lui un eccellente termine di paragone con Pavarotti o altri tenori che come lui, abbracciano le arie più impegnative del Bel Canto; lo stesso dicasi di Gonca Dogan, presenza scenica, bellezza, doti canore e tecnica che eccellono nell’interpretazione scenica del personaggio, di volta in volta interpretato, fanno di lei una delle più interessanti interpreti della lirica, in particolare abbracciata alle Arie note che evocano la ancor più nota Callas, indimenticabile regina della Lirica internazionale.

ay1L'Ufficio Stampa della prestigiosa Università Statale di Ankara scrive del concerto dei due cantanti irici :

" Mercoledì 21 Dicembre 2016, nella Concert Hall del nostro Conservatorio di Stato di Ankara, il soprano Gonca Dogan e il Tenore Filippo Micale accompagnati al pianoforte dal Maestro Hacibaba Adiloğlu, hanno svolto un concerto memorabile con grande abilità dall'excursus musicale di opere considerate dei capolavori di compositori internazionali come Bellini, Puccini, Verdi, Tchaikovsky, Debussy e Mascagni, ottenendo gli artisti una lunghissima standing ovation da parte del pubblico." Seguivano gli encomi di Enrico Castiglione, di Sonia Cammarata e di tanti direttori artistici noti inay2 campo nazionale ed internazionale--- "21 Aralık 2016 Çarşamba günü, konservatuvarımız konser salonunda, soprano Gonca Doğan ve tenor Filippo Micale, piyanist Prof. Dr. Hacıbaba Adiloğlu’nun eşliğinde, uluslararası çapta, unutulmaz bir konser gerçekleştirdi. Bellini, Puccini, Verdi, Tchaikovsky, Debussy, Mascagni gibi bestecilerin, başyapıt olarak nitelendirilen eserlerini büyük bir ustalıkla yorumlayan sanatçılar, izleyiciler tarafından dakikalarca ayakta alkışlandı."

Ankara Üniversitesi Devlet Konservatuvarı 

 

Gonca e Filippo

 

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