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- di Maria Teresa Prestigiacomo 

Messina. La vita è teatro ed il teatro è la vita ed è anche Vita: questo il leit motiv dell’opera teatrale
L' Assicurazione "di Daniela Galletta in scena al Teatro Cristo Re di Messina ha riscosso notevole
successo, con un folto pubblico di spettatori.  “L' Assicurazione” è una commedia musicale di
genere tragicomico, peculiarità che contraddistingue i lavori di Galletta. Scritto nel 2012 durante il
Governo Monti, il testo regala allo spettatore momenti di ilarità, susseguiti da spunti di riflessione.
Dopo undici anni, Galletta pensava di dovere apportare alcune modifiche, per adeguare la
commedia al mondo di oggi, ma ciò non è stato necessario considerato che i temi, affrontati nel
testo coincidono. La vita con tutte le sue sfaccettature è sul palco, rappresentata dal Teatro Instabile
di Messina: la crisi odierna che affligge molte famiglie italiane, affannate dai debiti, le badanti
dell’Est in cerca di sistemazione, la fedeltà, l’adozione, e l’amore Amor omnia vincit, sono questi i
temi dominanti della commedia che ha davvero regalato due ore di spensieratezza. Ricordato
l’attore ( che in passato rappresentò il nonno) Nino De Domenico è stato ricordato con un video
realizzato appositamente dalla Compagnia che avrebbe gradito anche la visione da parte della
famiglia che, coinvolta dalla sicura commozione, ha preferito non essere presente all’evento.
Il cast di tutto rispetto: da Daniela Galletta, regista ed attrice, Sergio Loteta, Basilio Di Pietro,
Alessandro Mezzapica, Aldo Lo Faro, Teresa Fresco, Giovanna Sculco, Tiziana Laganà e Giuseppe
La Malfa, bravi attori che hanno dato il massimo. Aldo Lo faro ci ha anche regalato un amarcord
musicale eseguendo con sentimento, la canzone di Sergio Endrigo “Elisa”.Inoltre, originale il finale
a sorpresa…anzi i due finali a sorpresa…perché la vita ci regala sempre molteplici sorprese!

- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Modica, Rg. Lui, Giorgio che ha adorato cosi tanto la mamma  da dedicarle un grandioso Premio
Letterario, ci lascia proprio il 15 maggio il  giorno dedicato alla mamma che l ha voluto con se la
giornata a lei dedicata! Un caso? Un segno del destino? O davvero un segno tangibile che l' aldilà
esista e dunque un  conforto, una conferma  che le nostre preghiere  non siano mai state vane e non
siano mai vane per i nostri cari, le cui energie sono nel cielo e vicine a noi.


Con Giorgio che conoscevo da 50 anni, dai tempi dei soggiorni suoi a Messina dagli zii,
ricorderemo sempre la sua professionalità, il suo impegno, la sua caparbietà,  anno per anno , in
tempi difficili, di crisi economica ,onorare la memoria della madre, racimolando qui e là anche quel poco o tanto che servisse per
la grandiosa macchina organizzativa che sapeva approntare il valente giornalista  Fratantonio quel
Fratantonio,  detto Giorgetto,  figlio di  Donna Raffaella che lui tanto amò. Ci eravamo  persi per
strada, ma dopo 35 anni, per caso ad Enna, vi fu il caso che lui mi dovesse intervistare su una
mostra di siciliani a Bruxelles che avrei presrntato e dal mio cognome, Prestigiacomo, risalì a quella
ragazzina che incontrava a Messina, ogni anno, quando si recava in vacanza dalla zia..."Ma tu,
Maria Teresa Prestigiacomo non sei Mariella? E tu, Giorgio Fratantonio  non sei quel Giorgetto dai
calzoncini corti? ...Ci riconoscemmo... ma fu 
Solo dai cognomi!
Da qui il pensiero di  Giorgio di affidarmi per massima stima e fiducia,  il compito di membro della
Commissione  *Poesia sulla mamma* e poi l 'incarico di Presidente del Premio, assegnatomi anche 
dagli altri prestigiosissimi  membri di  Giuria, tra i quali spiccava la notissima, colta e brillante Sen.
Marisa Moltisanti. Ricordiamo Giorgio Fratantonio all'edizione del premio a Villa Anna, la
splendida villa del radiologo Caldarella, tra Modica e  Pozzallo e poi  a Puntasecca, a Pozzallo, ad
Ispica, tutte splendide location spettacolari, condite con spettacoli e personaggi di elevato spessore.
Ci mancherai tanto Giorgio, ci mancheranno le tue raccolte di poesie, i tuoi spettacoli, i tuoi
reportages su San Giorgio con la tua voce da attore navigato. Ci mancheranno le tue interviste
anche sulla splendida terrazza di Catania dalla gloriosa redazione di Video mediterraneo. Ricordo
con piacere un pomeriggio assolato in terrazza per  l'intervista che mi fece Giorgio per lo scultore
Luigi Galligani , era allora direttore  Salvo Falcone. Mi mancherà  l' appuntamento annuale, fisso,
nel ragusano per rendere omaggio a Donna Raffaella.
Ora, caro amico,  sei con mamma Raffaella, in cielo. 
Saremo noi ad onorare la tua memoria.
Perché...
Sol chi non lascia eredità d affetti 
poca gioia ha nell' urna  (Foscolo, "I sepolcri").

EDITORIALE

Set 27, 2023

 

Ieri sera, nell’accogliente sala di lettura della Libreria Mondadori (ex
Ciofalo),si è tenuta la prima presentazione messinese della recente raccolta

poetica, “Figli del vento”, di Giuseppe Ruggeri, pubblicata a Torino da
Genesi Editrice e accolta tra gli aspiranti al Premio Strega 2023.
In un clima conversevole, improntato alla cordialità e del tutto estraneo
all’asettico formalismo di certi eventi similari, gli astanti hanno assaporato
dalla viva voce di Carla Luvarà, che dirigeva i lavori, alcune splendide
poesie della silloge, intervallate da commenti illuminati dello stesso autore
e da profonde, ma chiarissime considerazioni critiche del prof. Giuseppe
Rando.

locandina Ruggeri
È emersa, in particolare, la scaltrita tecnica compositiva del poeta
messinese, che inerisce compiutamente al contesto post ideologico e neo
spiritualistico della più avanzata poesia contemporanea, avvalendosi di
limpidi moduli espressivi, di strutture strofiche inedite, del verso libero
(con l’uso molto parco della punteggiatura e il ricorso sapiente
all’enjambement), di metafore e simboli di immediata percezione e di
innegabile efficacia, nonché di un lessico chiaro, leggibile, ma giammai
banalmente prosastico o giornalistico.
È apparso altresì evidente come la poesia di Giuseppe Ruggeri, in
opposizione ad ogni illusoria certezza ideologica, si connoti in termini di
illuminazione e ricerca: l’io poetante – prototipo invero di un’umanità
fragile, sofferente, insidiata dalla frode dei «venditori di fumo», dai «falsi
bisogni» della cultura dominante, dalla violenza, dalle guerre, dal dolore,
dalla morte, dal nulla – potrà conseguire il suo obiettivo di rinascita, di
recuperata armonia, di salvezza, solo grazie al «Vento», al «Soffio» divino,
che soffia dove e quando vuole.


 

 - di Maria Teresa Prestigiacomo 
 
Intervistiamo sulla Storia il colto Principe Luca Lalli Cortinovis, una miniera di notizie storiche 
Cosa le ricorda il 5 aprile?
 
Il 5 aprile del 1242 in Estonia si svolse la leggendaria Battaglia sul Ghiaccio, detta anche del Lago Peipus, nella quale le truppe di Novgorod, guidate dal giovane principe Alexsandr Nevskij, sconfissero le truppe baltico-tedesche dell'ordine teutonico.
Come spesso accade, quella sul Peipus ha subito una mitizzazione che ha trasformato questo scontro in un'epica battaglia decisiva fra i Tedeschi e i Russi, mitizzazione che durante il periodo sovietico è stata trasposta anche su pellicola?
Ma come andò effettivamente?
Fu davvero decisiva e sanguinosa?
 
Per spiegare in che senso questa battaglia fu importante, bisogna fare un breve excursus geografico e storico; in quegli anni, l'Ordine Teutonico stava ponendo le sue stabili radici nel mondo baltico. La Terra di Maria, così erano chiamate le zone delle attuali Estonia, Lettonia e Lituania, fungeva da base di espansione per l'ordine monastico cavalleresco. L'ordine entrò in conflitto con la vicina repubblica di Novgorod sia per motivazioni religiose (c'era lo scisma di mezzo) sia anche per questioni strategiche.
 
Di per sé, la battaglia non fu che una scaramuccia di confine.
I Teutonici infatti avevano all'incirca 2500 uomini, di cui mille estoni, a fronte delle 5mila unità russe.
La battaglia si svolse sul lago ghiacciato del Peipus, con i russi schierati sulla riva e i teutonici che caricarono sul ghiaccio; sebbene inizialmente inflissero gravi perdite all'avanguardia russa, i teutonici furono alla fine attirati sul ghiaccio e sconfitti. 
 
A livello di perdite morirono circa 20 cavalieri teutonici, 400 fanti tedeschi e un numero imprecisato di estoni, a fronte di un numero relativamente più basso di russi.
Lo scontro fu importante per fermare le pretese teutoniche su Novgorod ma di per sé, come già detto, fu una battaglia minore; la posizione dei cavalieri nel Baltico, infatti, non fu minimamente intaccata dalla sconfitta. 
 
Le due parti giunsero ad una tregua, proposta dallo stesso principe di Novgorod, e liberarono rispettivi prigionieri; i Russi avevano urgenza di concentrarsi ad est contro i Mongoli

-di Gennaro Galdi

Bruxelles, Le Sablon si impreziosirà delle opere di ben 19 pittori italiani e di una pittrice francese, Lydia
Canclaux, ospite d’onore straniera. La nota Galleria d’Arte au Sablon a pochi metri dal Palazzo di Giustizia e
dal Tribunale e ad un passo dalla Chiesa de Notre Dame du Sablon e dalla piazza del mercato
dell’antiquariato, si correderà di quadri a Tema “ Mediterranèe et ses ambiances” per regalarci le
atmosfere delle sponde del Mediterraneo con i suoi colori e le sue emozioni. Il 20 maggio, alle ore 18,30 il
vernissage alla presenza del noto critico che opera in campo internazionale la prof.ssa Maria Teresa
Prestigiacomo che tratteggerà con flash critici le opere dei partecipanti, donando un importante DIPLOME
D’HONNEUR ai pittori, a ricordo dell’evento e per la qualità dei manufatti d’arte. Tra i partecipanti, molti
esponenti del mondo dell’Arte che vivono in Sicilia, pertanto, non poteva mancare la degustazione dei
liquori d’eccellenza dell’azienda Picciriddu di Felice Paradiso di Catania che ci farà degustare liquori al
mandarino, al kunquat ed alle creme di limoni..Inoltre, con un caffè prezioso come quello di Ciauru
dell’azienda di Misterbianco, Ct, i nostri ospiti si soffermeranno maggiormente per ammirare le 29 opere
degli artisti. Lydia Canclaux , pluripremiata in Italia ed all’estero con numerosi Premi, ricordiamo il Premio
italiano Arte nel Mondo, a Lecce, il Premio Celi Primo Premio Assoluto conseguito al Museo regionale di
Messina; Al suo attivo numerose mostre in Francia , in Italia, anche più volte presentata dal critico Maria
Teresa Prestigiacomo. Anche gli artisti italiani hanno un curriculum vitae di tutto rispetto, in Italia ed
all’estero, premiati più volte in concorsi nazionali: in rigoroso ordine alfabetico Giovanni Aquila, Nino
Arcidiacono, Giovanni Biscari( il compianto pittore siciliano), Eleonora Catania, Maria Grazia DIquattro,
Simona Franz, Giuseppe Mario Frezza, Marzio Gabrielli, Croce Gatto, Mary Macchi, Nino Mangano, Beatrice
Nicosia, Michele Panfoli, Daniela Piazza, Maria Carla Prevedello, Santina Rapisarda, Antonella Tornello,
Nicolo’ Vinciprova. Una targa sarà assegnata all’azienda Ciauru ed all’azienda Picciriddu : il Grand Prix
Excellence 2023 Bruxelles che confermano un segno di riconoscenza per l’eccellenza e la qualità dei
prodotti che hanno già conquistato il mercato londinese ( Picciriddu) ed il mercato francese ( Ciauru).
Rue de la Regence n 13 vi aspetta per una mostra che coinvolgerà emotivamente i presenti, nel ricordo
nostalgico del mare dei colori della Sicilia, tra i vicoli di Taormina, o nel segno dell’ecologia e dell’identità
mediterranea. Un discorso a parte meritano le opere di Giovanni Biscari, la cui moglie, vedova, signora
Mazzone, oggi ha inteso evocare con questa mostra la memoria del marito, valorizzandone la figura di
valente pittore. La serata sarà siglata da una cena italiana nel ristorante super chic della Galleria d’Arte
gemellato con il notissimo Babingtons di Roma, Piazza di Spagna, ristorante degli stessi galleristi, già
giornalisti presso al regione Sicilia, chef di qualità la dott.ssa Valentina Laudonia, tanto di laurea presso
l’Accademia di Belle Arti di Roma ma oggi super chef dalle mille ricette siciliane di qualità. La mostra si
chiuderà il 4 giugno 2023, ma già sin d’ora il tam tam degli amici dell’Italia, è forte, sui socials su facebook e
sui Gruppi Social amici dell’Italia e Siciliani a Bruxelles. Sicuramente, gli artisti riscontreranno straordinario
successo tra i belgi; inoltre: chi, degli italiani ed in particolare dei siciliani, non vorrà acquistare un pezzo
d’arte che evochi la loro terra d’origine ed i loro ricordi? Le opere sono tutte belle e il critico, Maria Teresa
Prestigiacomo ne esalterà forme e messaggi, al vernissage del 20 maggio ore 18.30, sintetizzando, per
ciascun autore, tecnica e percorso artistico di qualità e valore. L’organizzazione italiana è curata
dall’Accademia Euromediterranea delle Arti, presieduta dal critico Maria Teresa Prestigiacomo,

responsabile legale dell’Accademia stessa. Sarà presente anche il vicepresidente del’’Accademia
Euromediterranea delle Arti. L’organizzazione belga è curata dalla signora Maria Garcìa.

- Di Rosario Fodale -

Si può dire che quella di domenica 7 maggio è stata una serata all’insegna dell’alta
cultura che il Maestro Giuseppe Messina ha regalato alla libreria Gutenberg per i tanti
estimatori ed amici che hanno apprezzato.

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L’inedito evento particolare in cui l’indifferenza umana è stata protagonista è stato
organizzato dal titolare Giovanni Mazzeo alla sua libreria di via Roma a Barcellona
Pozzo di Gotto.
È andato in scena un monologo della durata di oltre un’ora diviso in quattro tempi,
il cui autore è il Maestro Giuseppe Messina (scultore, pittore, poeta, autore di opere
teatrali e cinematografiche, interprete, regista ed anche giornalista) che in passato si è
distinto per questo tipo di opere teatrali. Il primo dei quali ha per titolo “Il cancro
dell’indifferenza”, un testo per due voci, infatti è stato declamato dall’attrice
Angelica Alizzi e dallo stesso Giuseppe Messina che poi ha continuato da solo con
“Gli assassini di Socrate”, che è stato il pezzo più atteso, “Apologia di un profeta”,
ed ha concluso con “Il mondo non è mondo”.

CON ANGELICA ALIZZI
Prima di iniziare con i monologhi, il Maestro Messina ha ritenuto opportuno
presentare al pubblico l’attrice Angelica Alizzi, una barcellonese che vive a Roma, un
vero talento che, come risulta dalla sua biografia, ha studiato Discipline delle Arti,
Musica e spettacolo con 110 e lode presso l’Università degli Studi di Messina (Anno
di laurea/diploma 2012) e poi: Teatro, Cinema, Danza e Arti digitali con 110 e lode
presso l’Università “La Sapienza” di Roma” (2013 - 2016) ed ha studiato Recitazione
presso Duse International, Scuola di Cinema e Teatro a Roma, ma ha anche
frequentato il Tecnico Superiore della comunicazione Audiovisiva e Multimediale nel
settore Televisivo e Cinematografico.

CON ANGELICA E GIOVANNI MAZZEO
“Angelica Alizzi – ha detto il Maestro Messina – anche se da un po’ di tempo ci
eravamo persi di vista, è una ragazza che conosco fin da quando era bambina perché
figlia di un amico carissimo a cui ho fatto da testimone di nozze”.
Possiamo dire che, Angelica, interpretando “Il cancro dell’indifferenza” ha
dimostrato di sapersi introdurre perfettamente in un difficile personaggio ed è stata
capace di esprimere autentica drammaticità.
La libreria di Giovanni Mazzeo ha avuto l’affluenza di un attento pubblico di
intenditori che il Maestro Giuseppe Messina è riuscito a tenere con il fiato sospeso
intanto che eseguiva l’attesissimo “Gli assassini di Socrate”. Come ha scritto Alfredo
Anselmo, il Messina si è superato urlando il proprio dolore, quasi mezzora di
monologo che è volata via con fluidità riscuotendo unanimi consensi e tantissimi
applausi.
Al Messina, essendo egli stesso l’autore, non è stato difficile mettersi nei panni di
un allievo di Socrate per arringare il popolo ateniese indifferente all’insegnamento
del filosofo e colpevole per aver decretato la condanna a morte di un sapiente
coraggioso e, per questo, scomodo al potere.

“Apologia di un profeta”, incluso nell’omonimo libro pubblicato dal Messina nel
2015 in occasione del quarantesimo anniversario dell’assassinio di Pier Paolo
Pasolini, è tutto un richiamarsi alla teoria pasoliniana ed una severa invettiva contro i
“tre grandi mali che infettano la società: “la politica dei degenerati, l’indifferenza
sociale e la televisione che ci hanno ipotecato anche il futuro, che c’impongono
qualunque evento ed emozione, oltre i bisogni”.
L’evento si è concluso con l’ultimo atto: “Il mondo non è mondo” che mette in
evidenza il grave problema del globo terrestre, un pianeta che consegneremo alle
future generazioni in condizioni disastrate; se non si mette fine all’indifferenza e non
si prendono delle severe iniziative salutari lasceremo questa nostra terra totalmente
inquinata ed invivibile. Perciò è urgente una rivoluzione di pensiero, una severa presa
di coscienza per salvare il futuro dell’umanità.
Quello del Maestro Giuseppe Messina si è rivelato essere il grido d’allarme lanciato
con forza e severità da uno dei più sensibili ed instancabile artista del nostro tempo e
si spera possa giungere e risvegliare le coscienze dormienti di fronte ai problemi
creati dall’indifferenza sociale.

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