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Articoli filtrati per data: Giovedì, 04 Luglio 2019

- di Marcello Crinò -

Il 1572, data di fondazione della chiesa di San Vito, segna l’inizio dell’edificazione delle chiese urbane dei due nuclei di Pozzo di Gotto e Barcellona, che, nati rispettivamente nel XV e nel XVI secolo, si fusero nel 1836. San Vito oggi la vediamo nell’ampliamento settecentesco, a tre navate scandite da colonne in pietra sormontate da capitelli scolpiti. In uno di essi (entrando, il primo a sinistra) si può leggere la data del 1732.

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Il prospetto principale era arricchito da una torre campanaria, demolita nel 1955-56 per realizzare la strada. La chiesa subì un lento degrado che la portò all’abbandono e alla sconsacrazione. Nel 1982-83, a seguito dell’acquisizione da parte del Comune, fu restaurata per essere adibita ad auditorium, divenendo sede di mostre, concerti e conferenze. Nel maggio 1993 avvenne il crollo del tetto e si rese necessario un ulteriore intervento, conclusosi nel 1997.

2 DSCF9072 Inaugurazione San Vito restaurato

 

Gli altari interni sono decorati con motivi barocchi; nella cappella di sinistra, intitolata al SS. Sacramento, sono presenti due affreschi di Antonino Vescosi (vissuto a cavallo dei secc. XVIII-XIX) con Melchisedech che offre pane e vino a Dio e Mosè che istituisce il sacrificio. Nell’abside di destra, intitolata a San Vito, due tracce di affreschi (forse XIX-XX secolo). Sopra l’altare principale era posta una Madonna con il Bambino, che a seguito del crollo del tetto era stata rimossa e restaurata nel corso nel 1997 da Angelo Cristaudo. Infine la chiesa è stata interessata da un ultimo restauro, completato nel 2010, nel corso del quale, oltre a interventi sugli altari laterali, che hanno messo in luce anche i colori originari, sono stati trovati sotto il pavimento tracce dei precedenti impianti del Cinquecento e del Seicento, lasciati a vista e coperti da lastre di vetro, e la cripta dell’Ottocento, con nove loculi. I resti umani ritrovati sono stati raccolti e collocati in cassette poste di fronte ai loculi. Attualmente la cripta non è visitabile perché il sistema di aerazione non funziona ed è stata invasa dall’umidità.

4 luglio 2019

- di  Maria Teresa Prestigiacomo -

TAOMODA WEEK 2019

Ludovica Casellati e Vera Slepoj ospiti 

del Caffè Letterario con Catena Fiorello

(Hotel Excelsior Taormina – Giovedì 18 luglio - ore 18.30)

Taormina,ME.

Il Caffè Letterario della Taomoda Week celebra i 200 anni della nascita della bicicletta con un’ospite d’eccezione, Ludovica Casellati, autrice del libro edito da Sperling & Kupfer intitolato “LA BiCi della Felicità”, soprannominata “Lady Bike” per la sua attività di editore del blog “viaggiinbici.com”. 

A presiedere giovedì 18 luglio 2019 l’attesissimo appuntamento in programma nella suggestiva terrazza dell’Hotel Excelsior di Taormina, adiacente le mura medievali, sarà la scrittrice siciliana Catena Fiorello

Accanto a loro un’altra firma di prestigio, la psicologa e psicoterapeuta Vera Slepoj, autrice di numerosi saggi, che ha scritto anche un capitolo del libro che la Casellati presenterà in occasione dell’evento letterario in calendario nella Taomoda Week, la rassegna internazionale diretta dalla giornalista Agata Patrizia Saccone, momento organizzato in collaborazione con l’Associazione “Arte&Cultura a Taormina”.

E giusto nell’anno in cui ricorre il 200esimo anniversario del più antico mezzo a due ruote (il 26 giugno 1819 a New York W. K. Clarkson registrò il primo brevetto per un “Velocipede” negli Stati Uniti) Ludovica Casellati è in tour con il suo lavoro per parlare, da sportiva non agonista, della sua ‘ciclosofia’, uno stile di vita che diventa all’occorrenza terapia e che offre l’opportunità di mantenere un equilibrio fisico e mentale, per quel senso di libertà o di condivisione che offre permettendo sempre a chi pedala di rimanere a contatto con il mondo e la natura circostante.

 Ludovica Casellati

Ludovica Casellati

Catena Fiorello è una scrittrice siciliana. Per Rizzoli sono usciti Casca il mondo, casca la terra nel 2011, Dacci oggi il nostro pane quotidiano nel 2013 e Un padre è un padre nel 2014; per Baldini & Castoldi Un amore fra le stelle nel 2017. Il suo romanzo L’amore a due passi (Giunti 2016) ha ottenuto un grande succes­so di pubblico, confermato da Picciridda (Giunti 2017), dal quale è stato tratto un film. a breve nelle sale cinematografiche. Tutte le volte che ho pianto (Giunti 2019) è il suo ultimo romanzo entrato in classifica già dalle prime settimane di uscita.

Ludovica Casellati, ha una laurea in legge in tasca e una lunga esperienza da manager nel mondo della tv e della pubblicità quando, nel 2012, improvvisamente decide di lasciarsi tutto alle spalle per dedicarsi a tempo pieno alle sue grandi passioni: la scrittura, i viaggi e la bici. Nel 2013 fonda il magazine online viagginbici.com, e da allora inizia una nuova vita da giornalista su due ruote, arrivando a essere identificata in rete come «Ladybici». Ha ideato e organizza, tra le altre cose, l’Oscar italiano del cicloturismo con Cosmobike Show e l’Urban Award con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci). Nel 2017 lancia Luxurybikehotels.com, il portale dove raggruppa gli hotel che offrono servizi di lusso ai ciclisti. Da settembre 2018 è anche editore di Viaggi del Gusto (vdgmagazine.it). Ama pedalare, non correre.

Vera Slepoj, psicologa e psicoterapeuta, laureata in psicologia all'Università di Padova, già membro di tutte le commissioni ministeriali per l'attivazione dell'ordine professionale, presiede la Federazione italiana psicologi e l'International Health Observatory. Autrice di numerose pubblicazioni scientifiche, vive e lavora tra Padova e Milano. Ha pubblicato diversi saggi.

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

TAORMINA.  Presentato con successo al TaorminaFilm Fest il film del giovane Julien Paolini che racconta una Sicilia inedita

La Sinossi

 Il figlio del fornaio ha deciso di sfidare l'autorità del sindaco del villaggio, una figura oscura vicino al mondo della malavita: seppellirà il suo defunto fratello con la sua famiglia a tutti i costi. Fino a mettere in pericolo se stesso e la sua famigliaunape

Amare Amaro Julien Paolini cLa RÇserve10

Perché  questa scelta? Abbiamo  chiesto al regista.

Palermo non é stata una scelta casuale perché a Palermo le storie di Omero si fondono con le leggende metropolitane.  In quanto capitale dell'integrazione e vero e proprio laboratorio europeo, questa città, con i suoi valori, è riuscita a concretizzare quello che a Parigi, ancora oggi, sembra lontano e che è comunemente chiamato il "vivere insieme". La Sicilia rappresenta l'Italia ma in modo più intenso, più cinematografico, più moderno perché costituita da una comunità più mista e i suoi contrasti sono dunque ancora più forti. Il titolo italiano del film Amare la terra amara esprime questo rapporto di amore e odio del siciliano con la sua terra. Questa ambivalenza è quella del mondo di oggi, che risiede in tutti i miei personaggi così come in ognuno di noi. La Sicilia è al centro di tutte le discussioni più importanti della nostra società contemporanea, il mondo la scruta e la osserva e i suoi passi rappresentano i passi di tutti gli italiani. Nel profondo del mio cuore spero che, a Palermo e in tutta la Sicilia, ci si possa sentire cittadini europei consci del fatto che il mondo cambia, ma che non c'è nulla da temere.

 

Pubblicato in Comunicati stampa

 

Gennaro  Galdi

Taormina,Me.Il noto attore di teatro e televisivo Ninni Bruschetta  conquista meritatanente anche il red carpet del Taormina Film Fest.

Qui in una foto con Maria Teresa Prestigiacomo DIRETTORE RESPONSABILE DI RED CARPET MAGAZINE CARTACEO  e on line DEL LUSSO   CON REDAZIONE A PARIGI LUGANO NEW YORK 

Pubblicato in Comunicati stampa

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