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Nina Zilli in uno scatto di Toni Thorimbert Nina Zilli in uno scatto di Toni Thorimbert

Nina Zilli al Teatro Vittorio Emanuele il 30 novembre con "Modern Art Tour"

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Aperte le prevendite per il concerto d'Autunno piu atteso dell'anno. Il Teatro Vittorio Emanuele come l 'Olympia di Parigi, accoglie i big della canzone.

Dopo il successo di "Mi hai fatto fare tardi", è in radio in questi giorni l'ultimo singolo "Domani arriverà"

Un grande giorno per i fans di Nina Zilli: grande attesa per il  suo nuovo tour  che, dopo il successo dell'ultimo singolo "Mi hai fatto fare tardi", parte con una tounee che toccherà Messina giovedì 30 novembre, dove al Teatro Vittorio Emanuele è previsto un sold out di pubblico. "Il Modern Art Tour" prenderà il via domani (14 ottobre) dal Vidia di Cesena per attraversare tutta l'Italia con una data anche in Calabria, il 2 dicembre al Teatro Rendano di Cosenza. La cantautrice emiliana, nota per brani sanremesi come "Sola", "Per sempre", "L'uomo che amava le donne" e ancora "50 mila", "L'amore è femmina", proporrà i pezzi dell'ultimo album "Modern Art" pubblicato il 1° settembre da Universal, da cui è stato estratto il nuovo ultimissimo singolo "Domani arriverà", in radio in questi giorni.

Si tratta del quarto lavoro della carriera della cantante, che è anche musicista, autrice, conduttrice televisiva e radiofonica, e forse ne mette a fuoco come non mai la versatilità e lo spessore da artista “completa”. Un lavoro fatto di tante forme e stili musicali che convivono felicemente e compongono insieme il profilo della loro interprete. Un progetto versatile e moderno per viaggiare nel tempo ed esplorare a fondo tutte le suggestioni musicali; rappresenta un nuovo step nella straordinaria evoluzione artistica della Zilli, mai uguale a sé stessa, che sorprende ogni volta nella scrittura e nella ricerca musicale con proposte di grande qualità. Sul palco torna alla sua dimensione più naturale: “Il live per me è fondamentale e non potrei vivere senza” - spiega l'artista - “I dischi si fanno per essere portati in giro ed essere condivisi con le persone. Per questo album ci sarà uno spettacolo ad hoc, con un dj, un po’ alla ‘vecchia maniera’, attivo sulla scena”.

Accompagnata da JEEBA - Riccardo Gibertini (tromba, trombone ed elettronica), HEGGY - Antonio Vezzano (chitarra), NICO - Nicola Roccamo (batteria), TORRE - Andrea Torresani (basso), VEEZ_O - Fabio Visocchi (tastiere), DJ ZAK - Enzo Tribuzio (dj), Nina Zilli ripercorrerà i suoi successi più amati e presenterà dal vivo i brani del nuovo progetto. Canzone dopo canzone la scaletta si colorerà anche grazie ai cambi d’abito dell’artista, con le creazioni di Vivienne Westwood, dall’alta moda allo street wear, per adattarsi alla sonorità dei brani, un mix potente di suoni metropolitani e caraibici.

Il "Modern Art Tour" è una produzione Massimo Levantini per Live Nation; RDS e Trivellato Industriali sono partner ufficiale della tournée. A Messina l'organizzazione è stata affidata ad Euphonya Manegement di Dario Grasso ed è possibile acquistare i biglietti (a partire da 25,00 euro + diritti di prevendita) sui circuiti www.ctbox.it, www.ticketone.it e www.tickettando.it. oppure in Città presso: Bisazza Gangi Viaggi e Turismo (largo San Giacomo 1/2), Il Botteghino (viale della Libertà, 391), Ricevitoria Bossa (via Tommaso Cannizzaro, 132), Lisciotto Viaggi (via Garibaldi, 106 A). In provincia: 3 Store Tickettando (via Roma, 103 Barcellona Pozzo di Gotto), Chydas Viaggi (via Medici, 383 Sant'Agata di Militello), I viaggi di Marco (via Umberto, 312 Giardini Naxos), Tabacchi Cracò (via Generale di Giorgio, 52 Acquedolci). 

 

NINA ZILLI
è
MODERN ART


Tutto suona più forte di prima
E guarderò la luna brillare in città
Oggi voglio perdermi
Come luce tra gli alberi
Gli occhi chiusi e vivo a metà
Domani arriverà
è la mia modern art
(Domani arriverà)


Le nuvole di fumo sono lontane, il sole – l’amato sole giamaicano - è tornato a splendere,
“tutto suona più forte di prima”. E al centro della scena torna lei, Nina Zilli, più carica e
consapevole che mai, con un album che irradia dal suo centro canzoni che sono come
petali da sfogliare, ognuno diverso ma legato agli altri da una voce che da sempre può
cantare qualsiasi cosa e farlo come nessuno. In questo senso, e parafrasandone il titolo,
“Modern art” è l’oggetto del disco e al tempo stesso il suo titolo-manifesto, fatto di tante
forme e stili musicali che convivono felicemente e compongono insieme il profilo della
loro interprete.
“Modern art” è il quarto album di Nina Zilli, interprete, musicista, autrice, conduttrice
televisiva e radiofonica, e forse ne mette a fuoco come non mai la versatilità e lo spessore
da artista “completo” che in Italia sono appannaggio di pochi.
Registrato tra Milano e la Giamaica, con Michele Canova tornato al controllo della
produzione e Nina impegnata nella scrittura di testi e musiche affiancata da un team di
autori consolidato (Obi Ebele e Uchi Ebele, Piero Romitelli, Emilio Munda), “Modern art”
mette in mostra alcune guest star di rilievo – avete già conosciuto il singolo “Mi hai fatto
fare tardi”, firmato da tre hitmaker come Dario Faini, Tommaso Paradiso (TheGiornalisti) e
Calcutta – e la presenza di un amico fraterno come JAx nella scrittura e nel rap di “Butti
giù”. A completare l’opera – e a chiudere l’album - la cover di “Il mio posto qual è”, una
bella canzone portata al successo negli anni ’70 da Ornella Vanoni e che vede tra le
firme quelle di autori straordinari come Sergio Bardotti, Franco Califano, Gianfranco
Reverberi, Carlos Pes.
Il risultato è per l’appunto quello di un album incomparabilmente versatile e moderno,
che può permettersi di viaggiare in avanti o indietro nel tempo per esplorare a fondo
tutte le suggestioni musicali offerte dalle canzoni: che si viaggi nel DNA dolcemente
reggae soul di “1 x un attimo”, “Ti amo mi uccidi” e “Mi hai fatto fare tardi”, in quello
maggiormente ritmato di “Butta giù”, “Domani arriverà”, nelle suggestioni pop di “Notte di
luglio”, in delicate ballad uptempo come “Sei nell’aria”, nelle strutture di moderno gospel
di “Come un miracolo” e “IGPF”, in canzoni fortemente melodiche e suggestive come “Il
punto in cui tornare”, forse insieme a “Per un niente”, l’unico punto di rimando alla
tradizione delle grandi interpreti italiane anni ’50 e ’60, oltre naturalmente alla conclusiva
cover di “Il mio posto qual è”.
La solarità di musica e arrangiamenti non deve trarre però in inganno. Non tutto brilla
sotto il sole, anzi, “Modern art”, come tutti i momenti di felice consapevolezza, è fatto
anche di nubi da scacciare e ormai lontane, di ricordi che tornano alla memoria per
lasciare il tempo che trovano, di emozioni positive e negative che si assommano e tutte
insieme danno un senso al tempo trascorso. Scorre tra le righe delle canzoni la voglia e la
forza consapevole di ritrovare un centro e ripartire da lì, chiedendosi per la prima volta se
le persone che un tempo ci rendevano insicure siano adesso in grado di essere alla nostra
altezza. E così, con queste canzoni è arrivato tempo di salutare il passato per ritrovarsi
comodi nei propri panni, di smettere di aspettare i treni degli altri e rimettersi in viaggio
con il proprio bagaglio e il sole sulla testa, al centro del proprio mondo.


Anche questa è Modern Art.

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