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Maria Teresa Prestigiacomo


Messina. Interessante il programma messo in atto dalla Biblioteca Regionale di Messina  Dopo il I° appuntamento con la Rassegna Culturale "Donna sacra di Sicilia,  avrà luogo venerdì 20 dicembre 2019, alle ore 17, il II° appuntamento. 


Come da calendario, sarà presentata la silloge poetica di Maria Grazia Genovese: "Il nido nel rosaio".  L'evento vanta il patrocinio delle sezioni messinesi dell'Archivio di Stato, dell'AMMI e della Fidapa. Al termine della parte convegnistica, sarà data l'opportunità di visitare la mostra.

- La Redazione -

Si è concluso ieri nella splendida Sala della Borsa della Camera di Commercio di Messina, gentilmente concessa dal presidente, dott. Ivo Blandina, il lungo percorso che ha visto impegnati in una serie d’incontri culturali sulla “Resilienza delle due città dello Stretto”, a 110 anni dal terremoto - maremoto del 1908, i soci dell’Associazione “Cento Messinesi per Messina 2008”, il Comune di Messina, il Dipartimento Architettura e Territorio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, alcuni docenti dell’Università di Messina nonché i Dirigenti scolastici, i docenti e gli alunni di alcuni Licei e Istituti di Istruzione Superiore di Messina e Reggio Calabria.

La locandina prevedeva, dopo i saluti delle autorità, brevi interventi dei relatori (Prof. Marzio Lo Curzio e Prof. Giuseppe Fera dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria) e “Quesiti e proposte dei giovani”.

La dott.ssa Rosita Lereley Borruto ha portato i saluti del CIS Centro Internazionale Scrittori della Calabria, di cui è presidente, comunicando che, per sopraggiunti, imprevisti problemi gestionali, gli alunni del Liceo Scientifico “L. Da Vinci” di Reggio non erano potuti giungere al convegno messinese. La preside del Liceo Classico “La Farina”, prof.ssa Giuseppina Prestipino, si è detta lieta di partecipare all’evento.

Il Prof. Lo Curzio ha offerto agli studenti un’ampia, dettagliata relazione sui successi effettivi e sui problemi ancora aperti in ordine alla ricostruzione e al restauro del patrimonio architettonico e artistico delle due città dello Stretto. Il Prof. Giuseppe Fera ha illustrato, sinteticamente ma efficacemente, il ruolo centrale dello Stretto dalle origini greche di Reggio e Messina fino alla scoperta dell’America, la successiva «perdita di centro» fino al terremoto del 1908 e l’attuale situazione di stallo, se non di recessione (che penalizza soprattutto i giovani), da cui le due città possono tuttavia risollevarsi «mettendo insieme le risorse che abbiamo, in primis i porti».

Chi ieri ha partecipato all’incontro finale ha quindi potuto ammirare la sagacia e la volontà di partecipazione degli studenti (due del “Verona-Trento” hanno presentato, con grande proprietà di linguaggio, il Robot che hanno costruito con i compagni sotto la guida del loro professore; un altro studente dello stesso Istituto ha fatto acute e limpide osservazioni sulla «complessità» della situazione economica di Messina e sul «senso di appartenenza che difetta in città»; due ragazze e un ragazzo del “Basile” sono intervenuti con osservazioni puntuali a proposito della difficile condizione giovanile in riva allo Stretto; uno studente della IV C dello “Jaci” ha evidenziato, con chiarezza di idee e precisione lessicale, le sue perplessità di studente interessato al marketing e orientato a trasferirsi in una Università del Nord per avere maggiori possibilità di lavoro).

Nel rispondere agli studenti, il Prof. Lo Curzio ha invitato tutti a visitare i restauri di San Placido Calonerò, esortando gli studenti a non essere «troppo pessimisti», perché «le risorse ci sono»; il Prof. Josè Gambino, che coordinava i lavori, ha ricordato che la Sicilia è «la parte del mondo più ricca di beni culturali», il Prof. Fera ha dichiarato di essere d’accordo con lo studente che aveva lamentato la mancanza di senso di appartenenza tra i giovani (e non solo tra i giovani), aggiungendo: «bisogna riscoprire l’orgoglio di essere messinesi»; il Prof. Giuseppe Rando ha detto di essere meno pessimista, dopo avere sentito i discorsi dei giovani, l’ing. Antonio Rizzo, in rappresentanza del Sindaco, ha incoraggiato gli studenti a resistere, garantendo che «le opportunità ci sono: vanno ricercate e coltivate»; il prof. Pietro Chillé, nell’esortare i giovani a impegnarsi sempre per il bene comune, ha amaramente notato che manca a Messina un monumento ai numerosi soccorritori di tutte le nazioni che hanno aiutato Messina e Reggio dopo il terremoto del 1908; il Prof. Giuseppe Restifo si è rivolto cordialmente ai giovani esortandoli a essere consapevoli del nuovo e del positivo che c’è nella società e a non desistere mai dall’impegno.

Uno splendido esempio di interazione, insomma, tra amministratori, professori e studenti: c’è da bene sperare a Messina.

- di M. C. -

Conto alla rovescia per l’attesa del celebre Balletto di San Pietroburgo al Teatro Mandanici di Barcellona per il 19 gennaio 2020 alle ore 21.

Il lago dei cigni, su musica di Pëtr Il’ič Tchaikowsky, dopo una prima versione del 1877 che non fu molto gradito dal pubblico, fu al contrario apprezzato con la coreografia di Marius Petipa e Lev Ivanov nel 1895. Da allora è diventato uno dei più importanti balletti al mondo. Il doppio ruolo del Cigno Bianco e dell’ambiguità del Cigno Nero si possono subito percepire grazie alle straordinarie capacità espressive e tecniche della protagonista Oksana Bondareva, étoile mondiale e solista del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, in particolare nei due splendidi pas de deux del I e del II atto. Altri grandi momenti dello spettacolo sono rappresentati dalla danza dei quattro piccoli cigni e la danza dei grandi cigni, che sinuosamente si muovono su un lago illuminato dalla luna, e gli splendidi walzer nella sala da ballo del palazzo reale.

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La scena si svolge in un parco vicino al castello del principe Sigfrid, il quale, un giorno durante i festeggiamenti per il suo compleanno si allontana dal castello attirato da uno stormo di cigni. Giunge fino ad un lago e mentre cerca di colpire un cigno con il suo arco, questo si trasforma improvvisamente in Odette, regina delle giovani fanciulle vittime di un incantesimo dal mago Rothbart. Egli, affascinato da tanta bellezza, rimane a guardare mentre i cigni riacquistano un aspetto umano e cominciano a danzare. Infine, ritrovata la sua prescelta, Sigfried le giurerà amore eterno, unico modo per spezzare l’incantesimo che trasforma le fanciulle in cigno ad ogni sopraggiungere dell’alba. Il mago Rothrbart si presenta al castello il giorno in cui il principe deve scegliere la sposa. Con lui c’è la figlia Odile, il Cigno Nero, che assume le stesse sembianze di Odette per attirare l’attenzione del giovane. Sigfried sceglie Odile come sposa; ma poi riconosce l’inganno del mago, lo sconfigge, ritrovando l’amata Odette .

Con questa versione de Il lago dei cigni, il Balletto di San Pietroburgo ha voluto mantenere intatte le coreografie originali di Marius Petipa e da Lev Ivanov del lontano 1895, e di tornare ad un’autentica versione della coreografia creata per il Teatro Mariinsky. Le scenografie si rifanno alla Corte Imperiale Russa di quel periodo, inserendo realtà storica e fantasia gotica.  Le scene del I e del III Atto presentano uno stile Classico Fiabesco, quasi magico, mentre il II e IV atto, cioè il lago, ha un ambiente mistico, quasi lunare, dove si alternano attimi tenebrosi e giochi di ombre e luci.
Il lago dei cigni rappresenta la perfetta unione di coreografia e musica, ed è diventato sinonimo del balletto stesso e fonte d’ispirazione per generazioni di ballerini, nonché emblema della cultura popolare.

19 dicembre 2019

- di Enzo Caruso -

Significativo momento culturale, quello organizzato a Palazzo Sturiale, in “piazza Don Fano” (oggi Largo Risorgimento), nell’ambito del cartellone natalizio del Comune, in sinergia con il Centro Turistico Giovanile – Comitato “Salviamo Casa Pascoli”, gli alunni della Scuola Media “G. Pascoli”, l’attore Filippo Faillaci nei panni di Giovanni Pascoli e con la partecipazione straordinaria del giornalista Geri Villaroel.

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Al suono delle zampogne, davanti al portone di Palazzo Sturiale, Faillaci si è affacciato allo storico balcone, immortalato più volte nelle foto d’epoca con il poeta residente a Messina, insieme a Geri Villaroel che ha declamato la celebre poesia “Le Ciaramelle”, scritta da Pascoli durante il suo soggiorno a Messina.

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Introdotti dalla prof.ssa Caterina Oteri, gli alunni, in abito d’epoca, hanno mimato scene di vita, tramandate nei ricordi del poeta, tra le quale quella di una bimba che gli chiede di comprare per lei “un ciuri”.

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Al partecipato incontro, hanno preso la parola l’Assessore alla Cultura Enzo Caruso, l’Assessore allo Spettacolo Pippo Scattareggia, i proff. Piero Chillè e Giuseppe Rando e l’Arch. Nino Principato che, al termine, ha guidato gli alunni della scuola media dedicata al poeta all’interno del magnifico Palazzo Sturiale, ove è presente l’appartamento in cui visse Giovanni Pascoli negli anni in cui insegnò all'Università di Messina. Un appartamento che meriterebbe essere destinato a “Casa – Museo”, con un sicuro ritorno culturale e turistico per la città.

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al Vice Questore della Polizia di Stato,

Dr.ssa OLIVERIO Alessandra Dirigente della Sezione Polfer di Messina.

Motivazione:

per l’impegno e la sensibilità mostrata, in qualità di Referente dei Progetti “Train.. to be cool” e “Chirone”. In particolare, nell’ambito del Progetto di educazione alla legalità ed alla sicurezza in ambito ferroviario “Train… to be cool”.

Per essere riuscita attraverso i costanti contatti presso l’ufficio scolastico regionale ed il coordinamento dei trainers ,a porre in essere una capillare campagna di sensibilizzazione alla legalità nelle scuole.

Per avere instaurato ,Con il Progetto “Chirone”, un rapporto umano ed essere un valido ed indispensabile sostegno psicologico sia per i familiari delle vittime di tragici incidenti che per il personale della Polfer chiamato ad operare in contesti particolarmente stressanti e delicati.

* Per la motivazione espressa dal compartimento polizia ferroviaria per la sicilia di palermo

Aula Magna - Università degli Studi di Messina 5 Dicembre 2019

Rosario Fodale

Presidente Associazione Culturale MessinaWeb.eu

ABB 1997

* Per la motivazione espressa dal compartimento polizia ferroviaria per la sicilia di palermo

polVice Questore della Polizia di Stato

Dr.ssa OLIVERIO Alessandra

Motivazione:

presidio strategico della Polizia per vigilare sulla sicurezza dei trasporti su rotaia in ingresso ed in uscita dalla sicilia. l’alta qualificazione del personale, unitamente all’esperienza maturata sul campo nel corso degli anni e dei molteplici servizi istituzionali, hanno fatto della Sezione un punto di riferimento per gli addetti al trasporto ferroviario, sia terrestre che marittimo, ma soprattutto per la cittadinanza che ha potuto percepire un maggior senso di sicurezza. Sicurezza che è stata l’obiettivo primario del lavoro delle donne e degli uomini della Sezione Polfer, assicurata attraverso un mirato piano operativo di prevenzione e repressione dei reati in ambito ferroviario.

Aula Magna - Università degli Studi di Messina. 5 Dicembre 2019

Rosario Fodale

Presidente Associazione Culturale MessinaWeb.eu

 

 

ABB 1991

ABB 1992

Premio Speciale

s scal

Dr. Simone Scalzo

Motivazione

Funzionario in servizio presso la Squadra Mobile, quale Dirigente della Sezione della Criminalità Organizzata, ha evidenziato professionalità e doti non comuni nell’assolvimento dei delicati compiti d’Istituto.  

La determinazione operativa, l’abnegazione e lo spirito di sacrificio, non disgiunti da un profilo umano di altissimo livello, rendono il Vice Questore della Polizia di Stato, dr. Simone Scalzo, meritevole di una testimonianza del Premio Orione 2019.

Aula Magna - Università degli Studi di Messina 5 Dicembre 2019

Rosario Fodale

Presidente Associazione Culturale MessinaWeb.eu

 

ABB 1989

* Per la motivazione espressadal SIGNOR QUESTORE DI MESSINA.

 

Motivazione

PER La DETERMINAZIONE OPERATIVA, LA PROFESSIONALITà, IL SENSO DEL DOVERE E LA SENSIBILITà CHE CONTRADDISTINGUONO GLI UOMINI E LE DONNE DI QUESTO UFFICIO INVESTIGATIVO.

PER L’IMPEGNO PROFUSO QUOTIDIANAMENTE NELLE ATTIVITà DI INDAGINE VOLTE A REPRIMERE OGNI FORMA DI CRIMINALITà, CHE HA PORTATO ALLA DISARTICOLAZIONE DI PERICOLOSE CONSORTERIE CRIMINALI.

Aula Magna - Università degli Studi di Messina. 5 Dicembre 2019

Rosario Fodale

Presidente Associazione Culturale MessinaWeb.eu

 

ABB 1986

ABB 1989

Ritira il Premio il Vice Questore dott. Simone Scalzo dirigente della Sezione Criminalità Organizzata

Premio Speciale

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