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Larderia

di Michele Cappotto

Altitudine: m.298  s.l.m.

Etimologia: L'ipotesi più fondata sulle origini del toponimo "Larderia" o “Lardarìa”, la si fa risalire alla lingua greca come "luogo ricco di acque". ricollegandolo al "grande fiume", identificabile con l’omonimo torrente. Nella prima metà dell’Ottocento erano infatti in funzione ben 24 mulini ad acqua nella Vallata di Larderia.Un’altra ipotesi potrebbe essere la derivazione dal latino che indicherebbe "Colei che commercia o vende lardo o maiali" , attività in effetti molto praticata sul posto al tempo dei Romani.

Abitanti: larderiesi o larderesi

Territorio e risorse: Larderìa è una frazione della I Circoscrizione del comune di Messina, costituita dadli abitati di Larderìa Superiore e Larderìa Inferiore. Essa sorge nella vallata attraversata dal torrente omonimo alle falde del monte Dinnammare.  Si tratta di uno dei centri artigianali ed industriali più attivi e conosciuti della provincia di Messina.

Come arrivare: percorrere la S.S. 114 fino a Tremestieri poi bivio per la S.P. 39 e avanti per circa 2,5 km.
Per mezzo della tangenziale A20: uscita Tremestieri e poi imboccare la S.P 39.
Autobus linea ATM  09
CAVALLOTTI                   4.35                                  8.40                                                                                             20,30                
PROVINCIALE                  4.55                                  8.55                                                                                             20,30                  
Z.I.R.                                            5.30 6.05 6.55 8.05            9.45 10.35 11.25 12.25 13.25 14.05 15.05 15.55 16.45 17.35 18.25 19.15 
TREMESTIERI                   5.00 5.45 6.25 7.15 8.30  9.20  10.15 11.05 11.55 12.55 13.55 14.30 15.35 16.25 17.15 18.05 18.55 19.45 20.55
TIPOLDO                            5.15 6.00 6.45 7.30 8.45  9.35  10.30 11.20 12.10 13.10 14.10 14.45 15.50 16.40 17.30 18.20 19.10 20.00 21.10
TIPOLDO                            5.20 6.05 6.45 7.35 8.50  9.40  10.35 11.25 12.15 13.15 14.15 14.55 15.55 16.45 17.35 18.25 19.15 20.05 21.15
TREMESTIERI                   5.35 6.20 7.00 7.50 9.05  9.55  10.50 11.40 12.30 13.30 14.30 15.10 16.10 17.00 17.50 18.40 19.30 20.20 21.30
Z.I.R.                                    5.55 6.45                 9.35 10.25 11.15 12.05 12.55 13.55 14.50 15.35 16.35 17.25 18.15 19.05            20.45  

VIA LA FARINA (ATM)                   7.25 8.15                                                                                                                        19.55           21.55                STAZIONE CENTRALE                    7.40 8.30                                                                                                                        20.10           22.05                 
PERCORSO Cavallotti - Via S.Maria Alemanna - Via I Settembre - Via Catania - Provinciale - Via C.Valeria - Minissale S.S.114 Tremastieri - Larderia Inf.e Sup. - Tipoldo
RITORNO Giunti a Minissale proseguire per via Bonino - Via La Farina - Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti)                               
N.B. 1) Solo con gli orari segnati effettuare capolinea alla Z.I.R. (V.le Gazzi - C.Valeria)
         2) Deviazione Via C.Valeria: dal lunedì al venerdì e dalle ore 8.30 alle ore 11.30 in partenza a sinistra per Via Taormina

Prefissi:  c.a.p. 98129 tel. 090

Numeri utili: Farmacia: Sgroi Maria - salita Larderia, 46 tel. 090-636177
                        Ufficio postale: via Comunale n.100  tel. 090-730651
                        Scuole Elementari: via Comunale tel. 090-730624-730439
                        Tabacchi: via Croce n.123 tel. 090-730649
                        Bar: via Croce n.10 tel. 090-730459
                          
Cenni storici: Il centro si è formato nel XIII secolo come feudo dell’Arcivescovo Berardo (1197 - 1233), che concesse ai contadini, trasferitisi in quei territori, un appezzamento di terreno, in cambio di un canone annuo. Vennero a formarsi due nuclei fondamentali, Larderia Superiore, sito in collina per sfuggire alle incursioni piratesche, e Larderia Inferiore, più a valle, invisibile dal mare e più sul margine del torrente, che allora costituiva l’unica via di comunicazione verso Messina. Nel 1671, durante le lotte a Messina tra Merli e Malvizzi, l’esercito francese sconfisse quello spagnolo proprio nel territorio di Larderia. Nel 1690 Larderia passò di proprietà della Famiglia Moncada che ne divennero Principi. Nel 1727 il casale rientrò nel demanio e successivamente alla Chiesa messinese, che lo amministrò fino all’Unità d’Italia. Nel 1743 la peste colpì Larderia e ne decimò la popolazione. Tra il 1700 ed il 1800, vi furono pure frequenti alluvioni che disastrosamente spazzarono i nuclei abitativi attorno al torrente. Il paese di conseguenza venne riedificato in gran parte sulla sinistra del torrente stesso, mentre la chiesa rimase sulla sponda destra. Per ovviare ai frequenti straripamenti nel 1856 furono costruiti dei validi argini alla furia del torrente. Tali opere furono ulteriormente consolidate nel 1936.

Da visitare: La Chiesa di San Giovanni Battista fu costruita nel XVIII secolo. Presenta una pianta basilicale a tre navate ripartire divise da colonne in pietra. Fu danneggiata dal terremoto sia nel 1783 che nel 1908 e ristrutturata entrambe le volte. La chiesa conserva pregevoli affreschi di Letterio Paladino (1691-1743), che raffigurano nell’abside la “Santissima Trinità”, “Storie dell’Antico Testamento” ed “Episodi dell’infanzia di Gesù”. Da ammirare anche due cenotafi dei Principi di Moncada, l’Altare della Madonna di Dinnammare (tela ottocentesca di Michele Panebianco) e la Madonna  col Bambino di Girolamo Alibrandi (secolo XVI).
Il Palazzo Moncada fu la residenza settecentesca dei Principi di Larderia. Esso domina il centro a valle e conserva ancora tutta la sua maestosità architettonica, circondato dai suoi giardini che ne rappresentavano un segno di onore e distinzione. L’ingresso centrale è costituito da un bel portale bugnato ad arco, al di sopra del quale sorge lo stemma in pietra della famiglia. Al centro vi era un ampio balcone, di cui oggi restano soltanto le mensole in pietra decorate da volute e foglie d’acanto e rose. Affiancano il portale, i due balconi barocchi.
Al piano terra del palazzo si trovavano le carceri, mentre in fondo al corridoio d’ingresso si apriva una voragine in cui i Moncada facevano precipitare nemici e condannati. E proprio alcuni dei resti di questi nemici sono stati riportati alla luce da restauri del primo ventennio del Novecento.
Il  Forte Cavalli  edificato nel 1092 fece parte del sistema di fortificazioni realizzato per difendere l'area dello Stretto. Oggi è visitabile ed è sede del Museo Storico della Fortificazione Permanente dello Stretto di Messina e di altre varie iniziative. Attraverso le varie sale del forte, viene raccontata la storia dei forti umbertini e della difesa dello Stretto dal 1860 alla II Guerra Mondiale mediante l’esposizione di tavole iconografiche, proiezioni di filmati ed esposizioni di reperti riferiti all’ ultimo conflitto mondiale.

Patrono: Madonna di Dinnammare (festa il 3, 4 e 5 agosto).

Tradizioni da non perdere: La Festa della Madonna di Dinnammare presso il suo Santuario che sorge in cima dell’omonimo monte a circa 1200 metri di altezza, in posizione panoramicissima, da poter ammirare contemporaneamente il mare Tirreno e lo Jonio. Essa ha luogo il 3, 4 e 5 agosto. Si tratta di una delle feste più antiche della provincia di Messina. La Sacra Effigie della Vergine col Bambino, il 3 agosto, viene portata in solenne processione, dalla Chiesa di S.Giovanni fino al Santuario, accompagnata dalla folla di fedeli, lungo le ripide e scoscese salite del tradizionale itinerario.

Ultima modifica il Sabato, 08 Ottobre 2016 20:12
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