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Un dipinto di Paolo Pellegrino che sarà esposto a Roma il 31 Marzo in una nota Galleria del centro

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Genova. Ci siamo recati nello studio del pittore ( e docente di Matematica e poeta surreale)il prof. Paolo Pellegrino; l'artista sarà con le sue opere presente, all'interno di una mostra collettiva, a Roma,  nella zona centrale della Chiesa di Santa Maria Maggiore, il 31 marzo 2017, un evento creato sotto l egida dell'Accademia Euromediterranea delle Arti. Spicca notevolmente la personalità artistica di Paolo Pellegrino, non riconducibile ad alcun pittore. Eccolo cimentarsi brillantemente in un dipinto che da un ritratto....trae ispirazione. Intervistiamo l'autore.

Come nasce quest'opera, prof Pellegrino?

Nasce da un famoso ritratto del grande pittore napoletano settecentesco Miniello Capuozzo (1700 - 1758), il Marchese Goffredo Astolfo Pellegrino (6/1/1709, 14/7/1789); egli fu un famoso botanico appassionato della flora, nonchè insigne matematico, letterato e grande attore di teatro. Fu anche un illustre illuminista.

Capuozzo lo ritrae nella Costiera Amalfitana  adorno di fiori, sul capo, per evidenziare la preponderante passione insita nella sua mente, e ugualmente dipinge la barba carica di fiori rossi.

Le varie lune mostrano la sua brillante intelligenza ed intendono riferirsi ai diversi" Lumi della Ragione" che hanno sempre illuminato la sua mente fervida di idee creative.

Sposò la Contessa Filomena Mistrella, con la quale ebbe il figlio Gennaro Pellegrino. Il suo settimo pronipote è mio nonno Federico Pellegrino, che nacque a Napoli il 26/5/1883". Un 'originalità che ci illumina, sempre, quella dell'artista Pellegrino che lotta contro l'omologazione, nella poesia e nell'arte.

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