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Maria Teresa Prestigiacomo

MESSINA (13 ott.) –Sarà sicuramente una stagione di notevole successo quella del 2023/2024 come la precedente ed ancora di più. Interessante il coinvolgimento dell'Istituto Basile e dell Ist. Alberghiero  di Messina.

 Firmata dal Commissario straordinario Orazio Miloro, su proposta del Sovrintendente Gianfranco Scoglio, la delibera che avvia la Stagione Teatrale 2023/2024. Un programma ricco, composto da ben 28 titoli, a cui si aggiunge l’immancabile Concerto di Capodanno, con eventi di grande rilevanza. Un’ampia varietà di proposte, fra autori classici e contemporanei. Un cartellone che accoglierà il pubblico dal 22 ottobre 2023 a maggio 2024 e che, oltre la prosa e la musica, vedrà protagonisti musical e Opera lirica, con produzioni dell’Ente.

Anche quest’anno si è inteso privilegiare collaborazione e sinergia tra Istituzioni. Il servizio hostess ed accoglienza pubblico è stato confermato all’Istituto Superiore Alberghiero “Antonello”, mentre l’immagine grafica caratterizzante la stagione è stata realizzata dal Liceo Artistico “E. Basile”.

Venerdì 20 ottobre, alle ore 11, nel rinnovato terrazzo soprastante il Foyer del Teatro Vittorio Emanuele, verrà presentato l’intero programma.

In attesa, da domani saranno già in prevendita al botteghino e nel circuito Vivaticket i biglietti per l’evento di apertura Stagione in programma domenica 22 ottobre, alle ore 19, che quest’anno, per precisa scelta dell’Ente, vedrà da subito in primo piano l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele con un concerto sinfonico “Omaggio all’ouverture del melodramma”, diretto dalla bacchetta messinese Orazio Baronello.

Alla presentazione della Stagione saranno presenti l’Assessore regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, on. Elvira Amata, il Sindaco di Messina, Federico Basile e i Dirigenti scolastici degli Istituti Superiori “Antonello” e “Basile” con una rappresentanza degli studenti.

Le informazioni per il concerto di apertura del 22 ottobre saranno da domani disponibili sul sito www.teatrovittorioemanuele.it e sull’App del Teatro

 

 

 

Di Maria Vadalà

La Biblioteca Regionale Universitaria ”G. Longo”  sotto l’egida del Comune di Messina e in collaborazione con l’EAR Vittorio Emanuele, il Conservatorio “A. Corelli”, il MuMe e l’Archivio di Stato  della città, ha organizzato ben quattro incontri di notevole rilievo artistico nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2023, promosse dal Ministero della Cultura. Si tratta di un’interessante iniziativa che ha permesso di fruire ed ammirare una ricca esposizione dei Fondi Antichi Musicali d’Istituto per arrivare alle collezioni che riguardano il Libro Moderno, impreziosita da reperti provenienti da altri Enti. I primi due incontri di studio si sono svolti presso la Sala Lettura della Biblioteca “G. Longo”. Il 7 ottobre presso la Sala Sinopoli del Teatro V. Emanuele la Direttrice Dott. ssa Tommasa Siragusa ha introdotto la manifestazione nata “nel solco dell’arte musicale” allo scopo di focalizzare la Storia della Cultura Musicale a Messina, evidenziando quanto sia importante valorizzare, divulgare e preservare per le generazioni future questo meraviglioso patrimonio. L’Avv. G. Franciò ha presentato storicamente le tre Associazioni Musicali della città, che si sono prodigate alacremente per salvare la memoria musicale di Messina. I rispettivi Presidenti dell’Accademia Filarmonica, Avv. M. Minasi; dell’Associazione Vincenzo Bellini, Prof. G. Ramirez e della Filarmonica  Laudamo, Dott. A. Cicero hanno reso noto il calendario Concertistico della Stagione 2023/ 24 sempre ricco di eventi musicali di gran pregio. Molto accurata è stata l’esposizione del Prof. Demetrio Chiatto, musicista, musicologo, cultore di musica antica, che ha prodotto ben dieci volumi per la Collana di studi “Musica e musicisti a Messina”. Lo studioso, con perizia certosina, ha svolto una ricerca preziosa di straordinario interesse, che da IV sec. a.C. arriva fino al 1908, corredata da numerosi manoscritti, spartiti, libretti, documenti, immagini e anche trascrizioni delle partiture dei musicisti allegate ai CD. Nei Convegni precedenti il Prof. Chiatto ha dissertato sui codici della liturgia latina conservati nella Biblioteca di Messina e delle testimonianze musicali nella nostra città dal IV sec. a.C. al 1700, proiettando preziose immagini dei frammenti musicali e degli spartiti, per documentare l’impronta indelebile che l’arte musicale ci ha lasciato nel corso del tempo. Nel corso del suo intervento del 7 ottobre il Prof. Chiatto si è soffermato sui Maestri di cappella nel XIX sec. passando in rassegna i musicisti che hanno operato con successo a Messina: Luigi Platone, del quale il “Dialogo pastorale”, è l’unico lavoro che possiamo ammirare completo. Giuseppe Mosca, che diresse anche il Teatro Italiano a Parigi, della sua ricca produzione ricordiamo “L’Aio nell’imbarazzo”.  Michele Gallo, Paolo Abbagnato e Letterio Abbagnato e, per concludere Antonio Laudamo, il musicista più importante della cappella di Messina, di lui si ricorda l’opera “La Ricciarda”, la cui fama oltrepassò i confini d’Italia, la tragedia “Ettore Fieramosca” e la “Marcia funebre” per la morte di Vincenzo Bellini e quella composta per la morte del caro amico F. Bisazza. La disamina ampia e puntuale del Prof. Chiatto è stata resa ancor più accattivante dalle proiezioni dei documenti storici e delle trascrizioni musicali. Chiaramente per avere maggiori chiarimenti abbiamo il valido supporto del terzo Volume della Collana pubblicato dall’Autore. A conclusione della chermesse la Dott.ssa P. Asta, funzionaria della Biblioteca “Libro moderno”, ha evidenziato l’importanza del lavoro  di catalogazione e il progresso tecnologico che porta alla trasformazione dal cartaceo al digitale.

 

 
 
Martedi 10 ottobre ore 10 presso il Centro Buon Pastore di Via Calvi si terrà conferenza stampa
Terra di Gesù Onlus presieduta da Francesco Certo.
L'Associazione,, di cui ricorre il  quindicesimo anno della fondazione presenterà il nuovo
progetto Unità operativa Madre Teresa che permetterà ,grazie a una rete di volontari
qualificati,assistenza alle famiglie in difficoltà.
Partirà anche la campagna Io amo Terra di Gesù che permetterà ai tanti benefattori
di supportare meglio l'Onlus messinese.

 

MESSINA (23 sett.) – Senza sosta l’attività del Teatro di Messina che, con un allestimento raffinato
firmato da Francesco Torrigiani, oggi presenta l’ennesima nuova produzione portata a termine nel
periodo estivo, in collaborazione con la Fondazione “Taormina Arte Sicilia”. Un’intesa quest’ultima
deliberata e sottoscritta lo scorso mese d’agosto e che tende, nell’ambito di una programmazione di
largo respiro, a proiettare l’Ente teatrale messinese verso un contesto sempre più ampio.
Nell’ambito del “Bellini International Context 2023”, promosso e coordinato dall’Assessorato
regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, nuovamente in scena al Vittorio Emanuele la
grande Opera, con la Norma di Vincenzo Bellini.
“Siamo lieti di poter offrire alla nostra comunità un’altra Opera di nostra produzione – dichiara il
Commissario straordinario dott. Orazio Miloro – in un Teatro che dopo il duro lavoro di questi anni si
presenta finalmente in forma e che, con la “sua” Orchestra, intende intensificare le attività artistiche
che rappresentano la tradizione del Vittorio Emanuele. Grazie alla consolidata sinergia ed
all’attenzione riservata dall’Assessore regionale on. Elvira Amata – prosegue Miloro – il nostro Teatro,
e più in generale Messina, saranno anche quest’anno protagonisti di primo piano nel panorama di un
festival divenuto ormai di caratura internazionale. Dopo l’esperimento riuscito con la Tosca di Giacomo
Puccini confermiamo l’apertura alle scuole secondarie di 1° e 2° grado ad indirizzo musicale delle prove
generali. Una strategia risultata vincente, che avvicina i giovani, accompagnati dai loro insegnanti, alla
grande Musica ed al loro Teatro. Per raggiungere i numeri che il Vittorio Emanuele può vantare nelle
ultime stagioni, infatti, è stato necessario studiare con attenzione le varie componenti di un’utenza
estremamente variegata, tanto quanto la società civile che la esprime. I ripetuti sold-out del Vittorio –
conclude il Commissario straordinario – non sono soltanto il termometro della buona salute di
un’azienda culturale produttiva, ma rappresentano il frutto di una precisa direzione dettata dalla
responsabilità del ruolo pubblico che l’Ente riveste”.
"Siamo ben felici di proseguire la nostra collaborazione con il Bellini International Context - dichiara il
Sovrintende avv. Gianfranco Scoglio - una manifestazione che tanto apprezzamento e tanta

Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina
Teatro Vittorio Emanuele via Giuseppe Garibaldi snc 98122 Messina

+39 090 2408823 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. partita iva 0 194 097 083 1
attenzione è riuscita ad attrarre grazie alle sue proposte, sempre pregevoli e di assoluta qualità,
concepite (come sono state) nell’ambito di un disegno complessivo sapiente, mirato a valorizzare, nel
nome del Cigno etneo, lo smisurato patrimonio di bellezza e di cultura dell’intera Sicilia. Nella scorsa
edizione – prosegue Scoglio – “DiNcAnTo - Passi di danza sull’opera belliniana”, prodotto dal nostro
Teatro insieme con il Balletto di Roma con le raffinate coreografie di Massimiliano Volpini, è stato
lungamente applaudito al Teatro Massimo di Catania. Quest’anno è la volta del capolavoro per
antonomasia, quella “Norma” che dal 26 dicembre 1831, ovvero dalla “prima” al Teatro alla Scala di
Milano, incanta il pubblico internazionale, non solo i melomani. In mani sicure e di riconosciuta
eccellenza sono state poste la direzione e la regia dell’opera, affidate rispettivamente a Giuseppe Ratti
e Francesco Torrigiani (con le scene di Francesca Cannavò, i costumi di Lisa Rufini e il disegno luci di
Gianni Pollini), che sapranno - in forza della vicenda che il librettista Felice Romani riprese da Soumet e
della magistrale partitura lasciataci da Bellini – far vibrare le corde intime e più segrete dell’animo degli
spettatori messinesi. Di livello assoluto – conclude il sovrintendente - la compagnia di canto, scelta -
come il resto - dal Maestro Matteo Pappalardo, coordinatore artistico di produzione, che vede Klara
Kolonits e Stefano Secco nei ruoli principali (Norma e Pollione); con loro, Alessia Nadin e Gabriele
Sagona nei panni di Adalgisa e Oroveso. Da rimarcare, ancora, il contributo che non mancheranno di
offrire tanto l’Orchestra del Teatro peloritano che il Coro Lirico “Francesco Cilea”, da sempre “pilastri”
delle nostre produzioni e garanzia di affidabilità e qualità."
La prova generale - esclusivamente aperta alle scuole - si terrà lunedì 25 settembre alle ore 18,
mentre si prevede il tutto esaurito per le due recite in programma mercoledì 27 e venerdì 29
settembre, con inizio alle ore 21.

https://www.teatrovittorioemanuele.it/evento/norma/

- Di Giuseppe Messina -

Forse molti messinesi non se ne rendono conto, ma la realtà è che essi sono diventati
più poveri poiché hanno perso un sognatore che faceva sognare, un uomo libero, un
coraggioso che amava la sua città.
Nico Zancle, l’attore, il regista, il poeta, l’organizzatore di tante manifestazioni
culturali ad alto livello, ci ha lasciati per sempre ed io mi rendo conto di aver perso
un grande, fraterno amico. Ci eravamo sentiti poco tempo fa telefonicamente e in
quella occasione mi ha detto che appena si sarebbe rimesso avremmo dovuto
organizzare una iniziativa artistica. Purtroppo la Parca maligna ha reciso il filo della
sua vita. C’è sempre una promessa che, per un qualsiasi motivo, ci è impedito di
mantenere e a lui è stato impedito di mantenere la sua. No, non possiamo mai più
realizzare quel suo desiderio, eppure sarebbe stato bello ritrovarci ancora sulla stessa
scena come in passato in tante occasioni, fin da quando sull’“Italo Bosforo”, a
Messina dove, giovanissimi, ci eravamo conosciuti frequentando l’accademia
artistica – culturale “Amici della Sapienza” fondata da un comune amico, l’avvocato
Nunzio Giordano Bruno che ci faceva leggere i nostri versi di poeti principianti.
Sembra ieri quando le nostre strade si divisero, lui a Roma alla scuola di cinema del
grande Luchino Visconti ed io alla ricerca di me stesso sulla via delle arti, fino a
ritrovarci ancora, dopo anni, come fratelli, per realizzare sogni e per fare sognare.
Adesso, confesso che mi sento abbandonato e più povero poiché la sua assenza non è
di facile sopportazione. Era sempre presente. Bastava una telefonata. Vorrei fosse
soltanto uno dei suoi scherzi a sorpresa.
Purtroppo la realtà non è uno scherzo e gli umani sottomessi alla gravità del tempo
e dei malanni siamo costretti a chinare il capo davanti agli eventi non sempre
benevoli ed edificanti. Soltanto ciò che abbiamo prodotto di buono, di utile e di bello
in vita ci potrà salvare dall’oblio e rimanere nel cuore e nella mente di chi ci ha
apprezzato ed amato.
Nico Zancle è stato artista passionale, disinteressato agli averi, ha badato a
realizzare sogni che, certamente resteranno nella mente e nel cuore di chi ama la
bellezza espressa dall’arte. Dall’altra parte Nicola Mancuso, il comandante dei V.V.
U.U. reparto Annona ha lasciato un segno indelebile di professionalità onorata con il
senso del dovere e dell’abnegazione spesso rischiando di persona in un ambiente a
volte ostile. Un uomo artista ed un artista uomo la cui umanità può certamente essere
vanto per amici e conoscenti, ma soprattutto per tutti i suoi cari a cui va il mio
fraterno affetto in questo momento di grave dolore. Addio carissimo fraterno Nico.


Martedì 5 Settembre 2023, presso il suggestivo “Maschio Angioino” di Napoli, si è
tenuta la cerimonia di premiazione della X Edizione del Premio Internazionale Socio-
Artistico-Letterario “L’Ambasciatore del Sorriso”, presentato magistralmente dal
poliedrico artista Angelo Iannelli.
Davanti ad una gremitissima platea, il già pluripremiato poeta e scrittore messinese
Renato Di Pane ha ottenuto il 1° posto nella Sezione “Poesia in Vernacolo” con la
lirica intitolata “E nun ci sî chiù…”. dedicata alla madre recentemente scomparsa.
Queste le parole di un emozionatissimo Di Pane:
“Un primo posto che per me vale più di tutti i riconoscimenti letterari ottenuti finora,
poiché ho scritto questa poesia dedicandola a mia madre che, sono certo, da lassù mi
starà sorridendo…”.

Giuseppe RANDO

- Dove si è svolto, di grazia? A Palermo?
- NO.
- A Catania?
- NO.
- A Messina? NO.
- Insomma, dove?
- A San Pier Niceto, San Peri per chi ama il dialetto. Il primo Festival della Fiaba
siciliana si è svolto nella tarda serata di lunedì 21 agosto 2023, nel fresco atrio comunale
di San Pier Niceto, il ridente comune collinare della zona ionica della provincia di
Messina, a cui spetta, dunque, la primazìa assoluta, che resterà forever.
E va subito detto che questo primo Festival della Fiaba è nato, a San Pier Niceto, come
altri significativi eventi dell’estate, per iniziativa del prof. Giuseppe Ruggeri, assessore
alla cultura, che ha trovato nel sindaco Nastasi, nella Giunta e nell’intera
Amministrazione Comunale i più convinti sodali, ma anche grazie al fattivo,
concomitante interesse per l’argomento, dimostrato dalla prof.ssa Antonella Nuccio.
A nessuno sfugge, invero, l’importanza di un Festival della Fiaba, che poggia, in
particolare, sulle “Fiabe Siciliane” della messinese (di padre svizzero) Laura
Gonzenbach, pubblicate dapprima in tedesco a Lipsia nel 1870, quindi rilette – più di un
secolo dopo – dal messinese (di Sant’Agata di Militello) Vincenzo Consolo e pubblicate
nel 1999, presso Donzelli Editore, a cura di Luisa Rubini.
Non per nulla, l’evento è stato presentato in locandina come “LCF LAURA E
CATERINA FESTIVAL”, con sottotitolo “San Pier Niceto e la Fiaba. Prima Edizione”,
dove Laura è appunto la Gonzenbach mentre Caterina rinvia alla sampietrese Caterina
Certo, una delle “narratrici”, cioè delle donne del popolo dalla cui viva voce la
Gonzenbach apprese le fiabe che trascrisse. Tale opera non divenne mai popolare in
Italia, anche perché circolò, per più di un secolo un secolo, in tedesco, e la sua ri-
traduzione dal tedesco in italiano, presso Donzelli, non ha finora incontrato – a quanto
pare – i favori del grosso pubblico
È chiaramente una delle contraddizioni di cui è piena la storia non solo letteraria:
un’opera non comune viene letta ab origine solo in Germania, in versione tedesca, da
lettori che probabilmente non avevano alcun interesse particolare per le cose siciliane,
mentre viene di fatto ignorata, per più di cent’anni in Italia (e in Sicilia), dove forse
avrebbe affascinato i lettori. Né i manuali in uso nei licei hanno mai dato alle “Fiabe
siciliane” della Gonzenbach lo spazio che meritano. C’è, pertanto, da credere che il 99%
dei messinesi stessi ignori persino il nome della concittadina Gonzenbach a cui si deve
la più ricca raccolta di fiabe siciliane. Anche per questo non si finirà mai di lodare
l’innovativo progetto del Comune di San Pier Niceto, che prevede una serie di
convegni, a scadenza più o meno ravvicinata, su San Pier Niceto e la Fiaba, per
l’appunto.
Il convegno sampietrese si è svolto nel più sereno e coinvolgente dei modi: l’assessore
Ruggeri ha esaltato il recupero delle radici, anche attraverso le fiabe popolari, come

insostituibile sostegno culturale offerto ai giovani di oggi, altrimenti «sperduti in un
mondo privo di senso»; il sindaco Nastasi ha ribadito la sua convinzione sulla cultura
come motore non solo culturale ma anche economico e sociale di San Pier Niceto e
della Sicilia tutta; la professoressa Antonella Nuccio, Presidente dell’Associazione
Terreforti, ha presentato gli illustri relatori del convegno, evidenziando l’origine
sampietrese di Caterina Certo, una delle “narratrici” del libro della Gonzenbach; la
professoressa Rossana Maranto, Direttore artistico di Illustramente, ha tenuto la
relazione principale ricostruendo, con acribìa, chiarezza espositiva e dovizia di
particolari, le vicende che hanno portato lei e la professoressa Anna Maria Amitrano
Savarese, sua cara amica, a recuperare le fiabe di ogni città della Sicilia per farne il
principale strumento didattico e formativo della letteratura per l’infanzia; il professore
Claudio Savarese, figlio della compianta docente universitaria, ha offerto un quadro a
tutto tondo della madre, evidenziandone la generosità culturale, il rigore scientifico e
l’instancabile impegno per la difesa delle tradizioni popolari non solo in Sicilia ma
anche nell’Italia intera; la professoressa Valentina Raffa, docente di Sociologia politica
presso l’Università di Messina, ha tracciato un quadro esaustivo della tradizione
folklorica dell’Ottocento in Sicilia, con particolare riferimento al libro della
Gonzenbach e alla innovativa funzione che la donna viene ad assumere in quel contesto;
la dottoressa Stefania Ruggeri, cui si deve la bella locandina, ha illustrato il connubio di
parole e immagini come fondamentale codice comunicativo di ogni libro di fiabe che
voglia catturare l’attenzione dei piccoli lettori, in ispecie.
Quanto dire che il selezionato pubblico presente ha avuto modo di partecipare a un vero
e proprio cenacolo culturale, nella serata del 21 agosto 2023, a San Pier Niceto.

Da attempato professore che impazziva, da giovane, per Paoli, Tenco,
Faber, Battisti, Dalla e tutti i grandi cantautori degli anni Sessanta-Ottanta,
non mi lascio facilmente attrarre dalla musica pop, oggi dilagante, né
tampoco dagli attuali rapper che sciorinano canzoni zeppe di parole in
rapida successione (difficili da ricordare) e di ritmi seriali, banali, tutti
uguali: l'ultima, degna - secondo me - canzone italiana è, per il giro
armonico originalissimo, quella recente di Marco Mengoni. Tanto che, da
anni, non seguo più, nemmeno in televisione, alcun concerto pop.
Ebbene, ieri sera, mi sono lasciato travolgere, insieme con mia moglie e
con molti sampietresi, dalla musica, dalle canzoni, dalle battute, dalla
magistrale performance, insomma, di Luciano Fraita, che non conoscevo e
che mi si è rivelato un vero, non comune, showman siciliano (mi ha fatto
pensare talvolta a Fiorello) , nello spettacolo tenuto a San Pier Niceto, nella
spaziosa Piazza Certo. Ho apprezzato soprattutto la capacità di Fraita di
tradurre in ritmi accelerati (tra boogie-woogie, rock 'n roll, jazz perfino)
certe orecchiabili, lente, diluite musiche slow degli anni Cinquanta e
seguenti, e di suonarle magistralmente sulla sua tromba.
È pertanto doveroso augurare al maestro Fraita e alla sua band un duraturo
successo su scala nazionale e oltre: onore al merito.
Grazie, anche, ovviamente al sindaco Nastasi e all'amministrazione
comunale che hanno regalato ai sampietresi uno spettacolo davvero
eccezionale.