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Articoli filtrati per data: Sabato, 02 Settembre 2017
Sabato, 02 Settembre 2017 18:04

DISEGNI E SCULTURE DEL ‘900

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Firenze. A Piazza San Felice, 10/r Aperta tutti i giorni 9.00 – 19.00 una mostra particolare di maestri dell'arte Italiana; in coincidenza con la Biennale di Firenze, la Galleria del Laocoonte di Roma, specializzata in arte italiana del primo ‘900, vuole doppiare il successo che due anni fa ha salutato la sua esposizione fiorentina tenutasi presso lo Studio Pio Fedi in via de’ Serragli, mostra che ebbe per soggetto “Cartelloni e Copertine”, ovvero una collezione di bozzetti originali per la pubblicità e l’editoria prodotti in Italia dal 1900 al 1950.

La mostra di quest’anno si terrà invece, in amichevole collaborazione con Alessandro Marletta, presso la Galleria Marletta in Piazza S.Felice 10, proprio all’angolo di Via Maggio, ad un passo da Palazzo Pitti (dal 20 settembre al 1 ottobre 2017, orario 9-19). Si tratta di una esposizione antologica del disegno italiano che copre più di mezzo secolo d’arte del nostro paese, dalla Belle Époque al Secondo dopoguerra, attraverso le opere di una gran parte dei maggiori maestri che l’hanno più gloriosamente illustrata.

Il disegno più antico è quello di un Alberto Martini ancora giovinetto, con alberi contorti in un paesaggio già visionario (1896), le opere più recenti sono una tempera di cavalli del 1953 di Marino Marini assieme ad un simpatico cavallino schizzato dal grande scultore pistoiese nel 1950 per la Trattoria “La Colomba” di Venezia.

All’arte di Alberto Martini (1876- 1954), disegnatore d’eccezione, decadentista visionario, precursore del surrealismo, è dedicata una piccola sala, in cui spiccano per originalità alcune fantastiche e fantasticate illustrazioni per i racconti di Edgar Allan Poe (1809-1849) ed una illustrazione per Aurèlia (1934) – l’opera folle e delirante di Gèrard de Nerval – dove Martini colora di modernismo la figura di Jenny Colon, l’attrice e cantante adorata come dea dal poeta francese.

Se Martini fu un surrealista ante-litteram, surreale e giocoso fu Alberto Savinio, di cui si presenta un nucleo di quattro opere. La più grande, “Luigi XVI e Maria Antonietta”, appartiene alla serie dei “Processi”, casi giudiziari famosi della storia che Savinio illustrò da pittore e da scrittore tra il 1932 e il 1935. Oltre alle teste sorridenti pur se ghigliottinate dei reali di Francia, sormontate da vaporose parrucche rococò, la ludica fantasia di Savinio evoca anche in acquarello una “Poltromamma”, edipica rimembranza familiare in forma di mobile da salotto, un “Congedo del Figliol Prodigo” con testa di cervo al cospetto di una madre dalla bizzarra testa da uccello. Infine un bozzetto per “Tiresia”, personaggio dell’Oedipus Rex di Stravinsky, messo in scena alla Scala nel 1948.

Più numeroso il gruppo di opere di Mario Sironi (1885-1961), una quindicina tra disegni a penna, a matita e a tempera: dal futurismo, alla breve stagione metafisica del primo dopoguerra, dagli anni venti a gli anni quaranta, tra cui uno studio per manifesto cinematografico per “Scipione l’Africano” (1937), e uno straordinario e tragico “Mondo in Fiamme” del 1943.

Di Gino Severini (1883-1966) sono presenti alcuni limpidi bozzetti per i mosaici in bianco e nero idati per la Fontana Luminosa dell’E42, per il Foro Italico e per la Palestra del Duce Di Severini è anche un grande cartone per il dipinto “Concerto di Maschere” (1944).

Di Giacomo Balla, oltre a un grande olio su carta, Linee Spaziali (1920), si espongono due colorati paralumi futuristi e una straordinaria lettera con la sua busta, scritta e dipinta in stile futurista, indirizzata al conte Filippo Lovatelli.

Una parte cospicua della mostra è costituita da cartoni, cioè da disegni preparatori in scala 1:1, serviti per la realizzazione di affreschi, vetrate, e anche quadri. E’ il caso di due smisurati disegni di soldati romani di Achille Funi (1890-1972), serviti per l’affresco del Martirio di S.Giorgio nella omonima chiesa di via Torino a Milano (1931). Di Duilio Cambellotti (1876-1960) è il cartone servito per comporre la vetrata policroma che orna l’oculo della facciata del Duomo di Teramo con la Vergine ed Angeli e gigli fioriti, un compendio tra la tradizione antica e un decorativismo memore di eleganze quasi Liberty.

Due cartoni di Giulio Bargellini (1875-1936) sono serviti per il grande affresco (1926/7) che orna il Palazzo romano già dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni ora dell’Ambasciata degli Stati Uniti. Bargellini è un autore oggi troppo misconosciuto, per quanto attivissimo frescante in vita di Ministeri, Ville, Sale di Terme ed anche delle lunette allegoriche dell’altare della Patria. La Galleria del Laocoonte ha in preparazione una grande mostra dedicata a tutta la sua produzione grafica e si è fatta promotrice della costituzione di un archivio delle sue opere in preparazione di un catalogo generale.

Completano la mostra un grande disegno preparatorio di Edita Walterowna Broglio (1886-1977) per il suo quadro “Terrazza sul mare”, uno studio di Ubaldo Oppi (1889-1942) per un ritratto della moglie Dhely, un grande disegno giovanile di Massimo Campigli (1895-1971), Donne che filano, proveniente dalla Collezione Scheiwiller. Infine, in un grande cartone di Ottone Rosai campeggia la drammatica e poetica figura di un Giovane Crocifisso, opera di grande e patetica forza espressiva.

Davanti ai tanti multiformi esempi di disegno novecentesco si stagliano eleganti esempi di scultura del Novecento toscano, moderne, ma di gusto antico, come se nel bronzo ancora avessero la memoria delle fusioni del Rinascimento. Oltre a una Veneretta di Libero Andreotti, un nudo di Margherita e Ritratto di Greta, giovanile l’uno e maturamente poetico il secondo, esempi dell’arte di Bruno Innocenti, allievo e successore di Andreotti nell’insegnamento fiorentino. Allievo di Adriano Cecioni fu invece Giorgio Kienerk, di cui si espone il bronzeo nudo Vanità, del 1892, che fu di Pietro Mascagni. Di Quinto Martini è un altro nudo di donna, di Carlo De Veroli, Carrarese trasferitosi a Napoli, una testa di donna dove la lezione di Gemito traspare pur attraverso la liscia superfice modernista.

Dal 20 settembre al 1 ottobre 2017

Presso la Galleria Alessandro Marletta

Piazza San Felice 10/r

50125 Firenze

Da lunedì a domenica 9.00-19.00

Pubblicato in Comunicati stampa

Convegno oggi dell’associazione universitaria Artu. Sono intervenuto oltre il presidente dell’Ars anche il professore Fiandaca e monsignor Di Pietro

MESSINA, 2 SETT – “La politica spesso si limita a legiferare e porre tutto su base sanzionatoria. Questo non risolve completamente il problema. Bisogna intervenire preventivamente agendo sull’etica che genera il buon operare della politica”. A dirlo è il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, che ha partecipato oggi al convegno ‘Etica politica e voto di scambio’, organizzato dall’associazione universitaria Artu, svoltosi questa mattina nella sala Consulta della Camera di Commercio di Messina.

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“L’etica – ha spiegato Ardizzone si forma in primo luogo in famiglia, insegna a non avere comportamenti illeciti, non solo perché c’è una sanzione, ma perché non è onesto compierli: lo dice la nostra coscienza. Il 416 ter del codice penale, scambio elettorale politico mafioso, – aggiunge - ha inasprito ulteriormente le pene. Questo deve fare riflettere. Se il voto non è libero si rende servo il cittadino. Attivare i principi fondanti della nostra Costituzione, a cominciare dal diritto al lavoro, è il primo passaggio per, appunto, rendere il cittadino libero. Per fortuna – osserva il presidente dell’Ars – le nuove generazioni si avvicinano sempre meno a queste forme di cattiva politica. Questo ci fa guardare con ottimismo al futuro”.

I lavori, che hanno visto la partecipazione di numerosissimi universitari, sono stati introdotti da Alessandro Arena, segretario dell’associazione Artu e da Simone Giuliano, consigliere al dipartimento di Giurisprudenza e moderati dal giornalista Antonio Siracusano, dopo il saluto del presidente del sodalizio Giuseppe Ziino. Relatori, il professore Giovanni Fiandaca, ordinario di diritto penale all’Università di Palermo e garante dei diritti del detenuto e monsignor Cesare Di Pietro, vicario generale dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela.  

Arena ha riassunto le diverse iniziative aperte al mondo universitario e alla città svolte in questo primo anno di vita di Artu, mentre Giuliano ha “evidenziato come spesso il comportamento scorretto della politica ha generato quel profondo scollamento con i giovani, che spesso imputano a certa politica di aver distrutto il loro futuro”.

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Monsignor Di Pietro, nel suo intervento, ha ricordato, tra l’altro, gli insegnamenti di Giorgio La Pira, rammentando che “la città è un organismo di esseri viventi; le città hanno volto e anime non sono solo costruzioni di pietra. Già per questo dovremmo rispettare la nostra terra, la nostra città e non bisogna fuggire da essa”. Il vicario ha spiegato che si tratta non solo di fuga fisica, ma di fuga dai problemi della comunità; bisogna invece affrontarli – ha esortato - ognuno offrendo il proprio contributo, creando, come diceva il Cardinale Carlo Maria Martini, quelle reti di relazioni che si coagulano in amicizia e accoglienza”. La politica – ha concluso monsignor Di Pietro – è attuazione del bene comune che genera il progresso del cittadini. Dobbiamo tutti lavorare insieme con la coscienza di fare il meglio”.

Il professore Fiandaca, si è soffermato sull’analisi e applicazione del 416 ter, “che non riguarda solo chi esercita voto di scambio, ma anche chi invita a farlo, ma ha anche evidenziato come il penale non può bastare come unica risoluzione. Esistono – ha spiegato – radici sociologiche legate al territorio e un ruolo importante dovrebbero avere le agenzie educative. Etica e politica – ha spiegato il docente di diritto penale – dovrebbero quanto più possibile coincidere ma non è spesso così” e, citando il filosofo Max Weber, il docente divide l’etica della convenzione da quella della responsabilità. Bisognerebbe – ha concluso – sempre bilanciare l’idealismo dei princìpi e il relativo delle conseguenze è questo l’affascinante volto demoniaco della politica, politica che deve contraddistinguersi per passione; sentimento responsabile e lungimiranza”.  

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- di Marcello Crinò -

Mercoledì 6 settembre 2017, nella sede del “Museo Didattico Foscolo”, collocato nel Centro Polifunzionale in Piazza S. Antonino, sarà inaugurata la mostra “SEGNI fra realtà e fantasia”, curata dal maestro incisore Enzo Napoli. Il Museo Didattico nasce all’interno di un progetto dell’Istituto Comprensivo Foscolo, diretto dalla professoressa Felicia Maria Oliveri.

“Un incontro di festa al Museo Didattico Foscolo – spiega Enzo Napoli – per salutare un caro amico, il Maestro incisore TOGO (Enzo Migneco) in visita al Museo alla luce del tramonto tra chiacchiere, ricordi, nuovi progetti, sulle note leggere di nuovi segni, per festeggiare uno dei più grandi maestri incisori siciliani del secondo novecento italiano”.

DSCF9228 Centro Polifunzionale S. Antonino

Enzo Napoli prosegue: “Sono i segni di cento incisori giovani e meno giovani a rendere omaggio al Maestro TOGO in una convivialità condivisa, dove l’energia, la magia e il ritmo travolgente dei segni si fonde in un affascinante percorso grafico, in un viaggio a ritroso nel tempo per restituire al segno la sua forte radice, scaturita dall’incontro di più culture che hanno reso con le loro espressioni segniche un linguaggio alto ed internazionale, cercando di catturare l’essenza di questa espressione, sono segni travolgenti di benvenuto”.

Questi i nomi dei cento incisori partecipanti: Yuki Adachi, Simone Agliolo, Tokì Akashi, Maria Pia Albanese, Giuseppe Luca Alesci, Luis Alberto Alvarez, Carlos Atoche, Irina Azarov, Carole Beker, Valerie Berfof, Andreina Bertelli, Cettina Biondo, Josè Ramon Blanco Duran, Ennio Boccacci, Milvia Bortoluzzi, Johanna Bosch Brasacchio, Sabina Bruzzese, Sabina Busà, Liliana Calderone,Carmelo Caracozzo, Annalicia Caruso, Daniela Cataldi, Serena Cavallini, Paolo Francesco Ciaccheri, Giuliana Consilvio, Graziella Conti Papuzza, Maria Teresa Cordici, Pietro Cordici, Anna Maria Corsini, Gianfranco Dal Sasso, Sabina De Pasquale, Dario Diana, Basilio Di Pani, Fernando Di Stefano, Patrizia Donato, Denise Emanuele, Liliana Esteban, Florence Faval, Celeste Foti, Isabel Fuentes, Loretta Galvan, Domenico Garofalo, Sofia Gauthier, Giuseppe Giovenco, Paola Ginepri, Cristiano Giuffrè, Giuseppe Grippi, Maria Giulia Guerra, Giulia Gullì, Iroko Kasai, Nader Khalegpour, Nirojan Kumari, Mariaelisa Leboroni, Salvo Ligama, Sara Livne, Valentina Lo Criti, Kalister Anto Lopez, Giuseppe Lo Presti, Vittorio Manno, Ana Sofia Matos, Marcela Miranda, Adriano Moneghetti, Sara Montani, Olimpia Morgante, Maj Nakajima, Patrizia Nania, Enzo Napoli, Patricia Ninov, Giuseppe Notarbartolo, Carla Paiolo, Antonella Papiro, Nino Parisi, Olivia Pegoraro, Giangi Pezzotti, Vera Pietrini, Elena Pinardi Feletti, Filo Portillo, Franz Potuschav, Patrizia Quagliarino, Ernest Radooy, Aditi Ragavan, Irene Restifo Pecorella, Salvatore Ridolfo, Angelo Rizzelli, Melania Ruggeri, Maria Russo, Abdelalz Sadn Sadaq, Peppe Salvo, Bilel Sayadi, Mariella Sottile, Sara Stecolar, Myriam Tinazzo, Togo (Enzo Migneco), Dino Turturici, Bianca Wolkenstein Braccini, Mario Valenti, Paola Venzo, Giuliano Verne, Albert Vila, Rena Xanalatos.

 

 

Sulla sponda del torrente

che di Naso prende il nome

c’e’ Sinagra, il bel paese,

Nel suo verde rigoglioso.

 

 Ha di fronte il Pizzo Corvo

dalle falde verdeggianti

degli ulivi e dei giardini

e nocciole in quantità.

 

Le sue spalle montuose,

 sono belle e rigogliose,

con frutteti di bontà

e oliveti in qualità.

 

Spicca all’occhio del viandante

la fiumara verdeggiante

con l’acqua sua corrente

sotto il sole scintillante.

 

Il paese è molto antico

Se ne parlò con Federico

ma ancor prima il Gran Ruggero

lo donò al monastero. 

 

Per struttura generale

è un paese medievale

con gli stemmi sui portali

dei palazzi baronali. 

 

 

Qua la gente è assai accogliente  

e verso tutti è riverente.

saluta tutti per la via

con rispetto e cortesia .

 

Regnando l’armonia

è un’isola felice

come tale portatrice

di lavoro e libertà.

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

 

Taormina, 1 settembre 2017 – E’ stata una “marcia trionfale” verso la grande conclusione con Aida, quella di Mythos Opera Festival al Teatro Antico di Taormina. Uno scenario incantevole che per tre sere si è trasformato nel tempio dell’Opera, ospitando le più luminose stelle del firmamento lirico e i più celebri musicisti, direttori d’orchestra e ballerini del panorama artistico internazionale.

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“Stelle della lirica” prima, “Sinfonie d’estate” dopo e “Aida” infine hanno sancito il successo di una manifestazione che, nel giro di due edizioni, è riuscita a emergere nel frastagliato arcipelago di eventi della stagione estiva. I numeri parlano chiaro: oltre 2mila presenze, al Teatro Antico di Taormina, per “Stelle della lirica” e “Sinfonie d’estate”. Addirittura sold out, con quasi 5mila persone, “Aida” di Giuseppe Verdi, che ieri sera, con la sua messinscena “kolossal”, ha rapito il numeroso pubblico con la Casolla la piu applaudita della serata dall' esigente pubblico di Taormina. «Un trionfo al di là di ogni aspettativa» commenta Gianfranco Pappalardo Fiumara, sovrintendente di Mythos Opera Festival, che aggiunge: «Sono state tre grandi serate di musica internazionale che hanno regalato emozioni uniche al pubblico». E i fatti lo confermano: «Un gala, quello di “Stelle della lirica”, che ha visto la presenza sul palco di giovani voci in carriera accanto a star della lirica mondiale provenienti da tutto il mondo. Un concerto che difficilmente, negli ultimi anni, si è visto a Taormina, perlomeno quanto a dimensioni e concentrazione di grandi nomi in una serata sola. “Sinfonie d’estate” ha visto sul palco del Teatro Antico di Taormina una vera, grande orchestra, diretta dal maestro Filippo Arlia, un enfant prodige della musica, sin da giovanissimo considerato dalla critica internazionale uno dei più brillanti e versatili musicisti italiani della sua generazione. E infine il grande successo di “Aida”, messinscena faraonica del regista Enrico Stinchelli, con oltre 200 artisti sul palco, per l’occasione trasformato in un meraviglioso giardino pensile, un’oasi dove gli elementi base, pietra, sabbia, palmizi si sono idealmente sposati alla pietra antica del Teatro e alle luci magiche create per l’evento. Da segnalare inoltre, tra le comparse, la presenza degli ospiti degli Sprar di Calatabiano e Giarre gestiti dalla cooperativa Iride, presieduta da Rocco Sciacca. Mythos Opera Festival è insomma una scommessa vinta - conclude Gianfranco Pappalardo Fiumara - che ci dà la carica per cominciare già a pensare alla prossima edizione».

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Palermo. Presenti numerosi fans tra i quali la giornalista Francesca Rossetti, emiliana che vive ed opera a Roma Capitale. Il 29 agosto 2017, in occasione del 59°compleanno di Michael Jackson, presso il Beb “Torre di Ulisse” di Palermo si è tenuto l’evento per il Re del Pop organizzato da Michael Jackson Sicilian World ed al quale hanno preso parte numerosi fanss provenienti sia dalla Sicilia che da altre città italiane per condividere una giornata di festa e di divertimento.

Nella bellissima location, vicino allo splendido mare di Carini, l’artista Graziella Ferrara ha esposto i suoi straordinari ritratti di Michael che incarnano la vita e le emozioni del Re del Pop, animandole di vita ed eccezionale realismo e sulle note delle sue più famose canzoni i fans hanno cantato e danzato, seguendo  alcuni filmati sul backstage di celebri video e su alcune premiazioni alle quali Michael ha partecipato, incantando come al solito la platea con il suo amore per il prossimo e per la natura, filoni portanti dei suoi capolavori musicali.

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I fondi raccolti sono stati destinati all’Associazione “La Casa di tutte le genti” , fondata a Palermo da ZenaidaBoaventura e che accoglie persone di Capoverdecome centro ludico – educativo per l’infanzia, organizzando laboratori, percorsi di gioco ed animazione, attività di doposcuola, incontri ed iniziative culturali.

In rappresentanza dell’Associazione erano presenti la Presidente, KatisianaVaz Da Cruz, e la Prof.ssa Alda Virga che hanno illustrato le attività con un breve video e sottolineato l’importanza del messaggio solidale che da sempre contraddistingue l’arte di Michael a favore dei bambini e della natura ed alcuni musicisti che con i caratteristici tamburi hanno riproposto la coreografia di “Theydon’t care aboutus”.

Dopo la cena multiculturale e la bellissima torta azzurra si è tenuta la lotteria con in palio uno dei ritratti eseguiti da Graziella Ferrara ed alcune riviste dedicate a Michael e la serata si è conclusa con il lancio dei palloncini colorati in cielo riportanti sopra desideri e speranze per un mondo migliore, quello che da sempre il Re del Pop ci insegna e che i fans portano avanti con grande entusiasmo e dedizione.

Per informazioni https://www.facebook.com/michaeljacksonsicilianworld/?fref=ts

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- di Maria Teresa Prestigiacomo - 

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Riposto, Catania. Alle spalle l'Etna, accanto la vetrina di una delle Sue Aristocratiche Boutiques, DANNY WISE crea un salotto vip per gli amici , per guardare a pochi metri il mare, un incanto sul mare calmissimo dove ciondolano per riposarsi qualche ora o qualche giornata, gli yachts o i panfili più importanti del Mediterraneo. Un lunghissimo set con lo stilista di punta del momento: Danny Wise. 

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