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Articoli filtrati per data: Venerdì, 07 Aprile 2017

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo #

Parig-Roma Stato del Vaticano.  Mico Mone, pittore, scultore eccellente, d’origine albanese ma ormai, artista del mondo, ha esposto, con notevole successo , nella capitale francese, Parigi, nel cuore di Saint Germain de Prés,  in una elegante Galleria,i alla presenza del Console Generale  d’Italia la dott.ssa Emilia Gatto che ha ammirato le opere di Mico Mone ed il suo prestigioso , elegante e corposo catalogo.

MICO MONE E LA CHIAMANO PACE FOTO OPERA

L’eccellenza nell’arte di Mico Mone, gia presentato dall’Accademia Euromediterranea delle Arti in altre mostre come quella di Bruxelles nel 2016, sta nel fatto che la sua pittura affonda le radici nella tenacia nella padronanza tecnica dell’artista , nella capacità di mescolare i colori di assegnare le giuste nuances cromatiche ai soggetti da lui rappresentati, chiaro-scuri e luci ed ombre magnifiche che conferiscono una luce particolare all’opera in una perfetta armonia d’insieme. Una pittura complessa, non semplice ed una scultura straordinaria che mostra una mano sapiente che guida l’azione nel determinare forme e volumi.Si potrebbe  trovare anche un raffronto letterario nella Letteratura italiana in Ariosto che vedeva con occhi di straordinaria fantasia il reale.

Ogni scena, per Mico Mone , ha il suo retroscena, include un’idea pregressa ed un notevole messaggio d’amore o di passione, sentimenti che declinano valori universalmente riconosciuti.; la magia dell’invenzione pittorica o scultorea si accompagna alla naturalezza, alla semplicità che è frutto di un complessa e profondo studio dell’arte e delle tecniche. La sua pittura, la sua scultura è teatro di immagini, un proscenio in cui  si avvicendano personaggi che raccontano le loro storie vissute.

FOTO MICO MONE LA RAGAZZA DELLE ONDE OLIO SU TELA 2006

La mostra di Mico Mone,  a Roma Capitale,  nell’antico palazzo del XVI secolo all’interno dello Stato del Vaticano , dopo Parigi, ha ospitato lo scultore e pittore; a lui è stata consegnata la Targa d ‘onore e di merito che l’artista non aveva potuto ritirare a Parigi, per impegni lavorativi all’estero; era presente a Roma, il notissimo soprano internazionale Chiara Taigi che ha consegnato unitamente a illustri rappresentanti d ‘onore come il dr Alessandro D’Orazio, il prestigioso ed ambito riconoscimento internazionale  allo scultore pittore albanese, presente, con la famiglia, per la felice occasione di premiazione. Il pittore della luce e delle sculture “ vive” e dinamiche sarà ancora in mostra successivamente, in prestigiose Gallerie di Parigi e probabilmente al Museo Nazionale Champs Elysees di Parigi, alto patronato Presidente Hollande e successori, al Salon d ‘art fondato da Renoir  nel 2018.

Il suo catalogo  di Mico Mone è presente nelle più importanti Gallerie di Parigi ed è inserito nella Biblioteca del salotto culturale letterario d’arte del Pavillon de la Reine, noto Hotel  del Lusso, di Place de Vosges, a pochi passi dalla casa di Victor Hugo.# critic of fine arts and journalist president accademia euromediterranea  delle arti, teacher Hights Schools, Prix Cartagine…

Pubblicato in Comunicati stampa

 - di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Abbiamo intervistato Mimmo Giuliano direttore artistico del teatro Pirandello:

Qual è la mission della Rassegna teatrale “ZANCLE” premio Adolfo Celi?

E’ portare la cultura al popolo e soprattutto di avvicinare il popolo alla cultura teatrale, a tale scopo pratichiamo costi molto contenuti e sia con i circoli ricreativi che con le scuole stipuliamo convenzioni per portare al teatro un sempre maggior numero di persone e di studenti in particolare, praticando prezzi molto contenuti, ed ecco il “TEATRO PER TUTTA LA FAMIGLIA”.

         Molti sono i sacrifici per il Teatro?

Anche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento con il teatro e per il teatro, grazie alla mia in qualità di direttore artistico della Rassegna e dell’ente organizzatore “Associazione cult. teatrale LEDIMIGI di Messina, che si cimenta nel non facile compito di portare avanti questa rassegna, e che di anno in anno acquista sempre più prestigio e riscuote sempre più consensi, in particolare modo da parte delle Compagnie. Infatti quest’anno sono 8 gli spettacoli in cartellone.

 Da cosa è scaturita l’idea di portare avanti il progetto della Rassegna?

L’’idea nasce dal fatto che per tanti anni ho lottato per trovare spazi adeguati e collaborazioni per rappresentare spettacoli che rappresentavano anche novità in campo teatrale, questo in Messina non esisteva e non esiste (quello che c’è ha costi troppo esosi per le compagnie amatoriali), cioè non c’era una rassegna teatrale che desse disponibilità e visibilità; pertanto nel 2007 mi è balenata l’idea di essere io a trovare spazi e collaborazioni per compagnie amatoriali, attori, registi, sceneggiatori, scenografi,;

Come è stato articolato il progetto, negli anni, dalla sua prima rappresentazione?

Sorta l’idea, l’importante era metterla in pratica, pertanto ho studiato come far partecipare le compagnie e quindi ho stilato un regolamento di partecipazione mettendolo in rete, ma nelle prime edizioni ho riscontrato una diffidenza delle compagnie messinesi non comprendendone i motivi visto che viene, da sempre, riconosciuto un contributo spese (anche se la LEDIMIGI non ha sponsorizzazioni ne da privati ne da Enti pubblici) pari per le locali che per quelle provenienti da altre località; successivamente, riscontrando qualche imperfezione nel regolamento l’ho variato, eliminando la quota d’iscrizione e le modalità di votazione del pubblico in media ponderata e, quindi rendendola perfettamente equa, per l’assegnazione del premio Adolfo Celi, consistente nella statuina di Messina (vedi statua fronte Municipio).

 Chi ci ha supportato nell’idea e quindi nel progetto, cioè chi sono state le persone che sono state coinvolte?

Il compito non è stato facile fin dall’inizio, infatti tramite un reciproco amico ho contattato i figli di Adolfo Celi, sia il figlio (Leonardo) che la figlia (Alessandra) che sono stati entusiasti dell’idea di intitolare al padre un premio teatrale.

Poiché il figlio Alessandro aveva realizzato un film documentario sulla vita di Adolfo Celi “Un uomo per due culture” abbiamo concluso la 1^ rassegna con la proiezione del film, ed in tale serata è intervenuta la nipote dott.ssa Annamaria Celi che da allora cerca la collaborazione di Alessandra figlia del grande maestro di poter scritturare la compagnia vincente in Roma (ad oggi, purtroppo, con esito negativo).

Già dalla prima edizione, presentatomi e presentando l’idea al teatro Savio ho trovato disponibilità nella persona del direttore di allora DON GIANNI che ci ha praticato prezzi modici, ma purtroppo con il suo trasferimento anche la rassegna è stata costretta ed emigrare, trovando spazio all’Istituto Sordomuti teatro Cristo Re che chiuso per un esposto in procura di “un amante del teatro”; oggi abbiamo trovato nuova disponibilità nel teatro L. Pirandello.

Le Compagnie che partecipano mettono in scena opere in cui vengono trattati temi ed argomentazioni riguardanti la vita di ogni giorno, in cui il pubblico si identifica con opere culturali di spessore, e lo stesso pubblico presente ha modo di intervenire esprimendo il proprio parere con un voto in media ponderata, che con quello di una giuria di qualità, a conclusione della Rassegna premia l’opera più apprezzata, con il premio Adolfo Celi; “uomo dalle due culture” come è stato definito che con la sua bravura ed impegno fondò il teatro in Brasile, dove visse ben 16 anni, portando la cultura teatrale italiana oltre mare, e  rivoluzionando tutto il settore delle arti sceniche fondando anche un teatro stabile ed una compagnia teatrale, inoltre ha lavorato in Inghilterra per diverso tempo, recitando in lingua inglese e lasciando anche li la sua impronta artistica.

Cosa fare per far crescere il teatro?

Bisogna diffondere cultura ed avere riconoscimenti che permettano sviluppo di opere altrimenti poco rappresentate, disporre di spazi per la loro messa in scena, in modo da valorizzare e divulgare anche il teatro contemporaneo facendo emergere le capacità espressive degli autori e degli attori con il preciso scopo di farli conoscere alle platee più variegate anche a scopo pedagogico, didattico e di aggregazione, svolgendo un servizio pubblico, a tale scopo le compagnie sono tutte amatoriali, con l’obiettivo come dicevamo, di portare in alto il nome della nostra bellissima Messina, per questo il nome della rassegna è ZANCLE, ma allo stesso modo si intende portare in alto il teatro indipendente, ricco di talenti: come scenografi, attori, registi ed autori che meritano di essere inseriti in un contesto adeguato in cui poter esprimere al meglio la loro professionalità.

Mimmo GiulianoMimmo Giuliano

Con la Rassegna, e con l’impegno creiamo quindi relazioni e scambi pratici e fattivi, apriamo possibilità di confronto che permettono produzioni indipendenti e nuove vie di sviluppo, e portare cultura; per quest’ultimo motivo è mio intento sperimentare visite presso le scuole per dibattere nel susseguirsi le opere in programmazione:

-      qui l’autore, ove possibile, o il direttore artistico o il regista della compagnia che metterà in scena l’opera, dopo aver esposto la trama ed l’intendimento morale, risponderà alle domande poste dagli alunni, creando così un interessante dibattito culturale, il tutto moderato dal direttore artistico della rassegna e da un professore.

La settima edizione della Rassegna ha avuto inizio il 10 dicembre 2016 e si concluderà domenica 30 aprile 2017 alle ore 17:30 con la commedia comico/brillante (fuori concorso) che la nostra Compagnia “LEDIMIGI”, dal titolo “A scola di mugghieri” tradotta in siciliano, ridotta ed adattata da Emanuela Giuliano dalla commedia comica di Molière “La scuola delle mogli”, mette in scena ed alla quale seguirà la premiazione ed saranno assegnati i seguenti premi tutti con motivazione:

premio Adolfo Celi alla compagnia 1^ classificata;

premio alla compagnia 2^ ed alla 3^ classificata;

Voto Giuria + voto Pubblico (in media ponderata)

migliore attrice ed attore protagonista;

migliore attrice ed attore non protagonista;

migliore attrice ed attore caratterista;

migliore attrice ed attore giovane;

migliore scenografia;

migliore regia;

migliori costumi;

migliore adattamento delle musiche;

migliore originalità del testo

Voto Giuria

e per finire

l’OSCAR PER IL TEATRO assegnato alla Compagnia più apprezzata dal Pubblico (che vota in media ponderata).

Ci congediamo dal regista attore direttore artistico Mimmo Giuliano

Esprimendo il nostro compiacimento per una rassegna che ci ha davvero regalato ore di risate di divertimento, facendoci riflettere su temi anche scottanti ed  attuali della nostra vita come nella commedia “Donne” di Antonella Loteta che affrontava il tema della diversità nella coppia e nella tolleranza da parte delle famiglie, al problema.

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Gennaro Galdi -

Roma. L' Opera Prima  della pittrice Lucrezia Cutrufo che declina, in un Manifesto, una nuova forma espressiva: Lo spazialismo dell'anima, questa opera-copertina del Catalogo della mostra Triennale 2017, nel Complesso Monumentale del Vittoriano, è stata oggetto di attenzione e "contemplazione" come lo stesso Titolo dell'opera richiede, dal noto critico internazionale, prof Maria Teresa Prestigiacomo, recatasi in stretta visita privata. La giornalista e manager di eventi d'arte internazionali di elevato spessore,  ha visitato l'Esposizione Triennale di Arti Visive, alcuni giorni dopo l'inaugurazione.

Il critico Prestigiacomo si e’ soffermata in particolare ad ammirare le opere di parecchi Artisti da lei conosciuti personalmente e presentati in altre mostre ed ha espresso il proprio compiacimento. Tra questi Artisti, emergeva per originalità e sintesi, per eleganza e profondità di tematica nuova, mai affrontata da alcun pittore,  Lucrezia Cutrufo. L’ autrice di "Contemplazione",  pittrice ma anche stimato ed affermato medico nutrizionista, romana d’ adozione, ha espresso, presentata con il critico Maria Teresa Prestigiacomo lo "Spazialismo dell'Anima", attraverso altre  eccellenti opere del filone,  sia a Berlino, che a Parigi, nello scorso Febbraio in una elegante Galleria di Saint Germain De Prés, a Parigi, alla presenza della Dott.ssa Emilia Gatto, Console Generale d'Italia in Francia; proprio a Parigi è  stata assegnata all'Artista, fondatrice dello Spazialismo dell'Anima, una targa di merito per l'opera-manifesto della nuova corrente dello Spazialismo,  per l opera Marija.

Il prezioso riconoscimento è stato consegnato dal soprano Chiara Taigi,  all’artista Cutrufo, nel corso di un successivo  evento, promosso dalla prof.ssa  Prestigiacomo, presso la Galleria La Pigna, a Roma, in un antico Palazzo  del XVI sec., di proprietà dello Stato del Vaticano. C’è da aggiungere che  Maria Teresa Prestigiacomo figura tra i sottoscrittori del "Manifesto" dello “Spazialismo dell'Anima che affonda le sue radici-scrive la Prestigiacomo, nella triade filosofia- teologia-pittura, è stato sottoscritto  insieme ad altri autorevoli esponenti del mondo dell'arte, del giornalismo e da personaggi politici di rilievo che hanno accolto favorevolmente il progetto

Innovativo inscritto nel Manifesto della Cutrufo che andrà a storicizzarsi nel tempo.

Pubblicato in Comunicati stampa

- di Rosario Fodale -

   L’evento per il 50° anno di attività artistica del Maestro Giuseppe Messina, che si era aperto il 28 gennaio u. s. nel foyer del teatro Placido Mandanici, con l’inaugurazione della mostra antologica di scultura, pittura e grafica, si è concluso. Come si ha avuto modo di constatare le opere esposte fanno parte di un progetto il cui tema “Il recupero e la salvaguardia del patrimonio culturale, artistico e monumentale della classicità mediterranea” è di evidente attualità, infatti in un dipinto esposto campeggia la scritta sopra una specie di tabellone “Uomo consulta la tua storia prima che si spenga l’ultimo lume della classicità”, là dove il lume è rappresentato da un tronco di colonna dorica con una fiammella così da sembrare una candela.

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   L’artista non esponeva i suoi lavori a Barcellona Pozzo di Gotto, sua città natale, dal gennaio 2007 quando in occasione del suo quarantennale di attività culturale ed artistica era stata allestita una mostra retrospettiva nel Palazzo della Cultura “Bartolo Cattafi”.

   Nell’attuale occasione, l’evento ha avuto tre momenti in tre luoghi diversi: al teatro Mandanici, come si è riferito, dal 28 gennaio all’otto febbraio quando l’esposizione si è spostata alla galleria d’arte “Seme d’Arancia” fino alla fine del mese per andare dopo ad occupare i locali del “Villino Liberty” fino al 31 di marzo.

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   La manifestazione, realizzata su proposta del “Movimento per la Divulgazione Culturale”, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Barcellona Pozzo di Gotto e dell’Università degli Studi di Messina, all’inaugurazione è stata sapientemente coordinata dalla prof.ssa Maria Torre biografa dell’artista che, dopo l’intervento del sindaco Dott. Roberto Materia e degli Assessori alla Cultura Ilenia Torre ed ai Grandi Eventi Gianluca Sidoti, ha dato la parola ai relatori: il Dott. Andrea Italiano, presidente della Pro Loco “Alessandro Manganaro” di Barcellona Pozzo di Gotto, la Prof.ssa Caterina Barresi presidente dell’Associazione Culturale “FilicusArte” di Milazzo, ed i tre rappresentanti di associazioni messinesi ovvero la Prof.ssa Teresa Rizzo, presidente dell’Accademia “Amici della Sapienza”, il Prof. Avv. Francesco Cardile, Presidente dell’Associazione Culturale “Messina Oggi” e Rosario Fodale, Presidente dell’Associazione Culturale “Messina Web”.

   Adesso, quando le luci si sono già spente, possiamo affermare che l’evento ha avuto un grande successo non soltanto di pubblico, ma anche di critica; tantissimi sono stati i visitatori della mostra venuti da ogni parte tra cui moltissimi i giovani oltre gli studenti che hanno assistito alla lectio magistralis dell’artista. Non poteva essere diversamente dal momento che il protagonista non si è mai risparmiato, ha sempre dato il meglio di se sia come artista che come operatore e divulgatore culturale fin dal momento in cui ha fatto ritorno in Sicilia alla fine degli anni ’70, dopo un lungo periodo di assenza.

   “Ero assente – ci dice confidenzialmente il Maestro Giuseppe Messina – ma non mi sono mai dimenticato della mia terra. Sognavo di fare ritorno: se c’era un contributo che potevo dare lo volevo dare alla mia città”. Adesso possiamo dire che il suo contributo lo ha dato cominciando con il fondare il “Movimento per la Divulgazione Culturale” nel 1981 da cui sono passati tanti giovani che adesso sono dei personaggi affermati nel campo dell’arte e della cultura in generale; si è inventato un organo di stampa (la molla); ha istituito “I Giorni della Divulgazione della Cultura” che l’anno scorso è arrivata alla ventesima edizione con la concessione dell’annullo filatelico speciale da parte di “Poste Italiane”; una manifestazione questa durante la quale sono conferite delle onorificenze a personaggi che si sono distinti nella Divulgazione della Cultura e tra questi, nelle ultime edizioni, sono stati insigniti di targa speciale lo scrittore e giornalista della Rai Melo Freni, la giornalista Italia Moroni Cicciò ed il Presidente internazionale dei Gruppi Folkloristici Lillo Alessandro.

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   Come ha dimostrato, nella massima umiltà, il Maestro Giuseppe Messina non è soltanto colui che, come sculture, ha realizzato il Monumento bronzeo allo storico della sua città Nello Cassata o il monumento all’eroe della prima guerra mondiale il milazzese Luigi Rizzo ed altre opere in pietra in legno, in cemento armato o, addirittura, in ossidiana e non è soltanto il pittore di ammirevoli opere di denuncia, egli è anche scrittore i cui libri sono di valore didattico come la trilogia dedicata ad Omero, i poemi “Odissea ultimo atto” che continua l’opera omerica, “La leggenda di Omero” che reinventa il poeta cieco e lo fa rivivere in avventure sorprendenti, “Stirpi di Atlantide” che narra gli ultimi giorni del continente prima di essere inghiottito dal mare, ma anche altri: “Ulisse destino di se stesso”, “Il testamento di Odisseo”, “La filosofia del saggio”, “Il tempo-Viaggio in ascesa verso il seno della terra” e “Penelope”.

   Tutto qui? No. C’è molto altro, infatti egli è autore di opere teatrali come “Nel segno di Socrate” messa in scena più volte nelle scuole, “Lamento per Placido Mandanici” messa in scena due volte in occasione del bicentenario della nascita del Musicista Mandanici “Non sono Cyrano De Bergerac” messa in scena a “Villa Piccolo” di Capo d’Orlando ed altre. Ma è anche autore di documentari in video ed anche di cinema (in corto “Quelle strane compagnie” e l’ira dell’uomo buono e paziente, ed in lungometraggio “L’uomo che ritrovo se stesso”, “Socrate non può morire – Un atto estremo contro il potere mafioso” ed “Un estremo atto di giustizia”) di cui è anche sceneggiatore, regista ed interprete.

   Per il momento ci fermiamo qui, ma c’è proprio tanto da scoprire del Maestro Giuseppe Messina, questo personaggio unico che nel campo dell’arte agisce a 360 gradi riuscendo sempre benissimo come ha potuto dimostrato. È proprio per questo che, dalla Puglia, si fa sentire il prof. Nino Bellinvia per chiedere al Magnifico Rettore dell’Università di Messina che sia conferita la laurea “Honoris Causa” a questo straordinario artista figlio della nostra terra.

Pubblicato in Comunicati stampa