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Articoli filtrati per data: Giovedì, 02 Marzo 2017

 Il film è molto bello, significativo, terribilmente vero nella storia della nostra tanto amata quanto 'schiaffeggiata' terra di Sicilia. Il periodo fascista, richiama e rievoca, per chi non ha vissuto ieri, foto, che i nostri padri ,ci hanno lasciato e son posti in biblioteca un pò polverosi. Dovremmo parlare del momento difficilissimo vissuto da tutto il Belpaese... non è facile , raccogliere e riassumere in breve ,le ragioni o meno ,gli accordi o disaccordi sfociati in una guerra tremenda senza pari. Discutere di 'Baarìa' ,significa vedere tutto il film, se è il caso più di una volta e fermarsi ad ogni piè sospinto , riflettere sulla storia, sugli accadimenti socio-politici spesso di 'sottobanco',che hanno inciso con solchi pesantissimi , i volti dei grandi lavoratori siciliani, che vivevano pure di stenti e difficoltà. Nelle suggestive , molteplici, variegate ed segnate figure, che appaiono per 10 minuti, possiamo, per somma sintesi ,asserire che la regia formidabile, muove: con gli occhi e con una sola mano, tutta una somma e seguenza d'immagini, ora sofferte ,ora ridenti di giovani: 'I futuri sposi', innamorati e sicuri di una vita decisamente serena, prospera ,da amare con tanto rispetto. La dignità delle madri,pur stremate e pallide ma sempre pronte a sollevare, le sofferenze dei figli e nipoti,i ‘’carusi’’,le dolci adolescenti, le comari dal balcone, i fiumi di vino nelle feste di famiglia, i gruppi solidali e forti ,ancor più rafforzano i durevoli sentimenti di una società ad economia agricola e zootecnica. In tal contesto, inizialmente pacato e lineare, si ribalta successivamente , la vita di ciascuno e di tutti. Il regime fascista dominante regge ed impone comportamenti 'a senso unico' i non fascisti, i dissidenti, i cattolici, il clero oscillante ,l'arrogante di turno, la definizione di speranze di politiche nuove...il tutto porta ad un caos spaventuoso, irruento, che straccia ogni volto umano, i poderi e le case...Immagini, dicevo , tanto feroci quanto vere,sono compiutamente articolate e rafforzate pur nella polvere che si solleva e cancella pur essa ogni aspetto primitivo del paesaggio; che tuttavia rimane fermo nella dimensione altamente cristiana per la presenza Altissima della chiesa del Paese che emerge nella totale bellezza del barocco siciliano, incancellabile e ricchissima dimensione ornamentale dei nostri cari Padri ...lontani. • Ma come concludere tal significativo, toccante, scellerato momento di frattura con la storia di ieri e di oggi, che risente sulla pelle dei figli e nipoti il dolore bruciante nel cuore? Si rivive si sente il suono ed lo sconquasso delle case cadenti, dei colpi di fucile, delle fughe sparse per i monti...(In tal istante, certo per storie diverse, pur se il senso rimane ,mi vien in mente :'L'addio ai monti' del Grande Manzoni: ''Addio ,casa natia, dove, sedendo, con un pensiero occulto s'imparò a distinguere dal rumore dei passi..'' e poi: ''Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno cantando le lodi del Signore...''.Allo stesso modo ,là con... la barca ,quà col carretto siciliano e con poche masserizie, si va altrove... ma...dove? dato l'inferno di ''men against'' .Destinazione ignota o di fortuna. E' notevole l'impatto umano e la frattura delle famiglie, ieri unite, oggi assai lontane e distrutte...-Nella totale e complessa realtà di ieri,dunque si innesta ora con voce dolcissima:  una stupenda colonna musicale.S uoni ben adeguati alle dinamiche di linguaggio dei bravi interpreti, che dialogano con amore, con veemenza, con rancore, con voce unica altitonante ed il sottofondo e le note dei fiati, accompagnano magistralmente lo stile inconfondibile del grande E.Morricone: immenso, insuperabile regista del sound. Egli ,ci fa vibrare, sognare, scuote l'animus e la mente e poi...la riaddolcisce con finezza angelica e soave...-Battono forte i tamburi in circostanze di lotta, di contrasti ,di fuga, significativo ,in vero ,il tocco profondo ad ogni passo delle vibrazioni, degli strumenti a corda,a percussione e non vengono meno quelli a fiato. Uno spettacolo da riveder più volte, per assaporar ogni cosa, dalla scenografia dinamicissima, alla regia formidabile ,talora indicata, da tre dita di una mano, che muovon nell'aere: ogni cosa e le tonalità musicali . Esse, a fortiori ,danno un felicissimo leason ad ogni ripresa ,già ,altamente significativa. Oggi, assistiamo a tal indimenticabile e struggente momento storico, che ha stracciato ,buona parte del paesaggio di Sicilia: terra ricca ma ,martoriata, culla di grandi intelletti ed uomini umili e generosi. Adesso, tornando a casa, i figli ed i nipoti ,aprendo l'album di famiglia, commenteranno le foto gialle e sbiadite dal tempo e rivedranno, quasi d'incanto, simili sottofondi e sguardi ,toccati dal dolore dei padri...sicuramente il cuor batterà più forte e più di una lacrima toccherà il viso del nonno, che appare, ancor triste e desolato...-

Grazie,amici , un abbraccio . Roberto Lo Presti da Messina-

Pubblicato in Comunicati stampa

Si  è svolto il 23.2.2017 nella sala consiliare  di Sinagra il convegno “Ieri e oggi” organizzato dall’Amministrazione Comunale, dalla Pro Loco e dal Comitato  costituito per l’occasione. 

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Sono intervenuti : L’Asse.re Franca Maria Tindiglia  la quale dopo i saluti ha ricordato  il  carnevale di ieri nella sua semplicità  che trovava  il  coinvolgimento della collettività ed era l’occasione dei giovani  per stare insieme  e divertirsi, la Presidente della  Pro Loco Vincenza Mola  ha parlato del carnevale che si svolgeva in C.da Baronia e  del comitato di giovani che negli anni ottanta   realizza  i primi carri e gruppi in maschera  nel paese;  e   dei piatti che si cucinavano per carnevale, la Dott.ssa Anna Sirna ha ringraziato l’ente pubblico, i genitori, i bambini, e il personale scolastico che le hanno permesso di organizzare il carnevale nella scuola negli anni,  il Dott. Mario Sarica  etnoantropologo e curatore scientifico del Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani- - Villaggio Gesso/Messina ha incantato il pubblico con il Suo intervento dall’ambiente, alla socializzazione, alla tradizione e all’importanza del carnevale nella società, illustrando le maschere dei Nebrodi e dei Peloritani spiegandone  il significato. La  serata si è conclusa con l’assaggio di dolci caserecci realizzati dalle signore Condipodaro Nunziatina, Di Vincenzo Concettina e Tindiglia Franca Maria.

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Soddisfatti gli organizzatori i quali sostengono che la cultura porta allo sviluppo del territorio.

Pubblicato in Comunicati stampa

 

- di Rosario Fodale -   

Così, come da programma, si è conclusa alla galleria “Seme d’Arancia di Barcellona Pozzo di Gotto la seconda tappa dell’evento “Mezzo secolo al servizio dell’Arte e della Cultura” del Maestro Giuseppe Messina.

   La manifestazione è stata inaugurata per i suoi 50 anni di attività artistica e culturale nel foyer del teatro “Placido Mandanici” della stessa città il 28 gennaio e si è protratta fino all’otto febbraio quando è stata trasferita alla galleria che ha sede nei locali dell’ex stazione ferroviaria. Dal primo di marzo la mostra è ospitata nei locali del “Villino Liberty” dove, però saranno esposte soltanto opere di piccole dimensioni.

Ingresso alla mostra

( foto - Subito dopo l'inaugurazione: l'artista Giuseppe Messina con La prof. Teresa Rizzo,

la scrittrice Graziella Lo Vano ed il Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto Dott. Roberto Materia)

Fino adesso, si può dire, la mostra ha avuto un grande successo di pubblico e consensi critici, infatti è stata continuo argomento culturale di diverse testate giornalistiche, però non si può non registrare una latitanza: quella della Rai-Tv (Rai Uno e Rai Tre) che come ci risulta era stata invitata dall’Amministrazione Comunale cittadina. A tale proposito ci sembra strano il fatto che, nonostante faccia parte della redazione palermitana di Rai Tre un barcellonese ovvero il dott. Nicola Alosi, sia stata ignorata una manifestazione di importanza culturale come quella riguardante un grande artista come il Maestro Giuseppe Messina a cui gli si riconosce un particolare impegno a favore della divulgazione dell’arte e della cultura in generale, anche nell’ambito della Scuola.

Con la testa di ossidiana

Giuseppe Messina con la testa di ossidiana

Interpellato sull’argomento, il Maestro non ha voluto fare commenti : egli si ritiene soddisfatto del successo che la manifestazione sta riscotendo. Di ciò gliene diamo atto; fino adesso tutto l’evento ci risulta abbia avuto un’ottima accoglienza tra il pubblico visitatore e specialmente tra la moltitudine di giovani (a parte gli studenti accompagnati dai docenti) che si sono accostati ad uno degli eventi artistici più importanti che abbiano mai avuto luogo nella città del Longano. Grande interesse hanno suscitato le opere il cui tema è stato ben individuato ed apprezzato, cioè il tema dell’abbandono della cultura artistica e monumentale della classicità mediterranea (Su cui il Maestro a tenuto la “lectio magistralis” agli studenti).

Con Maria e il piatto

Giuseppe Messina con la sua Biografa Prof. Maria Torre 

   Così come in tutte le sue precedenti mostre, il Maestro Giuseppe Messina ha scelto di essere presente, di ricevere personalmente i visitatori facendo loro dono dell’opuscolo realizzato per l’occasione, con la riproduzione di una trentina di sue opere, con la presentazione del sindaco della città dott. Roberto Materia e le testimonianze da parte di suoi estimatori come l’artista e giornalista Marcello Crinò, lo scrittore e giornalista Melo Freni, il giornalista ed editore Nino Bellinvia e la dirigente del plesso liceale di Barcellona Pozzo di Gotto Mimma Pipitò. Gentile e disponibile ha dato risposte e spiegazione quando interpellato, così che ha avuto modo di spiegare, a chi gli ha fatto richiesta, le fasi della fusione del bronzo a cera persa, ma anche la tecnica mista di acrilico ed olio nella pittura. Praticamente il maestro non si è astenuto dal dare risposte e, siamo certi, molti dei visitatori sono andati via arricchiti di inedite notizie nel campo dell’arte.

 

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