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Articoli filtrati per data: Sabato, 11 Marzo 2017

- di Rosario Fodale -

Ci facciamo onore anche fuori casa. Che non sia l’inizio di una rinascita messinese? Non mi riferisco al calcio, che mi sta comunque a cuore e che spero possa presto tornare a dare soddisfazioni ai miei concittadini e a me stesso. Mi riferisco all’ennesima performance del chiarissimo e carissimo professore Giuseppe Rando, che tutti stimiamo per la sua vasta cultura letteraria e per la sua capacità di trasmetterla, con passione, chiarezza e intelligenza, senza spocchia accademica, a quelli che hanno la fortuna di frequentarlo.

Egli ha partecipato, l’altr’ieri, con alcuni suoi colleghi dell’Università “Sant’Orsola Benincasa” di Napoli e dell’Università di Catania, a una stupenda serata di poesia, organizzata a Catania dalla “Società Dante Alighieri”, in occasione dell’uscita dell’ultima raccolta di poesie (“Mare di luna”) del grande poeta reggino Corrado Calabrò e di un pregevole saggio critico di Carlo Di Lieto, intitolato “La donna e il mare. Gli archetipi della scrittura di Corrado Calabrò”. Il poeta e il suo critico, professore dell’Università “Sant’Orsola Benincasa” di Napoli, erano presenti.

Mia moglie ed io, a Catania per altri motivi, eravamo agli ultimi posti della sala del “Palazzo della Cultura”, mescolati tra gli altri spettatori e abbiamo seguito attentamente, sempre più ammirati, la manifestazione. Prima, la presentazione sintetica del poeta Calabrò da parte di Giuseppe Manitta, che ha scritto la prefazione a “Mare di luna”, poi una succosa relazione del prof. Dario Stazzone dell’Università di Catania, presidente della “Dante Alighieri” locale, sulla novità della poesia di Calabrò, quindi una prima lettura di poesie da parte dello stesso poeta, che ci ha saputo mettere a contatto diretto con la malia del mare racchiusa nei suoi versi. A questo punto, ha preso la parola il professore Rando, il quale ha tracciato, con la consueta perizia e schiettezza comunicativa, un quadro nitido della vasta produzione poetica di Calabrò, catturando letteralmente l’attenzione dell’uditorio. Devo dire che io, (quasi) vecchio maresciallo dei carabinieri che ha sempre amato il bello in tutte le sue manifestazioni ma che non ha mai avuto modo di coltivare, come avrebbe voluto, la poesia, ho capito tutto: che il mare e l’amore sono, per Calabrò, metafore dell’esistenza, della vita, della natura, colta nella sua bellezza e nella sua mutevolezza, ma anche nella sua perennità immutabile; che il Reggino ama il mare con lo stesso, identico, profondo trasporto sensuale di un innamorato verso la sua donna; che alla base di tutta la poesia di Calabrò c’è la carica antimetafisica e antiideologica della filosofia di Nietzsche e Heidegger nonché le scoperte di Einstein, di Hawking e degli astrofisici, che hanno definitivamente dimostrato la relatività del tempo (e dei nostri concetti di passato, presente, futuro). Non finivamo più di applaudire a conclusione della bella, chiarificatrice relazione di Rando.

Altrettanto interessante (e applaudito) è stato l’intervento del professore Di Lieto, il quale ha documentato la componente psicanalitica della poesia di Calabrò e ha parlato della «bi-logica matteblanchiana» per spiegare le apparenti contraddizioni della natura e dell’amore, registrate nell’opera del poeta reggino. Il quale ha concluso, con impareggiabile eleganza, leggendo altre sue, splendide poesie d’amore.

Ma bisogna dire che si percepiva nell’aria una tensione benevola, quasi amorosa del pubblico verso il poeta e i relatori, del tutto insolita, invero, in situazioni come questa: era stato forse un miracolo della poesia.

Ci siamo dovuti fare largo, alla fine, con pazienza, tra il pubblico che si stringeva attorno al professore Rando, il quale non si era accorto della nostra presenza e distribuiva sorrisi e ringraziamenti a tutti dando il suo numero di telefono alle signore che glielo chiedevano e ricevendo in dono da alcune di esse (chiaramente poetesse) i loro libri di poesie, quasi fosse diventato un cantante o un attore famoso.

E meno male che non eravamo a Messina, dove, forse, qualcuno sarebbe morto d’invidia (lasciatelo dire a me che, da quasi vecchio maresciallo, conosco gli uomini e le cose del mondo, forse meglio di qualche professore troppo buono e troppo signore).

Pubblicato in Comunicati stampa

- di  Marcello Crinò -

Sabato 18 marzo al Teatro Mandanici sarà di scena Cristiano De Andrè con lo spettacolo “De Andrè canta De Andrè” dove rivisita le canzoni del padre Fabrizio (Genova, 1940 - Milano, 1999). Quella di Barcellona è l’unica tappa siciliana del tour, organizzato dalla Concerto Music, che lo porterà ad esibirsi sui palchi dei maggiori teatri italiani interpretando un repertorio ricco di nuovi brani del padre che si affiancheranno a quelli contenuti nei progetti discografici di grande successo “De André canta De André – Vol. 1” (2009) e “De André canta De André – Vol. 2” (2010), e ai suoi brani più celebri.

Cristiano De André Dino Buffagni b 2

“De André canta De André” – afferma Cristiano De Andrè – “è un progetto che mi ha permesso e mi permette di portare avanti l’eredità artistica di mio padre caratterizzandola però con nuovi arrangiamenti che possano esprimere la mia personalità musicale e allo stesso tempo donino un nuovo vestito alle opere, una mia impronta. Mi auguro che così facendo la poesia di mio padre possa arrivare a toccare le anime più giovani, a coinvolgere anche chi non ascolta la canzone prettamente d’autore”.

 “Ancora un appuntamento – commenta il sindaco Roberto Materia – in cui senza esitazioni possiamo dichiarare che il nostro teatro si dimostra capace di offrire ai barcellonesi e a tutti gli spettatori interessati un momento di eccellenza, sia per la qualità del concerto che sarà tenuto da Cristiano De André sia per l’innegabile valore della riproposizione del repertorio di Fabrizio De Andrè che ha certamente un posto d’onore nel panorama  artistico nazionale e internazionale”.

Commenta il direttore artistico del Mandanici, Sergio Maifredi: “Costruire una stagione teatrale è costruire un racconto, e  il racconto è fatto di ciò che speri possa piacere al pubblico e di ciò che piacerà al pubblico; il racconto è fatto di storie che sono anche le tue storie. Nel caso di ‘De Andrè canta De André’  ho voluto portare a Barcellona Pozzo di Gotto una parte anche della mia storia per farla incontrare con quella dei cittadini di Barcellona e dell'intera Sicilia,  in un dialogo tra due terre, la Sicilia e la Liguria, due regioni affacciate sul mare dove la lingua di Fabrizio De Andrè è splendidamente reincarnata nella voce e nella musica di suo figlio Cristiano”.

Pubblicato in Comunicati stampa

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Catania. Carmen Longo il 3 aprile sarà al Teatro Ambasciatori, per la regia di Francesca Ferro con La Presidentessa. Uno spettacolo da non perdere, sicuramente. Ricordiamo l'attrice presentatrice e show man, intervistatore di Richard Gere o Marta Marzotto, mattatrice nella scorsa stagione del Teatro Ambasciatori . Ne ricordiamo l'ottima interpretazione in uno dei più belli episodi della serie di Camilleri de Il commissario Montalbano: Il sorriso di Angelica, ispirato allo scrittore siciliano, dalla mitica coprotagonista del poema epico La Chanson de Roland. Di recente, all'attrice è  stato conferito un prestigioso premio a Firenze, con l Accademia euromediterranea delle arti, nel tempio sacro di Ungaretti, Luzi, Spaziani, Marinetti e Annigoni, con il suo libro Il piccante in cucina, contenente aneddoti e storie della sua memoria storica fiorentina, unitamente a speciali ricette  mediterranee afrodisiache.Era presente S.A.S.il Principe Ottaviano de' Medici di Toscana di Ottajano.

Pubblicato in Comunicati stampa

 

-         di Francesca Rossetti -

L’Associazione culturale Michael Dangerous Girls’ , nata nel 2012 in memoria del grande artista e filantropo americano Michael Jackson , da diverso tempo si occupa del caso del piccolo Leonardo di Ceglie, affetto dal Sarcoma di Ewing (tumore alle ossa), già operato più volte con esiti fortunatamente positivi ma che ha di fronte a sé ancora un lungo percorso di cure ed assistenze continue.

Trittico

In collaborazione con l’artista e ballerino Emiliano Fiacchi l’Associazione ha aperto una raccolta fondi a favore di Leonardo tramite l’acquisto di alcune bellissime stampe che ritraggono Michael, riprodotte in serie ed autografate da Emiliano, misure 30 x 22 cm ed al costo di euro 8,00 + 2,00 di spedizione cadauna.

Modalità di pagamento:

PayPal: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Postepay:
MICHAEL'S DANGEROUS GIRLS
Carta N° 4176 3106 7844 0721
intestata a DANIELA FRONGIA
CF= FRNDNL47C46D612S

Inviare poi email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando indirizzo per la spedizione dell’opera e quale delle 3 si intende acquistare fra Scream, Panther Dance e Trittico.

Per informazioni https://www.facebook.com/events/1660090284285280/

Scream

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